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weach
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martedì 10 agosto 2010
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il viaggio più grande è quello all'interno di noi
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Fiumi di parole sono state scritte su questo capolavoro assoluto.Per non ripeterci cercheremo qui di evidenzare "gli ingredienti "che a nostro modo di vedere hanno aiutato l' immenso Stanley kubrik.
In primis l'associazione dell'immagine a musiche universali;una grande attenzione scenografica ,quasi maniacale ;un progetto studiato nei minimi particolari con acquisizione di tutte le fonti autorevoli;l'utilizzo di tecniche di ripresa sapienti su "modellini dettagliatissimi"Potremmo continuare...........ma un genio non si costruisce con i numeri "è entitatà pensante con particolare capacità di sentire,decifrare ,dedurre ,interpretare".
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Fiumi di parole sono state scritte su questo capolavoro assoluto.Per non ripeterci cercheremo qui di evidenzare "gli ingredienti "che a nostro modo di vedere hanno aiutato l' immenso Stanley kubrik.
In primis l'associazione dell'immagine a musiche universali;una grande attenzione scenografica ,quasi maniacale ;un progetto studiato nei minimi particolari con acquisizione di tutte le fonti autorevoli;l'utilizzo di tecniche di ripresa sapienti su "modellini dettagliatissimi"Potremmo continuare...........ma un genio non si costruisce con i numeri "è entitatà pensante con particolare capacità di sentire,decifrare ,dedurre ,interpretare".
"2001, odisse nello spazio" finisce con una scena emblematica.: una vita nasce nel grembo e li lo zoom si ferma per dire cosa????Quale il messaggio che ci lascia ????Il viaggio più grande è forse quello all'interno di noi stessi!
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fabio director
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giovedì 15 luglio 2010
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non ci sono stati altri film
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Va bene,le opinioni variano a seconda delle età e delle proprie conoscenze cinematografiche,ma per gli amanti delle pellicole è d'obbligo,perchè ha segnato una pietra miliare del cinema.E' inutile anche attribuirgli un genere,è a se stante,come arancia meccanica.E' un non-genere.
Opinione personale?
Troppo T-R-O-P-P-O lungo,decisamente.
Non metto in discussione che sia un capolavoro,un film per l'80% muto è a mio parere un qualcosa che solamente pochi sanno fare,e che solo un dio come Kubrick è riuscito a fare.Ma...
A mio parere,il regista poteva evitare alcune cosette.
1) Le scene troppo lunghe delle astronavi,decisamente abbastanza da tempi morti che potrebbe alla lunga annoiare,e più di un punto ho provato momenti di noia
2) La durata.
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Va bene,le opinioni variano a seconda delle età e delle proprie conoscenze cinematografiche,ma per gli amanti delle pellicole è d'obbligo,perchè ha segnato una pietra miliare del cinema.E' inutile anche attribuirgli un genere,è a se stante,come arancia meccanica.E' un non-genere.
Opinione personale?
Troppo T-R-O-P-P-O lungo,decisamente.
Non metto in discussione che sia un capolavoro,un film per l'80% muto è a mio parere un qualcosa che solamente pochi sanno fare,e che solo un dio come Kubrick è riuscito a fare.Ma...
A mio parere,il regista poteva evitare alcune cosette.
1) Le scene troppo lunghe delle astronavi,decisamente abbastanza da tempi morti che potrebbe alla lunga annoiare,e più di un punto ho provato momenti di noia
2) La durata. Due ore e ventidue sono esagerate,se avesse fatto un azione dimagrante di un ora avrebbe accellerato il ritmo.Non ci vogliono necessariamente lunghi momenti di pausa e di silenzio per far comprendere il silenzio e l'immobilità del cosmo
3) L'interminabile sequenza del viaggio di Bowman una volta che entra nel monolito su Giove.
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!
Sembrava non finisse mai!!Non so quanto sia durata..un quarto d'ora di immagini confuse,roba da farsi una striscia di coca per guardarlo meglio?Dio mio...se avesse accellerato tutto in una ventina di secondi,magari inserendo in secondo piano immagini di pianeti,galassie e stelle avrebbe reso maggiormente l'idea,senza dover ricorrere a robe stroboscopiche e colori che cambiavano di continuo.Fa venire il mal di testa,garantisco.
Per il resto non bisogna azzardarsi,nè io nè nessun altro,a dire che è una porcheria.La fotografia è eccellente,la scena finale anche se incomprensibile è stato saggio a lasciarla incompresa e gli effetti speciali sono strepitosi.Ricordiamo che si tratta di un film di quasi 50 anni.Non so veramente come abbia fatto.Come ha fatto senza l'ausilio dei computer?
Il mezzo-capolavoro di Kubrick poteva essere veramente geniale,se avesse rispettato questi tre piccoli canoni e niente più.
Riflettete,gente,riflettete
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marvelman
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martedì 13 luglio 2010
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ma da vedere d'obbligo
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Certo il significato del film non è ovvio e arrivabile dai più, bisogna avere una discreta conoscenza della filosofia di Nietzsche per fare un possibile aggancio di significati e interpretazioni...anche se secondo me il film doveva essere meno insistente sulle inquadrature e viaggiare più spedito, aggiungendo magari altre sequenze per spiegare meglio le cose senza lasciare il povero spettatore in balia di pesanti e ripetitive scene e così arricchendo il repertorio del film alla vista e al gusto, ciò non toglie che la sua realizzazione è estremamente realistica e la bellezza di certe composizioni rendono veri e propri capolavori dell'arte fotografica alcuni piani sequenziali perfettamente curati.
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Certo il significato del film non è ovvio e arrivabile dai più, bisogna avere una discreta conoscenza della filosofia di Nietzsche per fare un possibile aggancio di significati e interpretazioni...anche se secondo me il film doveva essere meno insistente sulle inquadrature e viaggiare più spedito, aggiungendo magari altre sequenze per spiegare meglio le cose senza lasciare il povero spettatore in balia di pesanti e ripetitive scene e così arricchendo il repertorio del film alla vista e al gusto, ciò non toglie che la sua realizzazione è estremamente realistica e la bellezza di certe composizioni rendono veri e propri capolavori dell'arte fotografica alcuni piani sequenziali perfettamente curati...per quanto riguarda l'interpretazione del film, in particolare lo stramaledettissimo monolito che è stato oggetto di elucubrazioni mentali per più di 40 anni ormai, essa va oltre qualsiasi logica perchè il finale del film su tutti, in un cert senso, "rovina" il realismo di ambito fantascientifico del film e quindi non potrà mai convincere me, che credo capire qualcosa di cinema, che un prodotto del genere sia meglio di AVATAR...anche se si parla di metafora, spiacente dirlo ma è così, non mi convince molto Kubrick, con il suo astrattismo filosofico quasi metafisico più da libro che da film, nel propormi un appartamento semi-imperial avveniristico con un protagonista che invecchia a velocità ultrasonica senza nemmeno una scusante dopo una lunga sequenza da spararsi in testa di luci computerizzate alla Windows Media Player.......il film tocca diversi temi che si prestano a svariate analisi (consigliatissimi i filmati di youtube che "provano" a spiegare) e secondo me in particolare l'evoluzione come mezzo dell'eterno ritorno ma anche il conflitto tra razionalità e inconoscibile usato come espediente (HAL 9000) per raggiungere l'enigmatica scena finale che sarebbe la rinascita...fondamentale il ruolo del brano di R Strauss Così parlò Zarathustra nei tre momenti del film in cui lo si sente: all'inizio (CPZ tu nasci), poco dopo (CPZ tu ti evolvi), alla fine (CPZ tu rinasci dopo la morte) e anche il simbolismo del rettangolo esplicativo del monolito e la figura circolare del cerchio di cui un palese esempio è l'occhio di HAL, due realtà che creano un conflitto necessario al progredire della scimmia sulla terra che si evolve nell'uomo che conquista lo spazio ed esplorandolo raggiunge nuove dimensioni che lo "costringono" a prepararsi in maniera tale da essere pronto per ritornare sulla terra in un eterno ritorno e ciclo di vita continuo che gli permettono di riaffermarsi sempre. Infatti da una parte il monolito è l'inconoscibile e l'entità superiore all'uomo che lo fa diventare consapevole del proprio potenziale che, seppur inferiore, gli permette di aver padronanza dell'ambiente e della propria vita, il tutto di rigorosa forma rettangolare come la forma monolitica, il suo scavo, l'ambiente in cui Bowman si ritrova nel finale in cui predomina la sagoma a quattro lati uguali a due a due, ciò aiuta per un certo verso l'uomo a sviluppare una già presente razionalità circolare che si manifesta nell'assoluta esattezza del calcolo di HAL, nella forma che mettono insieme gli interlocutori di Floyd attorno al tavolino (2 aspetti che mettono capo di conseguenza all'inganno), nelle forme interne delle astronavi, nei pianeti del sistema solare e dei satelliti gioviani in cui si inserisce il monolite (di diversa forma) e anche nel sole stesso che, in quanto simbolo umano, viene paradossalmente smussato dalla forma del monlito nell'istante in cui l'intelletto cerca di coglierne il significato, in forma primordiale di ominide e in forma di sapiens avanzato...paradosso che viene ovviato dalla matrice evolutiva RETTANGOLARE che permette al CERCHIO di chiudersi.
Altre cose ci sarebbero da dire ma francamente non mi vengono in mente e concludo dicendo solo che questo film poteva e, anzi, doveva essere girato tale da risultare più afferrrabile e vicino allo spettatore e meno ripetitivo e lungo, alla fine posso dire che mi piace abbastanza ma non di più perchè il titolo di capolvoro non riesco prorpio ad affibiarglielo...un regista di capolvori (e quando dico capolvoro intendo in tutti i sensi)? Christopher Nolan, che gira film vicini allo spettatore, con colpi di scena, azione, filosofia, psicologia, stile, grande recitazione, per il mercato, per il pubblico e per la critica e chi più ne ha più ne metta...alzo di una stella rispetto a prima perchè mi rendo conto che 2001 è un film di certo molto ben fatto ma troppo fuori dal comune e anche dalla logica e per questo non sarà MAI tra i miei preferiti.
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marvelman
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martedì 13 luglio 2010
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sopravvalutato in un modo pauroso
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Musiche azzeccatissime, fotografia stupenda, effetti speciali inarrivabili all'epoca...ma poi? Qui si parla di bel CINEMA per pochi momenti e non per tutto il film, continuamente percorso da lunghissimi ed estenuanti piani sequenza a volte immobili e a volte psichedelici, nei momenti in cui la rottura della staticità e della ripetitività suscitano attimi di interesse nello spettatore, soprattutto durante i dialoghi, i quali però vengono affossati da un mare di immagini fotografiche perfette che fanno quasi dimenticare la linea della trama (se ce n'è una...) e lo scopo del film...è una pellicola troppo fine a sè stessa per fare parte della fantascienza che piace a me, che deve essere più movimentata e cinematografica altrimenti l'intrattenimento se ne va bellamente a quel paese e lo spettatore fa voto di non andare più al cinema.
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Musiche azzeccatissime, fotografia stupenda, effetti speciali inarrivabili all'epoca...ma poi? Qui si parla di bel CINEMA per pochi momenti e non per tutto il film, continuamente percorso da lunghissimi ed estenuanti piani sequenza a volte immobili e a volte psichedelici, nei momenti in cui la rottura della staticità e della ripetitività suscitano attimi di interesse nello spettatore, soprattutto durante i dialoghi, i quali però vengono affossati da un mare di immagini fotografiche perfette che fanno quasi dimenticare la linea della trama (se ce n'è una...) e lo scopo del film...è una pellicola troppo fine a sè stessa per fare parte della fantascienza che piace a me, che deve essere più movimentata e cinematografica altrimenti l'intrattenimento se ne va bellamente a quel paese e lo spettatore fa voto di non andare più al cinema...SICURAMENTE non è il film migliore di Kubrick e per fortuna di film così IMMOBILI ce ne sono ben pochi anche se comunque è realizzato bene, con un talento ineguagliabile che può essere meglio sfruttato ai giorni nostri in grandi produzioni...a mio parere shining è molto meglio perchè qua si gioca troppo sul fattore INCOMPRENSIBILITA': io non so come è stato accolto nel 1968 ma sta di fatto che se il mese prossimo uscisse un film del genere al cinema verrebbe letteralmente lapidato sotto pesanti accuse di buchi nella trama e solo perchè non fosse stampato sotto la locandina il nome di Kubrick, artista ormai scomparso, che ha ORMAI già dato contributo al mondo del cinema con grandi opere, l'invito di libera interpretazione da parte dello spettatore andrebbe a farsi F****RE sotto ulteriori pesanti insulti a regia, produzione e chi più ne ha più ne metta...ritengo inoltre troppo comodo, da parte del regista, accordarsi con uno scrittore come Clarke per sviluppare due elementi artistici di differente stampo cinematografico e letterario ma praticamente uguali nella trama, in modo da prendersi la più assoluta licenza poetica e legittimando la manomissioni di FONDAMENTALI elementi della trama che avrebbero reso il film molto migliore...in sintesi dico solo questo: il cinema è per il pubblico soprattutto ma la libera e fatta-a-spanne interpretazione magari sparata a caso non è PROPRIAMENTE cinema cinema di gusto e di bello spettacolo detto proprio "terra terra" perciò capitemi quando affermo, secondo il mio gusto ma non solo, che preferisco 10000 volte rispetto a 2001 film come Terminator o Avatar, e asserisco con convinzione che un bel Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo o Star Wars sono più capolavori di questo. Nel complesso 3 stelle e mezzo se le merita: SFX, fotografia, Kubrick e...mezza di coraggio e furbizia.
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iknowiamsexy
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venerdì 2 luglio 2010
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il migliore
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Immortale. è tutto. Vita, morte, spazio, eternità, infinito: c'è tutto.
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marvelman
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giovedì 20 maggio 2010
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precisiamo 2 cosette
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Tutti i commenti negativi a mio nome su questo film che compaiono su questo forum non sono miei ma opera di utenti che hanno voluto costruirmi una pessima ma soprattutto FALSA reputazione tra gli altri utenti, infatti sono stati scritti prima che il sito introducesse la registrazione con nickname e password, tempi in cui bastava copiare il nome da una persona e scrivere sotto false sembianze...credo il responsabile sia un idiota con il quale ho avuto divergenze sul forum de "Il Cavaliere Oscuro" che è il mio film preferito...chiunque sia a conoscenza di commenti negativi a mio nome su forum di assodati capolavori del cinema, sui quali MAI e poi mai mi permetterei di scrivere cose del genere, è GENTILMENTE pregato di segnalarmeli.
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Tutti i commenti negativi a mio nome su questo film che compaiono su questo forum non sono miei ma opera di utenti che hanno voluto costruirmi una pessima ma soprattutto FALSA reputazione tra gli altri utenti, infatti sono stati scritti prima che il sito introducesse la registrazione con nickname e password, tempi in cui bastava copiare il nome da una persona e scrivere sotto false sembianze...credo il responsabile sia un idiota con il quale ho avuto divergenze sul forum de "Il Cavaliere Oscuro" che è il mio film preferito...chiunque sia a conoscenza di commenti negativi a mio nome su forum di assodati capolavori del cinema, sui quali MAI e poi mai mi permetterei di scrivere cose del genere, è GENTILMENTE pregato di segnalarmeli...grazie in anticipo dall'unico vero e inimitabile MARVELMAN
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re sole
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giovedì 20 maggio 2010
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orrrendo
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UNO, ANZI IL FILM PIù LENTO E NOIOSO DI TUTTI I TEMPI !
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il cinefilo
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venerdì 14 maggio 2010
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lo spazio e il tempo secondo stanley kubrick
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2001 ODISSEA NELLO SPAZIO merita,a mio giudizio,un posto di prestigio nell'olimpo dei grandi film della cinematografia mondiale...TRAMA: La storia inizia con l'"alba" della nascita dell'umanità verificatasi grazie ai misteriosi poteri di un monolito nero proveniente dal ignoto e che riesce a donare alle scimmie l'intelligenza e poi,successivamente,spostarsi avanti di milioni di anni fino allo stadio più avanzato a cui il genere umano potesse aspirare(astronavi,"basi" su altri pianeti)e dove quello stesso monolito nero viene ritrovato sepolto sotto la superficie della crosta lunare...RECENSIONE: Stanley Kubrick costruisce un opera talmente "intensa" da essere quasi indecifrabile e dove varie inquadrature della cinepresa e varie intere sequenze sono degli autentici capolavori di montaggio(la sequenza iniziale in cui si vede il sole che sorge da dietro il pianeta e anche da dietro il monolite ,le varie inquadrature dei navigatori che "camminano" per l'astronave e l'intera,misteriosa,sequenza finale)e,a ben vedere,rende il film pienamente comprensibile solo ai suoi realizzatori(ma questo non è un difetto e,anzi,alimenta ulteriormente l'immenso fascino che lo circonda).
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2001 ODISSEA NELLO SPAZIO merita,a mio giudizio,un posto di prestigio nell'olimpo dei grandi film della cinematografia mondiale...TRAMA: La storia inizia con l'"alba" della nascita dell'umanità verificatasi grazie ai misteriosi poteri di un monolito nero proveniente dal ignoto e che riesce a donare alle scimmie l'intelligenza e poi,successivamente,spostarsi avanti di milioni di anni fino allo stadio più avanzato a cui il genere umano potesse aspirare(astronavi,"basi" su altri pianeti)e dove quello stesso monolito nero viene ritrovato sepolto sotto la superficie della crosta lunare...RECENSIONE: Stanley Kubrick costruisce un opera talmente "intensa" da essere quasi indecifrabile e dove varie inquadrature della cinepresa e varie intere sequenze sono degli autentici capolavori di montaggio(la sequenza iniziale in cui si vede il sole che sorge da dietro il pianeta e anche da dietro il monolite ,le varie inquadrature dei navigatori che "camminano" per l'astronave e l'intera,misteriosa,sequenza finale)e,a ben vedere,rende il film pienamente comprensibile solo ai suoi realizzatori(ma questo non è un difetto e,anzi,alimenta ulteriormente l'immenso fascino che lo circonda).
Il film in questione contiene,in vari tratti,alcune profonde critiche al genere umano:il rapporto tra l'uomo e la macchina(la vicenda di Hal 9000) e in una delle scene iniziali(guarda caso una delle più famose della storia del cinema)Kubrick(che ha scritto la sceneggiatura insieme a Arthur C.Clarke)sembrerebbe suggerire che la civiltà che conosciamo oggi abbia le sue antiche radici nella violenza e nell'istinto di prevaricazione di una specie su di un altra(vedi la sequenza in cui la scimmia incomincia a utilizzare l'osso come arma per uccidere gli altri animali).
Questo grande capolavoro può vantare innumerevoli "tocchi" di stupenda genialità come il "valzer delle astronavi" e l'immenso e veloce "balzo temporale" in cui da l'osso lanciato in aria si passa velocemente all'astronave che volteggia nello spazio.
P.S: ho già scritto il film mi sembra a tratti misterioso e fascinosamente incomprensibile e vorrei citare la sequenza in cui l'astronauta Bowman si ritrova,dopo un viaggio nell'ignoto,in una grossa camera abbellita come se fosse nel 1700...
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[+] ma perché dite che 2001 è indecifrabile?
(di giaso)
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alex41
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sabato 17 aprile 2010
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2010: l'odissea colpisce ancora.
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2001 è il capolavoro per eccellenza di Kubrick, affascinante (a mio parere, una piccola spanna sotto a Barry Lyndon riguardo la musica e la fotografia), coinvolgente. Ma ecco qui subito il dubbio: non è un film di quelli che chiunque guarderebbe la sera con gli amici aspettandosi un film comico, un film d'avventura o horror. E' un film dove non c'è nulla da capire, è avvolto nel mistero, e lascia lo spettatore confuso alla fine del film, ma soddisfatto del suo viaggio nello spazio, lo spazio di Stanley Kubrick. Lento, quasi muto, ricco di effetti speciali (da Oscar) e di scene cult: l'ellisse dell'osso, la scena della morte di Hal e la presenza del monolite, che ancora adesso ci chiediamo, dopo quasi 40 anni dall'uscita del film: che cavolo vorrà rappresentare di preciso? Ancora nessuno sa definire la risposta, sembra che solo Kubrick abbia scoperto il significato di questo monolite, o forse chissà se qualcun'altro lo scoprirà fra qualche altre decine di anni.
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2001 è il capolavoro per eccellenza di Kubrick, affascinante (a mio parere, una piccola spanna sotto a Barry Lyndon riguardo la musica e la fotografia), coinvolgente. Ma ecco qui subito il dubbio: non è un film di quelli che chiunque guarderebbe la sera con gli amici aspettandosi un film comico, un film d'avventura o horror. E' un film dove non c'è nulla da capire, è avvolto nel mistero, e lascia lo spettatore confuso alla fine del film, ma soddisfatto del suo viaggio nello spazio, lo spazio di Stanley Kubrick. Lento, quasi muto, ricco di effetti speciali (da Oscar) e di scene cult: l'ellisse dell'osso, la scena della morte di Hal e la presenza del monolite, che ancora adesso ci chiediamo, dopo quasi 40 anni dall'uscita del film: che cavolo vorrà rappresentare di preciso? Ancora nessuno sa definire la risposta, sembra che solo Kubrick abbia scoperto il significato di questo monolite, o forse chissà se qualcun'altro lo scoprirà fra qualche altre decine di anni. Comunque, bellissimo e indimenticabile, e bellissima anche la colonna sonora. Kubrick, 6 UN GENIO!!!
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frenky 90
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sabato 20 marzo 2010
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just enjoy it
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Do you want to be confused? 2001 odissea nello spazio è un film in cui l'astrattismo del concetto permea il significato congruo rendendolo incongruo, è un film in cui l'inquietudine assume livelli monumentali, è un film da vedere se si è felici di essere stuprati intellettualmente e se si ha voglia di leggere recensioni incomprensibili come questa (dizionario Morandini docet). Sono convinto sia inutile scervellarsi sui significati scena per scena, farsi sanguinare le tempie appresso al monolito nero che non è un simbolo fallico, perdere il sonno interrogandosi sul viaggio cosmico multi-colore dell'astronauta sopravvissuto al mega-computer, morto e poi rinato come feto stellare (che non è una allucinazione da droghe!).
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Do you want to be confused? 2001 odissea nello spazio è un film in cui l'astrattismo del concetto permea il significato congruo rendendolo incongruo, è un film in cui l'inquietudine assume livelli monumentali, è un film da vedere se si è felici di essere stuprati intellettualmente e se si ha voglia di leggere recensioni incomprensibili come questa (dizionario Morandini docet). Sono convinto sia inutile scervellarsi sui significati scena per scena, farsi sanguinare le tempie appresso al monolito nero che non è un simbolo fallico, perdere il sonno interrogandosi sul viaggio cosmico multi-colore dell'astronauta sopravvissuto al mega-computer, morto e poi rinato come feto stellare (che non è una allucinazione da droghe!). Paradossalmente affaticarsi a trovare un senso a questo spettacolo per la vista e la mente porta alla formulazione delle più semplici e banali conclusioni che vanno evitate con la massima cura: quello è un messaggio subliminale, quello è un incitamento alle droghe tipicamente sessantottino, quello è chiaramente un sintomo di omosessualità latente...In primis, ma potremmo anche chiudere qua, bisognerebbe fare un solo nome: Stan. Le inquadrature, la tecnica di ripresa, le invenzioni stilistiche, ma soprattutto l'essere stato il precursore delle stesse è il suo merito maggiore, perchè Kubrick, volendo fare un paragone musicale, è il Chuck Berry della pellicola: nessuno prima di lui aveva fatto vedere e sentire al mondo niente di simile. Che l'unico e solo protagonista sia lui si capisce non solo dai dettagli che fanno la grande regia nonché, di conseguenza, il grande film, ma anche dagli aspetti più evidenti. Fateci caso: qualcuno ricorda la composizione del cast? Mi rendo conto che in una prima analisi superficiale di chi non ha ancora visto il film potrebbe sembrare un aspetto negativo, ma bisogna leggere tra le righe della mia provocazione. Gli attori del cast non sono ricordati da nessuno non perché non siano stati all'altezza (tutt'altro) ma per due motivi principali: il primo è che non sono delle celeberrime star del cinema conosciute da chiunque (i cinefili patiti dei film in bianco e nero come mia madre probabilmente inorridirebbero e li comprendo ma non mi si dica che sono l'unico a non aver mai sentito nominare prima di averli letti nei titoli i vari Keir Dullea, Gary Lockwood, William Sylvester e così via...). Il secondo motivo è sempre lui. Ci colpano ancora le scelte del mago dei 35 millimetri, che oscura, mai eclissi fu più luminosa, volti e movimenti dei suoi caracters con le note del “Danubio blu” e di “Zarathustra” di Strauss padre e figlio, con un osso che vola per aria e diventa astronave, con un computer umano più di certe persone che, defraudato della sua super-intelligenza, canta una filastrocca prima di spirare definitivamente. A proposito, tanto pour parlè, UN Oscar 1969, tra l'altro secondario. Che non si rigiri nella tomba il povero Stanley. It's just all politics.
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