Un'operazione intellettuale ambiziosa, dove la parola è predominante. E a tratti soffocante. Drammatico, USA2024. Durata 93 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un compito di scrittura creativa produce risultati complessi tra un insegnante e la sua studentessa di talento. Espandi ▽
In un college del Tennessee si incontrano l'adolescente Cairo Sweet, ragazza solitaria che vive in una grande casa colonica, da sempre abituata a combattere la solitudine con la lettura, e il professore di letteratura Jonathan Miller, sposato con l'intellettuale Beatrice e frustrato nelle sue ambizioni di romanziere. Nonostante la differenza d'età e di ruoli, l'attrazione fra i due porta a una relazione intensa, alimentata proprio dalla letteratura ma destinata a restare inappagata.
La scrittrice e sceneggiatrice Jade Halley Bartlett esordisce nella regia con una storia imbevuta di letteratura erotica e gotica, tra Henry Miller e il thriller.
Nel mondo arguto allestito dalla regista ogni cosa - dagli abiti alla recitazione, alle battute - esplicita la propria altezzosità e sicurezza di sé: il film è un'operazione intellettuale ambiziosa nei toni e molto meno nei risultati, a partire da una messinscena al risparmio e, in fondo, da una complessità testuale che sotto la superficie dell'esercizio di stile argusto e cool nasconde la timida e falsamente pudica analisi di una relazione pericolosa. Recensione ❯
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Una compilation horror in un film molto abile a sfruttare tutte le sue intuizioni. Horror, USA2024. Durata 101 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La caccia a un serial killer diventa un fatto personale per un agente dell'FBI. Espandi ▽
Anni '90. La giovane agente del FBI Lee Harker, poca esperienza ma molto intuito, è reclutata dal veterano agente Carter per indagare su una serie di brutali omicidi-suicidi avvenuti nell'Oregon. Tra le vittime ci sono degli elementi in comune: il capofamiglia fa fuori tutti gli altri e poi si toglie la vita; le figlie femmine assassinate festeggiano il compleanno nel 14 del mese. Ma ci sono delle zone d'ombra anche nella vita di Lee, che ha quasi paura degli altri e cerca di evitare qualunque contatto umano se non ci si trova costretta come nel caso in cui Carter le fa conoscere sua moglie e sua figlia piccola. Intanto, dopo ogni omicidio vengono rinvenute delle lettere dai caratteri incomprensibili in cui è riconoscibile solo la firma, Longlegs, che Lee inizia a decifrare facendosi aiutare dal suo sesto senso. Nel corso delle indagini viene a galla che l'agente ha avuto un legame con il killer ma è proprio questa rivelazione che la rende ancora più determinata a risolvere il caso. Recensione ❯
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Non più un accumulo di sketch, non ancora film compiuto, ma potrebbe diventare uno dei nuovi film di Natale della commedia italiana. Commedia, Italia2024. Durata 69 Minuti.
Il film di Natale con Sofì e Luì insieme ai cattivi della saga, il Signor S, Perfidia e la figlia! Espandi ▽
Vigilia di Natale. Al Polo Nord, nella fabbrica dei giocattoli Babbo Natale e gli elfi sono al lavoro. Però uno di loro, Zenzero, sfugge al controllo ed entra di nascosto nella casa di Luì e Sofì, anche loro pronti per festeggiare, facendogli scherzi di ogni tipo. Ma non si ferma qui: il suo obiettivo è infatti quello di rovinare le feste a tutti i bambini buoni scambiando i loro regali con sacchetti di cacca di renna. Nel frattempo entra in azione anche il malefico signor S, che punta ad essere il ‘cattivo dei cattivi’, assieme a Perfidia e sua figlia Velenia sono anche loro intenzionati a rovinare le feste e partono per il Polo Nord. Lì incontrano Babbo Natale ma diventano anche il bersaglio di Zenzero.
Una piccola svolta c’è già stata nel precedente Operazione spie, con richiami cinefili più articolati e una trama più sviluppata. Cattivissimi a Natale, settimo titolo della saga dei Me Contro Te, probabilmente segna la frattura più netta con la produzione precedente. Non è più un accumulo di sketch, non è ancora compiuto ma potrebbe diventare uno dei nuovi film di Natale della commedia italiana. Recensione ❯
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Eastwood non smette di cercare la verità, la guarda in faccia e dirige un'ode al ragionevole dubbio. Drammatico, USA2024. Durata 114 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'ultimo film della prolifica carriera di Clint Eastwood. Espandi ▽
Justin Kemp, giovane uomo con un passato alcolico e un futuro da papà - la moglie aspetta la loro bambina -, è convocato come giurato in un sordido caso di omicidio alle porte di Savannah, in Georgia. La vittima, Kendall Carter, è stata presumibilmente picchiata a morte e abbandonata in un fosso dopo una violenta discussione col suo ragazzo. Il colpevole ideale per i dodici giurati e per il procuratore della contea in piena campagna elettorale. Faith Killebrew espone i fatti e la vertigine sale. Sotto una pioggia battente di ricordi, il marito perfetto si scopre omicida involontario e si ritrova difronte a un dilemma morale: confessare, scagionando l'imputato, o sottrarsi alla giustizia, condannando un innocente?
Clint Eastwood non ha più tempo da perdere, a 94 anni continua a girare con la regolarità di un metronomo e va dritto al punto, piombandoci in una (messa in) scena coniugale, un'immagine che il film metterà rapidamente in crisi. Giurato numero 2 gioca costantemente col motivo del visibile e dell'invisibile, dell'evidente e del nascosto.
Forse è questo il testamento di Eastwood, essere sempre stato dove non te lo aspetti: dietro la porta che si apre sul mistero insondabile della coscienza umana, dentro un epilogo che si gioca sui soli volti di un attore e di un'attrice, nella conclusione (?) struggente di una filmografia che non ha mai smesso di guardarsi in faccia. Recensione ❯
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Un film razionalmente delineato, perfettamente autoconsapevole del posto che occupa e del modo in cui lo fa. Animazione, Avventura - USA, Giappone2024. Durata 130 Minuti.
Le gesta di Helm Hammerhand, il re di Rohan, e la creazione del Fosso di Helm, la roccaforte di Arda creata dallo scrittore inglese J. R. R. Tolkien. Espandi ▽
Le cronache della Terra di Mezzo sono affollate di epiche battaglie ed eroi leggendari, ma ci sono anche gesta meno conosciute raccontate di notte attorno ad un fuoco. Una di queste storie la ricorda Éowyn, la guerriera capace di abbattere il Re Stregone durante la Battaglia ai Campi del Pelennor, e si svolge quasi duecento anni prima della Guerra dell'Anello: Helm Mandimartello governa su Rohan, affiancato dai figli Hama, Haleth e Hera, come dal nipote Fréaláf.
Un giorno, durante un consiglio del regno, si presenta Freca, ricco possidente appartenente alla stirpe dei dunlandiani, chiedendo la mano di Hera per suo figlio Wulf; Helm rifiuta l'offerta, e nello scontro che ne segue uccide con un solo pugno Freca, scatenando l'ira di Wulf che giura vendetta.
Il film è un prodotto razionalmente delineato, addirittura quadrato, perfettamente autoconsapevole del posto che occupa e del modo in cui lo fa (cosa molto rara nell'orizzonte produttivo dei blockbuster hollywoodiani...). Recensione ❯
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Sfida inedita per Edoardo Leo, che dirige e interpreta una dura rilettura dell'Otello immersa nella malavita romana. Drammatico, Italia2024. Durata 115 Minuti.
Ambientata nei primi anni 2000, una storia senza tempo in cui il bene e il male si mescolano in un vortice di inganni, tradimenti e folle gelosia. Espandi ▽
È il 2001. All'interno di un'organizzazione criminale del traffico di droga, sul litorale romano, Iago cova del rancore verso Otello per avergli negato una promozione andata invece al più giovane Michele. Con l'aiuto di Roderigo, e ingannando persino la sua stessa moglie, Iago elabora un piano per far sì che il boss diventi geloso della ragazza che ha appena sposato, Desdemona, a causa di un presunto tradimento proprio con Michele.
Allontanandosi dai territori familiari delle opere più famose sia come regista che come attore, Edoardo Leo scrive, dirige e interpreta un adattamento fedele dell'Otello di Shakespeare inserendolo in quel filone che tende a preservare il dialogo originale a fronte di un cambio d'epoca e di ambientazione. Solido nella regia, il film si innesta più o meno consapevolmente in un genere ormai un po' affaticato come quello del crime drama in salsa romana, perdendo quindi qualcosa in termini di impatto. Ma ciò che sembra premere al regista è utilizzare l'Otello come favola morale aggiornata al contemporaneo. Recensione ❯
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Con un coraggio da leonessa, Francesca Comencini racconta il rapporto con il padre Luigi in un film libero che rende universale la sua storia personale. Drammatico, Italia2024. Durata 110 Minuti.
Un padre e sua figlia. Gli anni di piombo e la "generazione scomparsa". Un film autobiografico che sa di vita e di cinema. Espandi ▽
Francesca Comencini è diventata davvero una regista all’altezza di suo padre, e lo dimostra proprio con Il tempo che ci vuole, scavando a fondo e con efferata spietatezza in quel rapporto per lei così centrale e raccontandolo come se le sue sorelle e sua madre non esistessero.
Il cinema secondo i Comencini è passione totalizzante, veicolo di espressione di sé, legame fra un Paese e la sua identità culturale, punto di contatto fra i registi e il pubblico. Quel cinema attraversa tutta la storia di Luigi e Francesca anche tramite piccole citazioni che testimoniano il ruolo del grande schermo nella vita di entrambi, così come nella nostra.
La regista riesce miracolosamente a legare tutto questo, e a rendere universale la sua storia personale che ripercorre con un coraggio da leonessa - tratto che apparteneva anche a suo padre e che lui alla fine ha saputo riconoscerle. Recensione ❯
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Un'operazione centrata che affonda le sue pulsioni narrative nel mito shakespeariano e biblico. Il Cerchio della vita continua. Animazione, Avventura, Drammatico - USA2024. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Nelle Terre del Branco ogni cosa ha il suo posto, anche una giovane leonessa come Kiara, principessa figlia di Simba e Nala. Quando i suoi genitori si allontanano per dare alla luce il fratellino Kion, Kiara viene intrattenuta da Rafiki e dall'immancabile commento di Timon e Pumbaa con la storia di suo nonno Mufasa. Tutto inizia con Mufasa che è ancora un cucciolo inesperto al seguito dei suoi genitori, Masego e Afia, mentre i tre vanno alla ricerca della mitica Milele.
Se a Favreau si poteva dire di essere rimasto schiacciato dall'ingombrante monolite del '94, Jenkins forse ha spostato troppo l'asticella verso il realismo perdendo di vista il simbolo, la figura, lo schizzo - e quindi la capacità spettacolare di penetrare l'immaginario collettivo.
Dall'altro lato, però, Mufasa è una delle operazioni Disney più centrate degli ultimi anni, capace di scansare ogni attacco woke e maga grazie ad una storia che affonda le sue pulsioni narrative nel mito shakespeariano e biblico, con i soliti - per la saga - grumi di fatalismo, rivalità e predestinazione. Il Cerchio della Vita continua. Quello del Botteghino, chissà. Recensione ❯
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Thriller d'azione ad alto impatto emotivo, remake dell'adrenalinico film spagnolo El Desconocido. Espandi ▽
Matt Turner è un broker navigato dell'alta finanza che vive a Berlino con la moglie Heather e i due figli Zach ed Emily, la stessa città dove risiede il suo capo e CEO Anders Muller. A volte Matt è distante e burbero con la famiglia, ma cerca in tutti i modi di mantenere il loro alto standard di vita. Un giorno, è lui a dover portare a scuola i figli, ma quello non è un giorno qualunque: un telefono lasciato da qualcuno dentro la sua macchina squilla, una voce gli spiega che sotto il sedile del passeggero è piazzata una bomba collegata ad un dispositivo a pressione e se Matt non farà tutto quello che gli verrà comunicato lui, Zach ed Emily salteranno in aria.
Pilota automatico e marcia in folle - restando nella metafora automobilista - per gli specialisti Liam Neeson, Matthew Modine e Nimród Antal. Retribution ha dalla sua anche un ulteriore passaggio dell'equazione: un regista navigato e preciso, che magari conosce bene sia il sistema hollywoodiano che le produzioni europee, capace di lavorare su più direzioni - Nimród Antal.
Dopo qualche passaggio iniziale che incuriosisce, ci si avviluppa in svolte narrative scritte al buio, stop e ripartenze che sembrano appiccicate per aumentare il minutaggio del film. Recensione ❯
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Da che si ricorda Amanda, 24 anni, non ha mai avuto amici. É la cosa che desidera di più. Quando scopre che da neonate lei e Rebecca passavano un sacco di tempo insieme, Amanda sceglie la sua nuova missione: convincerla che sono ancora migliori amiche. Espandi ▽
Amanda è una ragazza di 25 anni che non ha amici e forse non li ha mai avuti. Un giorno rivede una sua coetanea, Rebecca, con cui da bambina trascorreva molto tempo insieme. Ora anche Rebecca è spesso isolata. Riusciranno, insieme, ad essere meno infelici? Non è solo un film sull’isolamento ma su uno straniamento esistenziale. Amanda, opera prima di Carolina Cavalli che ha scritto anche la sceneggiatura, segue la protagonista nel suo nervoso nomadismo fisico ed esistenziale. Sorretto dalla convincente interpretazione di Benedetta Porcaroli che rende il suo personaggio malinconico, disperato, rabbioso ma anche ironico, il film mette a fuoco tutti gli altri personaggi quasi esclusivamente attraverso la sua protagonista. Forse è questo uno dei limiti del film, incapace di far respirare in pieno la storia perché troppo concentrato su Amanda. Recensione ❯
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Una corsa nella storia dei DC Movies. Si apprezza la gravitas tragica insolita per il genere, da rivedere la CGI. Azione, Avventura, Fantasy - USA2023. Durata 144 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La Terra è in crisi e Flash fa un salto temporale per tornare a combattere ancora una volta contro il male. Espandi ▽
Si avvicina il giorno del processo per il padre di Barry Allen, da anni in carcere per l'omicidio di sua moglie. Il ragazzo, che in realtà è anche il supereroe The Flash, ha cercato in ogni modo di dimostrare la sua innocenza, ma anche con l'aiuto delle Wayne Enterprises e dei suoi superpoteri non ha trovato come scagionarlo. Per disperazione arriva a correre più veloce di quanto abbia mai fatto, fino a raggiungere una sorta di ruota del tempo. Ma scopre presto che viaggiare nel passato non cambia solo il presente e il futuro: in questo mondo infatti il suo amico Batman è molto diverso e non sembra esserci alcuna traccia di Superman. The Flash è l’ennesima avventura nello spazio tempo che è soprattutto una storia sul destino e la nostra difficoltà ad accettarlo. Purtroppo però la gran parte del film è dedicata a una digressione pretestuosa che poco o nulla ha a che vedere con la vita del suo protagonista. Se l'intento era di omaggiare il passato dei DC movies e al tempo stesso voltare pagina, lo si può dire riuscito solo a metà perché l'esecuzione è molto più farraginosa del necessario. Uscire poi con un film sul multiverso nelle stesse settimane di Spider-Man: Across the Spider-Verse significa davvero andarsi a cercare una sonora bastonata: il film prodotto da Lord & Miller si dimostra immensamente superiore da tutti i punti di vista. Recensione ❯
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Con due grandi attrici a disposizione, Almodóvar dirige una partitura nitida e rigorosa che prende di petto il tema della morte. Drammatico, Spagna2024. Durata 107 Minuti.
Una donna ha un cancro e, aumentando la probabilità della morte, chiede a una sua amica di starle accanto. Espandi ▽
Ingrid e Martha sono amiche da anni. Martha è stata una corrispondente di guerra e ora è affetta da un tumore che potrebbe essere curabile ma intanto si è preparata all’idea di morire, e ha già scelto, nel caso, come farlo. Ciò che vorrebbe però è non morire sola chiede a Ingrid di soggiornare nella stanza accanto alla sua nel momento in cui dovesse decidere di “abbandonare il party”.
Pedro Almodóvar, al suo primo lungometraggio in lingua inglese affronta di petto, ma con grande pudore e una misura di ironia e leggerezza, il tema della nostra impermanenza su questa terra e della nostra possibilità di scelta su come dire basta.
La sua è una partitura nitida e rigorosa che mette a confronto due grandi attrici, Julianne Moore e Tilda Swinton. The Room Next Door è imbevuto di cultura letteraria, pittorica, musicale, cinematografica, ma resta aderente ai volti umani e vissuti delle sue due protagoniste. Recensione ❯
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Un film intenso, elegante e fortemente sensuale in cui la regista si dimostra eccezionale nel cogliere ogni sfumatura. Drammatico, Francia, India, Paesi Bassi, Lussemburgo, Italia2024. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'infermiera di Mumbai Prabha si immerge nel lavoro per sopprimere ricordi dolorosi, finché un regalo non riapre le ferite del suo passato. Espandi ▽
All We Imagine As Light, opera seconda della regista indiana 38enne Payal Kapadia, coprodotta da Roberto Minervini, è una storia che ha il sapore dei romanzi di Jane Austen. Racconta con immensa tenerezza la storia di due donne (anzi tre, perché c’è anche un’infermiera più anziana, Parvati, sfrattata dalla casa in cui ha vissuto per 22 anni) i cui desideri e aspirazioni si scontrano con un assetto sociale che le relega in un angolo e preclude loro soddisfazioni e sentimenti. Un film intenso, elegante e fortemente sensuale senza essere esplicitamente sessuale (ma l’unica scena di sesso del film è una delle più realistiche e commoventi viste nel cinema recente). Kapadia si dimostra una regista eccezionale, capace di cogliere ogni sfumatura dell’universo narrato, ogni luce, ogni sguardo, ogni dettaglio, ogni piccolo spostamento dell’anima. Le corrispondono in bravura le due attrici protagoniste, Divya Prabha nei panni di Anu e soprattutto Kani Kusruti, la cui intensità recitativa fa di Prabha un magnete irresistibile, e un grido soffocato che è impossibile non ascoltare. Recensione ❯
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Un'opera importante che sceglie un approccio educativo per portare sul grande schermo il grande best seller internazionale. Drammatico, Italia, Israele2024. Durata 108 Minuti.
Il potere liberatorio della letteratura nell'Iran rivoluzionario. Espandi ▽
Teheran, 1979: Azar Nafisi torna nel nativo Iran insieme al marito ingegnere Bijan dopo molti anni passati all’estero. La donna insegna letteratura inglese. Il 3 agosto l’ayatollah Khomeini instaura in Iran il Governo provvisorio islamico, imponendo la sharia come legge dello Stato: il che, per Azar, significa essere costretta a indossare l’hijab e vedere la lista di letture del suo corso censurata dalle autorità. Azar abbandona l’insegnamento e decide di creare un circolo di lettura per donne. Leggeranno insieme i testi anglosassoni proibiti dall’ayatollah. Leggere Lolita a Teheran è stato un best seller internazionale all’inizio degli anni Duemila. Il film ha certamente un valore educativo perché illustra nel dettaglio la perdita graduale della libertà, soprattutto delle donne ma non compie le necessarie scelte drammaturgiche per risultare veramente coinvolgente. Il messaggio è molto importante, soprattutto oggi che a combattere per Donna, Vita e Libertà sono le studentesse: dunque tutto ciò che si può fare per trasmetterlo è benvenuto e apprezzabile. Recensione ❯
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Un omaggio trascinante, divertente, irresistibile che cattura tutta la carica rivoluzionaria di un programma che ha fatto la storia. Commedia, USA2024. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
I novanta minuti che hanno preceduto la messa in onda della prima puntata del "Saturday Night Live" l'11 ottobre 1975. Espandi ▽
La sera dell'11 ottobre 1975, alle 23,30, va in onda per la prima volta sulla Nbc il Saturday Night Live che ha cambiato per sempre la storia della televisione e della società americana. Quello stesso giorno, alle 22, è tutto in altro mare. Il creatore e produttore Lorne Michaels, un trentenne di origini canadesi, deve far fronte a numerose difficoltà. Cerca la collaborazione dello staff, a cominciare dalla moglie autrice, ma affrontare anche la diffidenza dei dirigenti della Nbc con a capo Dave Telbet, colui che scovava i talenti e si vantava di essere "l'unica persona in questa azienda senza una descrizione del lavoro". Fino a pochi minuti prima di andare in onda può saltare tutto. Poi, il miracolo...
Un omaggio trascinante, divertente, irresistibile che cattura tutta la carica rivoluzionaria del programma con un finale esaltante. Il film dà l'illusione di essere girato in diretta proprio quella notte dell'11 ottobre del 1975 con le immagini sgranate e i colori sfocati della fotografia di Eric Steelberg.
Si nota anche una struttura narrativa alla Robert Altman dove la distanza tra l'esibizione sul palco e il backstage è quasi annullata. Forse è una coincidenza ma l'anno della prima puntata del Saturday Night Live e Nashville è lo stesso. Recensione ❯
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