Con Macbeth (The Tragedy of Macbeth), Joel Coen (una metà dei noti fratelli Coen) l’ha reimmaginato come un tableau in bianco e nero in cui la specificità dell’aspetto del film, unita a una ridda di immagini memorabili (e a volte macabre), si fa più importante della narrazione stessa.
Per soddisfare le sue esigenze, Joel Coen ha ridotto e condensato la tragedia in appena 105 minuti, eliminando qualsiasi elemento anche solo lontanamente irrilevante e concentrandosi esclusivamente sulla trama principale e sui personaggi più importanti.
Il regista ha deciso di girare Macbeth in un cupo bianco e nero per stabilire un tono da neo-noir Rated R.
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Con Macbeth (The Tragedy of Macbeth), Joel Coen (una metà dei noti fratelli Coen) l’ha reimmaginato come un tableau in bianco e nero in cui la specificità dell’aspetto del film, unita a una ridda di immagini memorabili (e a volte macabre), si fa più importante della narrazione stessa.
Per soddisfare le sue esigenze, Joel Coen ha ridotto e condensato la tragedia in appena 105 minuti, eliminando qualsiasi elemento anche solo lontanamente irrilevante e concentrandosi esclusivamente sulla trama principale e sui personaggi più importanti.
Il regista ha deciso di girare Macbeth in un cupo bianco e nero per stabilire un tono da neo-noir Rated R. Confinare l’azione in teatri di posa esalta gli elementi irreali. Collage di immagini restano impressi nella mente. Sono troppo numerosi per essere elencati, ma considerate ad esempio il modo in cui Joel Coen sceglie di presentare le streghe.
A differenza di alcune produzioni, questo Macbeth non è un mostro sopra le righe. È più prosaico e, di conseguenza, più inquietante. Percorre il pendio scivoloso con cautela, ma non si ha mai la sensazione che sia restio a proseguire sul sentiero.
Nei panni di Lady Macbeth, Frances McDormand offre una prospettiva atipica di un personaggio che spesso rappresenta Eva per l’Adamo che è suo marito. In questo caso, tuttavia, è meno istigatrice e, man mano che gli eventi si susseguono, diventa sempre più a disagio con il suo ruolo. Selezionando quale dialoghi mantenere per lei, Joel Coen aiuta a modellare un personaggio che l’attrice 64enne perfeziona attraverso la sua interpretazione. I Macbeth non sono la stessa coppia che abbiamo visto altrove.
L’avvertenza, come spesso capita con gli adattamenti diretti di Shakespeare, è che Macbeth richiede un duro lavoro per chi lo approccia. Lo spettatore deve infatti impegnarsi con il film, perché i dialoghi shakespeariani devono essere elaborati. Si tratta di un film ben girato e artisticamente efficace, ma il suo fascino è limitato a coloro che apprezzano quelle opere che sono guidate tanto dall’estetica quanto dalla narrativa.
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(di piecarore)
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