Anno | 2024 |
Genere | Biografico |
Produzione | Italia |
Regia di | Giulio Base |
Attori | Cristiana Capotondi, Cesare Bocci, Sandra Ceccarelli, Flavio Parenti, Lorenzo Balducci Mitia Breckenridge, Vincenzo Puzziferri. |
MYmonetro | 2,00 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 12 aprile 2024
Fiction televisiva dedicata alla vita e alla carriera dell'astrofisica fiorentina più famosa d'Italia. Il film trae ispirazione da "Nove vite come i gatti" che Margherita Hack scrisse al compimento dei suoi novant'anni insieme a Federico Taddia.
CONSIGLIATO NÌ
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La piccola Margherita trascorre la sua infanzia giocando al parco e arrampicandosi sugli alberi, sostenuta in ogni difficoltà dai genitori Roberto e Maria Luisa, teosofi, antifascisti, animalisti e convinti sostenitori dei valori della libertà e dell'autodeterminazione. Nonostante l'appoggio della famiglia, però, Margherita non riesce a fare amicizia con le altre bambine, rispetto alle quali si sente molto diversa. Negli anni del liceo la situazione non cambia e Margherita inizia a sviluppare una forte insofferenza nei confronti del regime fascista, che irrompe prepotentemente nella sua vita. Divisa tra il desiderio di integrarsi nel contesto sociale che la circonda e la volontà di rimanere fedele agli insegnamenti dei genitori, Margherita dovrà imparare a conoscere ed esprimere sé stessa.
Prodotto da Rai Fiction in collaborazione con Minerva Pictures, Margherita delle stelle è un film TV che parte da uno spunto originale - portare sullo schermo la storia della protagonista attraverso un racconto di formazione - per poi adattarsi ai canoni più tradizionali del biopic.
Il lungometraggio di Giulio Base dedicato alla vita e alla carriera dell'astrofisica fiorentina più famosa di Italia trae ispirazione dal romanzo autobiografico "Nove vite come i gatti", che la Hack scrisse al compimento dei suoi novant'anni insieme a Federico Taddia. L'idea per il film prende forma nel giugno 2022, in occasione dei cent'anni dalla nascita dell'importante studiosa. Così, un cast ricco di volti noti del cinema e della televisione italiana - guidato da Cristiana Capotondi nelle vesti della protagonista - si mette al lavoro per un film che intende ripercorrere le tappe più rilevanti della vita e della crescita di Hack.
In effetti, l'aspetto più interessante di Margherita delle stelle risiede proprio nella volontà di mettere al centro l'evoluzione personale della protagonista: dall'infanzia, passando per l'adolescenza fino all'età adulta, il film racconta gli aspetti più intimi e familiari della storia della scienziata. Un simile intento è dichiarato anche nel titolo, che decide di focalizzare l'attenzione sul nome e non sul cognome dell'astrofisica: una scelta che avvicina il pubblico alla protagonista, di cui si intende esplorare le vicende più private, raccontando la straordinarietà di una vita ordinaria.
Margherita delle stelle diviene così un coming of age in cui l'adolescenza segna lo spartiacque tra l'infanzia e la vita adulta, tra la cura dei genitori e la presa di consapevolezza di una propria identità autonoma e indipendente. Durante gli anni del liceo, infatti, la Hack sperimenta la fatica di imparare a capire sé stessa, scoprendo le proprie inclinazioni e i propri ideali, al di là delle influenze esterne e degli insegnamenti della famiglia.
Nonostante l'idea di raccontare la storia della scienziata attraverso un racconto di formazione risulti apprezzabile, il film si adatta presto a una narrazione molto tradizionale, che si dimostra incapace di conferire la giusta profondità agli eventi e ai personaggi sulla scena. Gli avvenimenti si susseguono a grande velocità - soprattutto nel frettoloso finale - e non vi è il tempo di oltrepassare la superficie di ciò che viene mostrato: i personaggi appaiono così abbozzati e, per questo motivo, le relazioni che li legano non riescono a smuovere l'emotività dello spettatore, che difficilmente entra realmente in empatia con loro. Anche le interpretazioni degli attori non sempre sono in grado di favorire il coinvolgimento, ostacolate ulteriormente da un trucco piuttosto artificioso.
Insomma, Margherita delle stelle muove da un'idea attraente - quella di portare sullo schermo le vicende personali della protagonista attraverso un intimo racconto di formazione - per poi rimanere intrappolato nei canoni tipici del film biografico e nei paradigmi classici delle fiction televisive. L'intrigante prospettiva adottata dal lungometraggio non risulta così accattivante a causa della caratterizzazione dei personaggi e una poco articolata indagine degli snodi rilevanti della vita della scienziata.
Margherita delle stelle, il nuovo biopic prodotto da Santo Versace e Gianluca Curti di Minerva Pictures insieme a Rai Fiction, racconta la storia e la vita personale di Margherita Hack, l'indimenticabile astrofisica e attivista fiorentina scomparsa nel 2013.
Il film trae ispirazione dal romanzo autobiografico "Nove vite come i gatti", che la celebre scienziata scrisse al compimento dei suoi novant'anni.
La storia prende avvio nelle campagne fiorentine, che la piccola e curiosa Margherita esplorava in bicicletta, iniziando a sviluppare le proprie inclinazioni. L'infanzia e l'adolescenza furono segnate da eventi storici importanti: la Seconda guerra mondiale e l'avvento del fascismo. La giovane Margherita frequentò il liceo durante il ventennio e proprio nei banchi di scuola diventò una convinta antifascista. A muoverla fu soprattutto un'ingiustizia cui dovette assistere in prima persona: rimase infatti profondamente colpita dal licenziamento della sua professoressa di scienze Enrica Calabresi, nota zoologa, che venne allontanata dall'istituto perché ebrea. Dopo la maturità, conseguita nell'anno dello scoppio della guerra, Margherita ottenne la laurea in fisica con una tesi in astrofisica. L'immenso amore per le stelle le consentì, da allora, di farsi strada in un mondo dominato dagli uomini: insegnò astronomia per quasi trent'anni all'Università di Trieste, divenendo, nel 1964, la prima direttrice dell'Osservatorio Astronomico della città, contribuendo alla sua fama internazionale.
Ma il biopic non mancherà di portare sullo schermo anche l'impegno sociale e politico della scienziata. Attivista dedita alla lotta per i diritti civili e convinta animalista, la Hack imparò fin da bambina i valori della libertà, dell'uguaglianza e del rispetto per la natura. A insegnarglieli furono i genitori Roberto e Maria Luisa, figure fondamentali della sua vita. Margherita delle stelle si addentrerà così anche nei meandri più personali della storia dell'astrofisica, esplorando i suoi rapporti familiari e la relazione con il marito Aldo, interpretato da Flavio Parenti. Volto noto della televisione, Parenti ha partecipato a serie di successo come Il paradiso delle signore, Un medico in famiglia e la sitcom Camera Café.
Nei panni della giovane Margherita ci sarà invece Cristiana Capotondi, che si è detta entusiasta del ruolo. La giovane attrice ha dovuto faticare molto per indossare i panni dell'astrofisica: in particolar modo, ha dichiarato di aver lavorato duramente per restituire al pubblico l'inconfondibile accento toscano di Margherita. Al fianco di Capotondi e Parenti, tante altre star del panorama televisivo italiano: Cesare Bocci - lo storico vice di Montalbano, Mimì Augello - sarà Roberto, il padre di Margherita; mentre Sandra Ceccarelli - la mamma di Malik nella serie televisiva Nero a metà - interpreterà sua madre Maria Luisa.
Anche alla scrittura e alla regia non mancano i professionisti del mestiere. La serie è infatti firmata da Monica Zapelli - vincitrice di un David di Donatello per il drammatico L'arminuta - e Federico Taddia, importante scrittore e autore televisivo. Dietro la macchina da presa c'è invece Giulio Base, noto regista, sceneggiatore, attore e produttore, nonché nuovo direttore artistico del Torino Film Festival.
Credo che nemmeno negli oratori realizzino più filmetti tanto mediocri e didascalici. La Capotondi dovrebbe scegliere meglio i progetti a cui partecipare, qui è davvero pessima.
Interessante biopic sulla vita di Margherita Hack, partendo dall'infanzia ci mostra il percorso evolutivo della Hack, viaggiando controcorrente per emergere come astrofisica, in un'epoca in cui il ruolo delle donne era ristretto al focolare familiare.
Margherita delle stelle racconta l'intera vita di Margherita Hack (l'infanzia, gli anni universitari, quelli da docente, l'arrivo all'Osservatorio di Trieste) con fedele dovizia cronologica, a suon di voce narrante e di plongée che salgono o planano dalle stelle sulla protagonista. Le questioni cruciali che animavano Margherita Hack invece, quelle identitarie, morali ed etiche, sono liquidate velocemente: [...] Vai alla recensione »