Titolo originale | Children of Men |
Anno | 2006 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Gran Bretagna, USA |
Durata | 114 minuti |
Regia di | Alfonso Cuarón |
Attori | Clive Owen, Julianne Moore, Michael Caine, Chiwetel Ejiofor, Charlie Hunnam, Claire-Hope Ashitey Danny Huston, Ed Westwick, Pam Ferris. |
Uscita | venerdì 17 novembre 2006 |
Tag | Da vedere 2006 |
MYmonetro | 2,98 su 23 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 30 agosto 2016
In un futuro non troppo lontano un uomo tenta di salvare l'umanità dall'estinzione. Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office I figli degli uomini ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 1,7 milioni di euro e 619 mila euro nel primo weekend.
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2027. In un futuro non troppo distante, in cui il mondo non può più procreare, l'Inghilterra rimane unica zona franca, per non confrontarsi con le guerriglie urbane. Theo (Clive Owen), rapito da Julian (Julanne Moore), una donna attivista amata in passato, ha una grande responsabilità. Dovrà condurre salva una giovane donna fino a un santuario sul mare, e dare la possibilità al mondo di evitare l'estinzione.
Sulla linea degli scrittori utopistici e futuristici, P.D.James ha scritto il romanzo da cui è tratto il film, in cui Cuaròn fin dalle prime sequenze ci illustra un mondo grigio, oppressivo, incolore, fra il pre-industriale (le costruzioni e i palazzi sembrano proprio quelli della "industrial revolution"), e il post-atomico, (per la scarsità di vegetazione). Londra appare come non cambiata, se non per i mercati ai bordi delle strade e gli autobus a due piani completamente scrostati dal tempo. In questo ambiente senza profondità si muovono i protagonisti. Ne sono una conferma gli stereotipi del multirazzialismo e del multilinguistico (quello che sarà non è per forza diverso da quello che è oggi).
Nel panorama così definito, la macchina da presa segue Theo-Clive Owen in tutte le situazioni, come un inviato di guerra in una visione quasi documentaristico-soggettiva del futuro per acuire il senso di chiuso, di claustrofobia, e di mancanza di certezze. Ne è un esempio la guerriglia che, all'esterno della zona franca, appare come uno spaccato del conflitto jugoslavo, dove tutti sparano a tutti, e un proiettile vagante ha il potere di cambiare il personale futuro (la sequenza dei carrarmati che colpiscono una palazzina, è una scena di guerra impressionante).
Per antitesi, la speranza di vita, rinascita di un "nuovo mondo", è l'unica apertura del film all'ottimismo, in un percorso al buio, in cui il caso regna sulle esistenze di tutti.
Children of Men è un film corale, è dell'umanità, (si propone raramente come singolo, per esempio nel caso dello scienziato Justice, Michael Caine, eremita per scelta ai bordi della società), perchè il futuro della terra non è dellindividuo singolo. È semplicemente globale.
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2027. Da 18 anni l’umanità è condannata alla sterilità, dal 2009 non nascono più i bambini. Il più giovane abitante del pianeta – un ragazzo di 18 anni, figlio di due proletari di Buenos Aires- viene ucciso in una rissa, all’uscita di un locale. Il mondo intero ne piange la fine come se, insieme a lui, fosse scomparsa la speranza di un futuro. [...] Vai alla recensione »
Non amo molto Cuaron. È molto bravo nell'uso della macchina da presa, ma ha un che di lezioso nel suo fare che rende i suoi film esteticamente perfetti quanto spesso vacui e inconcludenti. Questo invece la storia ce l'ha, anche se qua e la si perde. Difficile pensare ad una improvvisa perdita della fertilità di tutte le donne del pianeta contemporaneamente, tra pochi anni e senza [...] Vai alla recensione »
"Children of Men"di Cuaròn, tratto da un romanzo di P.D.James, è film"apocalittico", ma in senso intelligente, ossia, letteralmente, capace di capire e comprendere, i"segni dei tempi". GIà dieci anni fa, certo un lustro dopo l'11.09.2001, ma molto prima del terrorismo internazionale diffuso, il film ne intuisce i pericoli, anche proprio in alcune [...] Vai alla recensione »
Di questo film di fantascienza distopica restano la buona messa in scena della società futuristica (la storia è ambientata nel 2027), molto credibile e ben congeniata, e soprattutto la straordinaria tecnica registica messa in mostra dal pluripremiato Alfonso Cuarón, che si impegna in una quantità impressionante di autentici virtuosismi dietro la macchina da presa.
Questo film all'interno della filmografia del regista messicano rappresenta il vertice massimo, infatti non sempre si è dimostrato all'altezza del suo talento (Harry Potter, Gravity). Il film oltre a presentare i tratti caratteristici della regia di cuaron, come i lunghi piano sequenza e altri virtuosismi questa volta è sorretto da una grande storia.
Nel 2027 l’Inghilterra è l’unico stato ad essere sopravvissuto a una specie di apocalisse mai del tutto spiegata. Lo stato è governato da una feroce dittatura che reprime tutti e massacra gli immigrati. Inoltre il 100% della popolazione è sterile: dal 2009 non nascono più bambini. In questo terrificante panorama Theo (Owen), un impiegato del governo, è [...] Vai alla recensione »
In un futuro prossimo venturo in cui l'umanità rischia l'estinzione a causa di una pandemia di infertilità dalle origini ignote e l'isola britannica vive sotto un regime disumano che impone la segregazione e deportazione di masse sempre più numerose di immigrati clandestini, un tormentato giornalista londinese viene contattato da una organizzazione antigovernativa con [...] Vai alla recensione »
Clive Owen deludente. Credo che il film avrebbe potuto meritare qualche punto in più se al posto di Julianne Moore fosse morto subito Clive Owen, che a mio avviso non ha lo spessore di un Russel Crowe o di un Bruce Willis per raddrizzare da solo un film nato male. Forse ci sarebbero riusciti Michael Caine e la Moore insieme se non ci fosse stata la bella trovata, unica idea tanto originale [...] Vai alla recensione »
Salve a tutti sn da poco entrato a far parte di questo forum. Il film l'ho visto ieri sera, e a parer mio è un capolavoro, consiglio vivamente a tutti di vederlo.
Questo film è girato con uno stile originale, lunghi piani sequenza ottimamente realizzati, con la cinepresa che si aggira sulla scena quasi fosse dotata di vita propria. Questo stile tutto rende molto realistiche alcune scene, dandogli una potenza espressiva direi unica. La storia è interessante ed il messaggio arriva in modo preciso.
Non è un film fantascientifico ma un vero istant movie. Quello che vediamo è la realtà attuale in molte parti del mondo: Iraq, Afghanistan. E' un passato prossimo: il dramma di Sarajevo e della Bosnia, e più in là il ghetto di Varsavia. Tolti tutti gli orpelli della civiltà industriale, restano gli uomini: la fame, la sete, l'odio, la violenza e l'amore.
I figli degli uomini è stato uno di quei film che ho visto senza alcuna aspettativa. Le critiche non ne parlavano, e quando lo facevano nessuno si sbilanciava mai molto. Forse il fatto che mi sia piaciuto particolarmente è dovuto ad una mia atavica passione per le storie da medioevo prossimo venturo, le bande di disperati alla Coen che cercano di sopravvivere in un mondo in cui essere [...] Vai alla recensione »
Scene e luoghi davvero ben elaborati, storia entusiasmante e Ottimi gli attori
Buon film, cupo, serrato e da analizzare ben bene. Storia nuova, in proiezione, probabile... La pellicola si dipana in una lunga fuga, verso una speranza mondiale chiamata BAMBINA. La tensione non manca, e anche se resta qualche lacuna e un po' di lentezza che poteva esser evitata, resta un prodotto più che sufficiente, dove x una volta, emerge la drammaticità reale delle situazioni, e dove mancano [...] Vai alla recensione »
Reputo trovo questo film un capolavoro assoluto! Ambientato in un futuro non troppo lontano e in una Londra al limite dell'apocalisse, la pellicola esaspera i problemi reali dell'Europa dei giorni nostri aggiungendovi il flagello di un'umanita che non può più riprocrearsi...i personaggi si muovono in uno scenario tortuoso e caotico che il regista riproduce con estremo realismo [...] Vai alla recensione »
Il genere futurista e catastrofico non mi appassiona quindi non mi riesce prorpio di considerarlo un capolavoro, però è senz'altro un ottimo film, originale, con una splendida fotografia e buone interpretazioni. Nell'apocalisse in cui avviene la piccola odissea dei protagonisti, che si muovono circondati dalla violenza del tutti contro tutti, ciò che più mi è piaciuto che essi riescano a raggiungere [...] Vai alla recensione »
In italiano I figli degli uomini. Lo trovo possibile ed attuale e trovo fantastica la scena con il Pink Floyd Pig e naturalmente la "performance" di Ernesto Tomasini (Palermo nella SF !), a parte gli scherzi da non perdere ! Tematica: GENETICA
Buona l'idea. Il film non esplode mai.
Buon film, cupo, serrato e da analizzare ben bene. Storia nuova, in proiezione, probabile... La pellicola si dipana in una lunga fuga, verso una speranza mondiale chiamata BAMBINA. La tensione non manca, e anche se resta qualche lacuna e un po' di lentezza che poteva esser evitata, resta un prodotto più che sufficiente, dove x una volta, emerge la drammaticità reale delle situazioni, e dove mancano [...] Vai alla recensione »
A cavallo tra distopia e futuro prossimo, I figli degli uomini riesce ad essere un film sul futuro in cui possiamo riconoscerci; sembra quasi che non debba poi mancar molto ai momenti terribili di una Londra in fiamme, ed è questa la forza del film, al di là del problema della sterilità improvvisa che sconvolge l'umanità: un futuro possibile, in cui troviamo un'umanit&agr [...] Vai alla recensione »
Gran bel film da parte di Cuaròn. Innovativo lungimirante e intuitivo nel descrivere una società distopica più reale e minacciosa di quanto si possa credere. Uno dei pochissimi film di fantascienza in grado di tenermi incollato allo schermo dall'inizio alla fine.
la scena in macchina mi ha impressionato, sembrava di esserci
La storia è scontata, ma è diretta con rara maestria. Spettacolo garantito. Qualche lungaggine, diverse scontatezze (la figura di Caine), ma l'insieme è molto accattivante e non manca di incisività. Un po' imbambolato Owen, bravissima la Moore, ottimi tutti gli altri.
Al di là del valore del film, che potrebbe essere guardabile, mi chiedo: che senso ha prendere un romanzo, farci un film dichiaratamente ispirato a questo romanzo, e stravolgere COMPLETAMENTE trama e intreccio? L'autore, il regista, gli sceneggiatori, me li immagino tutti in ginocchio dal produttore a elemosinare qualche dollaro in più per far cassa in spregio alla propria [...] Vai alla recensione »
Theo porta Kee - che dice solo per scherzo di essere vergine - a partorire in una misera stanza come Giuseppe portò Maria in una stalla. Poi la mette in salvo sulla nave umanitaria come Giuseppe portò in salvo la sua famiglia in Egitto. Il possibile sequel: Theo non muore e, passato il peggio, riporta Kee e la figlioletta in Inghilterra dove diventa la prima profeta donna di [...] Vai alla recensione »
Nel complesso un film più che accettabile. Una bella idea, una pellicola piacevole, che tocca un argomento molto difficile e delicato come l'infertilità, ma in questo caso portata all'ennesima potenza, per quella che sarebbe come una delle catastrofi più immani per l'umanità (se non la peggiore in assoluto), peggiore di tante altre raccontate in più spettacolar [...] Vai alla recensione »
La televisione annuncia la morte violenta dell'ultimo diciottenne esistente al mondo e, subito dopo, il protagonista Theo (Clive Owen) sfugge per caso allo scoppio di una bomba in un bar londinese. Basta l'incipit di I figli degli uomini per capire la strategia di Alfonso Cuarón: non rappresentare un immaginario futuro fantascientifico (siamo nel 2027), ma estremizzare i peggiori incubi già insiti [...] Vai alla recensione »
Ormai i sintomi della gravidanza non li riconosce più nessuno: "Quando ho cominciato a vomitare, pensavo che era peste". Baby Diego, l'ultimo bambino nato sulla terra, è appena morto diciottenne in una rissa, per aver rifiutato un autografo a un passante. Nella Londra del 2027 i bar saltano in aria, gli immigrati sono rinchiusi nelle gabbie, attorno alle moschee c'è l'esercito in armi.
«Papa nero, dopo Miss Italia avremo un papa nero». Alfonso Cuaròn, della schiatta dei registi messicani belli, dannati e pure bravi (a quando un film con lui e Inarritu attori?), qui va oltre la goliardica canzone dei Pitura Freska e ci regala addirittura una Madonna Nera. Nello spaventoso quanto probabile 2027 de I figli degli uomini - tratto dall'omonimo romanzo di fantascienza d'attualità di P. Vai alla recensione »
Il mondo comincia a morire il 16 novembre del 2027, il giorno in cui muore l'ultimo ragazzo della terra, un diciannovenne. Da quando lui è stato generato nessuna donna è più rimasta incinta. In una Londra ancora riconoscibile, ma grigia, desolata, percorsa da gente che va in fretta e che si evita e dai militari che danno la caccia alle masse di immigrati che sbarcano sulle coste inglesi e ai dissidenti, [...] Vai alla recensione »
La frase di un recente slogan pubblicitario recita: «Il futuro è una cosa del passato». Ossimoro ad effetto che trova verifica in I figli degli uomini (Children of Men, in Concorso) di Alfonso Cuaron, tragedia fantascientifica che pensa la prossima umanità sterile e in via di estinzione. Non è difficile pensare realistico questo escamotage narrativo.
Distopia: un futuro in cui ciò che può andare male... va malissimo. Libri e cinema. Intrattenimento e avvertimento. Esempi: 1984 di George Orwell, Brazil di Terry Gilliam, tutta la letteratura di Philip K. Dick e anche I figli degli uomini , unico romanzo di fantascienza della giallista P.D. James che nelle mani di Alfonso Cuarón diventa opera affascinante quanto problematica.
Un film inglese. Firmato però da un regista messicano, Alfonso Cuarón, molto noto in patria specie dopo che un suo film, Y tu mamá tambien, è stato premiato a una Mostra di Venezia, ma apprezzato anche a livello internazionale per avere diretto, di recente, un episodio della serie di Harry Potter Il prigioniero di Azkabam. Il film di oggi, titolo italiano I figli degli uomini, è tratto da un romanzo [...] Vai alla recensione »
Il cinema adora la fine del mondo: alieni di un altro pianeta che vincono ogni possibile guerra dei due mondi, oceani che lo sommergono e se la cavano solo certe fatalone con la coda di pesce, la bomba atomica che lo fa saltare in aria, dopo di che, meno male, ci resta il pianeta delle scimmie. Però il regista messicano Alfonso Cuaròn, meno primitivo e più crudele, preferisce che il mondo non muoia [...] Vai alla recensione »
L'incubo del futuro non è l'atomica dell'Iran, né il terzo mandato a George Bush, ma un'epidemia che modifichi geneticamente la sorgente della vita. Nel romanzo di fantascienza etica della scrittrice 86enne P.D. James Children of Men (I figli degli uomini), l'infertilità femminile sta distruggendo la specie, mentre il mondo trascina gli ultimi decenni di vita nella lotta tra autoarchie nazionaliste [...] Vai alla recensione »
Un'esperienza paragonabile a quella di leggere, oggi, una qualsiasi vecchia pagina di Ballard. Il mondo è alla soglia del collasso. L'inquinamento, o la genetica, hanno tolto agli uomini la capacità di riprodursi. Una realtà dilaniata dal pessimismo e dalle angosce. E dylaniana, perché un gruppo di resistenti attende la nascita di Dylan, figlio dell'unica donna rimasta incomprensibilmente incinta, [...] Vai alla recensione »
Davvero non risparmia sulle scenografie, l'azione e il ritmo Children of Men di Alfonso Cuaròn, ennesimo thrilling futuristico ambientato nell'Inghilterra del 2027. Bandita la noia e schivato il pauperismo, il kolossal della Universal abbraccia però in pieno un altro dei commi indispensabili per accedere al concorso, il messaggio edificante: in senso, va da sé, «politicamente corretto» perché se poi [...] Vai alla recensione »
Ancora cinema inglese. Firmato però da un regista messicano, Alfonso Cuarón, molto noto in patria, specie dopo che un suo film, Y tu mamá tambien è stato premiato qui a Venezia, ma apprezzato anche a livello internazionale per aver diretto, di recente, un episodio della serie Harry Potter, Il prigioniero di Azkaba. Il suo film visto ieri , I figli degli uomini, è tratto da un romanzo di una delle più [...] Vai alla recensione »
Sembra che Lombroso alla fine non avesse tutti i torti. Geremia de' Geremei, l'usuraio protagonista dell'ultimo film di Paolo Sorrentino, è una conferma per immagini della teoria più famosa dell'antropologo veronese, e cioè che un criminale lo puoi riconoscere dalla bruttezza e dalla primitività dei suoi tratti. L'amico di famiglia, il cuoredoro dell'Agro Pontino è un essere rivoltante.
Tratto da un romanzo di P. D. James, il soggetto di Children of Men ricalca quello - ultraclassico - di tanta fantascienza d'anticipazione. Nel 2027 il mondo versa nel caos. L'Inghilterra è diventata uno stato poliziesco, mentre l'infertilità condanna il genere umano a una rapida estinzione. Finché un antico militante deluso, richiamato in servizio dalla ex-moglie, non prende in mano il futuro dell'umanità [...] Vai alla recensione »
È possibile che un film di fantapolitica ambientato nel 2026 sia oggi incredibilmente attuale? Sì, è possibile. A dimostrarlo, con lucida premonizione, è I figli degli uomini di Alfonso Cuaron, passato a Venezia. Il regista messicano di Y tu mama tambien immagina il mondo come una Londra dickensiana e futuribile divisa in classi tra poveri emarginati e immigrati e ricchi bianchi e garantiti.
Londra, in un anno del futuro non troppo lontano da nostro. Nelle strade esplodono tumulti. Scarseggiano i viveri. La capitale inglese, come del resto l'intera Europa, è invasa da alieni: dai dannati della terra fuggiti da territori dove regna la fame. Il governo, istigato da forze xenofobe, cerca di contenerli. Sono cominciati i giorni dell'Apocalisse? Sembra temerlo anche Theo Faron (l'attore Clive [...] Vai alla recensione »
Gli applausi in sala, l'ovazione che accoglie il regista Alfonso Cuaròn e il cast guidato da Clive Owen confermano la fortuna inarrestabile del cinema apocalittico d'autore, fracassone ma con messaggio: Children of Men, I figli degli uomini , il film tratto dal romanzo omonimo di P.D. James e ambientato in un allarmante futuro prossimo in cui non nascono più bambini, ha conquistato la Mostra dopo il [...] Vai alla recensione »
Talento e fascino, solida formazione teatrale vecchia scuola inglese e faccia da tenero duro, quasi un Mitchum o un Bogart dei nostri tempi. Così, nel giro degli ultimi tre-quattro anni, Cilve Owen è diventato un divo mondiale, candidato all'Oscar per Closer di Mike Nichols e scelto da Spike Lee quale protagonista di Inside Man. Ieri era a Venezia e avreste dovuto vedere le ragazzine, vestali dell'entusiasm [...] Vai alla recensione »
2027. Il mondo sta per finire. Da 19 anni nessuno più nasce, quando gli adulti e i vecchi moriranno non ci sarà più alcun essere umano. Conflitti, risse, illegalità, sparatorie. In Inghilterra la dittatura al governo riesce ancora a conservare una specie di ordine, ad assicurare una sopravvivenza: le sue coste sono quindi assalite da profughi clandestini che subito vengono incarcerati e deportati. Vai alla recensione »
Non risparmia sulle scenografie, l'azione e il ritmo I figli degli uomini di Alfonso Cuaròn, thrilling futuristico ambientato nell'Inghilterra del 2027. Bandita la noia e schivato il pauperismo, il kolossal abbraccia però in pieno il salvagente del politicamente corretto. Il regista messicano, trasponendo l'omonimo romanzo di P.D. James, ci dà dentro con le atmosfere apocalittiche di un occidente punito [...] Vai alla recensione »
Ultimo esempio di cinematografia apocalittica da festival, dopo Codice 46, Il tempo dei lupi e V per vendetta, Children of Men di Alfonso Cuarón è stato presentato ieri in concorso alla Mostra. Ipotizza senza ridere un futuro - un 2027 che pare un 2007 - dove l'angosciosa attualità si oppone all'idillico passato di Beatles e marijuana. Da un lato, dunque cortei di miliziani islamici e di lager tenuti [...] Vai alla recensione »
2027. E' la fine del mondo. Ma non per via d'una catastrofe repentina, invece lentamente, irrimediabilmente: da 19 anni nessuno più nasce, quando gli adulti e i vecchi saranno morti non ci sarà più alcun essere umano. Conflitti, risse, illegalità, sparatorie. In Inghilterra la dittatura governante riesce ancora a conservare una specie di ordine, ad assicurare una sopravvivenza: le sue coste sono quindi [...] Vai alla recensione »