Miglior sceneggiatura non originale al film di Guadagnino. Miglior film e miglior regia a La forma dell'acqua. Oldman e McDormand migliori attori. Oscar tecnici a Dunkirk.
di Francesca Ferri
Si è svolta al Dolby Theatre di Hollywood la 90a edizione degli Academy Awards presentata da Jimmy Kimmel. L'Italia conquista il premio per la miglior sceneggiatura non originale consegnato a James Ivory per Chiamami col tuo nome (guarda la video recensione). La forma dell'acqua (guarda la video recensione) riceve invece 4 premi su 13 nomination, tra cui i premi più ambiti: miglior film e miglior regia.
Frances McDormand ottiene l'Oscar come miglior attrice protagonista di Tre manifesti a Ebbing, Missouri (guarda la video recensione) e ringrazia tutte le donne presenti al Dolby Theatre, invitandole ad alzarsi in piedi.
Gary Oldman vince l'Oscar come miglior attore protagonista per la sua interpretazione di Chruchill ne L'ora più buia (guarda la video recensione). Sam Rockwell è il miglior attore non protagonista nel film di Martin McDonagh, mentre Allison Janney miglior attrice non protagonista di Tonya. A Dunkirk (guarda la video recensione) di Christopher Nolan vanno i premi tecnici.
Tredici candidature e quattro Oscar tra cui quello per il miglior film, La forma dell'acqua si conferma il titolo vincitore della 90a cerimonia degli Academy Awards sfiorando il record delle 14 nominations ottenute solo da Eva contro Eva di Joseph L. Mankiewicz (1950), Titanic di James Cameron (1997) e La La Land (guarda la video recensione) di Damien Chazelle (2016).
Guillermo Del Toro è dunque il secondo regista messicano dopo Alejandro González Iñárritu ad aver vinto l'Oscar per il miglior film.
Ambientato nel periodo della Guerra Fredda, La forma dell'acqua è una romantica favola horror dai toni poetici sulla storia d'amore tra una donna muta e una misteriosa creatura anfibia che si rivela essere una divinità. Una fiaba onirica, dunque, venata di riferimenti politici e citazioni del grande cinema. "Sono cresciuto in Messico e da bambino ammiravo i film stranieri. Qualche settimana fa Steven Spielberg mi ha detto se ti trovi lì, sul palco, ricordati che tu fai parte di un'eredità di registi", ricorda Del Toro che si definisce infine contento. "Usate l'immaginazione per raccontare le storie vere, è una porta, apritela".
Guillermo Del Toro vince per la prima volta l'Oscar per la miglior regia. "Io sono un immigrato come molti di noi, negli ultimi 25 anni ho vissuto un po' ovunque perché penso che la cosa più bella della nostra arte sia eliminare i muri, varcare le frontiere", così commenta il regista messicano che racconta una storia di uguaglianza, diversità e accettazione dell'altro.
La forma dell'acqua esplora la visione intima del regista messicano.
Il regista non offre una risposta esatta, una soluzione o il suo giudizio ma cerca piuttosto di suscitare emozioni attraverso finzioni radicate nella storia.
Dopo il suo primo Oscar per Fargo (1996) Frances McDormand ne vince un secondo come attrice protagonista di Tre manifesti a Ebbing, Missouri.
Nel ruolo di una madre rabbiosa per la drammatica scomparsa della figlia, Mildred Hayes escogita un metodo originale e provocatorio per stimolare la polizia a investigare sull'assassinio della figlia, in una commedia nera che cerca l'anima dell'America sotto l'intolleranza e le discriminazioni.
Commossa, Frances McDormand ritira il premio esortando tutte le donne ad alzarsi: "tutte le donne hanno storie da raccontare, quindi domani andate a sedervi alle scrivanie a cui decidere dei vostri progetti da finanziare. Ho solo due parole per voi stanotte, signore e signori: inclusion rider".
Gary Oldman vince su Timothée Chalamet e Daniel Day-Lewis l'Oscar come miglior attore protagonista de L'ora più buia (guarda la video recensione).
L'attore britannico che aveva ricevuto il suo primo Oscar nella stessa categoria per il film di spionaggio La talpa (2011), ritrae questa volta Winston Churchill, il nuovo primo ministro britannico diviso tra lanciare il suo Paese a combattere il nemico e cedere alla pressione di placare Hitler durante i primi giorni della Seconda Guerra Mondiale.
"Winston Chruchill è stata una fantastica compagnia in un viaggio incredibile", commenta l'attore che ringrazia infine l'America per tutto ciò che gli ha sempre offerto.
Vincitrice di un Golden Globe, di un Premio BAFTA, di un Critics' Choice Award, di uno Screen Actors Guild Award e infine anche di un Premio Oscar, Allison Janney è unanimemente riconosciuta migliore attrice non protagonista per Tonya.
L'incredibile crudeltà della madre che nessuno vorrebbe avere premia l'attrice statunitense del dramma sportivo di Craig Gillespie.
Tra documentario e farsa, Tonya è un biopic incentrato sulla pattinatrice americana Tonya Harding, coinvolta in uno scandalo nel 1994. Allison Janney, dunque, fa riflettere sul potere, a volte dannoso, di una madre che spinge la figlia a diventare campionessa mondiale a costo di distruggere la sua autostima.
Dopo i Golden Globes, Sam Rockwell vince l'Oscar come attore non protagonista per il film Tre manifesti a Ebbing, Missouri (guarda la video recensione), in cui interpreta il ruolo di poliziotto apparentemente razzista ma che poi si rivela un personaggio molto più complesso e sfaccettato di quel che si pensava.
Il favorito tra i candidati supera dunque anche l'altro attore dello stesso film, Woody Harrelson.
Una seconda carriera sembra aprirsi per l'attore che era rimasto recentemente nell'ombra.
Il regista Jordan Peele riporta l'Oscar per la miglior sceneggiatura originale con Scappa - Get Out, l'horror che riapre il dibattito sulla discriminazione in un'America post-razziale che però non ha ancora risolto il problema dello schiavismo.
Il premio al regista e sceneggiatore statunitense si rivela come il premio meno atteso, conteso tra i vari sfidanti tra cui Lady Bird (guarda la video recensione), Tre manifesti a Ebbing, Missouri e La forma dell'acqua.
Attraverso la storia di un giovane afro-americano che parte per un weekend a casa della famiglia della fidanzata e si ritrova prigioniero nella casa in cui comincia ad avere strane visioni, Jordan Peele denuncia il razzismo della società americana.
James Ivory vince l'Oscar per la migliore sceneggiatura non originale di Chiamami col tuo nome (guarda la video recensione) di Luca Guadagnino.
Il regista, sceneggiatore e produttore statunitense che per Camera con vista fu candidato ad otto premi Oscar, ha vinto il premio BAFTA per il miglior film del 1986 e due David di Donatello per il miglior film straniero e per il miglior regista, viene premiato per il suo racconto sensuale e trascendente di una storia omosessuale e al contempo universale.
"Tutti siamo passati attraverso il primo amore", ricorda lo sceneggiatore che attraverso la storia dei due ragazzi ebrei nella provincia bergamasca degli anni '80 esplora, il desiderio, il tempo, la gioventù.
Blade Runner 2049 (guarda la video recensione) vince anche l'Oscar per la migliore fotografia.
Il film batte così la concorrenza di L'ora più buia (guarda la video recensione), Dunkirk (guarda la video recensione), Mudbound e La forma dell'acqua (guarda la video recensione).
"Questo premio è per quelli che realizzano dei miracoli con la luce", commenta la presentatrice Sandra Bullock.
Non stupisce la vittoria di Coco (guarda la video recensione) che si aggiudica il miglior film d'animazione degli studi Pixar.
Coco parla ai bambini come agli adulti dell'amore per la musica attraverso la storia di Miguel, un ragazzino che sogna di diventare un grande musicista.
Ambientato nell'universo messicano del Dia de Los Muertos, i creatori di Coco ci fanno immergere in un mondo coloratissimo di una vita dopo la vita. Per la prima volta un film Disney-Pixar varca la soglia che separa il mondo dei vivi da quello dei morti.
Lee Smith vince l'Oscar per il miglior montaggio con Dunkirk (guarda la video recensione) di Christopher Nolan.
Il film racconta l'Operazione Dynamo, meglio conosciuta come miracolo di Dunkirk, che si svolse in otto giorni e riuscì a salvare la vita di 338.226 soldati dall'imminente invasione dell'esercito tedesco.
Il montaggio di Lee Smith è riuscito a conciliare in una stessa azione tre tempi narrativi diversi che danno percezione della diversa durata in una brillante ricostruzione di quel miracoloso avvenimento storico.
Dal Cile arriva Una donna fantastica (guarda la video recensione), premiato come miglior film straniero. Vince dunque la storia di Sebastian LelIo sulla lotta quotidiana di una giovane donna trans.
Attraverso le vicende tragicomiche di una giovane che scopre il passato ingombrante di un compagno molto più anziano di lei, il regista, da sempre attento alle tematiche sociali, riporta l'attenzione all'importanza dei diritti umani al di là dell'orientamento sessuale, ma anche di convenzioni e convinzioni.
Prodotto da Pablo Larrain, Una donna fantastica è un film necessario per l'America di Donald Trump. "Aprite i vostri cuori all'amore", ricorda la protagonista Daniela Vega.
Il miglior documentario è Icarus di Bryan Fogel e Dan Cogan battendo Visages, Villages di Agnès Varda tra i vari candidati.
Icarus è il racconto del più grande scandalo legato al doping nella storia dello sport.
Nato dall'incontro casuale di Bryan Fogel con uno scienziato russo, Icarus è un'indagine personale del regista diventato un thriller geopolitico che coinvolge urina sporca, inspiegabili morti e ori olimpici.
Paul Denham Austerberry, Shane Vieau e Jeffrey A. Melvin vincono l'Oscar per la migliore scenografia con La forma dell'acqua.
Attraverso le scelte dei colori e degli arredi, il film riesce a ricreare gli ambienti metallici e grigi del laboratorio scientifico in cui viene esaminato il mostro nei toni della guerra fredda, e l'ambiente caldo e accogliente della casa della giovane donna muta, Elisa.
La scenografia vintage si tinge delle infinite sfumature del verde che richiama l'apparato militare ma anche le tonalità del mostro e infine dell'acqua.
Richard King e Alex Gibson vincono l'Oscar per il miglior montaggio del suono con Dunkirk di Christopher Nolan.
"Dunkirk è uno dei rari film a fare dei suoni dei semi-personaggi dell'intrigo", commenta Marcel Batman.
John Nelson, Gerd Nefzer, Paul Lambert e Richard R. Hoover vincono l'Oscar per i migliori effetti speciali di Blade Runner 2049 (guarda la video recensione).
Tre decadi dopo l'acclamato regista Denis Villeneuve riporta il capolavoro della fantascienza al cinema.
Mark Bridges si aggiudica l'Oscar per i migliori costumi per il Il filo nascosto.
Un accurato studio della moda britannica degli anni '50 ha permesso a Bridges di realizzare su misura gli abiti.
Gli abiti sono di un'eleganza sobria per Daniel Day-Lewis nel ruolo del famoso stilista inglese e per prestigiose clienti scintillanti in sete, rasi e velluti della casa Woodcock.
Vince l'Oscar per il miglior trucco Kazuhiro Tsuji per L'ora più buia (guarda la video recensione).
Già candidato due volte per due film Cambia la tua vita con un click con Adam Sandler (2006) e Norbit con Eddie Murphy (2007).
Tsuji è riuscito a ricreare una perfetta maschera di Winston Churchill per Gary Oldman.
Gregg Landaker, Gary A. Rizzo e Mark Weingarten si aggiudicano l'Oscar per il miglior mixaggio sonoro per Dunkirk, vincendo su candidati come Star Wars: Episodio VIII - Gli ultimi Jedi (guarda la video recensione), La forma dell'acqua, Baby Driver - Il genio della fuga (guarda la video recensione) e Blade Runner 2049 (guarda la video recensione).
I rumori delle bombe e degli artifici di guerra raccontano con esattezza quello che viene chiamato "il miracolo di Dunkirk".
400.000 soldati inglesi evacuarono sulla costa francese e si ritrovarono accerchiati dall'esercito tedesco nel maggio 1940.
Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez si aggiudicano l'Oscar per la miglior canzone originale per Coco (guarda la video recensione), dal titolo "Remember me".
Il film della Pixar racconta la storia di Miguel, un ragazzino messicano che sogna di diventare un grande musicista.
Le note e le parole della canzone vincitrice conducono in un universo messicano di leggende, colori e sogni.
Alexandre Desplat vince la migliore colonna sonora per La forma dell'acqua (guarda la video recensione).
Dopo Grand Budapest Hotel, il compositore francese riceve così il secondo Oscar nella stessa categoria.
"Grazie per aver raccontato la tua storia attraverso la mia musica, grazie per aver trasmesso la bellissima malinconia dell'amore", così il famoso compositore di colonne sonore ringrazia il regista Guillermo Del Toro.
The Silent Child di Chris Overton e Rachel Shenton vince l'Oscar come miglior cortometraggio. Libby è una bambina sorda di quattro anni che non riesce a comunicare con il mondo.
Appena iscritta a scuola, Libby è affidata a un'assistente sociale che le insegna il linguaggio dei segni.
Tuttavia, i genitori della bambina rimangono scettici e riluttanti, ostacolando così l'educazione della figlia. Il rapporto genitori-figli rimane interesse centrale di molti dei titoli premiati.
Heaven is a traffic jam on the 405 di Frank Stiefel vince l'Oscar come miglior cortometraggio documentario.
L'artista Mindy Alper ha trascorso la maggior parte dei suoi 56 anni a combattere contro la depressione e l'ansia, sottoponendosi a medicinali, a terapie elettroconvulsive e alla psichiatria.
Ma l'arte è sempre stata il mezzo più efficace, nel disegno e nella scultura Mindy Alper trovava la forza per combattere le sue paure e i suoi fantasmi.
Vince l'Oscar per il miglior corto d'animazione Dear basketball di Glen Keane e della star del basket Kobe Bryant che ricorda "l'impossibile diventa possibile".
Il 29 novembre 2015 il celebre cestista dei Los Angeles Lakers annuncia il suo ritiro in una commovente lettera rilasciata a The Player's Tribune che è una vera dichiarazione d'amore per lo sport che lo ha fatto arrivare ai massimi livelli e che poi si trova costretto a dover lasciare.
Dal suo amore per il basket è nato il corto che ripercorre la carriera del fuoriclasse della pallacanestro, dall'infanzia in Italia con il padre fino alle maggiori sfide della sua carriera.