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Raffaele Pisu

Raffaele Pisu è un attore italiano, è nato il 24 marzo 1925 a Bologna (Italia) ed è morto il 31 luglio 2019 all'età di 94 anni a Castel San Pietro (Italia).

Da Provolino a Sorrentino

A cura di Fabio Secchi Frau

Fratello dell'attore Mario Pisu, inizia la sua carriera nel mondo dello spettacolo alla fine della Seconda Guerra Mondiale, inventandosi presentatore per trasmissioni di varietà ai microfoni di Radio Bologna. Fra il 1945 e il 1947, è fra i fondatori del Teatro La Soffitta di Bologna, entrando poi per due stagioni nella compagnia di Memo Benassi. Il teatro però, non lo soddisfa pienamente, così con l'arrivo degli anni Cinquanta, ritorna presentatore per Radio Roma. A teatro, lo si rivedrà solo nel 1954, quando gli proporranno la rivista "Festival", una megaproduzione di Remigio Paone con Wanda Osiris che però sarà un grande insuccesso. Non demorde, il palco è la sua strada, così affiancato da Gino Bramieri e Lisetta Nava, debutta nello spettacolo "SPQM", dove dà il meglio di sé sul piano comico, riscuotendo un successo che riproporrà anche in "Tre e simpatia" (1956), accanto a Franca Rame.

Sul grande schermo
Esordisce, invece, come attore cinematografico nel 1951, quando Mario Mattoli lo sceglie per un piccolissimo ruolo nella commedia Il padrone del vapore con Walter Chiari, Mario Riva, Delia Scala, Bice Valori e Zoe Incrocci. Poi passa a Mario Monicelli che lo dirige in Padri e figli (1957) con Vittorio De Sica e Marcello Mastroianni. Lo stesso anno, Duilio Coletti lo impone in Gli italiani sono matti (1957) e Steno farà similmente in Susanna tutta panna (1957). Il suo volto comincia a essere riconosciuto e apprezzato anche dal pubblico, soprattutto perché nel 1956 intratterrà gli italiani attaccati al piccolo schermo con il varietà "Lui, lei e gli altri", oltre che con il teleromanzo musicale "Valentina" (1958). Diventa uno degli assi della rete unica quando presenta, assieme a Gino Bramieri e Marisa Del Frate, lo show del sabato sera "L'amico del giaguaro" (1961). Dopo questa esperienza, ben contento dell'amicizia nata con la Del Frate, i due decidono di calcare le scene con la rivista "Sembra facile" (1961) e con "Trecentosessantacinque" (1963). Si ricostruirà il trio televisivo, quando Bramieri affiancherà entrambi in "Italiani si nasce" (1964).
Contemporaneamente porta vanti anche la carriera di attore cinematografico partecipando alle commedie: Le bellissime gambe di Sabrina (1958) di Camillo Mastrocinque, Carosello di canzoni (1958, il suo primo film da protagonista) di Luigi Capuano e Valeria, ragazza poco seria (1958) di Guido Malatesta che lo rivorrà poi per Agosto, donne mie non vi conosco (1959). Spalla comica di Tina Pica, Ugo Tognazzi, Claudio Villa, sarà diretto dai migliori registi italiani della commedia all'italiana dell'epoca: Giorgio Simonelli, Giorgio Bianchi e Mario Girolami (ben tre film). Si farà anche attore di peplum avventurosi come Ulisse contro Ercole(1963) e di pellicole drammatiche come Italiani, brava gente (1964) di Giuseppe De Santis.
Dopo L'ombrellone (1965) di Dino Risi, i numerosi film di Ettore M. Fizzarotti e la pellicola di Lina Wertmuller Non stuzzicate la zanzara (1967), viene riconfermato dalla Rai come presentatore televisivo ("Senza rete" e "Che domenica amici"), conquistandosi anche una larga fetta del pubblico infantile dando la voce al pupazzo Provolino. Poi, scompare improvvisamente in un lunghissimo e immotivato periodo di oblio (almeno dalle reti nazionali). Appare, in un piccolo ruolo, solo nel 1986, nella miniserie tv di Sandro Bolchi Lulù, che spingerà Antonio Ricci a richiamarlo sul piccolo schermo come conduttore del tg satirico "Striscia la notizia", su Canale 5, accanto a Ezio Greggio.

Gli anni Duemila
Nel 2001, si investe soprattutto nella fiction, facendosi dirigere da Giulio Base in Non ho l'età (e nel suo seguito), nel ruolo di un arzillo vecchietto combinaguai, poi passa a Luca Barbareschi nel cinematografico Il trasformista (2002). Riscoperto e molto amato da Paolo Sorrentino, recita il ruolo dell'ex proprietario di un albergo che si riduce a vivere in una stanza dello stesso, in Le conseguenze dell'amore (2004). Sarà così ottimo nella sua recitazione da vincere il Nastro d'Argento come miglior attore non protagonista e da ottenere una nomination ai David di Donatello nella stessa categoria.
La commedia lo chiama a sé: negli anni successivi prenderà parte a Terapia Roosevelt. La giusta terapia per la tua timidezza, SMS - Sotto mentite spoglie, Non c'è più niente da fare. Nel 2011, oltre a recitare nello scanzonato Tutta colpa della musica, diretto da Ricky Tognazzi, è nel cast del drammatico Il mio domani, di Marina Spada.

La morte
Si spegne nella notte tra il 30 e il 31 luglio nell'hospice di Castel San Pietro, nel Bolognese. Aveva 94 anni.

Ultimi film

Commedia, (Italia - 2016), 100 min.
Drammatico, (Italia - 2011), 88 min.
Commedia, (Italia - 2002), 100 min.

News

Istrionico, sarcastico e poliedrico, si è spento nella notte a Castel San Pietro, nel Bolognese. Aveva 94 anni.
'Non è tutto oro quel che luccica'. Antonio Pisu dirige una sarabanda di violenza e satira. Dal 24 maggio al cinema.
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