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Ultimo aggiornamento lunedì 18 novembre 2019
Argomenti: Auto da corsa
Il team Ford che ha impiegato tutte le risorse per creare un'automobile capace di gareggiare contro la Ferrari. Il film ha ottenuto 4 candidature e vinto 2 Premi Oscar, 1 candidatura a Golden Globes, 3 candidature e vinto un premio ai BAFTA, 5 candidature a Critics Choice Award, 2 candidature a SAG Awards, 1 candidatura a Producers Guild, 1 candidatura a ADG Awards, In Italia al Box Office Le Mans '66 - La grande sfida ha incassato 3 milioni di euro .
Le Mans '66 - La grande sfida è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Carroll Shelby è il pilota che nel '59 ha vinto la 24 ore di Le Mans, la più ardua delle gare automobilistiche. Quando scopre di non poter più correre per una grave patologia cardiaca si dedica a progettare e vendere automobili. Con lui c'è il suo fedele amico e collaudatore Ken Miles, dotato di uno spiccato talento per la guida, ma anche di un carattere complicato. Insieme accetteranno la sfida targata Ford di sconfiggere la Ferrari e si batteranno per vincere una nuova 24 ore di Le Mans, contro tutti, a bordo di un nuovo veicolo messo a punto da loro stessi.
Il coraggio uno non se lo può dare, insegnava Manzoni. Lo stesso accade per il talento: o c'è, o non c'è. La tecnica si può affinare, ma la straordinarietà di saper eccellere in qualcosa è una peculiarità che appartiene solo alle viscere di una persona e nulla può scalfirla.
È il caso di Ken Miles, pilota nell'anima prima che sulla pista, capace di battere puntualmente i suoi stessi record. Irascibile, testardo, per nulla diplomatico, vanta volto scavato e carisma di Christian Bale, alla sua ennesima interpretazione magistrale. Pochi come lui, vale la pena ribadirlo, riescono a dar vita a personaggi incredibilmente distanti tra loro e renderli puntualmente credibili e memorabili, che siano di fantasia come Batman o tratti dalla storia come Dick Cheney in Vice e questo stesso pilota di cui restituisce tutta la ruvidità del carattere e l'umanità, cimentandosi per altro in un delizioso accento inglese (un peccato si perda nella versione doppiata). Miles è l'emblema del campione, colui che a testa bassa, con umiltà, porta avanti la sua vita - una moglie, un figlio, un'officina da seguire - ma non rinuncia alla passione e, appena gli viene data la possibilità, dietro a un volante sa correre per trovare la sua rivincita. Tratto da storie vere, il film si rivela una metafora interessante della lotta, molto attuale, tra talento e marketing: vale di più un cavallo di razza o il più addomesticabile e fotografabile di tutti? Miles/Bale risponde in pieno al primo profilo e per nulla al secondo, per questo la grande industria non lo ritiene all'altezza, "non è un uomo Ford", dicono al suo amico e sponsor Carroll Shelby.
Ad interpretare quest'ultimo, un Matt Damon perfetto nei panni di chi sa riconoscere il talento altrui e si spende, anima e corpo, per mostrarlo e difenderlo. Perché è maledettamente difficile riconoscere un talento, altrettanto difficile ammetterlo, ancora di più accettarlo, soprattutto se chi ha talento non appartiene a nessuna lobby e nessuna élite, e non si lascia corrompere né compiacere. Colpisce, funziona, emoziona l'alchimia tra i due protagonisti che porta il pubblico a parteggiare per loro, prima ancora che sulle piste, di fronte alla mentalità delle grandi industrie che frustrano il merito e barattano la bravura con la vendibilità, ieri come oggi. Ottimi anche gli attori nei ruoli minori, dal titanico Tracy Letts che fa arrabbiare e divertire nei panni di Henry Ford 2 a Remo Girone in quelli di Enzo Ferrari, dalla magnetica moglie di Miles Caitriona Balfe al bambino Noah Jupe, già visto in A quiet place. Dietro la macchina da presa c'è James Mangold, bravo a firmare un'opera al contempo adrenalinica, ironica, graffiante e commovente. Travolgente, profondo, il film di Mangold si allinea alla grande tradizione americana dei film basati sugli scontri/incontri tra titani, come Rush di Ron Howard oppure, cambiando settore, Frost/Nixon. Due ore e mezza di puro spettacolo, in cui è impossibile staccare gli occhi dallo schermo. Anche perché a settemila giri al minuto, insegna Mangold, possono succedere tante cose. La più sorprendente, dice Shelby/Damon, è che la macchina con cui corri svanisce. Resta un corpo che attraversa lo spazio e il tempo. È il punto in cui ti chiedi chi sei veramente, e per darti una risposta, a quella velocità, non c'è tempo per mentire.
Negli anni 60 la Ford è stanca di perdere la 24 ore di Le Mans contro la Ferrari, così si affida all'ex pilota e brillante ingegnere Carroll Shelby perché progetti un'auto capace di trionfare nell'impresa. Lui sceglie di mettere alla guida della vettura l'inglese Ken Miles, che dopo un iniziale scetticismo accetta la proposta. I due inizieranno a collezionare vittorie prima alla 12 ore di Sebring e poi alla 24 ore di Daytona, arrivando alla fatidica gara di Le Mans del 1966.
«Quando ho approcciato Logan sentivo che il genere dei supereroi era diventato troppo dipendente dalla computer grafica, quindi ho voluto renderlo quando più emotivamente e fisicamente reale possibile. E lo stesso proposito mi ha seguito in Le Mans '66 - La grande sfida. Volevo vedere un film di corse dove le auto non fossero creazioni digitali e dove fossimo davvero sulla pista. E non solo per parlarne in conferenza stampa, ma perché fa una effettiva differenza quando si vede qualcosa di reale sullo schermo».
James Mangold
Le Mans '66 - La grande sfida è l'atteso nuovo film di James Mangold, che con Logan ha sbalordito pubblico e critica firmando un film di supereroi come nessun altro, quasi replicando la brutale efficacia dell'ultimo Mad Max di George Miller. Da Mangold, in un'era di blockbuster sempre più in green screen, il pubblico e la critica sperano di riavere l'azione e l'emozione di un cinema d'altri tempi, coniugata alle moderne possibilità di ripresa ma senza esserne travolta.
Non tutta la carriera di Mangold è sotto il segno dell'eccellenza e il regista, nominato all'Oscar per la sceneggiatura di Logan, in passato ha sbagliato più di un colpo con flop di critica e commerciali come Innocenti bugie e Wolverine - L'immortale, ma fin dalla sua opera seconda, Cop Land con Stallone, ha dimostrato di avere tra le sue carte la rara capacità di coniugare il genere con il realismo. Inoltre è talentuoso nella direzione degli attori e con Quando l'amore brucia l'anima ha fatto ottenere una nomination all'Oscar a Joaquin Phoenix e una statuetta dorata a Reese Witherspoon.
Al suo fianco in Le Mans '66 - La grande sfida ci sono due tra i più rispettati volti della loro generazione: l'americano Matt Damon nei panni di Carroll Shelby e l'inglese Christian Bale in quelli di Ken Miles. Nonostante il budget significativo e il rombo dei motori, sono loro il vero centro del film. Tanto che sul set si dicevano scherzosamente, ma non troppo, di star realizzando l'ultimo grande studio di personaggi di Hollywood, avvolto in una storia di corse.
Un sentimento confermato anche da Mangold, che ha dichiarato «Queste sono persone reali con amori e perdite e paure che non sono liquidate in tre brevi intermezzi tra una scena d'azione e l'altra a 100 decibel e lunga dodici minuti. È un tour de force di recitazione e Matt e Christian non sono mai stati così bravi». Non un complimento da poco, visto che se Damon dopo Sopravvissuto - The Martian ha passato un periodo relativamente appannato, Bale è invece reduce dal trionfo di Vice - L'uomo nell'ombra, che gli è valso un meritatissimo Golden Globe, oltre che una nomination all'Oscar.
Nei panni di Henry Ford II e del suo manager Lee Iacocca troviamo rispettivamente Tracy Letts e Jon Berntha, il primo rodato caratterista al cinema e in Tv, per esempio nell'apprezzatissimo Lady Bird, e il secondo invece noto per i suoi ruoli in The Walking Dead, The Punisher e Baby Driver. Mentre i loro rivali italiani, ossia Enzo Ferrari e il suo fido Franco Gozzi, sono interpretati da Remo Girone e Corrado Invernizzi. Il ruolo della moglie di Ken, Mollie Miles, è poi rivestito dall'irlandese Catriona Balfe, la star della serie Outlander.
Infine, dietro la macchina da presa, collaborano con James Mangold il direttore della fotografia greco Phedon Papamichael e il musicista italoamericano Marco Beltrami. Quella con tra il regista a Papamichael è una rinnovata collaborazione visto che i due avevano lavorato insieme fin dal thriller Identità del 2003 e si erano separati solo per i due film su Wolverine. Beltrami aveva ottenuto al fianco di Mangold una nomination all'Oscar per Quel treno per Yuma nel 2007, ma poi i due si erano separati per ritrovarsi solo nel dittico sul mutante artigliato e ora il loro rapporto continua in Le Mans '66.
LE MANS '66 - LA GRANDE SFIDA disponibile in DVD o BluRay |
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James Mangold dirige la storia sulla preparazione alla 24 ore di Le Mans 1966, annata storica che portò il cambio della guardia al vertice e chiuse l’indiscussa egemonia Ferrari verso la altre case, Ford in primis. Al centro del racconto due tycoon come Henry Ford II ed Enzo Ferrari, col primo re delle vendite ma lontano da trofei sportivi e il Drake in crisi economica ma indubbio trionfator [...] Vai alla recensione »
Di questo film, storia più o meno vera di una casa automobilistica che volle diventare anche una scuderia sportiva, si parla da quasi 10 anni, tanto ci è voluto per portarlo sul grande schermo. James Mangold al timone, l’uomo che ha risollevato le sorti del supereroe Wolverine qualche anno fa (2013 e 2017) e raccontato ancor prima le gesta di Johnny Cash (2005).
Da quanto abbiamo visto negli ultimi anni al cinema, automobili è diventato sempre di più sinonimo di uomini pieni di steroidi, bei culi di portoricane sexy sempre alcool spesso droga o comunque malviventi. Non è questo il caso! In questo film il tema della sfida automobilistica viene vissuto dal punto di vista sportivo. L'adrenalina non viene da colori fluo tatuaggi al limite [...] Vai alla recensione »
Una storia vera di passione, coraggio e sport. Quella che portò il pilota Ken Miles a vincere con la Ford la 24 ore di Le Mans. In quegli anni la macchina che vinceva era sempre una, quella con il cavallino rosso, la macchina di Enzo Ferrari, la tecnologia applicata alla maniacalità dell’artigianato. Dall’altra parte il colosso di Detroit, la casa automobilistica che più [...] Vai alla recensione »
Va riconosciuta a Mangold una capacità di messa in scena degna di un grande racconto hollywoodiano, in grado di esprimersi al meglio sia attraverso sorprendenti sequenze spettacolari sia nei momenti più intimi e delicati. Un film orgogliosamente fuori tempo, nel bene e nel male. Forse incapace di riflettere e veicolare urgenze prettamente contemporanee eppure, proprio per questo, in [...] Vai alla recensione »
Bel film che passa dal biografico all'intrattenimento. Sugli italiani si è un po' ecceduto in caricature ma, perlomeno, è stata mantenuta una certa integrità di Enzo Ferrari, che spicca in due scene: una in cui rifiuta la supponente ed irrispettosa offerta degli yankee e l'altra in cui si toglie il cappello per complimentarsi con Ken Miles (Bale), al termine della gara, [...] Vai alla recensione »
Una piccola fabbrica artigianale di paese che fa i conti con un budget molto limitato viene battuta da un colosso multinazionale che stanzia un budget illimitato per sconfiggere lo sfrontato italiano che ha avuto l'ardire di non farsi comprare. Sai che forza. Il tutto condito da un'interpretazione di Christian Bale sopra le righe pure quando dorme e da una durata eccessiva.
Una storia drammatica e coinvolgente con due grandi attori dall'intesa perfetta e che impersonano sogni e speranze di una nazione come gli Stati Uniti dalla grande tradizione industriale in campo automobilistico e ricca di talenti capaci di innovare e legittimare la superiorità tecnologica che ha determinato la vittoria durante l'ultimo conflitto mondiale.
Matt Damon e Christian Bale interpretano rispettivamente Carroll Shelby e Ken Miles. Shelby, vincitore della 24 ore di Le Mans nel 1959, si trova costretto ad abbandonare le gare automobilistiche per un problema cardiaco e fonda la propria casa automobilistica: la Shelby-American; Miles, ex veterano di guerra, meccanico, pilota dilettante, scontroso, burbero e “testa calda”, ha moglie e [...] Vai alla recensione »
E' sempre complicato riuscire a fare bei film con soggettiva lo sport: in pochi ci sono riusciti: "momenti di gloria" era stato il precursore, poi e' arrivato "fuga per la vittoria" con Pele', e rimanendo nel campo automobilistico negli ultimi anni molto apprezzato e' stato "Rush" con la sfida Lauda/Hunt.
Avvincente film sul mondo delle corse d'auto e sui suoi protagonisti. il film ricostruisce bene un episodio passato alla storia (quando la Ford vinse, unica volta nella storia, la 24 ore di le mans). Mangold riesce bene nelle scene d'azione: belle inquadrature e sonoro, l'adrenalina è assicurata. Meno riuscito il compito di trasmettere la passione, il mistero che spinge gli uomini [...] Vai alla recensione »
Avvincente film sul mondo delle corse d'auto e sui suoi protagonisti. il film ricostruisce bene un episodio passato alla storia (quando la Ford vinse, unica volta nella storia, la 24 ore di le mans). Mangold riesce bene nelle scene d'azione: belle inquadrature e sonoro, l'adrenalina è assicurata. Meno riuscito il compito di trasmettere la passione, il mistero che spinge gli [...] Vai alla recensione »
Quando il “Drake” Enzo Ferrari (qui Remo Girone), rifiuta la proposta di collaborazione con l’ovale blu della Ford, Henry Ford II (Tracy Letts) non ci sta e vendica l’affronto tentando di battere La Casa del Cavallino sul suo stesso terreno d’elezione: il motorsport. Fondamentale, per la Ford, l’apporto dell’ex pilota Carroll [...] Vai alla recensione »
In questo film di Mangold viene ricostruito in modo lodevole il mondo delle corse degli anni '60 e il suo caratteristico anteporre il bene della squadra a quello del singolo pilota che vi regna sovrano ancor oggi specie quando si parla di marchi così importanti, nel bene e talvolta nel male. Il budget palesemente faraonico investito in questo film ha consentito all'esperto regista [...] Vai alla recensione »
Film di buona fattura, purtroppo risulta tutto scontatissimo già dall' inizio, compreso la morte del pilota della Ford, oltretutto già palesata appena dopo l'inizio del film
2.5 Sicuramente alcune cose sono interessanti, pero mah.....? per me Rush del 2013 e piu bello
Un bel film adrenalinico con due grandi attori che reggono la scena dall'inizio alla fine facendoti sentire parte integrante della vicenda, nonostante che la conclusione sia nota a tutti. Odori suoni , olio, benzina, velocità tutto sembra uscire dallo schermo e lo spettatore sente la partecipazione emotiva degli attori, del regista e dell'ambiente.
Le Mans 66 (la grande sfida), ovvero, quando la Ford, "barando" leggermente, interruppe il dominio delle Ferrari. Questo film recente-2019- (ma non all'altezza del più realistico "La 24 ore di Le Mans" del 71 diretto da Lee H. Katzin, che sostituì sul set John Sturges- col grande Steve McQueen-), "molto americano", diretto da James Mangold, [...] Vai alla recensione »
Ottimo film, ben fatto e ben interpretato come solo gli americani sanno fare questo genere... Peccato per la solita propaganda Usa
Ottimo film, ben fatto e ben interpretato come solo gli americani sanno fare questo genere... Peccato per la solita propaganda Usa
La rivalità tra la Ford e la Ferrari giocata sul circuito di Le Mans. Il racconto della storia di Carroll Shelby e del suo amico collaudatore Ken Miles. Film intenso e costruito bene. Più che piacevole.
Una storia narrata all'americana ovvero dimenticando alcuni particolari. Ad esempio Carrol Shelby prese l'auto già "confezionata" poiché la Ford GT fu progettata e costruita in Inghilterra, lui la migliorò. Il primo anno che Ford gareggiò a Le Mans nessuna della 4 auto arrivò a fine gara. L'anno della sconfitta di Ferrari, mentre Ferrari presentò 3 auto mentre Ford si presento con 8 auto di cui solo [...] Vai alla recensione »
A mio personalissimo parere il miglior film del 2019. la storia l'ho " scoperta leggendo il libro da cui ( non ufficialmente) è tratto il film. omettendo certe lungaggini del testo originale e concentrandosi sull'amicizia tra il pilota Ken Miles( Christian Bale) e il progettista Carroll Shelby( Matt Damon) e il loro tentativo di interrompere l'egemonia Ferrari alla leggendaria [...] Vai alla recensione »
Film facile facile e senza alcuna velleità artistica, ma a suo modo onesto e piacevole. Bravi Bale e Damon, caustica la figura di Enzo Ferrari (Remo Girone). Voto: 6/10
Questo bel film segue le vicende degli ingegneri e dei membri della scuderia statunitense Ford, guidata dal progettista Carroll Shelby (Matt Damon) e dal suo pilota britannico Ken Miles (un magnifico Christian Bale),ingaggiati da Henry Ford II e Lee Iacocca col compito di costruire una vettura, la Ford GT40, in grado di vincere la 24 Ore di Le Mans del 1966 contro l’avversaria Ferrari.
Film lunghetto, la prima parte può essere un pò nioso per alcuni, ma la seconda si movimenta, e la gara finale è emozionante. Buon finale. Ho letto commenti di come sia avvincente, non esageriamo, ma comunque buono e lo consiglio. Bravi gli attori. Tratto da una storia vera.
Che cosa vale di più tra un mucchio di parole e una chiave inglese? E perché si corre in auto portando il motore a settemila giri? A queste due domande James Mangold e gli sceneggiatori Jez Butterworth, John-Henry Butterworth e Jason Keller "appendono" il loro Le Man' s '66 - La grande sfida (Ford v Ferrari, Usa e Francia, 2019, 152'). Siamo a metà degli anni 60.
«Ford v Ferrari» detta titolo originale, a drastica sigla di un duello-sfida tra due automobilistiche aziende di massimo livello. Ma è titolo un po' deviante, Enzo Ferrari (Remo Girone) lo si vede di scorcio, un paio di volte, e appena in qualche padronale scena Henry Ford II (Tracy Letts). Certo vi azzecca di più titolo italiano, «Le Mans '66. La grande sfida», consecutive 24 ore di un famoso circuito, [...] Vai alla recensione »
Chi sei quando corri a 7.000 giri e la macchina svanisce nel tempo e nello spazio? Da sempre la velocità affascina l'uomo in una costante gara che sfida fisica e destino. Il regista americano James Mangold racconta l'eterna lotta dell'individuo contro i propri limiti, pescando dalla memoria (senza timore di romanzare) una pagina sportiva automobilistica non così nota fuori dalla cerchia degli appassionati. [...] Vai alla recensione »
Un gioiellino così, come Le Mans '66 - La grande sfida, poteva averlo girato un Clint Eastwood dei tempi d'oro. Un film dal passo calibrato, dall'impostazione solida, drammaturgicamente tesissimo ma senza strafare. La corsa automobilistica ad oltre 320 all'ora, motore a 7mila giri, l'abitacolo dell'automobile che si stringe fino ad una fessura, un morbido drifting ripreso con una carrellata in avanti. [...] Vai alla recensione »
I distributori italiani hanno saggiamente cambiato il nome di questo film, che nell'originale si intitolava Ford contro Ferrari. Perché la Ferrari qui rappresenta l'antagonista: la storia è vista tutta dalla parte della casa americana, che per risollevare le vendite decise di mettersi a correre gare per vetture Sport e Gran Turismo, vincendo appunto i primi tre posti nella pericolosissima 24 ore di [...] Vai alla recensione »
Qualcuno ha detto che raccontare il finale di Le Mans '66 non è uno spoiler perché «chi vuoi che non lo sappia?». Beh veramente qualcuno digiuno in materia, per esempio la sottoscritta, esiste e tuttavia che si sia più o meno a conoscenza che nel 1966 la Ford riuscì per la prima volta a battere la mitica Ferrari poco importa. Sulla base del solido copione firmato dai fratelli Butterworth con Jason [...] Vai alla recensione »
"Ford v. Ferrari", cioè Ford contro Ferrari, è il titolo originale del film di James Mangold che arriva da noi come "Le Mans '66 - La grande sfida". Entrambi esplicitano l'idea della sfida, mentre il secondo delinea pure il punto di arrivo, la gara dove il confronto si consumò. Duelli e contrasti nella pellicola ce n'è più d'uno, quello tra le due grandi case automobilistiche, ma anche tra i singoli [...] Vai alla recensione »
Esce il nuovo film di James Mangold, Le Mans 66 - La grande sfida, titolo originale Le Mans 66 (Ford v Ferrari); il regista degli acclamati Quando l'amore brucia l'anima (2005) e Logan - The Wolverine (2017), fa di nuovo centro con una storia di amicizia e motori, di velocità e perseveranza dove Ford versus Ferrari non c'entra proprio nulla. Sono arrivati gli anni '60 in America e per Henry Ford II [...] Vai alla recensione »
Un film che "tifa" contro la Ferrari: che effetto farà al pubblico italiano? Già, perché la sfida del titolo è quella della Ford, che a metà degli Anni 60 assunse Canon Shelby (Matt Damon), ex pilota e progettista geniale, e Ken Miles (Christian Baie), un asso del volante dal carattere impossibile. Obiettivo: vincere la 24 ore di Le Mans, gara di prestigio mondiale che da anni vedeva il dominio della [...] Vai alla recensione »
In fondo anche il non troppo antico Rush di Ron Howard non era così male. Eppure non si capisce perché cinema e motori (Fast & Furious a parte) sia un binomio che raramente abbia fatto presa sull'immaginario collettivo. Ad invertire questa tendenza stavolta ci prova un regista bravo a cambiare spesso registri come James Mangold, adattando per lo schermo (sua anche la sceneggiatura) la vera storia [...] Vai alla recensione »
"Le Mans 66" di James Mangold racconta una storia vera, quella che all'inizio degli anni '60 vide la Ford progettare un'auto in grado di sfidare il predominio delle Ferrari nella celebre corsa della durata di 24 ore di Le Mans. Nel film, uno di quelli dal fascino vecchio stampo, l'epica sportiva si mischia al racconto biografico e le oltre due ore e mezza di durata scorrono via, ricche di vibrante [...] Vai alla recensione »
Miracoli del cinema ben scritto, ben recitato, ben diretto. Un obiettivo: vincere la 24 Ore di Le Mans contro le Ferrari che solitamente trionfavano. Una scadenza. Una vendetta per la Ford Motor Company: qualche anno prima, nel 1963, aveva cercato di comprare la creatura di Enzo Ferrari e l'offerta era stata respinta con sdegno. Nel film, da Remo Girone on gli occhiali scuri: per via del sempre perdurante [...] Vai alla recensione »
«È il rombo del cannone o il mio cuore che batte?» si chiedeva la Lisa Lund di Ingrid Bergman in «Casablanca» (certo, lì, il cuore glielo faceva battere il Rick Blaine di Humphrey Bogart). In «Le Mans '66 - La grande sfida», il rombo è quello dei motori e il cuore che batte è quello del giovane pilota statunitense Carroll Shelby (Matt Damon). Ma il suo cuore batte troppo forte e così un referto medico [...] Vai alla recensione »
Compiere il giro perfetto. Assoluto. Fino ad arrivare a una macchina senza peso che è da qualche parte tra il tempo e lo spazio. Lo dice il Carroll Shelby interpretato da Matt Damon. E forse è la chiave per capire la perfezione di Le Mans '66. Non c'entra l'esattezza del calcolo, quanto la precisione della levigatura, dell'esercizio. Dei test falliti e ripetuti, dell'equilibrio tra mente, anima e corpo. [...] Vai alla recensione »
È difficile immaginare un film che ha un titolo originale come Ford v Ferrari senza spettacolari scene ambientate in pista. James Mangold nel ricreare la celebre 24 ore di Le Mans va dove deve andare: al posto di guida. Il resto di questo dramma classico, che racconta gli sforzi della Ford per battere la Ferrari in un terreno dove dominava da anni, segue un percorso familiare.
«Faremo la Storia». Chissà se Carroll Shelby, l'ingegnere automobilistico interpretato da Matt Damon, ha davvero pronunciato quelle parole. Certo è che è andata così. Le Mans '66- La grande sfida, ora nelle sale, va al cuore della piccola storia che ha mutato il corso della grande Storia. Ci sono i bolidi-icona (leggi: Ferrari e Ford) e le gare al cardiopalma (su tutte, quella che dà il titolo al film). [...] Vai alla recensione »
Azione e spettacolo, ma anche emozioni e sentimenti. L'adrenalina corre sul grande schermo in "Le Mans '66 -La grande sfida" diretto da James Mangold, al cinema dal 14 novembre con 20th Century Fox. Nel suo ultimo film, però, il regista di "Logan" ha scelto di andare oltre il semplice racconto della vera gara automobilista giocata oltre cinquant'anni fa sul circuit de la Sarthe, in Francia, tra le [...] Vai alla recensione »
È dal 1923, siamo quindi prossimi al secolo di vita, che si corre la 24 ore di Le Mans, in Francia, una gara di durata automobilistica, dove a vincere è la scuderia che ha compiuto il tragitto più lungo su un circuito di 13 chilometri, nel tempo appunto di una giornata, alternando ovviamente i propri piloti. Il cinema ha ovviamente attinto da questa incredibile sfida e la versione più famosa è quella [...] Vai alla recensione »
Leggende al volante, battaglie a tutta velocità: la 24 Ore di Le Mans è sul grande schermo. I nomi dei protagonisti sono nella Storia e sulla Hall of Fame. Carroll Shelby ha vinto la '59, ma per un problema al cuore si deve ritirare. Ken Miles è un pilota straordinario, un meccanico di grande talento e ha un caratteraccio. I due vengono reclutati dalla Ford per trionfare a Le Mans nel '66 e mettere [...] Vai alla recensione »
Negli anni 60 la Ford decide di sfidare l'imbattibile Ferrari nelle gare automobilistiche chiedendo a Carroll Shelby (Matt Damon), ex pilota e ingegnere, di progettare un'auto "vincente" anche per la 24 ore di Le Mans. Lui vuole Ken Miles, meccanico e pilota geniale ma irascibile (Christian Bale), detestato anche e proprio dai vertici della Ford. Le Mans '66 - La grande sfida è un film che lascia senza [...] Vai alla recensione »
La storica e apparentemente impossibile rimonta delle Ford contro lo strapotere delle Ferrari, nei ruggenti anni 60, culminata con la sfida sul circuito di Le Mans. James Mangold è il tipo che ama i concetti semplici e lineari, su cui costruire trame corpose, ricche di aneddotica e di artificiose coincidenze. Specie se alle prese con il biopic sportivo, il genere in assoluto più suscettibile all'enfasi [...] Vai alla recensione »
Dopo essere stato costretto al ritiro dalle corse automobilistiche per un problema al cuore, Carrol Shelby si è riciclato come designer di auto e progettista. Quando alla sua porta bussa il patron della Ford, Henry Ford II, con l'"impossibile" richiesta di costruire un'auto capace di battere i rivali della Ferrari, Shelby si rivolge all'amico e collaboratore Ken Miles, pilota talentuoso quanto difficile [...] Vai alla recensione »
Quando nel 1963 Enzo Ferrari rifiuta di vendergli la propria scuderia perché gli americani non gli avrebbero concesso la gestione del reparto corse, Henry Ford II chiede al suo team di ingegneri e designer di costruire un'automobile più veloce del Cavallino Rosso in vista della gara di Le Mans, nel 1966. A capo della squadra incaricata di realizzare il prototipo c'è il visionario Carroll Shelby, vincitore [...] Vai alla recensione »
Tutto nacque dal tentativo di Henry Ford II di comprare la Ferrari, il marchio sportivo vincente, un ritorno d'immagine fondamentale per l'azienda da lui posseduta. Era il maggio del 1963 quando Lee Iacocca, incaricato di concludere l'acquisizione, si trovò l'aut aut di Enzo Ferrari («o la Ferrari mantiene la sua autonomia nelle decisioni da prendere nell'ambito del reparto corse, o non se ne fa niente») [...] Vai alla recensione »
"Le Mans '66 - La grande sfida" in Italia non avrà la strada spianata perché rievoca una memorabile corsa automobilistica vinta dalla Ford contro la Ferrari. Certo nel film c'è anche altro perché in fondo il tema principale è quello caro a una certa epica americana, la sfida contro se stessi prim'ancora che con i contendenti, l'agonismo costretto al rispetto delle regole, la sfida del singolo individuo [...] Vai alla recensione »