Dietro la sentimentalità più smaccata, Nikou contesta una società preordinata dalla tecnologia. Un macchinario analizza le unghie delle coppie: alcune si sfasciano, altre si rafforzano.
di Davide Maria Zazzini La Rivista del Cinematografo
Si è scritto che è un cinema di batticuori, occhi inumiditi, fremiti e dissesti sentimentali quello del greco Christos Nikou che dopo l'Apple d'esordio, continua rovistare nell'emotività con puntiglio quasi da psicanalista, ansioso di conferme, qui scientifiche, e sull'amore.
Tutto vero e giusto, ma dietro la patina del romanticismo più smaccato, dietro l'ispezione più scrupolosa del languore, spunta una sotterranea - contemporanea non distopica - meditazione sulla società del controllo, sulla pervasività inconscia nel libero arbitrio di un mondo preordinato, algoritmico, rassicurante dove anche la libertà affettiva, per essere vissuta, va prima certificata, diagnosticata. [...]
di Davide Maria Zazzini, articolo completo (3318 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 21 ottobre 2023