Macbeth

Film 2021 | Drammatico, Guerra, Storico 105 min.

Regia di Joel Coen. Un film Da vedere 2021 con Denzel Washington, Frances McDormand, Brendan Gleeson, Harry Melling, Brian Thompson. Cast completo Titolo originale: The Tragedy of Macbeth. Genere Drammatico, Guerra, Storico - USA, 2021, durata 105 minuti. Uscita cinema mercoledì 16 febbraio 2022 - MYmonetro 3,91 su 20 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 16 febbraio 2022

Il primo film scritto e diretto da Joel Coen senza il contributo del fratello Ethan. Il film ha ottenuto 3 candidature a Premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes, 1 candidatura a BAFTA, 4 candidature e vinto un premio ai Satellite Awards, Il film è stato premiato a National Board, 2 candidature a Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, Il film è stato premiato a AFI Awards, 1 candidatura a ADG Awards,

Consigliato assolutamente sì!
3,91/5
MYMOVIES 4,50
CRITICA 3,72
PUBBLICO 3,50
ASSOLUTAMENTE SÌ
Un capolavoro di controllo formale e understatement interpretativo con un monumentale Denzel Washington.
Recensione di Paola Casella
giovedì 23 dicembre 2021
Recensione di Paola Casella
giovedì 23 dicembre 2021

Al coraggioso guerriero Macbeth le streghe pronosticano un'imminente ascesa al trono. Ma quando il re premia il suo eroismo con un titolo nobiliare invece che con la corona, Macbeth decide di realizzare da sé la profezia e uccide il monarca, prendendone il posto. Ad alimentare la sua ambizione è la moglie, ma per entrambi sarà l'inizio di una discesa nella follia della quale sono stati gli artefici. The Tragedy of Macbeth annuncia fin dal titolo la tragedia in divenire, pronta a dispiegare le sue ali nefaste come i corvi che abitano questa ennesima trasposizione cinematografica dell'opera di Shakespeare, il primo dei quali è una strega avvolta su se stessa che lentamente si srotola in movimenti innaturali: è la straordinaria Kathryn Hunter, e nell'incipit è enucleata tutta la storia a seguire.

Joel Coen, al suo primo film senza il fratello Ethan, mette in scena un testo quintessenzialmente teatrale che ha per coprotagonista la moglie Frances McDormand nei panni della sulfurea Lady Macbeth.

Con l'aiuto dello scenografo Stefan Dechant, Coen ha edificato un set negli studi losangelini che ricorda l'architettura razionalista e i quadri metafisici di de Chirico, il Titus di Julie Taymor come il Macbeth di Orson Welles. Anche il formato 1.19:1, usato dal cinema muto prossimo al crepuscolo, è una scatola quadrata per contenere l'esplosività di una storia di passioni represse, e la direzione della fotografia di Bruno Delbonnel (amato da Jeunet e da Tim Burton, ma anche dalla Taymor, dal Sokurov di Faust e dagli stessi Coen di A proposito di Davis), utilizza un bianco e nero a tratti così contrastato da creare l'effetto eclissi di sole, a tratti sfumato in infinite gradazioni (morali) che omaggiano le ombre espressioniste e il cinema noir.

Ma Macbeth non si limita ad essere teatrale o cinematograficamente citazionista, e sceglie un'interpretazione originale della vicenda scespiriana, inserendo elementi nuovi come l'età dei due protagonisti, che da coppia relativamente giovane, e potenzialmente ancora fertile, diventano i sessantenni Denzel Washington e McDormand: il che trasforma il racconto in un tentativo in zona Cesarini di ottenere quanto è stato loro negato dalla vita - il potere ed una discendenza, desiderio quest'ultimo pesantemente sottolineato nel recente Macbeth di Justin Kurzel e qui appena accennato, ma capace di togliere il respiro.

Coprotagonista è dunque quel tempo che comincia a mancare e sottolinea le occasioni perdute, riflesso nella scelta degli autori di ridurre all'osso il testo della tragedia più breve di Shakespeare. Anche i suoni - il bussare alle porte, le gocce che cadono sul pavimento - sono i rintocchi di un orologio biologico non solo femminile, sono i batti del Cuore rivelatore di Edgard Allan Poe, e i richiami di due coscienze arrivate a redde rationem.

Altro elemento di novità, profondamente Coe(n)rente, è un anelito spirituale negato, un desiderio di elevarsi che si trasforma in salto nel vuoto: Macbeth cerca di pregare e non ci riesce, il potere e la gloria sono riflessi elusivi in pozze d'acqua senza profondità, e il guerriero coraggioso diventa fabbro della sua sventura nel momento in cui smette di cercare qualcosa di più alto della propria ambizione materiale. In questo, più ancora che nel bianco e nero e nelle inquadrature composite, Joel Coen rimanda a Dreyer e Bergman, e veste uno dei personaggi meno delineati da Shakespeare, Ross, come una figura monastica affidandone il ruolo a un grande attore inglese, Alex Hassell, che nella vita è figlio di un vicario.

La stilizzazione elegante e l'estrema cura formale non sono mai meramente estetizzanti ma consentono al Macbeth di Washington, il cui colore della pelle diventa davvero irrilevante, di definirsi nella sua fallibilità umana e vibrare della propria scarsa autostima. La Lady Macbeth di McDormand da un lato lo provoca mettendone in questione la virilità, dall'altro ammutolisce dall'orrore nel vedere il suo uomo incapace di fermarsi una volta raggiunto lo scopo: perché se lei, da donna, avesse accesso al potere probabilmente lo saprebbe invece gestire con oculata misura. Coen fa leva sull'intimità tossica fra due coniugi che desiderano potenziarsi a vicenda e invece firmano la reciproca condanna, e i temi della ridefinizione identitaria del maschile e del potere negato dalla Storia al femminile brillano nell'assenza di un'agenda politica esibita.

Questo Macbeth è un capolavoro di misura e understatement interpretativo, soprattutto da parte del monumentale Washington che fa sembrare le parole del Bardo partorite spontaneamente dalla confusione esistenziale del suo protagonista. E l'ambiente in cui si muove è l'ennesimo diorama Coen per incastonarvi un dilemma morale irrisolvibile; un altro noir su un uomo che non c'è mai stato veramente e che cerca, in camera caritatis, di lasciare comunque il proprio segno.

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Macbeth secondo Joel Coen.
Overview di Andrea Fornasiero
giovedì 4 febbraio 2021

Già uscito negli States a Natale, sembra da noi arriverà direttamente su Apple TV+ (ma speriamo anche abbia qualche uscita sala) il nuovo film di Joel Coen, che per la prima volta firma una regia senza il fratello Ethan. Dopo la parentesi del film a episodi per Netflix, La ballata di Buster Scruggs, affronta la tragedia shakespeariana di Macbeth in bianco e nero e in formato 1.19:1, quello degli ultimi anni del cinema muto. Fotografato da Bruno Delbonnel, il film guarda dichiaratamente a Fritz Lang ed è stato acclamato dalla critica americana. Tra le star coinvolte: Brendan Gleeson, la moglie del regista Frances McDormand e - per la prima volta in un film di Joel Coen - Denzel Washington.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 7 marzo 2022
Felicity

Con Macbeth (The Tragedy of Macbeth), Joel Coen (una metà dei noti fratelli Coen) l’ha reimmaginato come un tableau in bianco e nero in cui la specificità dell’aspetto del film, unita a una ridda di immagini memorabili (e a volte macabre), si fa più importante della narrazione stessa. Per soddisfare le sue esigenze, Joel Coen ha ridotto e condensato la tragedia in [...] Vai alla recensione »

mercoledì 26 gennaio 2022
Montefalcone Antonio

Joel Coen, senza la collaborazione del fratello Ethan, dirige questo nuovo, interessante adattamento filmico dell’opera di William Shakespeare dopo quelle di Akira Kurosawa, Orson Welles e Roman Polanski. Addentrando lo spettatore all’interno di quadri allucinati, geometrici e perturbanti tesi verso l’astrazione spettrale, soprannaturale e onirica, lo mette faccia a faccia con la [...] Vai alla recensione »

domenica 3 marzo 2024
EmmeCi

Dalla prima all'ultima immagine questo lavoro è praticamente senza difetti, tutto ha un senso, uno scopo narrativo, non c'è nulla di troppo o troppo poco. Direi che per me vale la visione solo per questi 3 elementi: le streghe che si fanno unico corpo nella splendida attrice veterana del Globe londinese, la complicità della coppia che, al contrario di Welles, non ci presenta [...] Vai alla recensione »

sabato 21 maggio 2022
Lu Pichi

Ci sono mille motivi per parlare bene di questo film, ha una bellissima storia, e interpretato magistralmelte dagli attori soprattutto da Denzel Washington, è stato girato in bianco e nero e nei teatri di posa in modo impeccabile, è stato candidato a molti premi anche se purtroppo non li ha vinti, poi è vero pure che sono stato anche fortunato a non aver visto il Macbeth del 2015 [...] Vai alla recensione »

giovedì 31 marzo 2022
Luca Scialo

Joel Coen prova subito che, anche senza la collaborazione del fratello Ethan, sia in grado di proporre pellicole all'altezza. Anzi, possiamo dire tranquillamente che siamo di fronte al prodotto migliore della filmografia di casa Coen.Riesce a trasporre in modo molto fedele il romanzo di Shakespeare, permettendosi pure il lusso di soddisfare le moderne esigenze legate al politically correct proponendo [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 8 marzo 2022
Alessia Astorri
Gli Spietati

La presenza di un solo Coen non impedisce di parlare di coeniano pensando a entrambi: la cifra è così forte, la conosciamo, che ha attraversato agilmente i generi, le epoche, i deserti e le contraddizioni d'America, con un passaggio per Paris, je t'aime (2006), in oltre trent'anni di attività di regia, scrittura, produzione. Ma l'uscita dal binomio segna l'approdo a Shakespeare -«Se avessi lavorato [...] Vai alla recensione »

martedì 1 marzo 2022
Luca Pacilio
Rumore

Joel Coen, orfano del fratello sceneggiatore Ethan, si rifugia in Shakespeare e impiglia Macbeth in un formalismo tanto ostentato quanto glaciale, consapevole della lettura di Orson Welles e imbevuto di suggestioni del cinema nordico (da Dreyer al Bergman più oscuro de L'Ora Del Lupo). Calato il dramma tra scenografie metafisiche e geometrie di luci e ombre (la notabile fotografia è di Bruno Delbonnel), [...] Vai alla recensione »

mercoledì 16 febbraio 2022
Raffaele Meale
Quinlan

Nel corso degli anni è divenuta celeberrima la descrizione che Steven Spielberg fece in un'occasione di Akira Kurosawa, definito "the pictorial William Shakespeare of our time". Una illustrazione che ha l'abbrivio senza dubbio nella triplice rilettura del Bardo per mano del grande cineasta giapponese (Trono di sangue è Macbeth, I cattivi dormono in pace una rivisitazione moderna di Amleto, e Ran un [...] Vai alla recensione »

giovedì 27 gennaio 2022
Fabio Vittorini
Duels.it

Macbeth è l'opera più corta dell'intero canone shakespeariano, una tragedia che precipita rapidissima verso il suo finale di inesorabile distruzione. Una messa in scena rapinosa della hybris che nella tragedia classica veniva mostrata come la tracotanza orgogliosa che portava l'eroe a sopravvalutare il proprio potere e a ribellarsi all'ordine delle cose, divino, naturale o sociale che fosse; sopravvalutazio [...] Vai alla recensione »

domenica 23 gennaio 2022
Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

È in bianco e nero, questo Macbeth (The tragedy of Mac-beth, Usa, 2021, 115'). In Italia lo si vedrà solo nella miseria di uno schermo casalingo, su Apple Tv, senza neppure quel paio di giorni in sala che sono stati concessi ai parigini. In ogni caso, si tratta di uno splendido bianco e nero, che il direttore della fotografia, Bruno Delbonnell, ottiene quasi per sottrazione del colore, lasciandone [...] Vai alla recensione »

giovedì 20 gennaio 2022
Gian Luca Pisacane
La Rivista del Cinematografo

Una lettura che s'ispira a Orson Welles La lotta per il trono di Scozia non è mai stata così feroce. Per la prima volta i fratelli Coen non sono insieme dietro la macchina da presa, e a dirigere il nuovo adattamento di Macbeth è solo Joel Coen. Il risultato è magnifico. The Tragedy of Macbeth si ispira al capolavoro di Orson Welles del 1948, e restituisce a Shakespeare una dignità che sullo schermo [...] Vai alla recensione »

lunedì 17 gennaio 2022
Teresa Marchesi
Huffington Post

"La vita è solo un'ombra che cammina; un povero commediante che si pavoneggia e si agita, sulla scena del mondo, per la sua ora (....) Una favola raccontata da un idiota, piena di rumore e furore, che non significa nulla". Non è pietà, è cinismo. L'immortale compianto funebre di Macbeth per la moglie defunta ha la stessa distratta disumanità del sicario di "Fargo" mentre tritura i resti della povera [...] Vai alla recensione »

sabato 15 gennaio 2022
Sara Di Nardo
Asbury Movies

Basato sull'omonima opera di William Shakespeare, Macbeth è l'ultimo film di Joel Coen che - questa volta senza la collaborazione del fratello - è alle prese con un compito particolarmente complesso: portare sullo schermo una storia conosciutissima, che nel corso degli anni è stata sottoposta a innumerevoli trasposizioni cinematografiche. Nonostante ciò, Coen vince a pieno la sfida.

sabato 15 gennaio 2022
Simone Emiliani
Sentieri Selvaggi

Non c'è solo Shakespeare nell'adattamento di Macbeth firmato da Joel Coen. C'è un personale e intenso viaggio nella 'storia del cinema' da parte del cineasta statunitense, che per la prima volta scrive e dirige un film senza il fratello Ethan. Certamente è una tendenza che ha attraversato spesso il cinema di Coen, a volte anche come scolastico esibizionismo.

sabato 15 gennaio 2022
Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Rispetto al "Macbeth" verdiano che ha aperto la stagione della Scala, il "Macbeth" scespiriano di Joel Coen ( per la prima volta senza Ethan) fa scelte opposte. David Livermore sul palco si destreggiava tra il film "Inception" e la serie "Succession": lotte di potere oggi, tra grattacieli e intrighi da consiglio di amministrazione ( parliamo della versione per la tv, non la solita inquadratura fissa [...] Vai alla recensione »

giovedì 13 gennaio 2022
Maurizio Porro
Il Corriere della Sera

E' un peccato mortale per il cinema che questo Macbeth che per la prima volta vede al lavoro solo uno dei fratelli Coen, Joel, sia programmato in Italia dal 13 aprile solo da Apple Tv+, benemerita s'intende, senza la possibilità della visione su grande schermo, come accade ormai sempre più spesso ai film che poi passano sulle piattaforme, mentre in America l'uscita in sala permette di concorrere all'Oscar. [...] Vai alla recensione »

giovedì 13 gennaio 2022
Roberto Manassero
Cineforum

Com'è noto - ne parlò a lungo nell'intervista di Bogdanovich - Orson Welles girò il suo Macbeth (anno 1948) in soli 23 giorni («Perché non sono riuscito a trovare i soldi per farlo in 24»), con un budget striminzito messogli a disposizione dalla Republic (che di norma produceva solo western), rispettando la teatralità dell'opera con lunghi piani sequenza, girando una sola scena di massa («.

giovedì 13 gennaio 2022
Ilaria Falcone
NonSoloCinema

Joel Coen adatta una delle più celebri storie di omicidio, follia, ambizione e astuzia furibonda, desolazione e violenza. Diretto con rigore e interpretato con vigore è una tragedia dal chiaroscuro psicologico, dove l'amore è "un patto criminale e motivo di vendetta e dove il potere non è temperato dalla misericordia". Joel Coen scrive (tagliando alcune parti dell'originale) e dirige (girando in bianco [...] Vai alla recensione »

giovedì 13 gennaio 2022
Stefano Giani
Il Giornale

Omicidio, follia, ambizione, astuzia e profezia. Sono questi gli ingredienti dell'eccellente adattamento cinematografico del Macbeth allestito da Joel Coen. Il regista si attiene al testo shakespeariano ma il livello dell'opera, in un bianco e nero che sembra rievocare tradizioni nordiche e cinematografiche del passato, è altissimo. Gli interpreti, Denzel Washington e Frances McDormand, versatili e [...] Vai alla recensione »

giovedì 13 gennaio 2022
Natalia Aspesi
La Repubblica

What's done is done, dice Lady Macbeth con la faccia cattiva delle donne insoddisfatte, e intende il peggio, tradimenti, assassinii di re e di fanciulli, il male che non si può rimediare. Quel che ho fatto ho fatto dice Joel Coen con l'orgoglio di chi, contro il parere di molti e sicuramente del fratello Ethan con cui ha sempre lavorato e che stavolta lo ha lasciato solo, ha voluto adattare allo schermo, [...] Vai alla recensione »

martedì 11 gennaio 2022
Ilaria Feole
Film TV

Cosa c'entra il cinema dei fratelli Coen, qui per la prima volta rappresentato dal solo Joel dietro la macchina da presa, con Shakespeare? Difficile dire "niente": commedie sulla tragicomica imperfezione umana o noir insanguinati da omicidi a catena, incapsulati in set artefatti e avulsi dal mondo reale, i film coeniani hanno col Bardo una sottile affinità; non è forse il Drugo Lebowski un Falstaff [...] Vai alla recensione »

giovedì 23 dicembre 2021
Valerio Sammarco
La Rivista del Cinematografo

Per la sua prima regia in solitaria, senza il consueto apporto del fratello Ethan, Joel Coen tenta la strada dell'ennesima trasposizione cinematografica della celeberrima tragedia shakespeariana. Non sposta di un millimetro il cuore letterario e teatrale che ne anima la portata, ma inghiotte nel formato 1:33 e nelle nebbie di un risucchiante e accecante bianco e nero - curato in maniera impeccabile [...] Vai alla recensione »

venerdì 19 novembre 2021
Alessandro De Simone
Ciak

The Tragedy of Macbeth è un film già di diritto nella storia del cinema. Segna infatti la dissoluzione della coppia formata dai fratelli Joel e Ethan Coen, due tra i più geniali cineasti del cinema americano contemporaneo. Ethan ha deciso di dedicarsi ad altro e anche se la separazione non è mai stata ufficializzata, difficilmente rivedremo i due nomi insieme sullo schermo.

NEWS
TRAILER
giovedì 28 ottobre 2021
 

Regia di Joel Coen. Un film con Denzel Washington, Frances McDormand, Brendan Gleeson, Harry Melling, Brian Thompson. Dal 14 gennaio su Apple TV+. Guarda il trailer »

TRAILER
giovedì 23 settembre 2021
 

Regia di Joel Coen. Un film con Denzel Washington, Frances McDormand, Brendan Gleeson, Harry Melling, Brian Thompson. Dal 14 gennaio su Apple TV+. Guarda il trailer »

winner
miglior scenogr.
Satellite Awards
2022
winner
migliori film
National Board
2021
winner
miglior direttore della fotografia
National Board
2021
winner
miglior scenegg.ra originale
National Board
2021
winner
film dell'anno
AFI Awards
2022
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