spione
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domenica 18 agosto 2024
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il viaggio di olimpia, il viaggio di noi.
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Il segreto sta nel liquore: difficile dire se è l'acqua che lava l'anice o l'anice che intorbida l'acqua, ma è l'effetto finale quello che conta.
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Il segreto sta nel liquore: difficile dire se è l'acqua che lava l'anice o l'anice che intorbida l'acqua, ma è l'effetto finale quello che conta.
Adoro andare a scovare col lanternino i gioiellini nascosti nelle pieghe delle piattaforme televisive, in mezzo a quintali di materiale mediocre. È il caso di questo film d'esordio di Corrado Ceron, 44enne vicentino laureato in filosofia, che sceglie di cimentarsi nientemeno che in un apologo sulla malattia, la decadenza e la morte. Non per indurci a piangerci addosso, però, ma per tirarne fuori un film imprevedibilmente ottimista e traboccante di vita. Perché, come l'acqua e anice, anche quest'ultima ha un segreto: la libertà di scelta, l'autodeterminazione, il fare ciò che ci sembra giusto e doveroso anche quando il prezzo da pagare è alto. Il più alto di tutti.
La Sandrelli mi è sempre stata simpatica, anche se resto convinto che non abbia mai imparato a recitare. Qui mi pare che lo dimostri appieno, in un ruolo che sarebbe stato perfetto per quell'altra cazzamorta della Milo e a cui comunque riesce a donare una certa credibilità. Le fa da perfetto contraltare Silvia D'Amico, molto meno famosa, con 40 anni di meno e secondo me è assai brava ("Il rosso e il blu", "Non essere cattivo", "Hotel Gagarin"). E poi naturalmente c'è Paolo Rossi, che si muove nel suo personaggio come un topo nel gruviera. Non ultimo dei protagonisti il bel paesaggio del parco del delta del Po, che fa da sfondo perfetto alla malinconica bellezza di una storia che coinvolge, commuove, convince. Bravi tutti davvero.
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doriana goio
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mercoledì 9 novembre 2022
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la vita raccontata con ironia
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Temi importanti quali l'amicizia, l'amore, la vecchiaia, la demenza, il suicidio assistito, l'incertezza esistenziale vengono raccontati con delicatezza, impegno, ironia; una sorta di "leggerezza" della realtà.
Un'ottima Stefania Sandrelli nel ruolo della protagonista Olimpia.
Convincono le interpretazioni di Silvia D'Amico e Paolo Rossi
Perfetta la regia di Corrado Ceron che con silenzi, immagini, sguardi, canzoni riesce a coinvolgere ed emozionare lasciando spazio alle riflessioni.
Ne consiglio la visione.
Doriana
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iris
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lunedì 10 ottobre 2022
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toccante e profondo
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Dopo un’ ottimo inizio carico di pathos e una bellissima fotografia il film si siede su una serie di scenette e battutine che ricordano le tanto amate fiction nostrane. Tralasciando le ormai solite dronate da documentario della domenica e una sceneggiatura non sempre brillante, più si va avanti con la storia e più si viene coinvolti e ci si rende conto che c’è qualcosa sotto quello strato superficiale di banalità. La regia si fa interessante e curiosa, sperimenta immagini asimmetriche di grande bellezza accompagnate da una luce e da delle atmosfere azzeccatissime difficili da ritrovare nel cinema italiano. Così, senza che ce ne accorgiamo, veniamo presi per mano e con dolcezza ci ritroviamo a viaggiare insieme alle due protagoniste tra battibecchi e scherzi a mettere in ordine i capitoli del passato di Olimpia e a condividerne gli stati d’animo e gli umori.
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Dopo un’ ottimo inizio carico di pathos e una bellissima fotografia il film si siede su una serie di scenette e battutine che ricordano le tanto amate fiction nostrane. Tralasciando le ormai solite dronate da documentario della domenica e una sceneggiatura non sempre brillante, più si va avanti con la storia e più si viene coinvolti e ci si rende conto che c’è qualcosa sotto quello strato superficiale di banalità. La regia si fa interessante e curiosa, sperimenta immagini asimmetriche di grande bellezza accompagnate da una luce e da delle atmosfere azzeccatissime difficili da ritrovare nel cinema italiano. Così, senza che ce ne accorgiamo, veniamo presi per mano e con dolcezza ci ritroviamo a viaggiare insieme alle due protagoniste tra battibecchi e scherzi a mettere in ordine i capitoli del passato di Olimpia e a condividerne gli stati d’animo e gli umori. Così questo viaggio cinematografico con un’inizio zoppicante si rivelerà lungo il tragitto molto più interessante e profondo di quello che lasciava intravedere e finirà sull’ interrogarci su temi etici ed esistenziali. Veramente un film interessante e toccante che, con un po' più di coraggio e una sceneggiatura più matura, poteva toccare vette più alte e magari farsi notare in festival internazionali. Vale la pena di essere visto e vissuto. Consigliato!
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iris
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lunedì 10 ottobre 2022
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un film che vale la pena di essere visto!
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Dopo un’ ottimo inizio carico di pathos e una bellissima fotografia il film si siede su una serie di scenette e battutine che ricordano le tanto amate fiction nostrane. Tralasciando le ormai solite dronate da "documentario" della domenica e una sceneggiatura non sempre brillante, più si va avanti con la storia più si viene coinvolti e ci si rende conto che c’è qualcosa sotto quello strato superficiale di banalità. La regia si fa interessante e curiosa, sperimenta immagini asimmetriche di grande bellezza accompagnate da una luce e da delle atmosfere azzeccatissime difficili da ritrovare nel cinema italiano. Così, senza che ce ne accorgiamo, veniamo presi per mano e con dolcezza ci ritroviamo a viaggiare insieme alle due protagoniste tra scherzi e battibecchi a mettere in ordine i capitoli del passato di Olimpia e a condividerne gli stati d’animo e gli umori.
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Dopo un’ ottimo inizio carico di pathos e una bellissima fotografia il film si siede su una serie di scenette e battutine che ricordano le tanto amate fiction nostrane. Tralasciando le ormai solite dronate da "documentario" della domenica e una sceneggiatura non sempre brillante, più si va avanti con la storia più si viene coinvolti e ci si rende conto che c’è qualcosa sotto quello strato superficiale di banalità. La regia si fa interessante e curiosa, sperimenta immagini asimmetriche di grande bellezza accompagnate da una luce e da delle atmosfere azzeccatissime difficili da ritrovare nel cinema italiano. Così, senza che ce ne accorgiamo, veniamo presi per mano e con dolcezza ci ritroviamo a viaggiare insieme alle due protagoniste tra scherzi e battibecchi a mettere in ordine i capitoli del passato di Olimpia e a condividerne gli stati d’animo e gli umori. Così questo viaggio cinematografico con un’inizio zoppicante si rivelerà lungo il tragitto sempre più interessante e profondo fino ad interrogarci su temi etici ed esistenziali. Veramente un film interessante che, con un po più di coraggio e una sceneggiatura più matura, poteva arrivare a toccare vette molto più alte. Ad ogni modo film che vale la pena di essere visto e vissuto!
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masorio
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giovedì 6 ottobre 2022
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un inno alla vita, alla libertà e alla dignità
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Acqua e anice è un inno alla vita, alla libertà di scelta e alla dignità.
Ottimo l’esordio cinematografico di Corrado Ceron che, con una regia stilisticamente pregevole, una fotografia impeccabile (il vero marchio di fabbrica delle produzioni K+), pochi elementi e parole dette e non dette, ci fa entrare nelle emozioni delle protagoniste: dallo smarrimento esistenziale di Maria (brava Silvia D’Amico a gestire più registri interpretativi) alla “folle lucidità” di Olimpia (Stefania Sandrelli), intenta a unire alcuni punti del suo passato, regolando qualche conto ancora aperto e congedandosi dalle persone più significative che ha incontrato.
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Acqua e anice è un inno alla vita, alla libertà di scelta e alla dignità.
Ottimo l’esordio cinematografico di Corrado Ceron che, con una regia stilisticamente pregevole, una fotografia impeccabile (il vero marchio di fabbrica delle produzioni K+), pochi elementi e parole dette e non dette, ci fa entrare nelle emozioni delle protagoniste: dallo smarrimento esistenziale di Maria (brava Silvia D’Amico a gestire più registri interpretativi) alla “folle lucidità” di Olimpia (Stefania Sandrelli), intenta a unire alcuni punti del suo passato, regolando qualche conto ancora aperto e congedandosi dalle persone più significative che ha incontrato.
Che dire della Sandrelli: in tutto il film si percepisce quanto sia coinvolta nel ruolo, ma ci sono alcune scene dove mette in mostra una clamorosa bravura.
Bella e convincente anche l’interpretazione di Paolo Rossi. Gimmi, il suo personaggio, ha il compito di accompagnarci nella conoscenza nostalgica del passato movimentato e glorioso di Olimpia quando era la leggenda del liscio.
Il regista fa una scelta precisa, sta dalla parte di Olimpia. Non sappiamo quanto Ceron approvi la scelta della protagonista ma, “incollandole” la telecamera per tutto il film, rende omaggio a una donna che ha avuto il coraggio di fare una scelta radicale, magari non condivisibile, ma legittima.
Il punto del film, in fondo, è proprio questo.
Non sempre è importante condividere le scelte delle persone a cui si vuole bene; è più importante riconoscere loro la libertà di scegliere la propria idea di dignità.
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masorio
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giovedì 6 ottobre 2022
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un inno alla vita, alla libertà e alla dignità
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Acqua e anice è un inno alla vita, alla libertà di scelta e alla dignità.
Ottimo l’esordio cinematografico di Corrado Ceron che, con una regia stilisticamente pregevole, una fotografia impeccabile (il vero marchio di fabbrica delle produzioni K+), pochi elementi e parole dette e non dette, ci fa entrare nelle emozioni delle protagoniste: dallo smarrimento esistenziale di Maria (brava Silvia D’Amico a gestire più registri interpretativi) alla “folle lucidità” di Olimpia (Stefania Sandrelli), intenta a unire alcuni punti del suo passato, regolando qualche conto ancora aperto e congedandosi dalle persone più significative che ha incontrato.
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Acqua e anice è un inno alla vita, alla libertà di scelta e alla dignità.
Ottimo l’esordio cinematografico di Corrado Ceron che, con una regia stilisticamente pregevole, una fotografia impeccabile (il vero marchio di fabbrica delle produzioni K+), pochi elementi e parole dette e non dette, ci fa entrare nelle emozioni delle protagoniste: dallo smarrimento esistenziale di Maria (brava Silvia D’Amico a gestire più registri interpretativi) alla “folle lucidità” di Olimpia (Stefania Sandrelli), intenta a unire alcuni punti del suo passato, regolando qualche conto ancora aperto e congedandosi dalle persone più significative che ha incontrato.
Che dire della Sandrelli: in tutto il film si percepisce quanto sia coinvolta nel ruolo, ma ci sono alcune scene dove mette in mostra una clamorosa bravura.
Bella e convincente anche l’interpretazione di Paolo Rossi. Gimmi, il suo personaggio, ha il compito di accompagnarci nella conoscenza nostalgica del passato movimentato e glorioso di Olimpia quando era la leggenda del liscio.
Il regista fa una scelta precisa, sta dalla parte di Olimpia. Non sappiamo quanto Ceron approvi la scelta della protagonista ma, “incollandole” la telecamera per tutto il film, rende omaggio a una donna che ha avuto il coraggio di fare una scelta radicale, magari non condivisibile, ma legittima.
Il punto del film, in fondo, è proprio questo.
Non sempre è importante condividere le scelte delle persone a cui si vuole bene; è più importante riconoscere loro la libertà di scegliere la propria idea di dignità.
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masorio
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giovedì 6 ottobre 2022
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un inno alla vita, alla libertà e alla dignità
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Acqua e anice è un inno alla vita, alla libertà di scelta e alla dignità.
Ottimo l’esordio cinematografico di Corrado Ceron che, con una regia stilisticamente pregevole, una fotografia impeccabile (il vero marchio di fabbrica delle produzioni K+), pochi elementi e parole dette e non dette, ci fa entrare nelle emozioni delle protagoniste: dallo smarrimento esistenziale di Maria (brava Silvia D’Amico a gestire più registri interpretativi) alla “folle lucidità” di Olimpia (Stefania Sandrelli), intenta a unire alcuni punti del suo passato, regolando qualche conto ancora aperto e congedandosi dalle persone più significative che ha incontrato.
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Acqua e anice è un inno alla vita, alla libertà di scelta e alla dignità.
Ottimo l’esordio cinematografico di Corrado Ceron che, con una regia stilisticamente pregevole, una fotografia impeccabile (il vero marchio di fabbrica delle produzioni K+), pochi elementi e parole dette e non dette, ci fa entrare nelle emozioni delle protagoniste: dallo smarrimento esistenziale di Maria (brava Silvia D’Amico a gestire più registri interpretativi) alla “folle lucidità” di Olimpia (Stefania Sandrelli), intenta a unire alcuni punti del suo passato, regolando qualche conto ancora aperto e congedandosi dalle persone più significative che ha incontrato.
Che dire della Sandrelli: in tutto il film si percepisce quanto sia coinvolta nel ruolo, ma ci sono alcune scene dove mette in mostra una clamorosa bravura.
Bella e convincente anche l’interpretazione di Paolo Rossi. Gimmi, il suo personaggio, ha il compito di accompagnarci nella conoscenza nostalgica del passato movimentato e glorioso di Olimpia quando era la leggenda del liscio.
Il regista fa una scelta precisa, sta dalla parte di Olimpia. Non sappiamo quanto Ceron approvi la scelta della protagonista ma, “incollandole” la telecamera per tutto il film, rende omaggio a una donna che ha avuto il coraggio di fare una scelta radicale, magari non condivisibile, ma legittima.
Il punto del film, in fondo, è proprio questo.
Non sempre è importante condividere le scelte delle persone a cui si vuole bene; è più importante riconoscere loro la libertà di scegliere la propria idea di dignità.
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alberto bedin
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martedì 13 settembre 2022
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un regalo, una piccola perla
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Con il suo debutto sul grande schermo il regista Corrado Ceron ci ha fatto un regalo. Una piccola perla che onora la tradizione del cinema italiano d'autore, nel classico connubio tra commedia e dramma. Un On the road formativo, che accompagna le due protagoniste in un viaggio di crescita e cambiamento per entrambe, presentato con una leggerezza narrativa che nulla toglie alla profondità dei contenuti.
Quello che tiene insieme il tutto è una storia che vale la pena di essere raccontata, scritta con grande maestria, ironia e attenzione.
I tre protagonisti si mescolano in un mix di equilibri e contrasti, con tre buone interpretazioni: la Sandrelli (Olimpia) è perfettamente a suo agio nel personaggio, Paolo Rossi (Gimmi) ruba lo schermo e Silvia D'Amico è tecnica e precisa nel portare sullo schermo Maria.
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Con il suo debutto sul grande schermo il regista Corrado Ceron ci ha fatto un regalo. Una piccola perla che onora la tradizione del cinema italiano d'autore, nel classico connubio tra commedia e dramma. Un On the road formativo, che accompagna le due protagoniste in un viaggio di crescita e cambiamento per entrambe, presentato con una leggerezza narrativa che nulla toglie alla profondità dei contenuti.
Quello che tiene insieme il tutto è una storia che vale la pena di essere raccontata, scritta con grande maestria, ironia e attenzione.
I tre protagonisti si mescolano in un mix di equilibri e contrasti, con tre buone interpretazioni: la Sandrelli (Olimpia) è perfettamente a suo agio nel personaggio, Paolo Rossi (Gimmi) ruba lo schermo e Silvia D'Amico è tecnica e precisa nel portare sullo schermo Maria.
La storia scorre bene, senza momenti morti perché tutto funziona: il montaggio, le musiche, la fotografia e la regia.
C'è qualche sporcatura, qualche imperfezione probabilmente legata al low-budget, ma che nulla toglie a questo bel film che vale la pena di essere guardato e gustato. Vi farà piangere. Vi farà ridere.
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chiarapoli23
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lunedì 12 settembre 2022
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tutto in un film... grande emozione
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E' possibile ridere e piangere, riflettere e appassionarsi, arrabbiarsi e commuoversi, tutto in due ore che volano e ti lasciano i brividi sulla pelle e un magone misto a una forza di vivere pazzesca? perché ogni dettaglio del film ti fa capire che la vita è meravigliosa, l'amore, l'amicizia, la musica, la natura (splendida la fotografia)... e sta noi scegliere come viverla. Tutto questo è Acqua e Anice.
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matteo castioni
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lunedì 12 settembre 2022
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un film manifesto sulla libertà di scelta
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Film profondo e toccante per i temi trattati ma leggero e brillante nel suo svolgimento. Diretto con grande mestria e tecnica personale dal giovane regista, è un road movie che ripercorre tutta la vita della protagonista - grandissima Stefania Sandrelli - che rapresenta un celebrazione alla vita e alla libertà fino in fondo. Da vedere
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