Nota attrice e regista israeliana, ma di origine marocchina, si divide fra il cinema nazionale e quello francese. È la vincitrice di tre Ophir Awards e ha ricevuto ben sette nominations al premio.
Un provino per caso
Ronit Elkabetz nasce il 27 novembre 1964 a Beersheba, in Israele, da madre parrucchiera e padre finanziere. La famiglia, pur essendo di origine marocchina, è di religione ebraica, una situazione iniziale sulla quale rifletterà molto spesso in futuro e che definirà continuamente se stessa: «Sono costantemente alla ricerca delle mie radici. Sono nata da genitori immigrati in Marocco. Le mie fondamenta e la mia cultura sono plurali ma, la mia storia è Israele». Dopo aver iniziato a studiare fashion design, tenta la strada del cinema presentandosi a un provino. Non ha mai preso lezioni di recitazione, eppure, supera l'audizione e ottiene il ruolo principale in Hameyu'ad (1990). Il cinema israeliano si accorge di lei e le trasforma in una delle più famose star del suo firmamento. Ma la Elkabetz vuole di più e, nel 1997, decide di mettersi in contatto con la regista Ariane Mnouchkine per uno stage. Parallelamente, viene contattata da alcune compagnie teatrali per portare sulla scena alcune tragedie shakespeariane e uno spettacolo sulla vita della coreografa Martha Graham.
I riconoscimenti
Nel 2001, grazie alla pellicola Hatuna Meuheret arrivano i primi riconoscimenti. Viene premiata come miglior attrice dall'Israeli Film Academy e dal Buenos Aires International Film of Indipendent Cinema. Un Grand Prix le viene offerto per Or (2004) al Bratislava International Film Festival e vince anche una menzione speciale, un premio FIPRESCI, il premio del pubblico al Festival di Venezia, per il suo ruolo di E prenderai moglie (2004) all'Hamburg Film Festival, del quale è anche regista assieme al fratello Shlomi Elkabetz. Il film ripercorre le dinamiche di una coppia in procinto di divorziare ma che tenta di fare il possibile per ristabilire quantomeno un rapporto civile per i parenti. Purtroppo il fondamentalismo religioso del marito renderà tutto più difficile. Molti altri premi li riceverà per Bikur Ha-Tizmoret (2007), Shiva (2008), The girl on the train (2009) con Catherine Deneuve, Ashes and Blood (2009, esordio alla regia di Fanny Ardant), Mabul (2010) e Gett (2014), di cui è anche regista e sceneggiatrice. Quest'ultima pellicola, narra il processo di Viviane Amsalem, una donna che per cinque anni ha cercato di ottenere il divorzio dal marito.
Dopo aver lottato contro una lunga malattia, l'attrice e regista è morta nell'aprile del 2016, a 51 anni.