Titolo originale | Una mujer fantástica |
Titolo internazionale | A Fantastic Woman |
Anno | 2017 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Cile, Germania |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Sebastián Lelio |
Attori | Daniela Vega, Francisco Reyes, Luis Gnecco, Aline Küppenheim, Amparo Noguera Néstor Cantillana, Alejandro Goic, Sergio Hernández, Nicolás Saavedra, Trinidad González, Antonia Zegers, Roberto Farías (I), Cristián Chaparro, Diana Cassis, Eduardo Paxeco, Paola Lattus, Felipe Zambrano, Erto Pantoja, Loreto Leonvendagar, Fabiola Zamora, José Antonio Raffo, Pablo Cerda, Bárbara Mundt, Marcial Tagle, Pablo Greene, Alonso Torres (II), Moises Angulo, Hugo Moraga, Veronica Garcia-Huidobro, Senen Selim, Paulina Hunt, Pancho González (II), Diabla. |
Uscita | giovedì 19 ottobre 2017 |
Tag | Da vedere 2017 |
Distribuzione | Lucky Red |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,19 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 24 ottobre 2017
Le vicende tragicomiche di una giovane che scopre il passato ingombrante di un compagno tanto più anziano di lei. Ha vinto un premio ai Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Berlino, ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, ha ottenuto 1 candidatura a Critics Choice Award, ha vinto un premio ai Spirit Awards, In Italia al Box Office Una donna fantastica ha incassato 426 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Santiago del Cile. Orlando, un ultracinquantenne imprenditore tessile, ha una soddisfacente relazione con Marina e intende festeggiarne il compleanno con un viaggio alle cascate di Iguazu. La sera della ricorrenza ha un malore in seguito al quale cade dalle scale di casa. Marina lo porta all'ospedale e avvisa il fratello che sopraggiunge. Orlando è deceduto e Marina viene invitata dalla ex moglie a tenersi lontana dalle esequie e dalla sua famiglia. Non perché sia l'amante ma perché è una transgender.
Produttore di questo film è Pablo Larrain, un regista da sempre attento alle tematiche sociali, che questa volta decide di spezzare una lancia in favore dei diritti di chi, secondo i benpensanti, non dovrebbe averne alcuno.
Quello che emerge da ciò che deve subire Marina é uno scenario di quotidiana grettezza in cui i protagonisti non vedono o, meglio, fingono di non vedere la realtà. Marina è donna nel profondo e nella relazione che ha iniziato con Orlando non é contemplata alcuna forzatura né da una parte né dall'altra. La società invece le cerca anche quando non ci sono perché sembra non poter essere altrimenti. Ecco allora che, pur con tutte le cautele, la responsabile del servizio di tutela dei minori cerca tracce di colluttazione tra i due partner pur sapendo che Marina è maggiorenne e potendo constatare con facilità le circostanze che hanno visto Orlando cadere per le scale e causarsi ferite ed ematomi. La ex moglie si erge a sua volta a difesa del coniuge e dell'onore della famiglia quasi che all'uomo spettasse la medaglia dell'innocente irretito nel gorgo della perversione. L'unico in grado di comprendere la situazione, ma impossibilitato ad andare oltre le convenzioni, finisce con l'essere il fratello del defunto.
In giorni in cui il neoeletto presidente degli Usa Donald Trump decide di non difendere più, davanti alla Giustizia, la linea del suo predecessore che permetteva di utilizzare bagni e spogliatoi non secondo il sesso di nascita ma secondo la propria identità di genere, film come questo ci ricordano che, al di là delle esasperazioni da cui non sono esenti anche alcuni sostenitori del transgender, esistono dei diritti umani che debbono essere rispettati e tutelati. Spiace solo che non sia stato Larrain stesso a trovarsi dietro la macchina da presa. Perché si sarebbero evitate alcune cadute nella retorica più deja vu che non fanno bene alla causa che il film sostiene. È sufficiente citarne una per far comprendere le ragioni di questa osservazione: mettere come colonna sonora del momento in cui Marina va a consegnare l'auto di Orlando alla ex moglie "Natural Woman" di Carole King appare banale e scontato anche perché nulla aggiunge (semmai toglie) alla valida interpretazione della protagonista.
Il film "una donna fantastica" di Sebastian Lelio, autore dell'ottimo "Gloria", è una buona proposta che contiene al suo interno, tuttavia, alcune debolezze nell'impianto.Non è un film di denuncia (non solo), ma neanche un dramma borghese sui nuovi confini delle relazioni amorose. E' un'opera che tratta di diritti negati e rifiuti, di discriminazioni [...] Vai alla recensione »
Una donna fantastica è un buon film, ben recitato, ben diretto, con ottima colonna sonora, sia originale che non - meravigliosi i pezzi di musica classica e leggera contestualizzati al plot, fra Haendel, Allan Parson Project ed Aretha Franklin - per non citarne che alcuni. Eppure, a dispetto del premio alla sceneggiatura ottenuto alla Berlinale di quest'anno, è proprio quella [...] Vai alla recensione »
Quando la dignità di essere umano viene vista e soprattutto calpestata così come in questo bellissimo film ci si domanda,ma dove sono le istituzioni,dove finiscono tutte le belle parole sulla parità dei diritti umani,la coscienza è solo una parola che sfugge nei meandri di ognuno di noi,e viene rappresentata in veste divina,in una grottesca purificazione dell'anima. Vai alla recensione »
Santiago del Cile. Un imprenditore tessile non più giovane si sente male mentre sta dormendo con la sua amante dopo averle promesso, la sera prima, di portarla con sé verso una vacanza esotica. Muore poco dopo in ospedale. Il problema è che la sua partner non è proprio quello che sembra e sulla carta di identità è segnato il nome di un uomo….
Dopo "Gloria", il regista Sebastian Lelio presenta un altro interessante ritratto di donna nella sua ultima opera cinematografica "Una Donna Fantastica". In questa pellicola la donna in questione è molto "particolare" perchè è un transgender che, dopo la morte improvvisa del suo compagno, rimane completamente sola ed, anzi, invisa e rifiutata [...] Vai alla recensione »
"Una Mujer Fantástica" è una lirica del sentimento, del silenzio, della solitudine. Dell'amore. Lirica è Marina, la protagonista. Risulta difficile raccontare di questo film, perchè da qualunque angolatura lo si guardi, gli sconfitti restano sempre gli stessi. Gli ipocriti, i "filosofi" dei luoghi comuni, i timorosi.
Una donna fantastica è un film importante. Non tanto perché celebra la forza e lo spirito indomito di una donna, ma perché lavora sul concetto stesso di donna, e lo amplia, rafforzato nell’intento fin dal titolo inequivocabile. È un passo in avanti nella narrativa trans, ben oltre lo stucchevole The Danish Girl o la proposta indie-camp di Transamerica, ma anche oltre [...] Vai alla recensione »
E' da vedere questo film. Belle le scelte musicali e bella la fotografia. Una Santiago dai colori cangianti in una storia che sa' reggersi bene anche se manca l'approfondimento vero. Da apprezzare il pudore con cui viene raccontata la storia tuttavia mi sembra che tutto rimanga su un piano troppo superficiale. Peccano i dialoghi, manca la voce dei protagonisti; così il tema dell'id [...] Vai alla recensione »
Perché un maturo signore, ultracinquantenne, decide di rompere con la sua famiglia per vivere con un transgender? Perché un ragazzo decide di cambiare sesso, diventare donna e vivere con un maturo signore, ultracinquantenne? E se poi lui muore, cosa succede? Francamente rispondere a queste domande non è semplice e in questo, Sebastian Leilo raggiunge il suo scopo, quello di farci [...] Vai alla recensione »
Capita raramente di vedere un film di così profondo impegno civile e di capacità di analisi sociologica, oltretutto stilisticamente molto apprezzabile, dunque complimenti a Sebastian Lelio per questo suo lavoro. La storia è drammatica e mostra come sia facile, e vile, discriminare sessualmente, specialmente i transgender. Più facile che discriminare in base alla classe [...] Vai alla recensione »
Una donna fantastica racconta la storia di Marina (la bravissima Daniela Vega), una trans e cantante lirica, che per sopravvivere lavora come cameriera in un ristorante. Ha una storia d’amore con un Orlando (Francisco Reyes), un imprenditore tessile di almeno vent’anni più grande di lei, con cui convive. Una sera dopo aver fatto l’amore lui si sveglia di soprassalto e fa fatica [...] Vai alla recensione »
Sebastiàn Lelio affronta il tema del transgender in una chiave quotidiana, senza manifesti urlati. E questa chiave coinvolge e emoziona dall'inizio alla fine. La narrazione scorre lenta, ma è una lentezza che serve a noi che guardiamo per riflettere, una lentezza che è il tempo della storia e che serve alla protagonista a non scoppiare, a non esplodere, a ritrovare la calma e la determinazione pacata [...] Vai alla recensione »
Bel film sulla discriminazione di genere nel Cile di oggi. La storia d' amore tra l ' ultracinquantenne industriale tessile Orlando e la giovane transgender Marina si interrompe drammaticamente quando l ' imprenditore, durante una notte trascorsa in hotel con la compagna, viene colto da malore, cade dalle scale dell' albergo, e muore poco dopo al pronto soccorso dell' ospedale dove [...] Vai alla recensione »
Sono andato a vederlo perchè Gloria mi era piaciuto. Ma questo è nettamente peggiore. Caro Sebastian Leilo hai continuato con un ritratto femminile, cercando di evidenziare il problema nella società dell'identità sessuale, del perbenismo e della "normalità", ma non hai raggiunto penso lo scopo. Un film sempre allo stesso ritmo, che non cambia se non [...] Vai alla recensione »
La storia rivela lentamente il suo contenuto drammatico, anche se ad inizio film nel delineare una storia che nasce e subito si tronca nell'imrprevista tragedia che incombe nella notte cilena.Nulla aiuta la protagonista a tirarsene fuori, anch'essa vittima del chiacchericcio e del pregiudizio di chi pur essendo donna non è meno crudele nel giudicare e nell'individuare rsponsabilit&a [...] Vai alla recensione »
Marina e Orlando si amano. Come si amano molte coppie nel mondo, nel modo più vero, nel modo più normale. E come a volte succede, un imprevisto, un battito di ali, un colpo di vento e dal nulla tutto si spezza e uno dei due improvvisamente se ne va, ci lascia, muore. Per chi resta oltre al dolore ed alla sofferenza non resta altro da fare che la cosa più naturale di questo mondo, [...] Vai alla recensione »
Non sento niente no, adesso niente no, nessun dolore, non c'è tensione, non c'è emozione, nessun dolo-o-re! Nessuna tensione, nessuna emozione stimola questo film, non fa innamorare nonostante i colpi di scena introdotti dalla colonna sonora, gli sforzi del regista (Sebastian Lelio) e la sceneggiatura, che a ogni buon conto ha avuto l'Orso d'Argento a Berlino 2017 [...] Vai alla recensione »
" -Ma ti sei fatta operare ? "- Non sono domande da fare... "- Non so cosa sei... "- Sono come te... In questo lapidario scambio di battute per me si racchiude l'essenza di un film che mi ha conquistata fino in fondo, come non accadeva da tempo. Un racconto intensamente stratificato: commovente, poetico, ipnotico, tenero, ma anche spietato, lucido e allo stesso tempo immaginific [...] Vai alla recensione »
Ci sono dei maschi che sembrano veramente delle donne, anzi alcuni sono veramente belle/i, comunque dubito che la moglie di Orlando non sapesse della sua bisessualità, penso che pure Marina abbia sbagliato, bello come viene narrato la reazione del figlio di Orlando e la famiglia, in sostanza anno tutti ragione e contemporaneamente sbagliano tutti, vere storie di miserie quotidiane.
Film stupendo, commovente, delicato, profondo. Dopo che il regista Lelio aveva già tratteggiato magistralmente un ritratto di donna in Gloria, ecco un altro suo affresco. Questa volta si tratta di Marina: sensibile, mite e intelligente e di cui mai si mette in discussione il sesso. Perché credo che essere donna non sia tanto una questione fisica ma soprattutto un atteggiamento morale.
Le motivazioni per l Oscar verso un film straniero risultano talora difficili da comprendere, indipendemente dall atteggiamento critico che bisognerebbe conservare riguardo ai premi, soprattutto certi premi. Bisognerebbe chiedersi se non siano legate alle caratteristiche cinematografiche, o se non vogliano ricompensare , come ha detto qualcuno, un idea di nazione-l Italia di Tornatore e Salvadores [...] Vai alla recensione »
Vorrei dissentire su ciò che scrivi in merito alla frequentazione del locale LGBT ed al canto finale. Io li ho trovati azzeccati: il locale LGBTQ+ è stato un modo, a mio avviso, per sottolineare la necessità di essere riconosciuti e solo in quel luogo Marina si poteva sentire, purtroppo, tale. Ho però sentito anche un secondo messaggio: Marina, come quasi la [...] Vai alla recensione »
Un film importante, in grado di unire diversi registri: ironia, tenerezza, emozione
Tre stelle abbondanti. Una storia raccontata con linearità,dove regia e sceneggiatura sono funzionali ad ottime interpretazioni di personaggi empatici. Non mancano tuttavia momenti di estro,opportuni,come il balletto corale dove Marina buca lo schermo quasi fosse una soubrette. La protagonista è fiera e coraggiosa,forse incosciente. Pare non preoccuparsi troppo di difendersi dalle accuse [...] Vai alla recensione »
Dopo l'ottimo "Gloria", Sebastian Lelio prosegue la propria indagine sulla fragilità dei sentimenti violati, sulla capacità degli esseri umani di rialzarsi, sulla dignità, con esiti però meno pienamente convincenti a mio parere. Resta comunque di grande forza espressiva e narrativa il colpo di scena di quel vuoto e quel buio che nega le attese dello spettatore [...] Vai alla recensione »
Sappiamo troppo poco del cinema cileno per poter dire che, grazie ai film di Pablo Larrain e Sebastian Lelio, ci troviamo di fronte a una vera e propria nuova onda cinematografica. Certo, quel che già si può affermare, è che i due registi (spesso legati, come in questo caso dove l'autore più celebrato funge da produttore per l'amico) sembrano avere idee molto chiare. Almeno due sono gli aspetti da mettere in luce, che rifulgono anche in Una donna fantastica. Il primo è che si tratta di autori che cercano di trovare soluzioni cinematografiche ai temi messi in scena. Il secondo è che cercano un dialogo con il pubblico, lavorando sulle forme di identificazione narrativa e sull'esemplarità del racconto. In questo caso, per esempio, la questione fondamentale dell'identità della protagonista Marina - la "chimera", come viene sprezzantemente definita dal personaggio della moglie - si estende anche allo spettatore che non conosce Daniela Vega.
Prima protagonista transessuale o intersessuale del cinema cileno e sudamericano in generale, Vega ha saputo costruire una figura di performer che non si limita all'interpretazione ma amplia il raggio d'azione a una vera e propria poetica.
Lelio, al tempo stesso esaltando la sua identità alternativa e nascondendo la verità all'occhio dello spettatore, compie per tutto il film un doppio movimento di svelamento e copertura, quasi seguendo le teorie dello striptease secondo Roland Barthes.
Niente funerale per Marina, lei non può entrare. Se ne vada anche fuori di casa, perché non ha diritto di abitarci. Anzi, che le si levi tutto, ogni affetto: incluso il cane. Marina è una transgender, il suo compagno è morto fra le sue braccia e la famiglia di lui non riesce ad accettarla: su queste premesse nasce il film di Sebastian Lelio, Una donna fantastica, dal 19 ottobre in sala.
Premiato con l'Orso d'argento per la migliore sceneggiatura alla Berlinale, e interpretato magnificamente dalla 28enne Daniela Vega, il film potrebbe permettere alla sua interprete di ottenere una nomination agli Oscar.
Impresa non scontata per un'attrice transgender, visto che anche il cinema - che pure spesso ha raccontato la transizione sessuale in pellicole profonde e toccanti - qualche problema di trans-genere ce l'ha.
All'ultimo Festival di Toronto il suo Disobedience, film drammatico ambientato nella comunità ebreo-ortodossa londinese che affronta il tema dell'omosessualità femminile e vede protagoniste Rachel Weisz e Rachel McAdams, ha riscosso grandi consensi di critica e di pubblico. Ora arriva sui grandi schermi italiani Una donna fantastica, storia di una trans che, nella Santiago dei giorni nostri, affronta l'ostilità nei suoi confronti da parte della famiglia del suo compagno.
Il film, coprodotto dal regista cileno Pablo Larrain e dalla regista tedesca Maren Ade, ha vinto l'Orso d'argento per la sceneggiatura all'ultimo Festival di Berlino e è il candidato del Cile all'Oscar come Miglior Film Straniero.
Ne parliamo con il suo autore, Sebastian Lelio, che ha al suo attivo anche il successo di Gloria, la cui protagonista Paulina Garcia aveva vinto l'Orso per la migliore interpretazione femminile nel 2013.
Il cileno Sebastian Lelio prosegue dopo il premiato Gloria la sua esplorazione della dignità e dell'orgoglio femminili con un nuovo film, anch'esso premiato (quest'anno) al festival di Berlino, e un nuovo forse un po' meno indimenticabile ma altrettanto ben inciso personaggio. Quello di Marina in Una donna fantastica. Accompagnata con reciproca passione a un uomo di età molto più avanzata della sua, [...] Vai alla recensione »
Una serata romantica e poi una notte d'amore, tragicamente interrotta dal malore fatale di lui. Nella corsia d'ospedale dove Marina (Daniela Vega) si ritrova da sola, con la notizia più brutta del mondo, accanto al cadavere di Orlando, ha inizio una battaglia tragica. Sola contro tutti, Marina, che un tempo si chiamava Daniel, subisce, per la sua condizione di trans, il deciso rifiuto dell'ex-moglie [...] Vai alla recensione »
Un'altra struggente storia di identità femminile raccontata da Sebastian Lelio: dopo Gloria, cammino di autostima e indipendenza, si inoltra ora in un territorio più complicato con Una donna fantastica. Un amore felice, una vacanza in programma. Orlando e Marina, lei cameriera e cantante in un night, lui che ha parecchi anni più di lei un giorno si sente male, barcolla e precipita giù dalle scale dell'appar [...] Vai alla recensione »
Marina e Orlando si amano segretamente ma quando la sorte si avventa contro l'uomo, sta alla sua amante difendersi dagli attacchi della famiglia di lui che si ostina a non accettarla per quello che è. La donna non si arrende: mentre combatte per difendere i propri diritti inizia un percorso profondo di scoperta e affermazione di sé. Seconda parte di una trilogia al femminile iniziata con Gloria (2013, [...] Vai alla recensione »
Orlando ha una relazione cori Marina che, all'anagrafe, fa ancora Daniel. Dopo una cena di compleanno e una notte d'amore, l'uomo ha un malore, cadendo dalle scale. La compagna lo porta in ospedale, ma è troppo tardi: aneurisma. Per l'amante, oltre al dolore per la perdita, inizia il maltrattamento della famiglia di lui, tra disprezzo e pregiudizio.
Una coppia felice, un compleanno da festeggiare, una anomalia per il resto del mondo, a Santiago. Intensa, coinvolta e convincente, la trans Daniela Vega è Marina, cameriera 30enne, aspirante mezzo soprano, in stabile convivenza con il quasi 60enne Orlando, che per lei ha lasciato la famiglia. Colpito da aneurisma, Orlando muore. In eredità a Marina lascia soltanto il rancore, le offese, la ripulsa, [...] Vai alla recensione »