50 giorni di cinema internazionale di Firenze 2023 middle east now
50 giorni di cinema internazionale di Firenze, il programma dei 28 filmmiddle east now. Firenze - 5 settembre/12 dicembre 2023. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Un documentario che racconta quattro generazioni di donne palestinesi. Espandi ▽
A vent'anni Hiam Abbass lascia il suo villaggio natale in Palestina per inseguire il sogno di diventare attrice
in Europa, lasciandosi alle spalle la madre, la nonna e sette sorelle. Trent'anni dopo, la figlia e regista Lina
torna con lei al villaggio e si interroga per la prima volta sulle scelte coraggiose della madre, sul suo esilio e sul modo in cui le donne della famiglia hanno influenzato la loro vita. A cavallo tra passato e presente, Bye
Bye Tibériade mette insieme immagini di oggi, filmati di famiglia degli anni Novanta e archivi storici per
ritrarre quattro generazioni di donne palestinesi audaci che mantengono viva la loro storia e la loro eredità
grazie alla forza dei legami, nonostante l'esilio, l'espropriazione e il dolore. Recensione ❯
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Una panoramica di quello che è successo in Afghanistan dopo il ritorno dei talebani al potere. Espandi ▽
Racconta come in pochi giorni in Afghanistan, con il ritiro definitivo delle forze internazionali da Kabul, la vita di milioni di afghani sia cambiata improvvisamente in peggio. Da un giorno all'altro, con il ritorno dei talebani al potere, molti artisti e registi del paese si sono trovati a rischio di essere giustiziati. Nel tentativo di mettersi in salvo, come tanti altri, si precipitano all'aeroporto internazionale per imbarcarsi sugli ultimi aerei in partenza. Recensione ❯
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Girato in Tunisia, un film che parla di temi universali (amore, amicizia, lotta contro le ingiustizie, ricerca della propria identità, conflitti generazionali). Espandi ▽
Una scuola superiore in Palestina. Una bandiera palestinese che deve sventolare il giorno
dell'Indipendenza di Israele, che per i palestinesi è un giorno di lutto (la "nakba"). Un film girato in
un contesto dove l'affermazione dei giovani palestinesi è negata da una tragedia che dura dal 1948. E
trova la sua forza e originalità nel mostrare come la tragedia è calata nella quotidianità, e nel portare
sullo schermo (con empatia, ironia sferzante e senso del paradosso) una nuova generazione trascurata
dai media, che resiste orgogliosamente senza usare la logica della violenza. Recensione ❯
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Una coppia è costretta a lasciare Israele e spostarsi a Gaza per sfuggiere ad un'epidemia. Espandi ▽
Commedia irriverente che racconta le vicende di un maldestro giornalista britannico e di sua moglie, un'israeliana nevrotica, che quando un virus si diffonde rapidamente in Israele causando una pandemia e bloccando tutti gli spostamenti via terra e via mare, sono costretti a tentare la fuga a Gaza, "il posto più sicuro del mondo" in cui rifugiarsi. Recensione ❯
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Il film narra di una coraggiosa madre iraniana in Australia, con una figlia di sei anni, costretta a trovare rifugio in una casa di accoglienza per donne che hanno subito violenze domestiche. Espandi ▽
Il film narra di una coraggiosa madre iraniana in Australia, con una figlia di sei anni, costretta a trovare rifugio in una casa di accoglienza per donne che hanno subito violenze domestiche. Recensione ❯
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Un intenso ritratto della città di Lyd passata dall' essere una metropoli palestinese ad una città dello Stato di Israele. Espandi ▽
L'ascesa e la caduta della città di Lyd, una metropoli vecchia di 5.000 anni, che un tempo era una vivace città palestinese, fino alla sua conquista avvenuta con la fondazione dello Stato di Israele nel 1948. Mentre il film rivela la sua storia, un coro di personaggi crea un arazzo emozionante dell'esperienza palestinese di questa città, e del trauma lasciato dal massacro e dall'espulsione. Recensione ❯
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La decostruzione di un rito di passaggio maschile, con un gruppo di giovani libanesi che si recano da una professionista del sesso per la loro prima esperienza erotica. Espandi ▽
Etienne viene portato per la prima volta dai suoi amici da una prostituta. Tre adolescenti travagliati sulla strada per ottenere l'accettazione nella virilità. Anche se diversi eventi inaspettati portano Etienne in un viaggio imprevisto dentro se stesso. Recensione ❯
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Un documentario in grado di ribaltare tutti gli stereotipi sulle donne irachene e sulle nuove generazioni. Documentario, Norvegia2023. Durata 60 Minuti.
Un viaggio intimo e drammatico che segue Tiba, una giovane donna irachena di diciannove anni che lotta per la libertà e l'uguaglianza. Espandi ▽
Nell’ottobre del 2019 molti giovani iracheni si riversano nelle strade per esigere un Iraq libero e democratico. La maggior parte dei manifestanti ha tra i 19 e i 25 anni: una di loro è la diciannovenne Tiba Fadhil. Con Baghdad on Fire, Karrar Al-Azzawi firma un lungometraggio che colpisce dritto al cuore grazie a una protagonista magnetica e affascinante, capace di ribaltare qualsiasi stereotipo sulle donne irachene e sulle giovani generazioni. Utilizzando uno stile documentaristico tradizionale, la telecamera segue Tiba giorno e notte per mostrare attraverso i suoi occhi la forza dei giovani in Iraq e le violenze che sono costretti a subire, andando quotidianamente incontro alla morte. Ciò che colpisce del film è il repentino e continuo alternarsi di momenti di gioiosa condivisione agli improvvisi attacchi armati che li colpiscono in maniera brutale. Protetti soltanto dalle loro bandiere, i manifestanti si ritrovano inermi di fronte alle minacce delle bombe a gas e dei lacrimogeni, pronte a spezzare i loro desideri di libertà e uguaglianza. Ben lontani da qualsiasi forma di individualismo e disinteresse per la politica e la comunità, i protagonisti del documentario di Al-Azzawi sono nati in un periodo di milizie, assassinii e rapimenti e hanno imparato a non avere paura di lottare per la propria libertà. Recensione ❯
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Il racconto di come un ordine religioso matriarcale abbia influenzato la famiglia della regista. Espandi ▽
Un film che descrive l'influenza di un ordine religioso matriarcale segreto - Al-Qubaysiat, di origine siriana - sulla famiglia della regista, i legami inespressi e le conseguenze della lealtà che sua madre, sua nonna e lei stessa hanno dimostrato a questa misteriosa organizzazione. Una storia d'amore di un tipo diverso, e un racconto multigenerazionale sull'eterna ricerca di significato nella vita. Recensione ❯
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Due bambine trovano una statuina preziosa. Vogliono trovare il proprietario. Espandi ▽
In una piccola città di provincia iraniana, i bambini lavorano duramente per sostenere le loro famiglie. Un giorno Yahya, nove anni, e la sua amica Leyla trovano una statua preziosa. Condividendo la passione per il cinema, il capo di Yahya, Naser Khan (Reza Naji), decide di aiutarli a trovare il proprietario. Recensione ❯
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Il racconto delle dinamiche famigliari all'interno di un villaggio curdo. Espandi ▽
Una troupe cinematografica tedesca sta girando un documentario nel nord-est della Turchia. In un remoto villaggio curdo, assistono a una serie di dinamiche all'interno di una famiglia dilaniata da traumi, paranoie e cospirazioni. Recensione ❯
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Ata Tazik è un pescatore impegnato nel contrabbando. Decide di smettere con il contrabbando e si unisce alla Cooperativa dei pescatori di Zarivan. Espandi ▽
Ata Tazik è un pescatore amante della natura, ma impegnato nel contrabbando. Decide di smettere con il contrabbando e si unisce alla Cooperativa dei pescatori di Zarivan. Recensione ❯
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Un diario di guerra autentico, dall'anima amatoriale, di giornalisti impotenti di fronte all'annientamento della libertà. Documentario, Afghanistan2022. Durata 92 Minuti.
Un'incursione nel più importante quotidiano indipendente afgano. Espandi ▽
Come in un diario di guerra, con un’anima amatoriale e profondamente realistica, il documentario di Abbas Rezaie raccoglie testimonianze e parole dei giornalisti dell’Etilaat Roz durante l’ascesa repressiva del regime talebano. Il documentario, che prende il nome dal giornale al centro della vicenda, è girato da Abbas Rezaie, uno dei membri della redazione, e prodotto dal caporedattore Zaki Daryabi. Percorrendo i corridoi e le stanze della redazione, Rezaie raccoglie le testimonianze di diversi giornalisti. In questo clima di paura, Zaki Daryabi, a capo dell’Etilaat Roz, si ritrova a dover decidere del destino del suo giornale e anche di quello dei suoi collaboratori, come un capitano che guida la propria nave che sembra destinata a inabissarsi. Ciò che il documentario girato da Abbas Rezaie propone è una panoramica sulla situazione drammatica di un giornale e più in generale di un Paese che si ritrovano impotenti di fronte alla tirannia di un regime come quello talebano. A sopravvivere, nonostante l’incertezza, la repressione e un contesto in cui la libertà di stampa sta per essere annientata, è un’umanità autentica e mai retorica che il documentario ha la forza di far emergere dalla cenere. Recensione ❯
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Un uomo gay torna in Libano da dove era fuggito 37 anni prima. Espandi ▽
Un ritratto di un uomo gay che affronta i fantasmi del suo passato. Dopo essere fuggito dalla guerra e dalla repressione 37 anni fa, Miguel torna in Libano dove rintraccia desideri nascosti, amori non corrisposti e tormentosi sensi di colpa. Recensione ❯
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Un ritratto della star israeliana Ronit Elkabetz. Espandi ▽
Un viaggio straordinario nella vita di un'icona assoluta del cinema e della scena artistica israeliana e mondiale, la regista e attrice israeliana Ronit Elkabetz. Un documentario magistrale che utilizza il suo archivio e la collezione radicale del suo incredibile guardaroba, per diventare un saggio per immagini sul potere del cinema, il potere della moda, e su una donna indimenticabile, mancata nel 2016, che rappresenta e incarna il più profondo desiderio umano di libertà. Recensione ❯
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