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Ultimo aggiornamento venerdì 24 marzo 2017
All'interno di una Spa apparentemente accogliente si nascondono dei segreti oscuri. Il benessere dei clienti non è l'obiettivo prioritario del centro. In Italia al Box Office La cura dal benessere ha incassato 516 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Il giovane e ambizioso Lockhart, venditore di successo di una grossa compagnia finanziaria americana, viene convocato dai soci per una delicata missione. Deve recarsi in una spa svizzera per riportare in America Roland Pembroke, il CEO dell'azienda, che non ha alcuna intenzione di tornare. Ben presto Lockhart capirà che uscire dalla misteriosa clinica del dottor Volmer non è facile quanto entrarvi.
Dopo decenni di placido riposo tra le alpi svizzere, le rinomate spa della confederazione elvetica godono in questi anni di una attenzione cinematografica inaspettata.
Difficile dire se sia stato Youth del nostro Sorrentino a ispirare Gore Verbinski per girare La cura dal benessere. Di certo è stato il flop di The Lone Ranger a spingerlo verso una produzione dal budget lievemente più contenuto, ma dalla fantasia a briglia sciolta. Verbinski ha tutta l'aria di divertirsi molto tra le corsie malsane di una clinica inquietante fin dal primo sguardo.
E il suo entusiasmo è talmente contagioso da spingere lo spettatore a seguire anche i rami collaterali e i MacGuffin più palesi di una trama da romanzetto pulp, che insiste sui punti deboli dell'uomo odierno - stress da superlavoro privo di orari, manie salutiste talora represse, ruolo subalterno degli affetti - fornendo soluzioni visive e narrative da film Hammer dei tempi d'oro.
Le sorprese in arrivo sono perlopiù intuibili, così come le metafore: sulla gioventù dell'uomo, incarnata da un Dane DeHaan vicino alla mimesi con Di Caprio e da una Mia Goth quanto mai fedele al proprio cognome; o sui potenti del mondo, che accorrono nelle alpi svizzere per farsi letteralmente (e gioiosamente) prosciugare. Tanto il plot che i suoi livelli di interpretazione sono costruiti con quella genuina e semplice saggezza che si confà al gotico d'antan.
Quanto allo stile, per lunghi tratti dei 146 minuti di La cura dal benessere è in azione il miglior Verbinski. Un uso personalissimo e talora audace della macchina da presa, spesso smarrita tra disturbanti dettagli di bulbi oculari, riflessi su specchi plurimi e dettagli maniacali, con una predilezione per l'orrore che si insinua nel subconscio rispetto a quello che atterrisce sfruttando decibel e subwoofer. Non tutto il reparto tecnico-artistico è su livelli d'eccellenza, a partire dalle musiche, che si consegnano sin dall'incipit a consunte cantilene stile Dario Argento. Ed è altresì impossibile non notare gli innumerevoli riferimenti di un film che abusa della licenza di citazione artistica - Argento, Kubrick, Fuller, Whale, lo Scorsese di Shutter Island - ma l'impressione generale restituita da La cura dal benessere è quella di un cinema che, in teoria, oggi "non si fa più", ma che si dimostra capace di trovare una sua dimensione, dignità e attualità al tempo della dittatura del digitale.
L'ambientazione principale è l'Europa, un sanitario vecchio stampo, costruzione nordica sui monti svizzeri riadattata a clinica privata, gotico nascosto ad arte per spuntare qua e là, interni da fine ottocento e un passato misterioso con un incendio e qualcuno pieno di bende nelle foto in bianco e nero dell'inaugurazione. Sulla mancanza di informazioni e sul fascino dei suoi ambienti si basa La cura dal benessere, il nuovo film di Gore Verbinski (4 anni dopo l'insuccesso di Lone Ranger). C'è il volto meschino di Dane DeHaan a fare da protagonista, uomo d'affari in erba che viene spedito dalla sua grande compagnia a recuperare il magnate perduto nella clinica.
I grattacieli americani sono sostituiti fin da subito dalla vera location del film, la Svizzera. Lì i toni dominanti sono quelli autunnali e cupi dei colori desaturati in postproduzione, e dopo un breve battibecco con chi gestisce l'istituzione, il protagonista ha un incidente d'auto che lo costringe a passare suo malgrado da visitatore a paziente dell'istituto.
Intorno a lui solo anziani in accappatoio, molto sereni e soddisfatti. Il titolo del film, La cura dal benessere, suggerisce che c'è poco di cui stare tranquilli. Verbinski prima ancora di dare il via alla serie I pirati dei Caraibi, diventando un peso massimo di Hollywood, si era messo in luce con il remake di grandissimo successo di un horror giapponese, negli anni in cui questi avevano scosso il mondo della paura in sala. The Ring (americano) era stata una scossa tellurica di grande maestria visiva e cura del montaggio, narrativamente anche superiore al proprio originale.
Ora finalmente sembra che, paranormale a parte, sia tornato alle atmosfere della tensione latente. Con un occhio forse più indirizzato a Il corridoio della paura e quell'idea di un sano trasformato in paziente dentro un'istituzione che può diventare in fretta un incubo, La cura dal benessere presenta la sua storia con una certa calma.
Un lavoro ancora tutto da scoprire
Solo dai primi 20 minuti, dall'incipit, il film pare infatti non avere alcuna fretta nel distendere la trama e una sana voglia di rimandare le risposte, accumulando quesiti, ansie e immagini misteriose (c'è una paziente che guarda tutto da sopra un muretto). Eppure è anche vero che questo genere di film ha il suo punto debole proprio nella risoluzione, nella maniera in cui, ammassati gli interrogativi, riesce a scioglierli senza perdere in plausibilità e dosando soddisfazione e frustrazione dello spettatore.
La visione di questa prima lunga introduzione non ha dato nessun indizio valevole sulla riuscita del film, ha messo senza dubbio la giusta curiosità senza far capire se voglia andare a parare nel territorio della paura irrazionale, nel labirinto mentale o nella discesa in un inferno solitario ed isolato.
Gore Verbinski è un ottimo regista, collaudato, visionario, in grado di maneggiare e destreggiarsi abilmente nell'horror, nel thriller e nel fantasy. Un regista nel quale si ha fiducia e che solitamente riesce a rendere molto bene sullo schermo. Ma sfortunatamente, la Cura del Benessere sembra più come un'opera incompiuta, un soggetto interessante colmo di idee e spunti, effetti [...] Vai alla recensione »
Un altro ammirevole lavoro di un regista che a dispetto della carriera "classica" a Hollywood,di tanto in tanto sa offrire prodotti personali di ben altro spessore.Un thriller horrorifico con virate nel gotico che non rinuncia ai soliti clichè(svolgimento con enigma da scoprire,ambiguità esibita dei cattivi e il finale non completamente tragico,ma a suo modo delicato,lievemente [...] Vai alla recensione »
béllo o brutto sono parole troppo corre per riassumere tante sfumature emozionali ritrovate in un film, come n una canzone...La Cura del benessere si può capire o vivere, per mio parere ed esperienza un film come una canzone appunto può trasmettere emozioni molto differenti tra le persone...Io ho vissuto una opera degna di attenzione, non per la storia in sè ma per tante [...] Vai alla recensione »
Inquietante è dir poco. L’ultimo lavoro da B movie di Gore Verbisnki (intelligente cineasta autore tra l’altro del thriller-horror The ring, della fortunata trilogia di Jack Sparrow, del dinamico cartoon Rango che mescolava ogni genere e dell’ultimo deludente Lone Ranger) ha il ricordo di un film alla Shutter Island condito con tanta paranoia, ipocondria e una spruzzata [...] Vai alla recensione »
Quattro stelle per il coraggio di proporre qualcosa di unico,sebbene pieno di tributi (fantasma dell'opera e zombi,tra gli altri),per le splendide e poetiche immagini,per la fantasia debordante. Una intensa favola horror,o un incubo soave,che rapisce con atmosfere oniriche. Tante sequenze indimenticabili,come il ballo degli ospiti della colonia e,di li a poco,l'aggressione che questi [...] Vai alla recensione »
L’amministratore delegato di un’importante azienda finanziaria soggiorna in Svizzera presso una clinica del benessere: un giovane dipendente è incaricato di riportarlo a New York perché firmi un documento di fusione. Il viaggio del giovane Lockhart si rivela, però, problematico sin dall’inizio. Nella clinica, situata in un bellissimo castello a picco sui monti, [...] Vai alla recensione »
Fantasy horror di Verbinski del 2016 con un plot che si ispira vagamente al Dracula di Bram Stoker. La potenza suggestiva delle immagini supporta efficacemente la costruzione narrativa di una storia, che, pur risultando scontata nella sua struttura perfettamente aderente allo schema favolistico di Propp, non manca di suspense e colpi di scena e tiene con il fiato sospeso lo spettatore per tutta la [...] Vai alla recensione »
Un giovane e rampante broker finanziario viene incaricato dal consiglio dell'azienda per cui lavora di riportare in sede uno dei soci fondatori sparito ormai da diverso tempo tra i monti svizzeri in un'esclusiva SPA. L'incarico sembra semplice quanto impellente visto che a causa dell'assenza del sig. Pembroke l'azienda rischia un rovinoso fallimento.
Incaricato di ricondurre a New York l'amministratore delegato di una società di Wall Street nell'imminenza di una importante fusione, il giovane e arrivista Lockhart si reca nel remoto ed isolato centro termale svizzero dove questi si è rifugiato, ma si rende ben presto conto che quello che sembrava un esclusivo sanatorio per clienti facoltosi, nasconde in realtà un orribile segreto legato alla macabra [...] Vai alla recensione »
Gore Verbinski (The Mexican - Amore senza la sicura; The Ring; Pirati dei Caraibi - La maledizione della prima luna/ La maledizione del forziere fantasma/ Ai confini del mondo) con La cura dal benessere confeziona un buon thriller dal ritmo blando ma teso. Il film è per lunghi tratti convincente e deciso mentre in altri punti sembra vacillare, specialmente quando ci si avvicina alla conclusione. [...] Vai alla recensione »
Io continuo ad andare al cinema e la passione rimane intatta, ma di fronte a film come questo ci si deve chiedere a che cosa questa meravigliosa arte sta andando incontro. Non possiamo meravigliarci poi se il pubblico abbandona le sale e persino la critica di mymovies dà un giudizii positivo aun' opera di tal genere. Dopo un inizio che arrivo a definird anche accettabile con atmosfere che [...] Vai alla recensione »
Dal trailer si intuisce subito la somiglianza con shutter Island, ma la situazione diventa ridicola andando a vedere il film, è esattamente la brutta copia, non hanno neanche provato a migliorare il finale, che come in shutter Island, lascia un velo di dubbio e di mistero, inoltre nel film non avviene nessun evento che aggiunge alla storia presentata nel trailer.
che mi hanno completamente presa e messa nel'attesa di un bel film, purtroppo non ho visto cio' che aspettavo. La vicenda narrata e' pasticciata, mi e' parso si siano aperte molte porte senza approfondimenti adeguati : si tratra di un horror? O di un thriller? O qualcos'altro? Salvo gli interpreti anche se si tratta di attori che fanno quasi sempre le stesse parti, ma.
Mah...,che delusione un film inverosimile,senza suspence,ridicolo,pretenzioso..., guardate un Hitchcock così per capire cos'è il Cinema, perché qui non lo potete capire
Gore verbinsky dovrebbe studiare Hitchcock, magari imparerebbe qualcosa! State alla larga ,un film che dire deludente e come minimo fargli un complimento!!
Noioso,pretenzioso, inverosimile,per nulla inquietante,scarso,stupido uno snodo importante che arriva solo a 25 Min dalla fine e che svela nulla di sorprendente,state alla larga, e guardate un Hitchcock!!
Noioso,pretenzioso, inverosimile,per nulla inquietante,scarso,stupido uno snodo importante che arriva solo a 25 Min dalla fine e che svela nulla di sorprendente,state alla larga, e guardate un Hitchcock!!
Giovane broker americano viene mandato in una clinica del benessere tra le alpi svizzere per riportare a casa uno dei soci, il signor Pembroke, l'uomo si rifiuta di venire perchè dice di non stare bene. Si respira un clima strano all'interno di questa clinica, ed il giovane Lockhart lo intuisce e cerca di scoprire cosa si cela dietro quelle mura.
Per chi ama thriller e mistero il film è perfetto, rimane qualche domanda ma non importa, il regista Verbinski (The Ring) è uno che ci sa fare. Paesaggi mozzafiato valgono il prezzo del biglietto al cinema, attori di spessore( per chi li conosce) non deludono,sopprattutto un DeHaan immedesimato alla perfezione nel suo ruolo .
Mi chiamo Flavia Ostani. Ho visionato il film "La cura del benessere" in DVD, avendolo purtroppo perduto al cinema. La vicenda è chiarissima e tutto si dipana in modo lineare e avvincente, nella migliore tradizione [...] Vai alla recensione »
È un film che nel suo complesso è molto carino ma che nella parte dell'incidente, all'inizio del film, lascia molto a desiderare. Scena alquanto assurda poiché la sopravvivenza del ragazzo è folle. Su questo è un flop. Regista buono ma non il meglio che uno spettatore possa desiderare per gustarsi un buon film.
È un film che nel complesso è molto carino ma che nella parte iniziale del film nella scena dell'incidente lascia molto a desiderare. Scena alquanto assurda in quanto il protagonista è vivo per volontà divina. Grave pecca e macchia sul film che ritengo non all'altezza delle aspettative. Non adatto ad un pubblico sensibile.
Un film che nel complesso è carino ma che nella scena iniziale dell'incidente si rivela abbastanza assurdo. Quasi un flop.
A dir poco inutile come film... io non lo consiglio a nessuno! Di film fantastici/horror/thriller ne hanno fatti ma questo ragazzi ...è proprio vomitatevole, nauseante nel vero senso delle parole! Cioè io penso il regista che mente contornata che ha! Mi sono rimaste inpresse alcune scene che sicuramente farò difficoltà a scordarmele ! Cazzo!! Che schifo!! Fate [...] Vai alla recensione »
Mi è piaciuto nonostante sia un po' pesante e lungo. La trama è bella e particolare, ma mi aspettavo un film diverso, con più scene horror. Da come si vede nel trailer sembra che venga torturato continuamente e pieno di azione, invece viene torturato solo quella volta che si vede nel trailer, per il resto è tutto un thriller drammatico. Bello comunque
Temevo peggio, anche se non è un filmone. Non mi ha mai annoiato e mi incuriosiva capire cosa stesse succedendo, quindi il suo l'ha fatto. Finale che si intuiva già in anticipo. Film sicuramente non per tutti, ad alcuni potrebbe decisamente non piacere.
Una delusione... Fotografia e regia illudono che sia un film serio...ma la trama è veramente deludente. Un film noioso e inutilmente lungo per sapere già come finirà perché è tutto prevedibile... peccato perché le atmosfere sono belle ed è ben girato e anche il protagonista che è bravo.
Uno dei film più brutti che io abbia mai visto. Il trailer ingannevole, mi aspettavo altro. Spesso si passa da una scena all'altra senza capire come. Non sono amante del genere, ma questo film è veramente senza senso. Soldi buttati. Tra l'altro dura anche veramente troppo(145 min). Il finale altrettanto stupido come tutto il film! Non lo consiglio a nessuno, andate a vedere altro!!!&nb [...] Vai alla recensione »
Film diverso da ciò che ti aspetteresti dai trailer che hanno rilasciato, ma va bene così perchè quello che ho visto è andato ben oltre le mie aspettative. Una classica fiaba horror. Regia e fotografia eccelse.
Se vi aspettate, come il trailer fa presupporre in mala fede, un film tipo shutter Island, allora non andatelo a vedere.
"C'è una terribile oscurità qui". Come spesso accade, è la battuta di uno dei personaggi minori quella che meglio sa descrivere l'atmosfera di un film, in questo caso La cura dal benessere, nuova poliforme creatura di quel Gore Verbinski già regista di Pirati dei Caraibi e The Ring.
Stavolta firma un ibrido tra thriller e horror, basato su uno spunto narrativo geniale: l'ossessione verso il benessere del nostro secolo (e non solo). La fissazione per i corpi che il più delle volte finisce per oscurare la "mens sana". L'urgenza di trovare una cura per qualsiasi cosa. La voglia di sottoporsi liberamente alle più spericolate sperimentazioni pur di rintracciare, in una spa di lusso come in una qualunque vasca termale, quel sacro Graal che altro non è se non la ricerca ostinata di un'utopia. Di una felicità mai pienamente raggiungibile.
Spunto narrativo interessante, da cui si dipana qualcosa che si pone a metà tra detective e mystery movie: il film si apre a Wall Street, mentre un uomo viene colto da infarto e un importante businessman annuncia via lettera la sua partenza al fine di 'ascoltare il proprio corpo' presso un centro benessere sulle Alpi svizzere.
Al giovane e spregiudicato broker Lockhart viene minacciosamente assegnato il compito di andarlo a riprendere. È ignaro, come lo spettatore, che dietro sorrisi di cortesia e trattamenti amorevoli si nascondano segreti e misteri centenari, orride sperimentazioni sui corpi e delitti a ripetizione: naturalmente, lo scoprirà a sue spese. Ad interpretarlo c'è quel Dane DeHaan già internazionalmente applaudito nelle vesti di James Dean in Life. Qui veste i panni di un ambizioso stakanovista in fuga da se stesso e da un doloroso ricordo, difficile da accettare.
Regista della versione americana di The Ring, poi dei primi tre episodi della serie Pirati dei Caraibi, Gore Verbinski torna al thriller orrorifico con una trama di misteri ambientata sulle Alpi svizzere. Lockhart, giovane e ambizioso executive di una grande società newyorkese di servizi finanziari (Dane DeHaan, bravo a risultare antipatico come la parte esige), è inviato dai superiori alla ricerca [...] Vai alla recensione »