Una documentario sulla band che ha rivoluzionato il mondo della musica. Espandi ▽
Nella New York degli anni ’60, in un clima di straordinaria creatività artistica, un gruppo di musicisti riuniti attorno alla factory di Andy Warhol forma uno dei gruppi musicali più importanti della storia del rock: i The Velvet Underground. Usando materiale d’archivio e interviste registrate per l’occasione, Todd Haynes ne racconta la storia, lo stile e l’evoluzione: la complessità delle costruzioni musicali di John Cale, la carica eversiva dei versi di Lou Reed, gli echi della cultura underground dell’epoca, le collaborazioni con Warhol e Nico, l’influenza su musicisti e artisti di più di una generazione.
Dopo aver ritratto il glam rock in
Velvet Goldmine e il mito di Bob Dylan in Io non sono qui, Haynes realizza per AppleTv un documentario che cattura il valore soprattutto storico e generazionale della musica dei Velvet Underground.
Con una prospettiva cronologica che comincia dalla fine degli anni ’50 e arriva all’inizio degli anni ’70, passando brevemente in rassegna i decenni a venire e le biografie di ciascun componente del gruppo, il film analizza il contesto dal quale nacque un fenomeno musicale unico e irripetibile.
Se non esiste nulla come la musica per spingere a provare nostalgia per un’epoca che non si è vissuto,
The Velvet Underground prova a replicare al cinema la sensazione. Ed è interessante vedere come negli anni ’60, il cui mito resiste nel tempo e finisce spesso per cancellare diversità e ricchezze, la cupezza straniante dei Velvet Underground, pura espressione della cultura newyorchese, si opponesse ai colori e alla tonalità della California e della Summer of Love, dando così di quell’epoca un ritratto volutamente parziale, finalmente contraddittorio, e dunque interessante.