Titolo originale | Hostiles |
Anno | 2017 |
Genere | Avventura, Drammatico, Western, |
Produzione | USA |
Durata | 127 minuti |
Regia di | Scott Cooper |
Attori | Christian Bale, Rosamund Pike, Wes Studi, Adam Beach, Rory Cochrane Peter Mullan, Scott Wilson, Paul Anderson, Timothée Chalamet, Ben Foster, Jonathan Majors, John Benjamin Hickey, Bill Camp, Ryan Bingham, Robyn Malcolm, Jesse Plemons, Stephen Lang, Q'Orianka Kilcher, Scott Shepherd (II), Ava Cooper, Stella Cooper, David Midthunder, Gray Wolf Herrera, Stafford Douglas, Xavier Horsechief, Tanaya Beatty, Austin Rising, Robyn Malcolm, Paul Anderson (II), Scott Anderson (III), Boots Southerland, Dicky Eklund Jr., Brian Duffy (II), Richard Bucher, Luce Rains, James Cady. |
Uscita | giovedì 22 marzo 2018 |
Tag | Da vedere 2017 |
Distribuzione | Notorious Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,92 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 7 settembre 2020
Un capitano dell'esercito accetta di scortare un capo Cheyenne e la sua famiglia attraverso un territorio pericoloso. In Italia al Box Office Hostiles - Ostili ha incassato 432 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Il capitano Joe Blocker è alla soglia della pensione quando, su richiesta del presidente degli Stati Uniti, gli viene ordinato di condurre fino al Montana il capo Cheyenne Falco Giallo, in fin di vita per una malattia terminale. Peccato che Joe abbia combattuto contro gli indiani fino a quel momento e abbia visto morire molti amici e commilitoni, alcuni proprio per mano di Falco Giallo. Al drappello si unisce anche Rosalie, una donna che ha visto trucidare la propria famiglia (nella prima scena, che precede i titoli di testa) da una banda di ladri di cavalli Comanche.
Scott Cooper struttura il suo western proprio come aveva modellato il precedente Il fuoco della vendetta, a sua volta una sorta di western di ambiente minerario: ovvero mette al centro della trama un bravo Cristo (termine scelto non a caso) appoggiando il peso della sua coscienza sulle eroiche spalle di Christian Bale.
Il problema di Hostiles è però proprio la centralità dell'uomo bianco in una storia che vorrebbe rivisitare l'epopea western schierandosi dalla parte degli oppressi, ma che invece costruisce tutti i personaggi, in primis quei "pellerossa" rigidamente caratterizzati come selvaggi o come baluardi di saggezza, in funzione dell'arco narrativo del protagonista. Inoltre, nel tentativo di dare uno spin progressista a una storia assai fedele ai canoni del genere western, Cooper colora troppe scene di un senno di poi e di un'autoconsapevolezza impensabili nel 1892.
Quel che funziona è invece l'atmosfera malinconica e dolente e la qualità quietamente implosiva di una storia che, anche se in modo contraddittorio e ambivalente, cerca di raccontare quella natura umana, e quell'ethos yankee, che D.H. Lawrence descrive accuratamente nella frase che apre la storia: "L'anima americana è essenzialmente isolata, stoica e assassina". Proprio per questo sarebbe stato più onesto, coerente e storicamente corretto permettere a Joe di rimanere confinato nel suo stoico isolamento e nella sua indole omicida, pur con sprazzi di consapevolezza.
Invece tanto Joe quanto Falco Giallo, ripetutamente descritti all'inizio come sadici macellai pronti a spingersi molto oltre la difesa della propria gente, contraddicono il proprio personaggio mostrandosi a noi come uniformemente caritatevoli e disposti al perdono. Addirittura la sceneggiatura, a tre quarti del percorso, dota Joe di un alter ego che si fa carico del suo istinto omicida, un doppio negativo atto a esorcizzare il lato dark del buon capitano sulla base di un distinguo francamente discutibile: ovvero che i delitti commessi da Joe fossero solo un modo di obbedire agli ordini. Inevitabile il paragone (a sfavore di Hostiles) con Sweet Country, il western australiano firmato dal regista aborigeno Warwick Thornton, che pur conservando l'impianto classico del western era assai più sottile e più efficace nel raccontare la Storia dalla parte degli "indiani d'Australia" e nel dipingere l'ambiguità morale dei "bianchi".
Se la sceneggiatura è profondamente problematica, la fotografia del dop giapponese Masanobu Takayanagi è invece incantevole, calligrafica senza mai diventare agiografica, come impeccabile è il montaggio di Tom Cross, uomo di fiducia di Damien Chazelle: dal punto di vista meramente estetico Hostiles è una gioia per gli occhi. Il che serve anche a mascherare l'incertezza registica di Cooper, che cede ad un doppio finale consolatorio, laddove l'inquadratura conclusiva "naturale" sarebbe stata un primo piano desolato. Le linee di demarcazione sono labili non nella struttura della storia raccontata, ma nella percezione morale del suo timoniere.
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Scott Cooper torna a collaborare nuovamente con Christian Bale dopo il dramma cupo, rurale e violento di Out of the Furnace (2013) che metteva in evidenza i problemi e i contrasti della perifria americana emarginata, povera, burbera e violenta. Questa volta invece si guarda indietro verso il passato americano, e il racconto, di più ampio respiro e dal notevole peso storico e morale, [...] Vai alla recensione »
“Hostilies.Ostili” (Hosiles”, 2017) è il quarto lungometraggio del regista-sneggiatore-attore della Virginia Scott Cooper. “La morte arriva quando vuole”. In un’America (siamo nel 1892) da immaginario minimo e limitato, dove [...] Vai alla recensione »
Inizio molto promettente, fuori dagli schemi, con indiani veramente cattivi e selvaggi, come non se vedevano da prima di “Piccolo grande uomo”. La scena iniziale è potente e drammatica. Lo sviluppo è, però, deludente, il plot si svolge a puntate, come i telefilm, con vari episodi cuciti insieme da un percorso ideale che porterà il protagonista al ripensamento sulle atrocità commesse nella guerra contro [...] Vai alla recensione »
Western secondo me all'antica. C' è tutto in questo film: gli indiani buoni odiati dai bianchi ma con il loro orgoglio; gli indiani cattivi che scalpano anche i bambini; i bianchi cattivi quelli buoni e quelli che si redimono; l'onore, l'amore e la morte. Cooper ripercorre la strada del bianco che deve redimersi nella sua facciata di fronte allo sterminio dei pellerossa americani, [...] Vai alla recensione »
Ed ecco perchè: Voglio consigliare a tutti i miei amici un film del 2018, un western, Hostiles, di eccezionale bellezza, coerenza e solidità narrativa. Il film rientrerebbe nel genere Western, ma non è un Western nel senso più banale del termine. Si tratta invece di un autentico capolavoro, di una macchina filmica in grado di regalare significati e considerazioni [...] Vai alla recensione »
1892. Il Capitano Blocker (Christian Bale, inutile sottolinearne la bravura) ha il compito e, nonostante il rifiuto, è costretto causa corte marziale, di scortare un cheyenne, Falco Giallo (Wes Studi) e la sua famiglia dal New Mexico al Montana, perché malato, nel posto in cui andare a morire. Il rifiuto categorico da parte del Capitano deriva dal fatto che Falco giallo, in passato, gli [...] Vai alla recensione »
Chi si aspetta azione, sparatorie e corse a cavallo resterà deluso. Non è questo il film: poche le scene violente e mai gratuite ma "obbligate" dalle necessità del racconto. Spesso girate in campo lungo, testimoniano la volontà di non indulgere in scene cruente; oppure troviamo la scena dramatica con l'azione già conclusa.
Un western moderno e riflessivo che vive sulla doppia dimensione dell’azione e della parola. Un film dal passo quieto e misurato, incendiato da conflitti improvvisi, potenziato nei panorami di grandezza classica e dilatato nella profondità dei dialoghi. Un western crepuscolare dall’animo progressista che di fatto contestualizza il problema razziale dell’America dei giorni [...] Vai alla recensione »
Homo homini lupus diceva Hobbes. Ovvero il più debole soccombe naturalmente al più forte. E ancora: Nella sua essenza, l’anima americana è dura, solitaria, stoica e assassina. Finora non si è mai ammorbidita. Così parlava H.D. Lawrence e così è riportato all’inizio di Hostiles- Ostili, ultimo film di Scott Cooper.
Il patriottismo americano lascia il posto all'universalità del conflitto dell'uomo Si è aperta giovedì scorso la dodicesima edizione della Festa del Cinema di Roma con Hostiles, il western drammatico di Scott Cooper con Christian Bale, Rosamunde Pike e Wes Studi.
Ormai prossimo alla fine della sua ventennale carriera militare nelle ultime guerre indiane, il Capitano Joseph Blocker viene costretto da un ordine presidenziale a scortare un vecchio e malato capo Cheyenne e la sua famiglia negli aviti territori di una lontana valle natia. Combattuto tra l'odio viscerale per il suo acerrimo nemico e gli inderogabili doveri della sua etica di soldato, dovrà condividerene [...] Vai alla recensione »
HOSTILES di Scoot CooperSarò stringata, cosa che non è questo prolisso film, una sorta di western contemporaneo. Ben 2:15 minuti per la precisione, che tentano, provocano e infine corrompono sia vescica che prostata.Hitchcock che era consapevole della tenuta massima dell'organo evacuativo, stoppava e faceva apparire il gigantesco e, nel suo caso non auspicato, "The end", quasi sempre entro 1:28 minuti. [...] Vai alla recensione »
Più che "ostili" poteva chiamarsi tranquillamente "campeggio nella prateria". Chiamarlo western è veramente un pleonasmo bello e buono, è una parata del cliché tra le più didascaliche, antipatiche che abbia visto sul grande schermo da qualche anno. Un dramma ergononomico in apertura e dopo pochissimo si capisce nettamente che le mani di un regista [...] Vai alla recensione »
Buon western; sebbene non sia paragonabile ai capolavori del genere, lo considero comunque tra i migliori degli ultimi anni. Molto convincenti per misura ed intensità espressiva le interpretazioni dei due protagonisti, Christian Bale e Rosamund Pike: questo, a mio giudizio, è l’elemento di maggior pregio della pellicola; particolarmente apprezzabile come i due attori abbiano [...] Vai alla recensione »
ma veramente arridatece il vecchio john, quando gli indiani erano cattivi e i cow boy gli sparavano senza sensi di colpa, ora che il politically correct ha corrotto tutta hollywood ci tocca sorbirci questi pipponi indigesti in cui gli indiani sono cattivi ma poi diventano buoni e si alleano con i soldati che pure loro diventano buoni e quindi sparano contro gli indiani che si ostinano a essere cattivi [...] Vai alla recensione »
Voglio consigliare a tutti i miei amici un film del 2018, un western, Hostiles, di eccezionale bellezza, coerenza e solidità narrativa. Il film rientrerebbe nel genere Western, ma non è un Western nel senso più banale del termine. Si tratta invece di un autentico capolavoro, di una macchina filmica in grado di regalare significati e considerazioni etiche e morali non indifferenti.
Western revisionista dalle tematiche risapute(le differenze incolmabili tra bianchi e indiani,il lungo viaggio destinato a cambiare tutto,la perdita delle proprie certezze)che si prende il suo tempo alternando momenti statici e riflessivi a scoppi di violenza.Forse troppo...la lunghezza è eccessiva e non tutti i personaggi sono necessari(a partire da quello del giovane ufficiale novellino interpretat [...] Vai alla recensione »
Sostanzialmente concordo con la recensione, anche se, anziché usare eufemismi e dire che "la sceneggiatura è profondamente problematica", forse sarebbe stato più onesto affermare senza mezzi termini che questa sceneggiatura fa acqua da tutte le parti, per le contraddizioni qui evidenziate e per altre ancora, ma anche per la totale inverosimiglianza della vicenda, a cominciare dalla scena iniziale: [...] Vai alla recensione »
"Hostiles"(Scott Cooper, 2017, propriamente da"Hostes", ossia schimittianamente"nemici", non , come vorrebbero altri"avversari"), opera che non si può definire "western"anche se l'ambiente è quello, perché manca tutta la retorica annessa e connessa(inutili combattimenti, epopea, saloon etc.
Nella scheda è errato il personaggio di wess studi, che non è un bianco, ma capo falco giallo...
Probabilmente hai ragione nel sottolineare che storicamente l'evoluzione dei personaggi è poco probabile, ma se vedi il film non come una cronaca fedele della fine ottocento ma come un racconto morale di trasformazione e perdono, innanzi tutto di se stessi, allora cogli il senso del film, che utilizza l'ambientazione e gli stilemi western per parlare d'altro, e in modo preciso e misurato.
Non posso contare quanti film ho visto nella vita...una cosa è certa, questo è uno dei più inutili e noiosi mai visti! Una pellicola banale, scontata, retorica e infinitamente inconsistente. Parte "quasi" decentemente per poi accompagnarci in un calvario. Orribile... sconsigliatissimo.
Belli i paesaggi, costumi, penso che nella storia ci sia qualcosa di originale, pero improbabile, nel viaggio troppi deceduti, un film che deve piacere, preferisco il Western tradizionale.
Nel desolato panorama cinematografico, privo di idee, hostiles spiccca perché è un film molto ben fatto e recitato. Niente di nuovo sotto il sole, il quadro della guerra spietata, efferata, tra indiani e bianchi, in cui bene e male si mischiano , come il buono ed il cattivo. Film asciutto, in cui nessuna scena di crudeltà è enfatizzata, calcata più del dovuto, ma [...] Vai alla recensione »
Un buon/ottimo film visto il desolato panorama cinematografico. Come nella recensione ufficiale vi sono alcuni cliché (Indiani buoni contri Bianchi cattivi, ma anche Indiani cattivi, e bianch buoni) Le categorie del buono e del cattivo saltano, ognuno farà la sua parte. Il sentimento di ostilità degli uni verso gli altri, il desiderio di vendetta, ma anche la compassione umana [...] Vai alla recensione »
Un capitano dell'esercito è costretto suo malgrado a scortare un anziano capo Cheyenne e la sua famiglia in una lontana riserva indiana. Un lungo viaggio attraverso isolate lande inospitali cariche di odio e disprezzo, un drappello di vittime e carnefici accomunati da una natura umana in perenne ricerca di un'improbabile redenzione.
film intenso che va oltre i generi, di certo il centro della storia non sono i cowboy e gli indiani, ma il viaggio. Un viaggio lungo e insidioso, magnifico ma doloroso, che sarà di redenzione per alcuni e di profondi mutamenti interiori per altri. Una fotografia stupenda fa poi da cornice a un film che non sarà forse un capolavoro, ma che di certo riesce a segnarti dentro.
bellissimi paesaggi ... per il resto..deluso dal doppiaggio..per forza ero abituato ad Emilio Cigoli &C..discrete divise dei " lunghi coltelli ..vengono citati diversi fortini .ma non ne compare nessuno nel film..io parlo dei classici con palizzate e torrette a me tanto care..racconto eccessivamente lento.. ma io continuo a paragonarlo a " the searchers.
New Mexico, 1892. Al capitano della cavalleria Joseph Blocker (Christian Bale), una vita trascorsa a combattere gli «indiani», arriva l'ordine che non avrebbe mai pensato di ricevere: liberare il capo Cheyenne Yellow Hawk, malato e in punto di morte, e scortarlo insieme alla famiglia nelle loro terre, in Montana. Riluttante, lui stesso a un passo dal ritiro dal servizio, Blocker non può però opporsi [...] Vai alla recensione »
L'epigrafe iniziale tratta da Lawrence indurrebbe al cattivo pensiero di un western condannato al letto di Procuste del politicamente corretto, con la retorica dei nativi angelicati e i soldati blu demonizzati. Nel suo sviluppo ampio e solenne «Hostiles» ne subisce, in effetti, qualche colpo basso, ma il regista riesce per fortuna a fare prevalere nel complesso un piglio più eclettico in grado, per [...] Vai alla recensione »
Le odierne guerre neocoloniali riflettono le guerre coloniali del XIX° secolo. Per Hostiles, film scritto e diretto da Scott Cooper che ha aperto l'ultima Festa di Roma, il titolo non dà indicazioni geografiche o cronologiche. Se del resto Cooper avesse mirato al semplice western crepuscolare, avrebbe centrato il titolo sul capo Cheyenne, Falco Giallo, interpretato da Wes Studi, che era Geronimo nel [...] Vai alla recensione »
Siamo nel 1892, alla fine delle guerre indiane. Le prime due sequenze, didascaliche, mostrano gli opposti volti dell'abuso: violenti i nativi, violenti i bianchi. Poi il capitano Blocker, che ha costruito la propria carriera sulla pelle degli autoctoni, è costretto ad accettare la missione di scortare un leggendario capo guerriero cheyenne morente verso la sua terra natale.
Ogni tanto, un western... Viaggio difficile quello del capitano Blocker (Bale) per riaccompagnare nella sua terra il micidiale, ma ormai malato terminale, Falco Giallo, capo Cheyenne (con la faccia triturata di Wes Studi, uno dei grandi attori nativi). Sia Blocker che la compagna di strada (una fin troppo urlante Pike) hanno in curriculum scontri e tragedie militari e famigliari subiti dai pellerossa, [...] Vai alla recensione »
Pari e violente opportunità. Per gli indiani e per le donne, che nei western hanno sempre la peggio. Con la benedizione di D. H. Lawrence, l'inglese che diede scandalo con "L'amante di Lady Chatterley" e nel tempo libero decretò che l'anima americana era "assassina". Un'alternanza di scalpi e sbadigli. Il capitano dell'esercito Christian Bale sta per andare in pensione quando gli assegnano l'ultima [...] Vai alla recensione »
Torna, graditissimo al pubblico maschile, un po' meno, chissà perché, all'altra metà del cielo, il western. Qui, nella versione più tradizionale, con gli indiani cattivi, come ai tempi gloriosi di John Wayne e Gary Cooper. Dunque, siamo nel 1892 e il capitano pensionando Joseph Blocker (Christian Bale) ha una grossa rogna tra le mani. Nella sua probabilmente ultima missione gli tocca scortare l'anziano, [...] Vai alla recensione »
Un titolo come Ostili può suonare generico, ma per coloro che negli Usa dell'Ottocento si avventuravano nell'Ovest selvaggio l'interrogativo «ostile o non ostile?» riferito a un pellerossa significava questione di vita o di morte. In verità, il western di Scott Cooper si svolge nel 1892, due anni dopo il massacro di Wounded Knee che pose fine a una guerra durata oltre mezzo secolo, distruggendo un'ancestral [...] Vai alla recensione »