50 giorni di cinema internazionale di Firenze 2023
50 giorni di cinema internazionale di Firenze, il programma dei 185 film. Firenze - 5 settembre/12 dicembre 2023. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Al suo esordio Jasmine Trinca firma un film tra favola e realtà, in grado di trasformare il dolore in ricercata raffinatezza. Drammatico, Italia2022. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una bambina ama sua madre, ma sua madre ama Marcel, il suo cane. Un evento imprevedibile le porterà in viaggio, avvicinandole e svelando loro, oltre ogni dolore, le vie grandi e segrete dell'amore. Espandi ▽
Alla sua opera prima Jasmine Trinca affronta con la consapevolezza di chi conosce la storia del cinema un tema molto personale in equilibrio tra favola e realtà. Quando un autore si trova ad affrontare il suo primo lungometraggio, se lo è nell'intimo non lavora su commissione e non accetta compromessi. Jasmine Trinca si rivela tale realizzando un film che non strizza l'occhio al box office trasfigurando un reale rapporto Jasmine/genitrice offrendogli un contesto di dolorosa astrazione. È come se l'attrice nel momento in cui dirige la sua 'opera prima' avesse bisogno di avere vicino sia chi esordisce, Maayane, sia chi invece le offre la solidità di una carriera riconosciuta e riconoscibile. In questo film di presenze/assenze, in cui quella della madre risulta dominante, il loro esserci permette a Jasmine Trinca di muovere le sue dita di regista all'esordio con la stessa partecipe perizia di quella della sua giovane protagonista sui tasti del sassofono che utilizza come strumento di comunicazione. Il sax di Jasmine è un film che saprà parlare agli spettatori che amano un cinema che sa trasformare il dolore in ricercata raffinatezza. Recensione ❯
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Il manifesto di un'adolescenza tanto scatenata quanto fragile. Poca ideologia, tanta verità. Drammatico, Gran Bretagna, Grecia2023. Durata 91 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il debutto alla regia di Molly Manning Walker è un ritratto generazionale destinato a far discutere. Espandi ▽
Tara, Em e Skye sono tre tardo adolescenti inglesi in vacanza a Malia, sull’isola di Creta, con l’obiettivo di fare festa, sbronzarsi e giocare a “chi scopa di più”. Nel motel con vista su piscina dove sono alloggiate incontrano altri tre ragazzi più o meno coetanei, Paddy, Badger e Paige, con cui uniscono le forze e le aspettative per “la vacanza migliore di sempre”. Mia McKenna Bruce nei panni di Tara è straordinaria nel gestire i due tempi del racconto: il primo in cui è euforica, chiassosa e spaccona, e il secondo in cui diventa silenziosa, smarrita e a disagio. Aiutata anche da una fisicità che alterna una maturità ostentata al ricordo tangibile della bambina che è stata fino a poco tempo prima, McKenna Bruce incarna una sessualità inconsapevole e un senso di sé elusivo, una insicurezza che nemmeno lei sa di provare. How to have sex è il racconto di un’adolescenza che si sente onnipotente ma non si dà un valore reale, di anime che si staccano dai corpi senza trovare la sintesi fra desiderio alimentato e autentica partecipazione. Recensione ❯
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Un debutto coraggioso e radicale sulle conseguenze devastanti di un governo sovranista e intollerante. Documentario, Italia2023. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un documentario che racconta il muro di 186 km costruito al confine tra Polonia e Bielorussia, con lo scopo di respingere i migranti in cerca di asilo. Espandi ▽
Per una settimana, nel marzo del 2022, l’attrice polacca naturalizzata italiana Kasia Smutniak è tornata nel suo Paese nativo per vedere, e far vedere, il muro lungo 186 chilometri e alto cinque metri e mezzo che le autorità stavano costruendo lungo il confine con la Bielorussia per impedire il passaggio ai migranti. MUR fa, in maniera documentaristica e attraverso l’immediatezza della realtà quotidiana, quello che Green Border di Agnieszka Holland ha fatto utilizzando la drammaturgia, ovvero raccontare le conseguenze devastanti e disumane di un governo sovranista e intollerante sui migranti che cercano di attraversare il confine fra Polonia e Bielorussia. La regista, al suo esordio nel lungometraggio, suggerisce similitudini ma non forza mai la sua interpretazione degli eventi, lasciando che sia il pubblico a costruire parallelismi e a tirare le proprie conclusioni. Il suo è un approccio radicale ma mai apertamente giudicante – benché la sua posizione morale sia evidente nel suo stesso essere lì – e dimostra un gran coraggio nel buttarsi, anche solo per una settimana, in situazioni oggettivamente pericolose. Recensione ❯
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Tre registe per tre protagoniste. Uno spazio sicuro per le donne la cui liberazione passa per questo cinema low budget ma dall'aspirazione internazionale. Documentario, Italia2023. Durata 80 Minuti.
Un coming of age raccontato attraverso un anno di vita, dove si incontrano e si scontrano sogni, desideri, dubbi e una infinita voglia di lotta e di vita. Espandi ▽
Tre giovani registe filmano tre protagoniste che sono più o meno loro coetanee: About Last Year è già per questo motivo un oggetto alieno, un unicum, in quanto percorso che identifica e dà luce a uno spazio sicuro per le donne, in un Paese in cui quasi solo le violenze che subiscono fanno notizia. La loro volontà di disporre liberamente del proprio corpo passa attraverso un cinema indipendente e low budget, ma dall’aspirazione internazionale, seguendo gli appuntamenti tra Torino, Milano, Roma e Parigi, grazie al sostegno del collettivo LGBTQ Maurice di Torino e della (ex) Kiki House of Savoia. Unico film italiano in selezione alla Settimana della Critica 2023, prodotto dalla torinese Base Zero, About Last Year segna la linea di una sezione che osa, rischia, anche anteponendo a un’esilità produttiva la ruvida qualità di nuovi sguardi sul presente. Recensione ❯
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Un film che segue lo stretto legame tra una madre e una figlia. Espandi ▽
1984: C'è una discarica nel nostro salotto
Il mondo di Madre e di Maria è una costante sensazione di brividi che corrono lungo la schiena, ogni giorno è Natale nel loro piccolo nidus d'amore
1994: Lui me la riconsegnò, l'importanza mi colpì in ondate di sensazioni
È l'ultimo giorno di scuola di Maria. Al suo rientro a casa, in cima alle scale, due piedi scalzi ad attenderla. Un uomo alto, dall'aspetto insolito, uno sconosciuto che ha l'odore familiare di un trauma, un dolore d'infanzia, una duplicità di deliberate provocazioni - Michael. Recensione ❯
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La regista Barbara Cupisti compie un viaggio in Ucraina per raccontare le storie di chi lotta per difendere il Paese, la propria cultura e la libertà. Espandi ▽
24 febbraio 2022. In Ucraina la quotidianità scorre come in un giorno qualsiasi. Arrivano i primi bombardamenti che costringono molti a lasciare il Paese, altri a imbracciare le armi, quasi tutti ad affrontare separazioni, paure, l'assenza di beni di prima necessità e lutti. Il film è un viaggio della regista, mossa dal bisogno di arrivare all'epicentro emotivo di questo conflitto, che parte da Varsavia e attraversa le città di Lviv e Odessa e la campagna dimenticata dell'Ucraina, arriva fino a Kyiv, Irpin, Bucha, Borodyanka. Incontra chi ha attraversato il confine per sopravvivere o aiutare la resistenza o chi è rimasto nella propria terra continuando a lottare per difendere il Paese e la propria cultura. Recensione ❯
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Le storie di alcune donne detenute in una prigione del Cile raccontate grazie ai video che loro stesse hanno girato. Espandi ▽
Sono donne. Sono madri. Sono detenute che stanno scontando lunghe pene in una prigione in Cile. I figli crescono lontano da loro, ma rimangono nei loro cuori. In prigione trovano l'affetto delle altre detenute che condividono la loro stessa esperienza. Il sostegno reciproco tra queste donne diventa una forma di resistenza ed emancipazione. Malqueridas ricostruisce le loro storie attraverso le immagini che loro stesse hanno girato con i cellulari vietati dentro la prigione, recuperando la memoria collettiva di una comunità dimenticata. Recensione ❯
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Un'addetta alla vigilanza viene accusata di aver ucciso il cane di uno dei residenti. Espandi ▽
Anna vive con sua figlia Iris in un bel condominio. È un luogo sicuro e Anna, in quanto addetta alla sicurezza, svolge un ruolo importante. La scomparsa di un cane desta paura e diffidenza tra i residenti...i quali, convinti che il cane sia stato ucciso, iniziano a sospettare l'uno dell'altro. Anna tenta di calmarli e riportarli alla ragione, ma un gruppo di vigilantes inizia a indagare proprio su di lei. La situazione per lei diventa molto complicata. Per poter rimanere nella sua casa, Anna è pronta a andare oltre la propria morale. Recensione ❯
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Martina decide di organizzare la cerimonia del proprio funerale. Attraverso la protagonista, la regista riflette su una perdita che non ha superato. Espandi ▽
Martina pensa spesso alla morte e ogni anno riscrive il suo testamento. Quest'anno ha deciso di organizzare la cerimonia per il suo funerale. Osservandola, la regista trova il coraggio di riaffrontare una dolorosa perdita ricostruendo l'addio che non ha potuto dare. Recensione ❯
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L'incredibile storia del tour che creò un ponte tra Melpignano e Mosca, passando per la rossa Emilia. Documentario, Italia2023. Durata 96 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Andata e ritorno dal 1988, quando da Melpignano partì il tour che squarciò la cortina di ferro tra Occidente e Urss, a suon di rock e punk. Espandi ▽
Tutto nasce da un sogno, quello che gli organizzatori del festival “Le idi di marzo”, Antonio Princigalli e Sergio Blasi – che in seguito avrebbe dato vita alle Notti della Taranta – fanno nel 1988: invitare alcuni gruppi musicali sovietici a suonare a Melpignano, e portare alcune band italiane a suonare in Russia. La cosa incredibile è che ci riuscirono: le band sovietiche arrivano in Salento. E i CCCP finiranno a suonare a Mosca e a Leningrado. Il film ricostruisce la parte italiana e quella sovietica di quel doppio tour, con materiale d’archivio, le testimonianze di testimoni di quel momento, come i giornalisti Alba Solaro, Francesco Costantini e del critico musicale Gino Castaldo. E con la testimonianza dei componenti storici dei CCCP, che per la prima volta dopo anni rivediamo insieme. Una reunion per il film, a casa di Giovanni Lindo Ferretti sull’Appennino tosco/emiliano. Ma che potrebbe anche preludere ad altri progetti. È prezioso, questo film. Per chi c’era. E per chi non c’era. Per chi c’era, senza avere avuto l’occasione di andare al di là della cortina di ferro, a toccare con mano quello sfacelo, quel disastro economico e di ideali. Per chi non c’era, per sapere che c’erano ragazzi che sognavano, e sognavano forte, e avevano coraggio. E sapevano fare spettacoli folli, senza paura di niente. I nostri Clash, i nostri Einstürzende Neubauten. Chiedi chi erano i CCCP. Recensione ❯
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Un panorama su Napoli, partendo dal Rione Sanità: un doc ampio, ricco e capace di andare oltre gli stereotipi. Documentario, Italia2023. Durata 107 Minuti.
Un giro tra i vicoli di Napoli tra opere d'arte, musica e teatro. Espandi ▽
Innamorati dell'Italia, non solo della Toscana, ma anche di Napoli: Sting e la moglie Trudie Styler, attrice, produttrice e regista che ha realizzato proprio a Napoli il suo terzo lungometraggio. Girato tra i vicoli popolari e i quartieri borghesi, con Dante Spinotti alla fotografia, il film attraversa le anime della città, dal cibo al Vesuvio, dalle opere d'arte al teatro dell'arte messo sempre in scena nella vita quotidiana, facendo risaltare i contrasti che la rendono una città unica, fatta di "luce e oscurità, vita e morte". Al centro naturalmente la musica. Tra i collaboratori, il rapper Clementino e lo street artist Jorit. Recensione ❯
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Vitalina Varela, una donna di 55 anni di Capo Verde, arriva a Lisbona tre giorni dopo il funerale di suo marito. Aspetta il suo biglietto aereo da oltre 25 anni. Espandi ▽
Lisbona. Muore Joaquim. La moglie Vitalina Varela torna da Capo Verde per il funerale, ma quando arriva a destinazione questo è già stato celebrato. Decide di rimanere comunque in Portogallo e di elaborare lì il lutto. Vitalina torna a Lisbona, in una nazione che non è (mai stata) sua, dove si parla una lingua che non ha mai accettato di parlare, per incontrare un marito che non c'è più e che l'ha tradita e ripudiata. Appena scesa dall'aereo le viene detto di tornare a casa, ma Vitalina ha atteso 40 anni di poter prendere quel volo e non ha intenzione di andarsene. Recensione ❯
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Una lettera corale a Virginia Woolf da parte di tutti gli Orlando per riflettere sulle metamorfosi contemporanee con umanità. Documentario, Francia2023. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Partendo dal ritratto che ne fece Virginia Woolf, il regista si chiede chi siano gli Orlando contemporanei. Espandi ▽
Quando un filosofo attivista trans come Paul B. Preciado esordisce dietro la macchina da presa non può che farlo esplorando le aporie della nostra contemporaneità, andando a rintracciarne la radici nella letteratura. Aporie che riguardano l'identità, la fluidità, la scrittura di una biografia che nel suo essere assolutamente personale diventa collettiva. Il documentario si rivela un'interessante riflessione sulle metamorfosi contemporanee, narrate da una prospettiva individuale e collettiva al tempo stesso. Questo debutto dietro la macchina da presa centra in pieno l'obiettivo: senza la pretesa di impartire lezioni, punta sull'umanità viva dei suoi Orlando per ricordare a chi guarda il diritto imprescindibile di cambiare e di scegliere quale forma e sostanza avere, con una libertà (che dovrebbe essere) inviolabile. Recensione ❯
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Un'operazione di forte astrazione che è anche riflessione profondamente ecologista. Documentario, Francia2023. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il regista prova a immortalare la forza che lo attrae verso la Terra Adelia Espandi ▽
L'Antartide, o Terra (Australis) Incognita, "si può raggiungere da quattro accessi diversi: quello dall'America del Sud è il mio preferito", dice Luc Jacquet. A trent'anni dalla sua scoperta antartica, che ha originato l'apprezzato documentario La marcia dei pinguini, premio Oscar 2006, il regista non ha più abbandonato quelle regioni polari. Con Antarctica Calling ripete quel viaggio estremo tra i ghiacci per condividere con nuovi occhi e altre lenti fotografiche la meraviglia di paesaggi inaccessibili.
Il film si spinge oltre la mera osservazione naturalistica, in una volontà di fusione pacifica, non predatoria, con gli elementi naturali e animali di un continente minacciato.
Grazie alla domanda che lo assilla e lo tiene in vita ("cosa mi porta qui?"), possiamo illuderci di sentire la pressione del vento sulle ali di un albatross, percepire il gocciolare degli iceberg nell'oceano, intravedere forme antropomorfe nei tronchi di una foresta distrutta, ascoltare il richiamo d'amore delle foche sotto il ghiaccio, immaginare il volo dei condor sopra la testa. Incontrare di nuovo e all'improvviso, una colonia di pinguini: unica forma di vita in uno spazio lunare e spietato. Stavolta sono loro a guardare noi, ospiti imprevisti e irriconoscenti. In silenzio. Recensione ❯
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Mentre i giovani capitani conducono la rivoluzione nelle strade, la gente di Fontainhas cerca Ventura, che si è perso nella foresta. Espandi ▽
Ventura, manovale in pensione, è un immigrato capoverdiano alla periferia di Lisbona. In un eterno presente successivo al rovesciamento della dittatura di Salazar, il protagonista vaga in un ospedale che è anche prigione e fabbrica, solo o in dialogo con voci e presenze; come quella dell'amico Joaquim, ferito dallo stesso Ventura in un conflitto armato, e della moglie Vitalina, che ne piange la scomparsa. Recensione ❯
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