La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una pietra miliare nel cinema di Bertolucci, capace di fondere la dimensione spettacolare con quella di una storia non 'epica'. Drammatico, Italia1987. Durata 163 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
La storia vera di Pu Yi che nacque imperatore e morì cittadino qualsiasi della Repubblica Popolare Cinese. Espandi ▽
Melodramma in due parti, è la storia vera di Pu Yi che nacque (1906) imperatore e morì (1967) cittadino qualsiasi della Repubblica Popolare Cinese. Tragitto di un uomo dall'onnipotenza alla normalità, dal buio della nevrosi alla luce della quotidianità, ma anche parabola di un attore coatto, di qualcuno costretto - bambino dai compatrioti, adulto dai giapponesi invasori - a recitare una parte che, in fondo, gli piace. Cinema alla grande e talvolta grande cinema. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una storia di solidarietà e amore fra (cuccioli di) uomo e animale senza sentimentalismi o piaggeria. Avventura, Italia2022. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Una storia ricca d'avventura ed emozioni che riflette sulla sempre più urgente questione della scomparsa delle tigri di cui restano solo 3900 esemplari in libertà Espandi ▽
Balmani è un 12enne che ha perso la madre nel terremoto che ha devastato il Nepal, ed è stato mandato in un orfanotrofio lontano da casa, l'Ananadita Children's Home. Ma il ragazzino vorrebbe tornare nella sua Katmandu, e a nulla valgono le attenzioni che Hanna, capostruttura dell'orfanotrofio, gli riserva, immedesimandosi nel suo smarrimento: anche lei infatti è un'orfana, e ha la missione di aiutare chi ha subìto la sua stessa sorte. Nella zona alcuni bracconieri uccidono una tigre del Bengala e le sottraggono il piccolo, ma Balmani, in fuga dall'orfanotrofio, vede il cucciolo e lo libera, portandolo con sé.
Brando Quilici, figlio dell'indimenticato documentarista Folco, mette a frutto la sua lunga esperienza come regista di speciali del National Geographic e del Discovery Channel per narrare attraverso immagini sontuose l'avventura di Il ragazzo e la tigre che trae ispirazione da una leggenda popolare, portando gli spettatori in luoghi inaccessibili e incontaminati e facendocene scoprire tutta la meraviglia.
Quilici riesce a raccontare non solo la magnificenza della natura ma anche la profondità dei sentimenti degli esseri umani che popolano quei luoghi. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un giovanotto, fanatico dell'America, ne combina di tutti i colori. L'ultima è quella di mettersi su un cornicione, come il protagonista di Quattordicesima ora, minacciando di buttarsi giù se non lo accontentano nelle sue bambinate. Espandi ▽
Un giovanotto, fanatico dell'America, ne combina di tutti i colori. L'ultima è quella di mettersi su un cornicione, come il protagonista di Quattordicesima ora, minacciando di buttarsi giù se non lo accontentano nelle sue bambinate. Sordi, alla sua prima stagione come campione degli incassi, riprende, allargandola al film di novanta minuti, la macchietta di Nando Moriconi. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
All'alba degli imminenti successi internazionali, una gemma di Bertolucci da riscoprire. Drammatico, Italia1970. Durata 116 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Un giovane, che crede di aver compiuto un omicidio, per rientrare nella "normalità" aderisce al regime, diventandone un sicario. Espandi ▽
Il film è tratto dall'omonimo romanzo di Moravia. Un giovane, che crede di aver compiuto un omicidio, per rientrare nella "normalità" aderisce al regime, diventandone addirittura uno fra i sicari più crudeli: durante il viaggio di nozze, a Parigi, si fa affidare una pericolosa missione e uccide un professore antifascista. Il 25 luglio 1943, tuttavia, durante le manifestazioni per la caduta di Mussolini, incontra per caso l'uomo che credeva di avere ammazzato tanti anni prima: la sua tragica corsa al conformismo è stata generata da un equivoco. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una macchina ben oliata - con dialoghi fortemente letterari e illustrazioni da storyboard. Peccato per il rumore degli ingranaggi. Drammatico, Italia2022. Durata 126 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Lago di Como. Un addetto alla raccolta dei rifiuti colleziona spazzatura e alla sera fa il giro dei locali notturni, nascosto dietro un parrucchino e un paio di baffi finti. Una voce maschile da dietro una porta verde gli dice quello che deve fare. Poi c'è una madre cerca di proteggere le donne del luogo, una tredicenne con un ciuffo viola che ha un rapporto conflittuale con i genitori. Questi personaggi finiranno per portare a compimento un complicato disegno del destino, che parte dall'assunto che "il Male è un cerchio".
Carrisi è maestro nel tenere alta la curiosità e la tensione, e si diverte a creare meccanismi ad orologeria. Tuttavia sembra davvero che giochi a "fare come se", attingendo, oltre che ai suoi studi di Criminologia, a tutti gli stilemi (e talvolta i cliché) del cinema e della serialità d'oltreoceano, a scapito di una cifra autoriale originale e di uno spontaneo slancio narrativo.
Così i dialoghi restano fortemente letterari, le inquadrature rimangono illustrazioni da storyboard (con una preferenza per il piano inclinato laddove si vuole rappresentare la mente deviata del protagonista), gli attori appaiono come simulacri di verità, i rapporti fra i personaggi si confermano rotelle del meccanismo narrativo. In altre parole la macchina è ben oliata, ma si sente il rumore degli ingranaggi. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un road movie malinconico con una Stefania Sandrelli istrionica e vitale ma troppo poco guidata. Commedia, Italia2022. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una star del liscio di 70 anni si mette in viaggio verso i luoghi e le persone che più ha amato. Espandi ▽
Olimpia ha una settantina d’anni e un trascorso di successi come cantante da balera insieme alla sua band, I capricci di Olimpia. In Emilia Romagna è stata una star, ma ora “i suoi capricci non li ascolta più nessuno”. Un viaggio verso Zurigo in compagnia della mite Maria, fidanzata del bagnino del lido dove prende ancora il sole in topless, sarà di un’avventura che cambierà la vita a entrambe. Acqua e anice è un road movie lungo il passato pieno di successi, ma anche di errori, di Olimpia, che è stata molto amata e molto offesa. La sceneggiatura, firmata dal regista Corrado Ceron insieme a Federico Fava e Valentina Zanella, ha una sua grazia triste, ma la regia è incerta, forse intimidita dalla presenza di Stefania Sandrelli che, nel ruolo di Olimpia, ha momenti di ineffabile grandezza, ma avrebbe avuto bisogno di una direzione più precisa: come uno Stradivari che necessita di un direttore d’orchestra di grande capacità di controllo. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un marito e una moglie sono separati da duecento metri che non possono oltrepassare. Quando il figlio starà male però, l'uomo farà di tutto per abbattere il muro. Espandi ▽
La famiglia di Mustafa e sua moglie Salwa è divisa dal muro che separa palestinesi e israeliani in Cisgiordania. Lui si rifiuta di accettare il visto di lavoro israeliano per risiedere nella propria terra e così ha scelto di vivere oltre la barriera, separato dalle persone che ama. La situazione mette in crisi la famiglia, ma Mustafa e Salwa fanno di tutto per far funzionare le cose. Un giorno Mustafa viene avvisato che il figlio ha avuto un incidente: l'uomo si precipita al checkpoint israeliano, ma a causa di un problema burocratico gli viene negato l'ingresso. Disperato, chiede aiuto a un contrabbandiere e insieme ad altri passeggeri s'imbarca in un viaggio sulle colline lungo le quali scorre il confine. Un viaggio di chilometri per coprire una distanza idealmente percorribile in appena 200 metri… Un piccolo film dichiaratamente politico, che alla maniera delle commedie balcaniche trova nelle ferite di una terra la metafora del male che la affligge.
La geometria insegna che il modo più veloce per unire due punti è tracciare una retta. La vita e la Storia, però, hanno da sempre altre regole, altri piani, e le rette possono spezzarsi di fronte a un muro o diventare linee circonflesse e tortuose che uniscono i punti in maniera imprevedibili. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un'action comedy condita da situazioni esilaranti e rocambolesche, guidata da due personaggi agli antipodi, un influencer e un intellettuale. Espandi ▽
Nel mondo è successo un fatto triste: uno strano virus invece di attaccare gli esseri umani si è abbattuto sulle piante di canapa. La marijuana è così estinta, e con lei sembra esser venuta meno anche la spensieratezza delle persone. Quando nel giardino dell'influencer Natal spunta fuori una pianta, ultimo esemplare maschio del pianeta, un'idea s'affaccia repentina nella sua mente: trovare un'esemplare di pianta femmina. Dopo il debutto alla regia con 7 ore per farti innamorare, Morelli torna dietro la macchina da presa con Falla girare. L'attore napoletano interpreta un personaggio molto simile all'Ispettore Coliandro che lo ha portato alla fama, e cioè Natan l'influencer e accanto a lui chiama Ciro Priello e Fabio Balsamo dei The Jackal, Laura Adriani, il comico Giovanni Esposito e Michele Placido. Tutti insieme formano un ottimo gruppo per questa commedia d'azione in cui le gag non mancano, anche se ne vorremmo di più e di più volgari anche, senza paura di lasciarsi andare; anche perché ci sembra che gli spettatori, dopo anni di piattaforme che di commedie americane scoppiano, siano più che pronti alla gag irriverenti… Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Un film fatto di luci e ombre, magnifico nella fotografia ma ridondante e sin troppo didascalico nella scrittura. Drammatico, Italia2022. Durata 120 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un artista geniale e sovversivo che vive con il peso di una condanna a morte e su cui sta per allungarsi l'Ombra di un implacabile potere occulto. Espandi ▽
Napoli, 1609. Michelangelo Merisi trova rifugio presso la famiglia Colonna in attesa della grazia papale che gli permetterebbe di sfuggire alla decapitazione per aver ucciso l’amico-rivale Ranuccio. Per questo la Chiesa gli mette alle calcagna una sorta di inquisitore che ha il compito di indagare sul suo passato e di mettersi in contatto con le persone a lui più vicine, quelle che malgrado tutto lo proteggono.Di luce e di ombra è fatto il film di Placido, scritto insieme a Sandro Petraglia e a Fidel Signorile, e la fotografia di Michele D’Attanasio evoca quel contrasto fra oscurità diffusa e illuminazione mirata che è caratteristica saliente della pittura del Caravaggio: una fotografia magnifica e coraggiosa che trae il meglio dall’ottimo lavoro di scenografia e costumi (di Tonino Zera e Carlo Poggioli), creando una sintesi pittorica fra l’opera caravaggesca e l’estetica cinematografica. La regia di Placido invece calca eccessivamente la mano su ogni scena e reitera all’infinito il messaggio sulla libertà dell’artista che ha il dovere di raccontare la verità senza adeguarsi alle pressioni esterne, in questo caso la finzione di matrice religiosa imposta dalla Chiesa e un’Accademia manierata e conservatrice. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una favola scanzonata, meravigliosamente interpretata, tra rimandi epici e digressioni liriche. Commedia, Italia2022. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Astolfo, un pensionato che dalla vita non si aspettava più niente, viene sfrattato dal suo appartamento e ripara nella vecchia casa di famiglia. Lì incontrerà Stefania e si innamora. Espandi ▽
Astolfo è un professore in pensione che vive a Roma in un vecchio appartamento da cui viene gentilente sfrattato. Gli affitti sono lievitati e il professore decide di tornare in provincia. L’amore per Stefania, una bella signora introdotta dal cugino farfallone, scuoterà l’ordinarietà del quotidiano e darà un senso nuovo alla sua esistenza. Gianni Di Gregorio riporta sullo schermo il suo personaggio romano chiamato archetipicamente “il professore”. Il regista non nasconde niente sotto le borse degli occhi, le rughe della vita, il desiderio che lo assilla e che finalmente soddisfa fuori dalle mura di Roma. Se il regista infonde al suo avatar la stessa nonchalance bonaria, costruendo il suo film su una pacata verve dialogica, Stefania Sandrelli impone ancora la sua bellezza di vergine siciliana, sedotta ma non abbandonata perché Astolfo la porta via con sé. Al ritmo calmo e tranquillo della sua Panda bianca. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Bellocchio torna a leggere "gli anni di piombo" da un punto di vista femminile, riflettendo sull'animo umano. Storico, Italia2003. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Gli "anni di piombo" rivivono attraverso la vicenda di Chiara, brigatista coinvolta nel rapimento di Aldo Moro. Espandi ▽
Gli "anni di piombo" rivivono attraverso la vicenda di Chiara, brigatista coinvolta nel rapimento di Aldo Moro.
L'ideologia si intreccia con la sua esistenza quotidiana, l'anima della combattente crede nella rivoluzione che sta per compiersi. Ma l'utopia non riesce a compensare la ferocia della lotta e Chiara comincia ad avvertire un dubbio morale che indebolisce le sue certezze.
Del sequestro e dell'omicidio di Aldo Moro sembrava si fosse detto e scritto ormai tutto. Bellocchio non teme i confronti e ci propone un altro punto di vista. Si tratta di un punto di vista al femminile a cui la brava Maya Sansa conferisce il giusto mix di realismo e onirismo. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Bellocchio affronta la serialità come il più geniale degli showrunner. Una pagina 'ignobile' della nostra storia raccontata con impeto sanguigno e indignazione. Drammatico, Italia2022. Durata 330 Minuti.
Una serie interamente dedicata al rapimento e all'assassinio di Aldo Moro. Espandi ▽
“Aldo Moro è l’Italia”, si dice in Esterno Notte, la serie in sei puntate con cui Marco Bellocchio rimette mano al racconto del caso Moro, vent’anni dopo il suo Buongiorno, notte. Ed è proprio come cartina di tornasole del nostro Paese che Bellocchio affronta di nuovo quel vulnus, rifrangendo la vicenda attraverso vari prisma. Bellocchio affronta la serialità come il più geniale degli showrunner, perché invece di puntate crea stazioni della Via Crucis per un morituro predestinato dalle sue scelte politiche e personali: e il ticchettio con cui comincia il racconto segnala l’inizio del conto alla rovescia della sua parabola cristica. La maestria di Bellocchio e dei suoi cosceneggiatori sta nel raccontare con impeto sanguigno e indignazione, nel giustapporre momenti e immagini (il montaggio impeccabile è di Francesca Calvelli), nell’evocare fantasmi, nel trovare gli accompagnamenti musicali giusti (compresa un’Internazionale “wagneriana”), nell’intessere immagini di archivio e frammenti di TG che ci ricordano lo stupore annichilito con cui tutti abbiamo seguito la vicenda. Il registro con cui Bellocchio ripercorre questa “storia ignobile” da par suo si muove fra il grottesco e il ridicolo, fra l’impasse istituzionale e il delirio ideologico delle BR. Un mondo che “si ci fosse luce sarebbe bellissimo”, ma che invece è l’esterno notte della nostra coscienza. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.