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Ultimo aggiornamento lunedì 19 marzo 2018
La regista parte per un viaggio insieme all'artista JR per andare incontro alla vita, a nuovi incontri spontanei o organizzati. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, ha vinto un premio ai Spirit Awards, In Italia al Box Office Visages, villages ha incassato 232 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Film a quattro mani, quattro piedi e quattro occhi, nel corso del viaggio sarà sovente questione di sguardi, Visages, Villages è un documentario che reinventa il road movie, infilando strade oblique e misurando la Francia contemporanea. Visages, Villages è al principio la storia di un incontro tra Agnès Varda, autrice di Cléo, e JR, street photographer tenacemente indipendente che deve la sua reputazione ai collage giganteschi che incolla nel cuore delle metropoli, lontano dai musei di arte contemporanea. Franchi tiratori di generazioni differenti ma uniti dalla stessa passione per l'avventura creatrice fuori norma, dalla loro amicizia nasce l'idea di fare un film insieme. L'idea di un viaggio attraverso la Francia rurale perché la campagna offre una grande varietà di paesaggi, un rapporto diretto con la natura e l'ambiente, un territorio nuovo per JR, considerato artista urbano, un ritorno alle origini per Agnès Varda, inclassificabile patriarca della Nouvelle Vague.
Dalle spiagge 'storiche' della Normandia ai dock di Le Havre, dai villaggi della Provenza passando per le regioni agricole, i nostri partono alla scoperta della vrais gens, componendo una galleria generosa e nostalgica di volti, interrogando principalmente il mondo operaio e contadino, quello che resta, quello che cambia, quello che scompare.
Pas de deux attraverso lo spazio che diventa viaggio nel tempo, Agnès e JR procedono per giustapposizioni, giochi di parole e motti di spirito, installazioni che stabiliscono un legame tra tradizione e modernità, memoria pastorale e proletaria e realtà quotidiana. Le discussioni e i rispettivi gesti artistici risvegliano lo spirito dei luoghi, evocano storie familiari con vibranti omaggi ai vivi e ai morti, riuniti dalla parola e dall'immagine. Avanzando a bordo di un cinétrain che scatta (e sviluppa) foto giganti, realizzano un film inventivo e sorprendente, libero e commovente.
Autori e attori con un differente ritmo di marcia e un diverso senso artistico dell'istantanea, Agnés e JR si interrogano sul senso del loro lavoro, sul valore delle immagini, della loro produzione, della loro democratizzazione. Di quelle immagini fanno un dono da offrire alle persone che incontrano, pellegrini anonimi, complici attivi, modelli e muse ispiratrici. E mentre JR fissa le sue grandi foto sui muri, sugli edifici, sui treni, sulle cisterne, sui container, Agnès, virtuosa del montaggio come Alain Resnais e Jean-Luc Godard, articola un film-collage di rime, sciarade verbali, immagini liriche.
Agnès e JR sposano formalismo e libertà, documentario e poesia in un film che, al di là del diario umoristico e la complicità tra i due 'protagonisti', mette in scena un confronto, legami, trasmissioni. Un film che ascolta uomini e donne raccontare il proprio mestiere, le origini, la famiglia, la loro relazione col mondo. Un film ancora che va dove va la vita, che vuole essere dentro la vita. Nella sua ultima (e toccante) tappa, sulle sponde del lago di Lemano, Visages, Villages si lancia invece alla ricerca di Jean-Luc Godard, eremita elvetico e deus ex machina (forse) nascosto dietro le sue persiane, a cui si aggrappa delusa e disillusa Agnès Varda. L'intervento inatteso e invisibile di JLG conclude in maniera struggente il viaggio di una signora che sta perdendo la vista davanti agli occhi dissimulati di JR. Riparato dietro lenti nere, che lo rendono immediatamente riconoscibile, JR cede le armi. Agnès chiede di guardarlo, JR li abbassa. L'epilogo bissa una prodezza lontana: nel cortometraggio Les Fiancés du Pont Mac Donald Agnès toglieva gli occhiali a Godard. Anche per JLG il rifugio è negli accessori.
Sorprendente, delizioso, affettuoso, emozionante vagabondaggio nella natura, nelle opere e i giorni di una varia umanità, nella memoria, nel rapporto tra effimero e durevole e insieme nel significato e nel ruolo dell’immagine, della fotografia, del cinema. Ne sono protagonisti la regista belga Agnès Varda, un’icona della Nouvelle Vague, oggi 89enne, e [...] Vai alla recensione »
“Visages, Villages” (id., 2017) è un film della inedita coppia Agnes Varda (al tredicesimo lungometraggio) eJR (fotografo francese). Mettersi comodi, rilassatevi,tranquilli e sereni: titoli disegnati, scritte dolci e segni leggeri di contorno. Titoli di coda tra una strada e dei nomi.
Un film delizioso che documenta un viaggio insolito svolto dalla regista Agnés Varda, famosa all’epoca della nouvelle vague e il giovane artista JR che usa la tecnica del “collage” fotografico, in vari paesini della Francia in tutte le direzioni. Lei è stata una protagonista della rifondazione del cinema in quegli anni, regista del memorabile Cleo dalle 5 alle 7 e di [...] Vai alla recensione »
“Visages, Villages” è un film documentario (in lingua originale con i sottotitoli in italiano) girato a quattro mani dalla famosa regista della Nouvelle Vague, Agnès Varda, e dal noto fotografo ‘di strada’ JR. Ben distanti l’una dall’altro per generazione (la Varda ha 90 anni e JR circa 50 meno di lei) i due artisti si sono uniti per realizzare [...] Vai alla recensione »
Questo film parte da lontano e arriva lontano. Agnes Varda, unica donna tra i registi della Nouvelle Vague, nel 1931 aveva 13 anni e aveva imparato la canzone del porto di Le Havre: la canta ancora leggera e con grazia, nonostante sia alla soglia dei 90 anni con gli occhi che non mettono più a fuoco e i piedi che faticano a fare il loro lavoro.
VISAGES VILLAGES (FR, 2017) diretto da AGNèS VARDA & JR. Interpretato da AGNèS VARDA, JR Il viaggio on the road di A. Varda e dello street artist JR ricorda molto da vicino il pennello disneyano che passa sui paesaggi spenti e li anima di luci e colori, dalla Provenza alle spiagge della Normandia, dai campi di grano al bunker tedesco rovesciato sulla sabbia e cambiato di segno grazie [...] Vai alla recensione »
Dal bizzarro incontro fra la premio Oscar Varda e il giovane artista JR nasce un documentario assolutamente sui generis (tanto da rendere piuttosto difficile inquadrare questo lavoro all'interno di uno specifico genere). I due, separati da molti anni di differenza, compiono insieme un viaggio attraverso la Francia meno turistica, ma più autentica: la loro sensibilità artistica viene così ad incontrarsi [...] Vai alla recensione »
Inutile sprecare parole che non supereranno mai l'incanto delle immagini.
Un leggero viaggio nella memoria di un paese tra presente e un passato che rischia di sparire. Due anime di età diversa ma medesimo sentire: lei si reinventa usando il suo passato, lui l'asseconda con gli strumenti della sua arte. Un film tenero e gentile con tutti i personaggi che non giudica e apprezza qualunque decisione esprimano: anche quella di non vedersi mai veramente.
"L'arte è fatta per stupire" è la frase di un personaggio del film, qui l'arte esce dai musei, coinvolge la gente che partecipa con entusiasmo. Loro invecce si raccontano delicatamente scambiandosi opinioni, raccolgono testimonianze di persone ben disposte e di valore, insomma è veramente un bel film.
Artisti molto ingenui carini e girovaghi (ma un po' a casaccio sembra) realizzano foto gigantesche di soggetti "popolari" e li affiggono per le strade e nei luoghi in cui questi vivono. L'operazione vorrebbe: creare amicizia e fratellanza attraverso incontri casuali con la "gente", portare una nuova consapevolezza nella vita delle persone elevando la loro quotidianità [...] Vai alla recensione »
Un film sulla vecchiaia. E un film sulla storia del cinema. Ci sembra questa la lettura più propria di Visages, Villages di Agnès Varda e JR. Non c'è dubbio che i due autori riescono ad aprire la loro storia a innumerevoli suggestioni: la fotografia, l'arte contemporanea, il rapporto tra gesto estetico e cittadini, lo studio del paesaggio, l'incontro tra il cinema di ieri e la creatività di oggi, e così via. Eppure, a convincere e a sottrarre il film al pericolo del documentario per pochi è proprio la commossa riflessione sul tempo.
Da alcuni anni, del resto, il cinema è in stato di perenne migrazione. Ha cominciato a migrare dalla sala cinematografica negli anni Cinquanta, con l'avvento della televisione, poi sono arrivati i supporti di videoregistrazione, poi i DVD e infine i media digitali con tutti i loro supporti e schermi (media digitali cui la fotografia artistica di JR deve ovviamente moltissimo, e con cui si gioca durante il film).
Contemporaneamente, però, un'altra migrazione, culturalmente più corroborante, avveniva: il cinema - dopo aver tanto lottato per la propria legittimazione artistica - è entrato nei musei, nelle mostre, nell'arte, nelle installazioni-video, nella produzione di tanti autori, dando vita a una sorta di "post-cinema" diffuso e suggestivo. È a questa seconda anima che Visages, Villages guarda, mescolando le idee di una grande cineasta europea (forse meno conosciuta dei suoi colleghi maschi, e non sarà stata forse anche questa una storia di maschilismo?) con quelle di un artista contemporaneo ricco e affermato. Il percorso del film sembra essere l'esatto contrario di quello proposto da un'altra importante riflessione sull'arte di oggi, The Square (guarda la video recensione). In quel caso, la satira nei confronti del sistema delle mostre contemporanee si basa principalmente sul fatto che la comunicazione artistica è elitaria e ipocrita, pur essendo ancora in grado - se interrogata nel modo giusto - di spiegare il presente.
Volti sui muri e due mondi a confronto: da una parte una regista che ha nutrito di leggerezza la Nouvelle Vague, dall'altra un artista metropolitano in fuga dalla città. Agnès Varda e JR: di fronte a loro un mondo fatto di case e volti, edifici e vite, persone e lavoratori. Il progetto, Visages Villages, nasce da questo incontro di sensibilità, storie epoche differenti, metodi lontani, ma un unico [...] Vai alla recensione »
Se c'è una cosa che distingue il cinema da ogni altra forma espressiva è la sua natura plurale. Non solo si fa e si vede (si vedeva) in tanti, ma perfino i registi a volte sono in due. Spesso, e anche questo fa pensare, sono fratelli (i Lumière, i Taviani, i Coen, i Dardenne). A volte invece sono estranei, uniti da un'idea o un'avventura. Agnès Varda e JR, coautori dell'incantevole "Visages, Villages", [...] Vai alla recensione »
II vecchio, rugoso Pony guarda il ritratto che gli ha scattato JR. Bello, dice, «almeno è espressivo». Non ha mai lavorato. Vive di pensione, non sa quale, forse minima, forse massima. È un artista. Alla macchina da presa mostra un quadro fatto con decine di tappi a corona trovati nei prati attorno alla capanna in cui abita. Sembra un uomo felice. Certo è un uomo intelligente, come si legge sul suo [...] Vai alla recensione »
Un camioncino con la fiancata dipinta a simulare una vecchia macchina fotografica gira per le campagne francesi. A bordo, la novantenne regista - li compie a maggio, era l'unica donna tra i maschi della Nouvelle Vague - Agnès Varda (suo il film che fu di culto, "Cléo dalle 5 alle 7"). Assieme al trentacinquenne JR, fotografo e street artist che disegna giganteschi occhi sulle cisterne.
Lei è l'89enne regista francese Agnes Varda, una delle ultime rappresentanti della Nouvelle Vague. Lui è invece JR, giovane protagonista mondiale della street art, celebre per le sue gigantesche fotografie incollate sulle facciate di edifici, muri, scale, cisterne, treni. Insieme hanno realizzato un bellissimo documentario (candidato all'Oscar) che racconta l'esplorazione di alcuni villaggi per cercare [...] Vai alla recensione »
Jean Luc Godard non aprirà la porta della sua casa a Rolle, in Svizzera, nonostante avessero un appuntamento, senza neppure avvertirli di avere cambiato idea. Che delusione per questa signora di ottantotto anni arrivata fin li da Parigi, insieme al giovane amico e compagno di viaggi che è un ammiratore appassionato del regista di Fino all'ultimo respiro con cui condivide - almeno secondo la signora [...] Vai alla recensione »
Difficile dire quanto siamo ancora capaci di voltarci a riconoscere il recente passato sociale e umano del nostro tempo, il '900 di comunità di contadini e famiglie, operai e operaie, minatori per generazioni o soltanto quello che di questo passato vive oggi nei figli, nei monumenti, nei musei. Riconoscerlo e fissarlo, perché è ancora vivo, prima di essere lanciati in un futuro, già corrente, così [...] Vai alla recensione »
Che meraviglia questo viaggio della regista Agnès Varda e del fotografo JR, artista che utilizza la strada per esporre le sue opere. Su un furgoncino che sembra una grossa macchina fotografica, questa strana coppia fa tappa nei villaggi francesi, per raccontare storie, immortalare visi e sfornarli su gigantografie attaccate poi a edifici, casolari, cascine.