Titolo originale | I, Tonya |
Anno | 2017 |
Genere | Biografico, Drammatico, Sportivo, |
Produzione | USA |
Durata | 121 minuti |
Regia di | Craig Gillespie |
Attori | Margot Robbie, Sebastian Stan, Allison Janney, Paul Walter Hauser, Julianne Nicholson Bobby Cannavale, Mckenna Grace, Amy Fox, Bojana Novakovic, Caitlin Carver, Evan George Vourazeris, Joshua Mikel. |
Uscita | giovedì 29 marzo 2018 |
Tag | Da vedere 2017 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,49 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 3 aprile 2018
Un biopic incentrato sulla pattinatrice americana Tonya Harding, al centro di uno scandalo nel 1994. Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, 2 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 5 candidature e vinto un premio ai BAFTA, 5 candidature e vinto 2 Critics Choice Award, 2 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, 3 candidature e vinto 2 Spirit Awards, 1 candidatura a Writers Guild Awards, ha vinto un premio ai CDG Awards, 1 candidatura a Producers Guild, In Italia al Box Office Tonya ha incassato 1,9 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Tonya Harding non ha avuto un'infanzia facile e le cose non le sono andate meglio crescendo. Eppure, sebbene sofferente d'asma e forte fumatrice, da sempre e per sempre poco amata dai giudici di gara, che non la ritenevano all'altezza di un modello da proporre, la Harding è stata una grande pattinatrice, la seconda donna ad eseguire un triplo axel in una competizione ufficiale e tuttora una delle pochissime ad averne avuto il coraggio, tanto che il film di Gillespie, che racconta la sua ascesa e la sua caduta, ripercorrendo la sua biografia dai 4 ai 44 anni, ha dovuto supplire con effetti speciali, non trovando nessuna controfigura disposta o capace di farlo.
E Tonya è anche un film sulla contro-figura, quella che ogni attore che si cimenta con un personaggio realmente esistito o esistente, è chiamato a impersonare.
Il cartello che apre il film avverte che è stato "tratto da interviste assolutamente vere, totalmente contraddittorie e prive di qualsiasi ironia con Tonya Harding e Jeff Gillooly", ma quel che segue è un film in cui ironia e verità, in dosi massicce, vanno a braccetto per tutto il tempo. Perché Tonya, la madre LaVona (interpretata da una straordinaria Allison Janney), il marito Jeff e il suo sodale Shawn sono personaggi da commedia, cinema allo stato precotto, pronti da riscaldare, senza tradirne la voce né l'apparenza.
I due uomini, in particolare, sembrano usciti da un saggio sulla stupidità umana: persone che causano danni ad altre persone senza realizzare alcun vantaggio e anzi subendo perdite gravissime, di cui Gillespie restituisce sullo schermo l'assurdità e la pericolosità, forte del buon copione di Steven Rogers ma soprattutto di un materiale di partenza, ampiamente presente nell'archivio audivisivo contemporaneo di YouTube, che balla da solo tra farsa e dramma.
È chiaro che, più che a rendere giustizia alla Harding, bistrattata per una vita da tutti, media compresi, per la nota aggressione alla rivale Nancy Kerrigan prima delle Olimpiadi del '94, il film punta dritto all'Oscar e lo fa perseguendo due modalità rodate e vincenti: la performance di Margot Robbie, che s'imbruttisce e dà il meglio di sé nel rendere il temperamento focoso e psicolabile della giovanissima protagonista, e la volontà esplicita di fare dell'immagine di Tonya quello che il suo primato nello sport non è riuscito a fare, ovvero una sineddoche dell'America, della sua sete di eroi e di colpevoli, di successo e omologazione.
E se quest'ultima parte, questo salto di livello, è un po' tirato per i capelli, è vero, d'altro canto, che il cuore nascosto del film, il suo lato migliore, è proprio in quel ritratto di outsider, reale e problematica, che dava fastidio per la sua sola esistenza. In un tempo come il nostro in cui il cinema non fa che dire che occorre avere il coraggio di essere se stessi e inseguire il proprio talento, I,Tonya racconta una donna diversa, e a suo modo consapevole di esserlo, a cui l'America (tra gli altri) ha sbattuto violentemente la porta in faccia.
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Il regista australiano Gillespie riesce con questa pellicola candidata agli Oscar a uscire dai soliti schemi del biopic, costruendo in modo narrativamente e tecnicamente impeccabile una dramedy moderna, originale, sgargiante e animata da una viviva estetica pop anni '90 senza mai perdere di vista l'obiettivo principale: quello di raccontare la storia di Tonya Harding senza eccedere nel [...] Vai alla recensione »
Notevole esempio di grintoso biopic che evita tutte le trappole della biografia filmata in modo classico ovvero l'agiografia, l'illustrazione e l'ansia cronachistica che finiscono di solito per uccidere il film. Craig Gillespie non è in soggezione di fronte al personaggio e ci consegna non solo una storia individuale ma anche e soprattutto un affresco dell'Americ [...] Vai alla recensione »
Pubblicizzato in maniera esemplare da un trailer straordinario, "I, Tonya" ha fin da subito suscitato in me altissime aspettative e tante speranze. Per quanto straordinario possa essere, il trailer però fa sembrare il film quello che poi si rivela non essere, naturalmente per chi come me non era a conoscenza della storia vera da cui è tratto.
Film biografico sulle vicende emblematiche di Tonya Harding (interpretata molto bene da Margot Robbie) pattinatrice statunitense di successo negli anni ’90, condotto benissimo con la tecnica documentaristica, ricostruendo interviste ai protagonisti, la stessa Tonya, la madre Lavona (il premio Oscar per la miglior attrice non protagonista Allison Janney), l’ex marito manesco, il sedicente [...] Vai alla recensione »
Una vita tormentata quella di Tonya Maxine Harding! Tirata su da LaVona Golden (la strepitosa Allison Janney) una madre arcigna, cattivissima e con il vizio del bere, già all’età di quattro anni Tanya (interpretato dalla bravissima Margot Robbie) sapeva pattinare. Genitori separati la madre fa la cameriera in un ristorante e la spinge ad avere successo come la cosa più importante [...] Vai alla recensione »
TONYA (USA, 2017) diretto da CRAIG GILLESPIE. Interpretato da MARGOT ROBBIE, ALLISON JANNEY, SEBASTIAN STAN, JULIANNE NICHOLSON, PAUL WALTER HAUSER, BOBBY CANNAVALE, CAITLIN CARVER, MCKENNA GRACE Nata a Portland (Oregon) nel 1971, Tonya Harding, a soli tre anni, viene instradata da sua madre LaVona nello sport del pattinaggio. La donna, cameriera presso una tavola calda, sebbene faccia un’innumerevol [...] Vai alla recensione »
la povera tonya mi ha proprio fatto incazzare impotente nella sua fisicita e maestria talentuosa su quei pattini, infaticabile e disposta a ricominciare con tutte le sue energie, riuscendo peraltro nell'obiettivo eppure ingabbiata nel rapporto con questo uomo meschino e squallido (quasi tutti nel film lo sono) sarà la sua rovina, consapevomente ma inevitabilmente il suo bisogno [...] Vai alla recensione »
Un film ispirato ad un caso reale (del quale mi ricordavo ababstanza bene) accaduto poco prima delle olimpiadi invernali del 1994 di Lillehammer . La storia viene ricostruita sulla base delle interviste rilasciate dai protagonisti della vicenda ,che potrebbe sembrare una sceneggiatura dei fratelli Cohen , non chiarisce tutti i dubbi su tutto ma fa capire i retroscena soprattutto la psicologia [...] Vai alla recensione »
Craig Gillespie, già regista dell’apprezzato “Lars e una ragazza tutta sua”, porta al cinema la vera storia di Tonya Harding, una delle pattinatrici sul ghiaccio ed una delle sportive in genere più talentuose e controverse della storia a stelle e strisce. Lo fa costruendo l’opera attorno al personaggio Tonya, magistralmente interpretato da una Margot Robbie [...] Vai alla recensione »
La vita della pattinatrice a stelle e strisce Tonya Harding narrata in prima persona da lei stessa e da chi l’ha conosciuta più da vicino. Fin da bambina vero prodigio del pattinaggio su ghiaccio e da sempre vittima di un carattere ancora più indurito dalla presenza di un madre ingombrante che per farla allenare spese ogni dollaro che guadagnava.
Ispirato a un grottesco caso di inizio anni'90(citato anche alla fine di "Assassini Nati"),il film di Gillespie adotta uno stile tra il mockumentary(con le interviste ai protagonisti che scandiscono la vicenda)e la narrazione alla Martin Scorsese(colonna sonora ininterrotta usata con ironia,voci over e personaggi che parlano in macchina),mescolando abilmente dramma e tocchi da commedia [...] Vai alla recensione »
Senza dubbio un film dai tanti pregi questo "I, Tonya". Eccellente l'interpretazione di Margot Robbie che riesce pienamente a dare corpo e anima ad un personaggio complesso e sfuggente come quello della celebre pattinatrice americana. Anche Allison Janney nella parte della madre anaffettiva, offre una superba prova. Il regista ha saputo innovare la tecnica di ripresa con soluzioni efficaci [...] Vai alla recensione »
Il film, interpretato molto bene, ci regala dialoghi pungenti ed ha il merito di costruire personaggidistanti da una visione “manichea”, soprattutto sul piano femminile. Fino a che punto, per esempio, laprotagonista è davvero “innocente?” Ha un senso , poi, solidarizzare con qualcuno che ripete sistematicamente “non è colpa mia”? E come bisogna valutare la madre? Condannarla per tutti glierrori commessi, [...] Vai alla recensione »
I, Tonya. Il cinema americano torna a guardare alle periferie geografiche ed emozionali offrendo personaggi borderline che colpiscono per la machiavellica costruzione di quel nulla in grado di annichilire il talento cristallino. La trasformazione di Margot Robbie è impeccabile, mai sopra le righe e a suo agio tra le rughe e l'imperfezione.
Ottimo film biografico in uno stile di cinema contemporaneo,con sovrapposizioni che lasciano il superfluo di una scena per poi passare all'atto conclusivo dell'altra ma seguendo pur sempre una logica. In questo film si racconta la vita di una delle pattinatrici su ghiaccio più brave che l'America abbia mai avuto,ma la non facile e soprattutto sofferente vita che Tonya doveva [...] Vai alla recensione »
"Tonya" è il film biografico su Tonya Harding, la grande campionessa di pattinaggio artistico negli anni '90. Personaggio controverso e poco amato dalle giurie che non la consideravano un modello esemplare di comportamento, con un'infanzia poco serena insieme ad una madre con cui ha sempre avuto un rapporto parecchio conflittuale e successivamente con un marito [...] Vai alla recensione »
Se avete visto a suo tempo quel grande film che è Million dollar baby, che con questo biopic ha parecchi elementi in comune, evitate il confronto. Per l’esattezza, non c’è confronto possibile. Questo film indipendente ha come protagonista la pattinatrice americana Tonya Harding, stella dei campionati nazionali statunitensi nel 1991, per aver eseguito [...] Vai alla recensione »
Smonta una storia di cui pensavamo di sapere tutto, in cui i ruoli dei buoni e dei cattivi, dei carnefici e delle vittime sembravano assegnati una volta per sempre, non con la pretesa di sostituire una verità semplificatoria con un'altra, inedita, ma complicandola, cercandola, quella verità, se pur esiste, nelle contraddizioni e nelle pieghe, anche banali, o apparentemente tali, anche [...] Vai alla recensione »
Un ottimo film "Tonya". Della storia vera da cui è tratto tutto sappiamo, ma ciò che è stupefacente davvero è la narrazione della stupidità del male. Tutto è ricostruito con estrema attenzione ai dettagli e non smettiamo di sorprenderci di quanto realtà sia peggiore di quanto possiamo immaginare.
Un filmone, e poco altro da aggiungere: da vedere e basta. Una storia vera e piena di verità, realismo allo stato puro che ti coinvolge e travolge dalla prima all'ultima inquadratura, lasciandoti sempre in bilico fra il grande sogno americano che si avvera e la realtà misera e squallida della provincia, che ti risucchia nel suo vortice di piccolezze e personaggi assurdi.
Come si fa a parlare di empatia in un film assolutamente grottesco, con continue voci fuori campo, dialoghi assurdi, dichiarazioni dirette alla telecamera completamente fuori luogo. I personaggi sembrano usciti da un fumetto venuto male. Margot Robbie viene usata forzatamente per fare la parte della pazza sballata chiaramente sulla falsariga di harley quinn di Suicide Squad del 2016 (poi pure replicato [...] Vai alla recensione »
La prima mistificazione di "Tonya" sta proprio nella scelta dell'attrice protagonista, la bella Margot Robbie. Tonya Harding invece era bruttina, e questa è la prima e più importante menzogna, vecchia come il mondo del cinema e adattata ad arte per un "operazione simpatia" nei confronti della figura di Tonya Harding.
Film originale molto bello storia avvincente molto ironica, film da vedere
Una pellicola biografica sulla pattinatrice Tonya Harding, tra eccessi e lo scandalo di cui fu accusata nel 1994. Nessun romanzo ma piuttosto un tentativo di restituire un racconto realistico della vita di una grande sportiva americana. Un film coinvolgente che vale la pena di essere visto.
il film è molto ben curato, unica pecca Margot Robbie dimostra 40 anni anche nella parte del film dove invece dovrebbe avere 15 anni, e anche nella parte in cui ha 20 anni non è credibile, il che manda tutto il realismo del film in frantumi, secondo me ... detto questo senza Margot Robbie probabilmente il film avrebbe raggiunto neppure il 1% del pubblico cha lo ha visto, perchè [...] Vai alla recensione »
per carità... il film non è un capolavoro... ma non è neppure da buttare. Solo una riflessione... nella realtà Tonya Harding era assai bruttarella e Nancy Kerrigan invece molto carina. Ovviamente scegliendo Margot Robbie per il ruolo di Tonya questa cosa viene completamente persa. Credo che se ci fosse stata Margot Robbie i giudici non l'avrebbero penalizzata per il [...] Vai alla recensione »
non ho bevuto, soltanto non prendo ordine senza commissione per trattare l'argomento e come scrivere, previo libertà d'espressione, in qual caso volesse qualche consiglio altrettanto lo comunichi.
Dopo il periodo dei film francesi noir molto interessanti, siamo passati alle commedie brillanti che non sono pane per i nostri cugini transalpini. Negli ultimi anni la cinematografia gallica ha ripreso vigore e con la casa sul mare ha raggiunto l'optimum raramente un film sui sentimenti più contrastanti e per questo più puri riesce a coinvolgerti totalmente come in questo caso.
Una storia difficile parliamo chiaro. La sorprendente scamotage frustrazionale della pattonatrice sul ghiaccio non sembra discostarsi dalle varie frustrazioni di alcune donne, che parlano a vanvera e altre cose e pensano che le abbia ingannate il primo a caso e poi in realtà il loro marito va con le prostitute, non è e non sono casi del genere, ove cercano l'orco.
Se un bimbo cresce solo nel non affetto e nella violenza poi da adulto penserà che questo modo di vivere è la "normalità". E la vita di questa pattinatrice ne è la testimonianza. Per chi non è ancora andato a vedere il film, fate attenzione a molte dichiarazioni pronunciate dai protagonisti. Come è indicato all'inizio, anche quelle più incredibili sono vere.
Sabato sera, pensavo che la sala fosse piu gremita; comunque ricordo un episodio dove per aggiudicarsi la vittoria un' avversaria di pattinaggio venne aggredita, pero mi ricordavo di un pugnale alla schiena? Vero, piu che indignare, il fatto divenne una barzelletta.
Una storia incredibile. I concitati accadimenti e ciascun commento, tutte le pubblicità sembravano parlarne, tv cronache di carta e radio, freccia... sul ghiaccio con la sua morte del cigno, con altrettante bellezze coreografate e quel triplo axel, saltando come saltano gli astri del tavolo di ghiaccio, anche se di 25 anni fa, e livido come se fosse ora, 2 piroette e tac l'axel e [...] Vai alla recensione »
La storia di una disgraziata. Caro Ashtray_bliss, te lo dico subito, sono un fan di Marezia che, spero, ci legga benevola. Quali che siano le sue valutazioni riscalda e diverte i forummate con la sua intransigenza aggressiva. Ciò premesso, passo a complimentarmi per la tua recensione così ricca ed esaustiva. "Forse anch'io l'avrei scritta così bene.
Trovo semplicemente vergognoso che si possa portare sul grande schermo (ma anche sul piccolo, perfino sul minuscolo) le vicende di una persona che abbia cagionato CON INTENZIONE E SODDISFAZIONE un danno fisico ad un'altra, senza considerare poi il fatto che si trattasse di sport e che sport! Talento, grazia, eleganza, classe, doti non acquisibili con un colpo di bastone su un ginocchio, o sbaglio? [...] Vai alla recensione »
Premettendo che non l'ho visto, non lo vedrò e che, tra perentesi, mi auguro che, nonostante il battage pubblicitario che dagli Stati Uniti è arrivato fino a qui, nessuno lo veda, ritengo questo tipo di film estremamente pericoloso perché corre il rischio di convincere lo spettatore, esattamene come fa gran parte degli assistenti sociali, pschiatri, psicologi e affini, [...] Vai alla recensione »
Quello di Tonya (guarda la video recensione) è un percorso già sperimentato molte volte. Il film di Craig Gillespie, quando è stato presentato ad alcuni festival, ha rappresentato una irruzione inattesa per come aveva preso in contropiede le aspettative del pubblico, e per la capacità di mettere in crisi gli standard del film sportivo e biografico. L'effetto sorpresa, insomma, è stato decisivo, insieme al passaparola che ha portato Tonya ai successi nei premi più importanti. Poi, come spesso accade, una volta che la storia della più controversa pattinatrice artistica di tutti i tempi ha cominciato a raggiungere i vari mercati ha dovuto affrontare un giudizio più severo, perché quando si parla troppo di un film e i suoi elementi innovativi vengono più volte spiegati e anticipati, la delusione è dietro l'angolo.
In verità Tonya mantiene quel che promette, a patto di decidere che cosa vogliamo dal cinema contemporaneo.
È stato detto da alcuni commentatori che il film sembra - o poteva diventare più proficuamente - una serie televisiva: è probabile che il parallelismo nasca dalla dimensione biografica e grottesca (stile American Crime Story), dalla rappresentazione iperbolica di un'umanità sciocca e provinciale (stile Fargo), e dall'approccio "mockumentary" o semi-documentario di certa serialità recentissima (da American Vandal ai cosiddetti true crime). Quindi la somiglianza è evidente, e confermata dal momento in cui Tonya Harding - angelo nero delle cronache sportive - osserva sul televisore le contemporanee vicende di OJ Simpson, a sua volta al centro di attuali ricostruzioni seriali.
II caso di Tonya Harding è stato uno dei più truci in uno sport dall'aspetto soave come il pattinaggio artistico. Alla vigilia dei campionati nazionali Usa, la campionessa Nancy Kerrigan fu colpita alle gambe da un uomo, rapidamente identificato, che dichiarò di aver agito su istigazione del marito della Harding, sua rivale. Il film che oggi rievoca il caso ha nell'incidente" del 1994 un punto culminante, [...] Vai alla recensione »
Buoni sentimenti assenti. Nessun messaggio edificante. Di eroi neppure l'ombra. Carezze al pubblico inibite. La pasta di cui è fatto «Tonya», uno dei migliori film dell'anno, è quella di un'incontenibile energia che fa saltare gli argini tra finzione e realismo infiltrandosi in tutte le pieghe di una commedia divertente e a tratti farsesca ma sempre cinica e insolente.
Non è il solito film sul campione sportivo. E' molto meglio. Più avvincente del "Borg McEnroe": Bjeírn Borg usciva senza i soldi per il caffè a Montecarlo e il barista non lo riconosceva. Più spassoso di "La guerra dei sessi" di Jonathan Dayton e Valerle Faris, già registi di "Little Miss Sunshine": la battaglia di Billie Jean Ring per essere pagata come i tennisti maschi, contro il maturo Bobby Riggs [...] Vai alla recensione »
È una biografia, ma non prendetela per oro colato. Nel senso che la sostanza è quella, ma la costruzione, a mo' di falso documentario, vuole raccontare qualcosa di differente da una semplice susseguirsi di fatti. Più che la pattinatrice Tonya Harding, a finire al centro della vicenda è l'ossessione per il raggiungimento della vittoria, che ti snatura.
Storia della pattinatrice Tonya Harding, pattinatrice da triplo axel (tre donne nel mondo) sconfitta da madre sadica e compagno violento. L'ottima sceneggiatura e la puntuale drammatizzazione di una ricca documentazione agonistica risalgono alla destabilizzante, ma fondamentale relazione coi genitori quando da bambini e adolescenti si profila una vocazione, da educare tra impegno, consapevolezza ed [...] Vai alla recensione »
La Bella è la Bestia. Ecco l'idea strategica dietro Tonya con la sex symbol Margot Robbie, brava ad assumere le forme sgraziate di una pattinatrice sul ghiaccio bifolca. Il film di Gillespie (affezionato a quell'America un po' tonta fin da Lars e una ragazza tutta sua) racconta con un mix di fiction e falso documentario la storiaccia tragicomica di Tonya Harding, nota pattinatrice colpevole con il [...] Vai alla recensione »