
Titolo originale | Glass Beach |
Anno | 2025 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 101 minuti |
Al cinema | 2 sale cinematografiche |
Regia di | Will Geiger |
Attori | Claudio Castrogiovanni, Daniela Scattolin, Rita De Donato, Souleyman Diakite Peppino Mazzotta, Corrado Fortuna, Silvio Laviano, Cosimo Coltraro. |
Uscita | lunedì 30 giugno 2025 |
Distribuzione | Nfilm |
MYmonetro | 4,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 3 luglio 2025
Un racconto intimo che esplora la possibilità di rinascita proprio nel luogo dove tutto sembrava perduto. Spiaggia di Vetro è 120° in classifica al Box Office, ieri ha incassato € 22,00 e registrato 510 presenze.
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Salvo è un pescatore siciliano che ha trovato lavoro in Calabria nella produzione di carbone di qualità. In seguito ad un ictus che ha colpito il padre fa ritorno al paese. Trova la casa del genitore abitata dall'immigrata africana Binta con il figlio Moussa. La donna ha curato il padre ed è stata da lui autorizzata a vivere nell'edificio. Salvo vorrebbe poterli mandare via ma progressivamente Moussa gli si avvicina mentre invece a lui non è consentito di vedere la famiglia, di cui vorrebbe ottenere l'affidamento condiviso, se non sotto sorveglianza.
Un film che nasce dall'interesse e dall'amore per l'area dello stretto di Messina da parte di un regista americano.
Will Geiger ha trascorso quattro anni nella zona tra la Calabria e la Sicilia per conoscere il territorio e, soprattutto, per entrare nello spirito delle persone che lo abitano. Ne è nata una sceneggiatura che ha dato origine a un film che non ha nulla della possibile visione stereotipa di qualcuno venuto da fuori. Tutto quanto vi accade è plausibile e si inserisce nel quadro di un percorso di un possibile ma non scontato ritrovamento di se stesso segnato da tappe precise che si avvertono come scritte e poi portate sullo schermo da una persona che conosce le tematiche che sta trattando e le sa calare correttamente nel contesto sociale. A partire dalla sequenza quasi onirica della produzione del carbone (che serve per l'affumicatura di prodotti alimentari pregiati) per poi passare alla luminosa (dal punto di vista ambientale) ma per altri versi oscura terra natia.
Quello di Geiger è un film che tocca una molteplicità di temi che, grazie a tutti gli interpreti su cui si evidenzia l'immersione nella personalità di Salvo da parte di Claudio Castrogiovanni, emergono progressivamente senza mai assumere la dimensione del 'messaggio'. Ci viene chiesto, molto più semplicemente (ma anche con maggiore acutezza sul piano della scrittura) di seguire il nostos doloroso di un uomo che ha cercato di allontanarsi da ciò che gli creava dolore senza però riuscirvi. Il ritorno a casa riporta tutto in superficie per qualcuno che ha vissuto male il ruolo di figlio a causa di un padre malato di gelosia nei confronti della moglie e che ora, come genitore, si vede tenuto lontano dalla figlia ancora bambina. Ne scopriremo le cause ma ciò che più conta è la fatica che Salvo prova nel cercare dentro di sé quel senso di umanità perdonante e perdonata che sembra essersi dissolto.
Salvo è un uomo ormai dis-integrato che, quando si trova dinanzi all'abitazione paterna abitata da una giovane donna africana e dal figlio, non può comprendere che, a differenza sua, per loro l'integrazione è avvenuta. Anche se, come ci viene ricordato, non è mai una conquista definitiva perché c'è sempre in agguato il veleno della discriminazione. Geiger sa cogliere anche nei dettagli lo spirito del luogo. Si va dal poliziotto disponibile ad aggiustare le cose purché poi il protagonista addivenga a più miti consigli sulla richiesta di affidamento condiviso, ai vecchi amici che vorrebbero riaprire il dialogo interrotto dal suo allontanamento.
Su tutto ciò va poi sottolineato il significato simbolico che viene ad assumere la feluca con il senso che la sua riparazione assume per Salvo e su come finisca poi con il modificarsi grazie all'intervento del piccolo Moussa. L'evangelico mandato: "Ama il prossimo tuo come te stesso" si traduce in un iter che ha bisogno innanzitutto della disponibilità di Salvo nel tornare ad amarsi. Spetterà al finale del film mostrarci se, nonostante tutto, vi riesca o meno.
In sala eravamo in due. Il gestore del cinema non voleva neanche iniziare la proiezione. Alla fine si è impietosito di due pellegrini che erano approdati a quei lidi sotto il sole di luglio. E siamo stati premiati perché abbiamo visto un film bellissimo, che parla proprio di un approdo di un profugo della vita, di un ritorno a Itaca senza nulla di epico, ma piuttosto di tragico.
Un film stupendo, che ti entra subito nel cuore. Uno straordinario Claudio Castrogiovanni, rude, scontroso, ma che ti fa innamorare del personaggio. Scorci mozzafiato. Consigliatissimo.
Un film stupendo, che ti entra subito nel cuore gi? dalle prime battute. Uno straordinario Claudio Castrogiovanni, nei panni di Salvo, un uomo rude, schivo, segnato dal dolore, ma che grazie alla sua magistrale interpretazione ti fa innamorare del personaggio. Immagini suggestive, scenari mozzafiato. Film consigliatissimo.
Finalmente un film, una storia, un vissuto tragico di dolore, di perdono e soprattutto di Rinascita..IL regista Will Geiger ha voluto trasmettere un tema cos? profondo scegliendo dei luoghi cio? la nostra terra come punto di forza per trasmettere la forza, il coraggio e la bellezza dove tutto sembrava essere perduto...Grazie Will, per aver creduto in questo progetto, grazie per aver portato al cinema [...] Vai alla recensione »
Sono uscito dal cinema con il cuore pieno. Spiaggia di Vetro ? uno di quei film rari che ti travolgono, ti sorprendono, ti entrano dentro piano e poi ti restano l?, come una marea che non si ritira.La sala a Torino non era particolarmente affollata, ma bastava guardarsi intorno per capire che ogni singolo spettatore era profondamente coinvolto. Nessuno parlava, nessuno si muoveva: eravamo tutti immersi. [...] Vai alla recensione »