Una storia di amicizia; ma anche una storia di vite spezzate, di sangue e di un feroce e doloroso countdown durato vent'anni in attesa di una vendetta che appare inevitabile. Espandi ▽
Gianluca è un poliziotto con tanta rabbia dentro e una gran voglia di menare le mani. Margherita è una giornalista che si concede a chiunque in incontri sessuali frettolosi e senza futuro, e suo fratello minore Andrea è un tossico pronto a tutto pur di procurarsi una dose. Walter è una star del rock con il nome d'arte Inferno, e ha una figlia che vede di rado dopo il divorzio dalla moglie. Infine Antonio fa il postino nel paese di San Severino dove tutti lo ritengono "un po' strano". Un giorno Gianluca manda un sms a Margherita, Walter e Antonio che dice: "Domani torno in Calabria. Lo voglio fare. Chi c'è c'è", invitando quelli che erano i suoi amici più cari quando erano ancora dodicenni a riesumare un passato che tutti loro hanno cercato di dimenticare, ma che ha condizionato pesantemente le vite di ognuno.
Il problema principale del film nasce nel fatto che tutto ciò che è successo fra l'evento traumatico e il presente non viene mai raccontato, nemmeno per sommi capi, creando un buco drammaturgico davvero difficile da comprendere.
Peccato perché la regia offre spunti interessanti, la fotografia di Valerio Azzali è di atmosfera e il montaggio di Luciana Pandolfelli aderisce alla storia. Il cast è di per sé valido, ma la direzione spinge un po' troppo sulla artificiosità della messinscena.