Titolo originale | Fingernails |
Anno | 2023 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Gran Bretagna, USA |
Durata | 113 minuti |
Regia di | Christos Nikou |
Attori | Jeremy Allen White, Annie Murphy, Jessie Buckley, Luke Wilson, Riz Ahmed Nina Kiri, Clare McConnell, Amanda Arcuri, Juno Rinaldi, Jim Watson, Tanchay Redvers, Ashleigh Rains, Subhash Santosh, Albert Chung, Jim Chad. |
Tag | Da vedere 2023 |
MYmonetro | 3,10 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 22 ottobre 2023
Un'allegoria surreale che prova a rovistare negli umani desideri di certezza e nella dipendenza dalla tecnologia del mondo moderno.
CONSIGLIATO SÌ
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Anna e Ryan sono una coppia felice e hanno ottenuto il documento che certifica l'autenticità del loro amore. Ora la ragazza, dopo aver superato il colloquio per essere assunta come insegnante, cambia idea e decide di andare a lavorare presso l'istituto d'amore che esamina se due persone sono fatte per stare insieme oppure no. Attraverso un sistema tecnologico che appare infallibile, alle coppie che si sottopongono al test viene strappata un'unghia del dito e inserita in una macchina che calcola la loro compatibilità. Il 100% indica la corrispondenza perfetta, lo 0% sottolinea invece che la storia d'amore è destinata a finire. Anna non ha detto nulla a Ryan del suo nuovo impiego. Inoltre lì conosce Amir che le dice di avere una relazione stabile. I due lavorano sempre in coppia e con il passare del tempo è sempre più attratta da lui. Così chiede a Ryan di ripetere il test che viene nuovamente superato. Ma anche dopo questo risultato non è più sicura dei sentimenti che prova per il proprio compagno.
Ci sono macchine perfette, calcoli precisissimi, statistiche. Poi ci sono le persone. Che in Fingernails. Una diagnosi d'amore sono come robot di carne.
Nei loro sguardi non c'è passione, solo ricerca di certezze. Sono come corpi generati dalle app. Quella dell'Istituto dell'amore, per ottenere il certificato di compatibilità della coppia, forse si può scaricare. Ci sono i sintomi della nascita dell'amore, la pioggia che stimola il romanticismo, i test di simulazione di un incendio dentro una sala cinematografica, le canzoni francesi che stimolano l'erotismo, gli esercizi in cui bisogna disegnare il proprio partner. Sembra un futuro vicino invece è il nostro presente, proprio come Apples, il primo film del regista greco Christos Nikou. Tutti e due i titoli sono entrambi legati al tema della memoria. In Apples il protagonista inizia a soffrire di gravi amnesie, in Fingernails. Una diagnosi d'amore Anna, Amir e Ryan non sembrano avere un passato ma solo uno spazio domestico più intimo dove potersi isolare. C'è quindi una continuità tematica anche in questo primo film in lingua inglese del cineasta che però rischia di farsi imprigionare dai propri teoremi e dalla propria forma. Non c'è un cambio di marcia nelle espressioni di Jessie Buckley e Riz Ahmed, neanche sulle note all'inizio di "Total Eclipse of the Heart" di Bonnie Tyler o "Don't Go" dei Yazoo che rivela nella colonna sonora delle nostalgie anni '80 e rappresenta l'unica autentica traccia di memoria. Sembra un limite, in realtà non lo è. I segni di Gondry/Kaufman di Se mi lasci ti cancello sono evidenti soprattutto sul tema della perdita e sul presunto tentativo di controllare l'imprevedibilità dei sentimenti, così come nei protagonisti c'è una separazione tra la dimensione lavorativa e quella domestica che sembra arrivare dalla serie Apple Scissione.
Però forse è proprio nell'insistenza di questa persistente monotonia che si assiste a delle mutazioni che non sono mai rivelazioni: lo spazzolino in casa di Amir, l'unghia che Anna si è tolta per fare per conto suo il test di compatibilità. E allora è proprio la prova apparentemente fredda di Buckley e Ahmed che, nel corso del film, nella ripetizione delle loro espressioni, trova la sintonia giusta. E il film ha i momenti migliori quando si libera della sua struttura ingombrante, dai dialoghi di Notting Hill al cinema senza vedere le immagini sullo schermo o all'esercizio in cui un ragazzo bendato deve trovare la propria partner in mezzo ad altre riconoscendola dall'odore. Qui si esalta la dimensione sensoriale di un film in cui c'è tutta la paura per la dipendenza dalla tecnologia e dove l'amore tra due persone può essere generato anche da un'intelligenza artificiale. E forse il cinema di Nikou, che conferma qui il proprio talento con uno sguardo ora originale e riconoscibile si scioglie quando abbraccia (di nuovo?) Gondry e si libera dell'influenza di certo Lanthimos. La strada per arrivarci è stata faticosa. Ma Fingernails. Una diagnosi d'amore pur mantenendo le distanze riesce comunque a non essere provocatoriamente disturbante. Non c'è il passato, ossia c'è nel momento in cui guarda al futuro. Da quel momento i protagonisti non evitano più di confrontarsi con il proprio dolore, l'insicurezza, la paura perché vogliono sentirsi vivi. In quella stanza nella notte guardano lontano come James Spader ed Andie MacDowell in Sesso, bugie e videotape.
Struggimento e raccapriccio camminano mano nella mano in questa storia d'amore fantascientifica diretta dal greco Christos Nikou. In un prossimo futuro gli scienziati hanno messo a punto dei test per trovare il partner ideale. Anna (una Jessie Buckley radiosa malgrado l'acconciatura più ingrata dai tempi della permanente di Cameron Diaz in Essere John Malkovich) ha un rapporto "testato" con Ryan (Jeremy [...] Vai alla recensione »
Tre anni dopo Apples, e previo salto di budget reso possibile da un altro genere di Mela, il greco Nikou torna con un nuovo what if? localizzato in un rétro-futuro non precisato: come nel suo film d'esordio, la distopia non sta davanti ma di lato. Così, nel tempo indefinito di Fingernails (vaghe le coordinate ma puntualissima l'estetica: pellicola, tinte morbide, interni accoglienti.
In un presente alternativo o passato prossimo imprecisato, in cui non esistono cellulari e i finestrini delle macchine si alzano o abbassano manualmente, l'estrazione di un'unghia rende possibile verificare se due persone sono veramente innamorate. Ed è proprio in quest'Istituto dell'Amore, in cui si trova il macchinario che permette questi calcoli, che Anna (Jessie Buckley) accetta l'incarico al servizio [...] Vai alla recensione »
Dal dolore passa la comprensione dell'amore. Questo assunto, almeno nelle maglie sociali della realtà retro-futuristica raccontata da Nikou, sembra governare la concezione che le coppie (sposate, fidanzate o ai primi passi) hanno del sentimento che le lega, e che dovrebbe - almeno in teoria - tenerle unite per l'eternità. Perché in Fingernails le relazioni sentimentali non sono solamente "controllate" [...] Vai alla recensione »
Si è scritto che è un cinema di batticuori, occhi inumiditi, fremiti e dissesti sentimentali quello del greco Christos Nikou che dopo l'Apple d'esordio, continua rovistare nell'emotività con puntiglio quasi da psicanalista, ansioso di conferme, qui scientifiche, e sull'amore. Tutto vero e giusto, ma dietro la patina del romanticismo più smaccato, dietro l'ispezione più scrupolosa del languore, spunta [...] Vai alla recensione »