Il film indaga su ciò che è realmente accaduto a Wanda Rutkiewicz sull'Himalaya. Espandi ▽
La visione della pratica alpinistica, le imprese e il rapporto con il mondo dell'alpinismo di Wanda Rutkiewicz vengono presentate insieme alle ipotesi di quanto possa essergli accaduto nel corso dell'impresa della scalata alla cima del Kangchenjunga dalla quale non ha più fatto ritorno. Un film realizzato da chi conosce bene sia l'alpinismo che le difficoltà che una donna deve superare per entrare in un mondo prevalentemente maschile. Eliza Kubarska non è solo una regista. È anche un'alpinista che ha compiuto imprese ragguardevoli ma anche vissuto sulla sua pelle il machismo che ancora domina nel mondo delle scalate. Ha quindi realizzato un film che propone la personalità del soggetto principale, cioè Wanda Rutkiewicz, ma ha al contempo messo in luce quanto il fatto che fosse una donna le abbia creato più di una difficoltà unita all'ostracismo da parte di alcuni alpinisti.
Il documentario è impostato su due livelli ed anche su due formati. Uno è quello dell'indagine che Kubarska compie nel presente e l'altro è quello dei filmati della protagonista girati nel corso delle sue ascese o in altri momenti della sua vita. Recensione ❯
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L'omaggio a un padre straordinario. Un film-scatola magica che cerca di contenere l'universo in un abbraccio. Documentario, Italia, Svizzera2024. Durata 132 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La regista apre la casa dove è cresciuta per un viaggio nella memoria del padre, grande giornalista. Espandi ▽
La Sicilia, il mondo, una casa, una biblioteca. Nel gennaio 2022 Costanza Quatriglio torna nella casa dov'è cresciuta, chiusa da tempo, e apre le porte ad archivisti e bibliotecari per donare alla Regione Siciliana l'universo di conoscenza appartenuto al padre giornalista. È la biblioteca e l'archivio di Giuseppe Quatriglio, firma storica del Giornale di Sicilia e di altre importanti testate, scrittore, saggista e amico di uomini di cultura del Novecento.
Comincia così un viaggio sentimentale attraverso fotografie, bobine 8mm, registrazioni sonore realizzate dal padre dagli anni '40 in poi in Europa e nel mondo, e le riprese effettuate dalla regista tra il 2010 e il 2011 con lui quasi novantenne. La memoria personale e la memoria collettiva si mescolano in un fitto dialogo tra presenza e assenza. Palermo e la Sicilia, con la loro storia e la loro cultura, sono il punto di osservazione del mondo da cui tutto parte e a cui tutto torna. Recensione ❯
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Un gruppo di trentenni, a dieci anni dalla maturità, è impegnato in una vacanza in barca a vela sulla riviera del Conero. Espandi ▽
Un gruppo di amici, ex compagni di scuola alla soglia dei trent'anni, si avventura in una
vacanza in barca a vela alla ricerca di un paradiso perduto fatto di risate, leggerezza, sogni. Ma
quell'atmosfera, dieci anni dopo la fine del liceo, sembra svanita. Gli amici si ritrovano a fare i
conti con fallimenti, frustrazioni e relazioni irrisolte finiranno per esplodere e portare a galla
verità sommerse. Recensione ❯
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Un buon prodotto da pubblico, con una regia che racconta bene il rombo dei motori. Drammatico, Sportivo - Italia, Gran Bretagna, Irlanda2024. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'incredibile storia del Campionato del mondo di rally del 1983, in cui i coraggiosi sfavoriti del team Lancia, guidati dal carismatico Cesare Fiorio, affrontarono il potente team Audi in un'impresa che sembrava impossibile. Espandi ▽
1983. Cesare Fiorio, direttore sportivo della Lancia, vuole vincere il campionato del mondo di rally, ma la germanica Audi è dotata di un comparto finanziario e industriale superiore, e soprattutto ha dotato le sue nuove macchine da corsa di quattro ruote motrici, rendendole imbattibili. La risposta di Fiorio sarà creare la Lancia 037. Fiorio si lancia in un duello non solo contro l'Audi ma anche contro il direttore sportivo della casa tedesca, Roland Gumpert. Il pilota giusto per sconfiggerlo, secondo Fiorio è, paradossalmente, un tedesco, Walter Rohrl, che al contrario del direttore sportivo non vuole vincere a tutti i costi e si interessa all'apicultura quanto ai rally.
Race for Glory è un buon prodotto da pubblico, con i suoi eroi e antieroi, le sue sfide e le sue astuzie come quella (inventata) di spostare da un parcheggio all'altro le Lancia prodotte affinché sembrassero abbastaza numerose da passare il vaglio della Fédération Internationale de l'Automobile: uno stratagemma di mussoliniana memoria.
Il mondo dei rally viene rappresentato come un universo analogico minacciato dalle alte tecnologie, più schietto e sincero di ciò che l'avrebbe seguito. La regia di Mordini asseconda l'andamento di gara e racconta bene il rombo dei motori e l'incalzare della strada dal punto di vista dei piloti, ma si mantiene su un terreno di mezzo che non restituisce appieno la febbre della corsa. Recensione ❯
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Un film di parole, che ritrova atmosfere e personaggi del primo capitolo per riflettere su un paese ormai senza prospettive né vergogna. Commedia, Italia2024. Durata 115 Minuti.
Il seguito dell'acclamato Ferie d'Agosto del 1996, film cult che valse a Paolo Virzì il David di Donatello come Miglior Film. Espandi ▽
Sono passati quasi trent’anni da quando Sandro Molino e la sua famiglia sono approdati a Ventotene per trascorrere sull’isola le ferie d’agosto e sostenere i loro principi e stile di vita “di sinistra” contro l’arroganza da “nuovi barbari” Mazzalupi, i vicini freschi di vittoria berlusconiana. Il ritorno di entrambi i clan sull’isola è l’occasione per un nuovo confronto e per il ritrovamento di vecchi e nuovi personaggi. Più che ripresi dal film precedente, questi personaggi sono riesumati, in un film che si confronta continuamente con il tema della morte: quella fisica di Ruggero e Marcello; quella politica delle ideologie; e soprattutto quella semantica delle parole: perché in Un altro Ferragosto le parole sono importanti. Un altro Ferragosto è un film di parole, in una sceneggiatura tracimante dialoghi che si sovrappongono e rimbalzano l’uno sull’altro, creando una confusione che ripropone un continuo stop and go drammaturgico, riflesso del meccanismo irrimediabilmente inceppato di un “Paese senza”: senza vergogna, prospettive, crescita economica e politica, senza più Storia e senza grandi alternative alla ripetizione coatta di una danza macabra e inconcludente. Recensione ❯
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Un documentario affascinante che tratteggia il suo protagonista con esemplare genuinità. Documentario, Italia2024. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Marcello Lippi, campione del mondo, vincitore di scudetti e di Champions League, innovatore del calcio.
Un racconto appassionato di un allenatore vincente e un uomo coraggioso. Espandi ▽
Nel nostro calcio di figure mitologiche e affascinanti ce ne sono state molte, e tra queste quella di Marcello Lippi, tra gli allenatori più vincenti di sempre, occupa una posizione indubbiamente privilegiata. Il suo palmarès, che conta fra i tanti trofei vinti diversi campionati, una Champions League e un Mondiale, è quello di chi ha saputo vincere e lo ha saputo fare con le proprie idee, radicate nel Lippi uomo prima ancora di quello allenatore.
Adesso vinco io, documentario diretto da Herbert Simone Paragnani e Paolo Geremei, ripercorre la storia di Marcello Lippi attraverso le conquiste sportive e i successi, ma contemplando, così come si fa per le grandi opere, anche l'essenza dietro la superficie, dunque l'uomo e il padre dietro quell'allenatore apparentemente imperturbabile.
Il film è un documentario affascinante che tratteggia il suo protagonista con esemplare genuinità, che racconta ed esamina l'uomo prima della sua immagine pubblica, esaltandone quella straordinaria dedizione che forse ne è la principale specialità. Una storia di successi e trofei, quella di Lippi, di viaggi in giro per il mondo che, come in tutte le narrazioni più avvincenti, finiscono dove tutto è iniziato: dal cielo blu di Berlino all'azzurro del mare, quello di Viareggio, dove la sua grande storia ha avuto origine. Recensione ❯
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Questa storia è liberamente ispirata ai fratelli Michele e Gianni Bugli che nel 1982 partirono con il padre malato in roulotte e gli fecero credere di essere arrivati a Parigi. Espandi ▽
Bernardo, Ivana e Giovanna sono fratelli ma non si frequentano da cinque anni. La loro madre è mancata tempo addietro, e il padre Arnaldo, un professore universitario che è sempre stato un genitore scorbutico e assente, ha appena avuto un attacco cardiaco. Il medico dell'ospedale stabilisce che l'uomo, quasi cieco, possa essere mandato a casa in dimissione protetta restando in capo alla struttura sanitaria ma avendo la possibilità di trascorrere i giorni che gli restano insieme ai propri cari.
I fratelli tirano a sorte e tocca a Bernardo occuparsi del padre, il quale gli confessa il rimpianto di non aver mai fatto insieme ai figli il viaggio a Parigi di cui avevano spesso parlato. Bernardo e Ivana decidono di caricare il padre su un camper e portarlo in giro per il maneggio facendo finta di essere in rotta per la capitale francese, coinvolgendo anche la riluttante Giovanna.
Molte svolte restano davvero improbabili, prive di quell'aggancio al reale che una storia basata su un fatto davvero accaduto dovrebbe conservare, al di là del registro comico-fiabesco. E non basta la musica di Gianluca Sibaldi spalmata su tutta la narrazione a rendere emotivamente coinvolgente una trama così esile da annullare persino la vis comica naturale di Nino Frassica, qui appannato nel ruolo del professor Arnaldo. Recensione ❯
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Una tipica commedia con il morto in cui si sorride ma a denti strettissimi. Commedia, Italia2024. Durata 77 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Davide Di Rienzo è la persona meno realizzata di una famiglia all'apparenza perfetta. Espandi ▽
Alessandro Siani, con gli inediti sparring partner Cristiana Capotondi e Dino Abbrescia, costruisce una tipica commedia con il morto. Siani si affida, molto più che nei suoi precedenti film, a una comicità al limite dello slapstick che può portare a dei sorrisi ma a denti strettissimi. Un espediente che concentra sulla sua persona, come con un occhio di bue sempre puntato, tutta la comicità più fisica della commedia mettendo così in secondo piano le capacità espressive attoriali dei coprotagonisti, L’aspetto però più interessante di Succede anche nelle migliori famiglie è la costruzione di una commedia con un’inedita ricerca di un’unità di tempo e di luogo: un funerale e un nuovo matrimonio avviene quasi senza spostarsi e quasi nello stesso momento. Recensione ❯
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Un'insegnante di latino, stanca di combattere, attribuisce a tutti i suoi studenti una media altissima per conquistare la pace nella sua classe.
Sfortunatamente, questo li qualifica per un concorso di latino che si svolge a Napoli... Recensione ❯
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Mescolando realtà e finzione, il film pone lo sguardo sugli orrori dello scontro israelo-palestinese lasciando intravedere un po' di umanità. Drammatico, Israele, Italia2024. Durata 82 Minuti.
Un film attuale ambientato nella Striscia di Gaza. Espandi ▽
Poche settimane dopo gli attentati di Hamas del 7 ottobre 2023, la sedicenne Dar torna nel kibbutz Niz Or al confine con Gaza dove era sopravvissuta all’attacco. La ragazza è alla ricerca del suo cane Shula, smarrito durante il massacro. Mescolando realtà e finzione (la protagonista è interpretata da un’attrice), il documentario di Dani Rosenberg pone lo sguardo sul dramma del conflitto israelo-palestinese. La presenza di Of Dogs and Men nella sezione Orizzonti del Festival di Venezia ha generato polemiche. Si può forse discutere della scelta di calare un personaggio fittizio nella cruda realtà di cui il docufilm si offre come testimonianza, quella che però appare chiara e netta è la posizione fortemente critica di Dani Rosenberg nei confronti della politica di Netanyahu: il messaggio di pace del regista — e di condanna di ogni efferatezza — è alla base del film. Recensione ❯
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Un uomo viene travolto da quello che la gente di lui e troverà il modo per risollevarsi. Espandi ▽
Giancarlo (Max Giusti) è un autore tv di successo: fama, soldi, amore, praticamente un uomo realizzato. Quando però il cugino Bernardo (Paolo Calabresi) irrompe nella sua vita, millantando un antico rito di paese che gli donerebbe il potere di sentire cosa dicono le persone alle spalle degli altri, tutto quello che ha costruito comincia ad andare in rovina. Giancarlo capisce che i colleghi lo disprezzano e che gli amici di una vita non lo hanno mai sopportato. Per di più, sua moglie Elena (Ilaria Spada), giornalista che sogna lo scoop della vita, sembra lo tradisca con Raul (Michele La Ginestra), un imprenditore ricco e famoso. Quando anche il lavoro comincia ad andare a rotoli, Giancarlo tenta il tutto per tutto per risalire la china e vendicarsi allo stesso tempo dei torti subiti. Recensione ❯
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Un coming of age che mette al centro l'evoluzione personale di Margherita Hack raccontando la straordinarietà di una vita ordinaria. Biografico, Italia2024.
Fiction televisiva dedicata alla vita e alla carriera dell'astrofisica fiorentina più famosa d'Italia. Il film trae ispirazione da "Nove vite come i gatti" che Margherita Hack scrisse al compimento dei suoi novant'anni insieme a Federico Taddia. Espandi ▽
La piccola Margherita trascorre la sua infanzia giocando al parco e arrampicandosi sugli alberi, sostenuta in ogni difficoltà dai genitori Roberto e Maria Luisa, teosofi, antifascisti, animalisti e convinti sostenitori dei valori della libertà e dell'autodeterminazione. Nonostante l'appoggio della famiglia, però, Margherita non riesce a fare amicizia con le altre bambine, rispetto alle quali si sente molto diversa. Negli anni del liceo la situazione non cambia e Margherita inizia a sviluppare una forte insofferenza nei confronti del regime fascista, che irrompe prepotentemente nella sua vita.
Prodotto da Rai Fiction in collaborazione con Minerva Pictures, Margherita delle stelle è un film TV che parte da uno spunto originale - portare sullo schermo la storia della protagonista attraverso un racconto di formazione - per poi adattarsi ai canoni più tradizionali del biopic.
Margherita delle stelle muove da un'idea attraente per poi rimanere intrappolato nei canoni tipici del film biografico e nei paradigmi classici delle fiction televisive. L'intrigante prospettiva adottata dal lungometraggio non risulta così accattivante a causa della caratterizzazione dei personaggi e una poco articolata indagine degli snodi rilevanti della vita della scienziata. Recensione ❯
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Matera, 1963. Pinuccio ha undici anni e con i suoi occhi guarda la sua famiglia e il suo mondo semplice e rurale cambiare in fretta con l'arrivo di nuove tecnologie come la televisione. Recensione ❯
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Liberamente ispirato al romanzo "Chi ha paura dell'uomo nero?" di Graziella Fiorentin. Espandi ▽
Un fagotto e via nella notte per non farsi scoprire. La fame, il freddo, la minaccia delle armi e della morte chiudono il cerchio della tragedia. E chi sopravvive a tutto ciò è condannato a essere esule e straniero in un'altra terra.
Ne "La Rosa dell'Istria" la guerra arriva a Canfanaro (oggi Croazia) e investe in pieno la famiglia Braico: il padre Antonio, medico; la madre Bina; i figli Niccolò, Maddalena, Saulo; la nonna Mimma, che rinuncia alla fuga quando il pericolo incombe sulla popolazione istriana, stretta dopo l'armistizio del '43 tra i soldati tedeschi che cercano di riorganizzarsi nella Repubblica di Salò e le truppe del maresciallo Tito intente ad annettere l'Istria alla Jugoslavia. Recensione ❯
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Il racconto, attualissimo, della potenza del denaro e della sua capacità di corrompere le anime. Espandi ▽
La storia di Gennaro e Amalia Jovine e i loro tre figli. Il primo, ex tranviere, è costretto a fare il finto morto per coprire i traffici della moglie che si arrangia con la borsa nera in combutta con Errico Settebellizze. Cercano di sopravvivere alla miseria in cui è piombata la città nel suo ultimo anno di guerra. E poi arriva la pace, l'abbondanza delle merci americane, la fame dei napoletani e i soldi, tanti soldi.
Gennaro, catturato dai tedeschi in ritirata, è ormai scomparso dalla vita della donna che rimane abbagliata da tutta quella ricchezza a portata di mano. Quando inaspettatamente ritorna, la sua famiglia si è dissolta e "perduta". Amalia è una donna ricca in società con Settebellizze, innamorato di lei, e tratta con crudeltà spietata quelli che si rivolgono a lei per acquistare beni di prima necessità. Amedeo, il figlio più grande è diventato un ladro di pneumatici, Maria Rosaria la figlia maggiore è incinta di un soldato americano che l'ha poi abbandonata. Sarà l'improvvisa malattia di Rituccia, la figlia più piccola, a costringere tutti a fare i conti con quello che sono diventati. Gennaro inizierà a ricostruire l'identità onesta della sua famiglia facendo aprire gli occhi ad Amalia per guardare l'inferno in cui è precipitata. Sarà un percorso lungo e incerto perché, come ha ripetuto inascoltato dal giorno del suo ritorno Gennaro, la guerra non è ancora finita.
Prima "ha dà passà a nuttata". Recensione ❯
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