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Un Marito. Una Moglie. Un Figlio. Ognuno chiuso nella propria solitudine. Espandi ▽
Una strada di notte. Un uomo viene investito da un'auto e abbandonato. Qualcuno però ha visto la targa dell'automezzo che è di proprietà di un uomo politico il quale, per evitare lo scandalo che troncherebbe la sua carriera, chiede al suo autista di autoaccusarsi dell'incidente. Resterà in carcere per poco tempo, sua moglie continuerà a ricevere il suo stipendio e, al momento del rilascio, ci sarà per lui un'ingente ricompensa. L'uomo accetta. Recensione ❯
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Lontano dal cinema spettacolare così come da quello dell'impegno sociale Rohmer continua la sua indagine sul rapporto tra i sessi. Drammatico, Francia2007. Durata 109 Minuti.
La storia romantica tra un pastore e la sua bella nella Gallia dei druidi del V secolo. Espandi ▽
L'amore tra il pastore Céladon e la bella Astrée nella Gallia dei druidi del V secolo. Tradita da un pretendente e convinta dell'infedeltà di Céladon, Astrée rompe con il ragazzo che tenta poi di annegarsi. Lei lo crede morto, ma in realtà viene segretamente salvato da delle ninfe. Facendo voto di non riapparire davanti a Astrée, Céladon tenterà con tutti i mezzi di farsi riconoscere senza infrangere la promessa, arrivando fino a mascherarsi da donna per stare vicino alla persona che ama, lottando contro i suoi rivali e resistendo alle ninfe.
Il film è l'adattamento di un romanzo del XVII secolo scritto da Honoré d'Urfé. Recensione ❯
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Wenders (ri)cerca Pina Bausch e la trova: l'emozione passa così intatta e vivificata dalla danza allo schermo. Documentario, Germania2011. Durata 100 Minuti.
Un film in 3D dedicato all'acclamata coreografa e ballerina Pina Bausch da parte dell'amico Wim Wenders. Espandi ▽
Nel 1985 Wim Wenders vede per la prima volta "Café Müller", nel quale la coreografa tedesca capofila del teatrodanza, Pina Bausch, danza per 40 minuti insieme ai suoi ballerini sulla musica di Henry Purcell. Ne nasce un'amicizia lunga vent'anni e il progetto di un film insieme, che comincia a concretizzarsi nel 2008, con la scelta del repertorio da filmare ('Café Müller', 'Le Sacre du Printemps', 'Vollmond' and 'Kontakthof') ma s'interrompe un anno dopo, con la morte di cancro della stessa Bausch. La familiarizzazione con la tecnica del 3D fornisce a Wenders la spinta per girare il film, il tassello mancante per completare l'opera. Recensione ❯
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Bulat si renderà conto, nel giorno del suo matrimonio, che avere delle grandi orecchie può causare dei grossi problemi. Espandi ▽
Dopo aver terminato di prestare servizio come marinaio il giovane Asa torna a casa nella steppa del Kazakistan dove la sorella e il cognato, pastori, conducono una vita nomade. Prima di rientrare nella vita lavorativa e diventare a sua volta pastore Asa deve sposarsi. La sua unica speranza risiede in Tulpan, figlia anche lei di un pastore. La fanciulla è determinata nel rifiutare la proposta: Asa ha le orecchie troppo grandi e poi lei vuole andare a vivere in città, ad Alma Ata. Il ragazzo, parzialmente consolato dal fatto che anche il principe Carlo d'Inghilterra è ben fornito di padiglioni auricolari, non si arrende. Recensione ❯
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Resnais affronta con leggerezza temi alti come il rapporto tra uomo e fede. Espandi ▽
Nel suo nuovo film Alain Resnais mette in scena sei personaggi legati tra loro da malintesi e situazioni bizzarre. Nicola cerca un appartamento da condividere con il fidanzato Dan, ex militare con problemi di alcolismo. Stewart vive con la sorella Imogen ed è innamorato della collega Charlotte. Charlotte si prende cura del padre malato di Ambrose e lavora in un bar frequentato quotidianamente da Dan. Tre uomini e tre donne, sei personaggi, sei storie destinate ad incrociarsi. Adattamento di una pièce teatrale di Alan Ayckbourn. Recensione ❯
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Chabrol continua brillantemente il suo studio dell'umanità attraverso i suoi comportamenti e i suoi abiti mentali. Drammatico, Francia2006. Durata 110 Minuti.
La giustizia ha qualche chance di migliorare il mondo? Chabrol risponde. Ambiguo come sempre. Espandi ▽
Al pubblico ministero Jeanne Charmant viene affidato un caso appropriazione indebita di fondi in cui è coinvolto il procuratore di un importante gruppo industriale.
Proseguendo le indagini, Jeanne viene contagiata dall'ebbrezza del potere, cioè la sua capacità di agire sulla realtà.
Ma la sua dedizione totale al lavoro finirà per farle trascurare la famiglia e gli affetti. Recensione ❯
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Il gigante letterario Samuel Beckett: bon vivant parigino, combattente della Resistenza della seconda guerra mondiale, drammaturgo vincitore del premio Nobel, marito donnaiolo e recluso. Espandi ▽
Stoccolma, 1969. Ha vinto il Premio Nobel per la letteratura Samuel Beckett ma non sembra affatto contento. Sale sul palco, strappa bruscamente la busta dell'assegno e comincia a scalare le quinte e infilare un palco che diventa una galleria e poi un antro polveroso, dove il suo doppio lo attende. Insieme discutono chi meriterebbe davvero i soldi del premio, espiando la colpa, le tante colpe di una vita. Una lista di 'giusti' è stilata e inaugura i flashback. Dalla madre alla compagna, passando per un'amante o un amico perduto, Beckett ripercorre la sua vita: l'incontro con Joyce, la Resistenza in Francia, il teatro, il successo, il Nobel, la fine e il finale di partita.
James Marsh presenta un biopic convenzionale che non si prende i rischi della letteratura di Beckett, il drammaturgo che strappava l'infinitesimo al nulla.
Gabriel Byrne, attore segreto ed elegante che regala al protagonista un bagliore, giocando con lo spazio, interrogando e provocando. L'attore, ben oltre il dialogo, come un personaggio di Beckett, utilizza i silenzi, riproporziona lo spazio e rimanda la morte. È Vladimiro ed Estragone insieme, un atto di fede davanti al vuoto. Recensione ❯
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Un uomo e una donna di fedi diverse in viaggio per l'India. Insieme ai suoi personaggi il regista Makhmalbaf s'interroga sulla bellezza e sulla bruttezza del mondo, in uno dei luoghi più misteriosi e contraddittori del nostro pianeta. Espandi ▽
Un uomo e una donna partono dall'Iran per consumare il viaggio di nozze in India. Lei è credente, lui ateo e comunista. Il subcontinente si rileva subito un terreno di confronto e scontro; per lei l'esperienza è di natura spirituale, per lui, scettico e materialista, è l'emblema di tutto ciò da cui rifugge. Recensione ❯
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Il fulminante esordio alla regia di Michele Riondino porta con sé l'eredità di molto cinema. Drammatico, Italia2023. Durata 99 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film dal solido impianto civile e dagli echi grotteschi e arrabbiati che rimandano a La classe operaia va in paradiso di Elio Petri. Espandi ▽
1997. All’ILVA di Taranto è appena avvenuta l’ennesima morte sul lavoro, ma Caterino Lamanna, operaio addetto ai lavori di fatica nell’industria siderurgia, è pronto a darne la colpa ai sindacati. Caterino è un cane sciolto che pensa al suo imminente matrimonio con la giovane albanese Anna e si fa i fatti suoi, finché Giancarlo Basile, dirigente dell’ILVA, non lo recluta per “farsi un giro e dirgli quello che succede” in fabbrica, e resoconti in particolare le attività del sindacalista Renato Morra, che infiamma gli animi degli operai e li spinge alla ribellione. Basile offre a Lamanna la promozione a caposquadra e l’auto aziendale, ma Caterino chiede di essere mandato alla Palazzina Laf pensando che sia un luogo di privilegio riservato a pochi eletti. In realtà è un edificio in disarmo, incrocio fra una riserva indiana, un manicomio e una prigione, dove sono rinchiusi in orario di lavoro i dipendenti qualificati che hanno fatto l’onda, e che quindi sono invitati a licenziarsi o ad accettare un incarico demansionato e incoerente con la loro preparazione. Palazzina Laf segna l’esordio alla regia dell’attore Michele Riondino, ed è un esordio fulminante, che porta con sé non solo la conoscenza approfondita della storia ignobile dell’ILVA e delle sue ricadute sul territorio tarantino (dove Riondino è nato e cresciuto), ma anche l’eredità di molto cinema, dalla saga grottesca di Fantozzi fino all’alienazione stralunata di La pecora nera di Ascanio Celestini, Brazil di Terry Gilliam e Tony Manero di Pablo Larrain. Recensione ❯
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Il giovane Smith, dopo aver assunto dei biscotti allucinogeni, si troverà a vivere uno strano mistero che cambierà per sempre il corso della sua vita e il destino del mondo intero. Espandi ▽
La vita quotidiana nei dormitori di Smith - uscire con la sua sarcastica migliore amica Stella, agganciare un bellissimo spirito libero chiamato London, aver desiderio per il suo compagno di stanza Thor uno splendido ma tonto surfista - viene messa sottosopra dopo una fatidica, terrificante notte.
Dopo aver avuto un trip con dei biscotti allucinogeni mangiati ad una festa, Smith è convinto di essere stato il testimone di un raccapricciante omicidio di un enigmatica ragazza dai capelli rossi che lo sta ossessionando nei suoi sogni. Quello che apprende mentre cerca di scoprire la verità lo porta sempre più in un mistero che cambierà per sempre non solo il corso della sua giovane vita, ma anche il destino del mondo intero. Recensione ❯
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Breve storia di Israele vista da un palestinese con il pregio dell'astrazione. Drammatico, Gran Bretagna, Italia, Belgio, Francia2009. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Un esame sulla creazione dello stato di Israele dal 1948 al giorno d'oggi. Espandi ▽
Una riflessione in quattro parti sulla storia degli arabi palestinesi a partire dal 1948, anno della proclamazione dello Stato di Israele, sino ai giorni nostri. Viene raccontata attraverso episodi comici o tragici della vita di tutti i giorni ed è ispirata ai racconti del padre del regista, che partecipò alla prima resistenza, alle lettere della madre e ai ricordi del regista stesso che è in parte anche protagonista del film. Recensione ❯
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Un poliziesco teso e psicologico che mette lo spettatore in una scomoda condizione di prossimità con il Male. Thriller, Australia2022. Durata 117 Minuti.
La storia di una forte amicizia che si instaura tra due sconosciuti su un aereo. Espandi ▽
Ispirato ad una storia vera, quella della più grande operazione di polizia sotto copertura che l'Australia abbia mai portato a termine, The Stranger è un film teso e raggelante, che penetra sotto pelle. L'esperienza a cui Thomas M. Wright sottopone lo spettatore è infatti quella del contatto non solo ravvicinato ma intimo con il Male, tanto più insidioso in quanto coperto da uno strato di dubbio e incarnato da un uomo solo e non più giovane, che pare trovare reale conforto nell'amicizia maschile e restituirla con gratitudine.Con grande maturità stilistica, nonostante sia solo al secondo lungometraggio da regista, Wright affresca un quadro cupo ma vibrante, in cui Joel Edgerton dà grande prova di sé con una performance tutta understatement che trasuda però angoscia e sentimento. Come sempre accade nei casi migliori, The Stranger è anche un film che parla del suo mezzo: nel fuoco sul mestiere d'attore del poliziotto, obbligato a non uscire mai nemmeno un secondo dal personaggio, nell'importanza data alla pratica della registrazione del suono, nella centralità dello sguardo, ad ogni livello. Ma la patina artistica non inficia né offusca il poliziesco, che resta solido e asciutto fino in fondo. Recensione ❯
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Harold è un uomo normale che ha attraversato la vita, vivendo ai margini, fino a quando un giorno va a imbucare una lettera... e continua a camminare. Espandi ▽
Harold Fry è un uomo in là con gli anni che trascorre una vita piatta e senza scosse con la moglie Maureen in una cittadina dell'Inghilterra. Un giorno riceve la notizia che Queenie, di cui un tempo era amico, sta per morire a causa di un tumore. In seguito a una vicenda che si è sentito raccontare decide di partire a piedi per affrontare l'attraversamento del Paese. Lo scopo è quello di spingerla a resistere al male in attesa del suo arrivo.
Rachel Joyce sceneggia il film tratto dal romanzo che lei stessa ha scritto. Questo finisce con l'essere il problema che Hettie MacDonald si trova a dover fronteggiare riuscendo comunque a portare a compimento un film interessante.
Il film, un on the road della memoria, vale la visione innanzitutto per la prestazione di Jim Broadbent che mostra ancora una volta (non essendo necessario dimostrarlo) come tutti i riconoscimenti ottenuti nel corso della sua carriera (Oscar compreso) fossero meritati. Recensione ❯
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Graham, in seguito a uno choc, è da sei mesi incapace di ricordare qualsiasi avvenimento che sia accaduto in un tempo anteriore agli ultimi dieci minuti. La sua fidanzata Irène è pronta ad aiutarlo. Espandi ▽
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Il racconto emozionante e nostalgico dell'impresa di Umberto Nobile al Polo Nord, ad altezza miglior amico dell'uomo. Animazione, Norvegia2022. Durata 91 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
La storia della cagnolina Titina, la star a quattro zampe che ha fatto la storia prendendo parte alla prima spedizione al polo nord a bordo di un dirigibile. Espandi ▽
Roald Amundsen, il famoso esploratore norvegese, è logorato da un’unica idea: diventare l’eroe dei due poli. Nel 1926 stringe un accordo con Umberto Nobile, ingegnere e pilota, per mettere insieme l’esperienza norvegese con i dirigibili italiani e portare a termine l’esplorazione del Polo Nord. A fare da testimone, confidente e compagna di viaggio, in entrambe le occasioni, c’è la cagnetta Titina. Kajsa Næss, regista di Titina, se non è coraggiosa quanto il suo connazionale Amundsen di sicuro è fatta della stessa, solida, pasta. Ce ne vuole, infatti, per affrontare di petto e di testa il mito dell’eroe nazionale, colui che ha passato un anno in mare nell’inverno del 1898 con la nave RV Belgica, che ha battuto sul tempo gli inglesi guidati da Robert Falcon Scott nell’esplorazione del Polo Sud e che, in soccorso alla spedizione di Umberto Nobile del 1928, è scomparso tra i cieli dell’Artico per non fare mai più ritorno. Lo fa con un film di animazione ad altezza miglior amico dell’uomo, che con il suo tratto delicato e bidimensionale punta a trattenere sullo schermo tutto lo sfumato di emozioni possibili. Recensione ❯
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