Anno | 2011 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 88 minuti |
Regia di | Marina Spada |
Attori | Claudia Gerini, Raffaele Pisu, Claudia Coli, Paolo Pierobon, Lino Guanciale Enrico Bosco. |
Uscita | venerdì 4 novembre 2011 |
Tag | Da vedere 2011 |
Distribuzione | Iris Film Distribution |
MYmonetro | 2,92 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 20 febbraio 2014
Monica, donna manager, decide di mettere in discussione il precario equilibrio costruito intorno al lavoro e agli affetti, in una Milano antonioniana. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Il mio domani ha incassato 40 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Monica è una consulente impiegata presso una società di formazione aziendale. Single e 'amante' del suo capo, vive a Milano e frequenta nel tempo libero un corso di fotografia. Ogni fine settimana non manca di fare visita al suo vecchio padre, fervente cattolico che vive aspettando soltanto di morire. Nella bassa padana risiedono anche il nipote, un adolescente sensibile e depresso, e la sorellastra, figlia illegittima di una scappatella materna. Dentro una città in trasformazione e a quattro anni dall'Expo, si muove muta e uguale a se stessa la vita di Monica, incapace di vedere il mondo e di vedersi. Almeno fino a quando il padre viene a mancare e con lui il legame con un passato rimosso e doloroso. In sintonia con la sua città e coi suoi progetti di 'riqualificazione', Monica comincerà a riempire i vuoti e a (ri)costruire da zero e davvero.
In Italia solo il cinema di Marina Spada è capace di inventare sullo schermo spazi architettonici e puntare dichiaratamente sulle immagini. Immagini che vanno a cercare l'interiorità delle sue protagoniste abituate fino all'assuefazione alle regole delle grandi città. La Monica di Claudia Gerini, sbiadita, annebbiata e affinata, è persa nel vuoto a rendere di una vita che gira su se stessa e nelle isole pedonali di una metropoli che prova a risorgere all'ombra di edifici ecosostenibili in vetro e ferro. Il mio domani, terzo lungometraggio della regista milanese, è un film che abita letteralmente a Milano e idealmente altrove, in un luogo interiore nel quale da troppo tempo è impigliata la protagonista. Un vuoto di senso da cui non riesce a uscire, da cui non può uscire. Tuttavia non è impedita la fuga geografica che interrompe le coordinate metropolitane per spingersi nella campagna della bassa padana, dove sopravvivono i ricordi rabbiosi di Monica, donna 'interrotta' dagli occhi colmi di malinconia e della mania milanese del controllo. Ma proprio Milano, ancora personaggio ma questa volta organismo vivente e riconoscibile, è il punto di riferimento e il luogo dove Monica impara a guardare. Una città lontana dal comune senso del rumore, una città silenziosa perché è nel silenzio che le voci di fuori ci raggiungono e la realtà si avvia. Il mio domani ci dice molto e bene di quello che si è costruito, che si sta costruendo e che si costruirà, restituendo allo spettatore la piena percezione dei mutamenti in corso nelle nostre città e all'impatto che avranno sulle nostre esistenze come su quella di Monica, che guarda al di là delle nuvole grigie per 'grattare' il cielo e rubarne un po' di azzurro. Orgoglioso di non appartenere a nessuna moda del momento, il cinema della Spada si muove ai margini e dalle parti della Poesia, producendo una precisa cifra stilistica sintonizzata sulle esperienze personali e sulle sensibilità dell'autrice, che al funerale del padre di Raffaele Pisu 'comprende' dentro un'inquadratura il dolore privato accanto quello interpretato della (e dalla) protagonista. Un'addolorata Claudia Gerini che lontano da Roma si mostra (più) bella e possibile, investendo su uno splendore algido e giocando la carta dell'essenzialità. Occhi nudi, i suoi, che si aprono sull'infinito e indicano la strada per una nuova lettura attoriale e autoriale.
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Bellissimo film che racconta il dolore di una donna in carriera nella sua solitudine. L'essenziale della vita quotidiana, il padre malato, i problemi di famiglia, la realtà del mondo del lavoro. Lei insegna a vivere e lottare ai lavoratori, a lasciare le paure per conquistare il potere. Ma un lavoratore la chiama "cavallo di troia", le butta in faccia la realtà della "tabula rasa" dei posti di lavoro. [...] Vai alla recensione »
Milano. Una brillante donna in carriera si alterna tra l'ufficio, il grande attaccamento che ha per il padre ed è l'amante del suo capo. Nel tempo libero segue un corso di fotografia ma soprattutto si prende a cuore la situazione del suo nipote adolescente con diversi problemi. Va sicuramente fatto un grande plauso a Claudia Gerini che si cala anima e corpo in un ruolo per niente facile; [...] Vai alla recensione »
Film sull' immobile e solitaria vita quotidiana di una donna manager che dopo varie delusioni familiari e sentimentali riesce a trovare una via d'uscita al suo stato di crisi. Molto brava Claudia Gerini nel suo ruolo drammatico, lontano questa volta dalle solite sue interpretazioni comiche e parecchio suggestive le immagini che riflettono una Milano assettica e grigia.
Monica è una giovane donna single che vive e lavora a Milano per un'azienda di formazione professionale per aziende in ristrutturazione. Ha una relazione con il suo capo ed un papà solo e malandato che vive in una casa nella campagna della bassa padana. Quando il padre muore è costretta a fare i conti con il suo passato per ricostruire la sua identità personale e professional [...] Vai alla recensione »
Il film si salva per la Guarini e le interessanti inquadrature di Milano e della casa di campagna, ma nel complesso è deludente se si considera che la critica italiana lo voleva premiato. Purtroppo, finchè andremo avanti così, con tale povertà di idee, ci surclasseranno tutti. Non si può pensare di vincere dei premi coi silenzi e le banalità. Oggi la concorrenza è spietata! E non aggiungo altro.
Molto generosa la recensione di Marzia Gandolfi per un film sempre immobile, che inizia con ritmo inesistente, narrazione piatta e situazioni ripetitive fino alla noia. Un'occasione perduta, visto che lo spunto narrativo e la complessità del personaggio avrebbero potuto dare forti slanci alla storia e permettere importanti approfondimenti.
Troppi silenzi per un film che sostanzialmente rappresenta uno spot dell'audi inframezzato da qualche fotografia di Milano. Fiaccante e soporifero quasi quanto il gran premio post prandiale della domenica. Queste prove artistiche di cinematografia puntano sul "non detto" perché hanno tropp o poco da dire e molto da esibire.
Ho davvero amato questo film, avrei voluto rivederlo subito dopo la prima visione, il 25 marzo al teatro Petruzzelli di Bari per il Bif&est festival in cui Marina Spada è in concorso. La regista è straordinaria nel dare un ritratto a tutto tondo della donna di oggi che lavora, divisa fra incombenze lavorative sgradevoli - in pratica Monica deve convincere i lavoratori di una ditta che il loro licenziamento [...] Vai alla recensione »
Bari, 26 marzo 2012 Grazie a Felice Laudadio che dirige il BFestival di quest'anno, ho potuto ripesacre e in concorso questo magnifico film! Grazie Marina Spada! Tu sì che capisci le difficoltà delle donne in carriera, di chi si trova a fronteggiare uomini vigliacchi e affetti familiari che non si possono coltivare come si vorrebbe.
L’ultimo film di Marina Spada, “Il mio domani”, con un’intensa Claudia Gerini, è un morso alla carne e all’anima. La solitudine. Di una donna, ma non solo. Il vuoto come crinale tra voragine e origine, risucchio e germoglio. Perdersi e centrarsi. L’amore, quello del dono. Quello della propria scelta di libertà e responsabilità a fronte della distanza, della viltà, della perdita di legami, della giungla [...] Vai alla recensione »
Quando per parlare di un film si tira fuori la Poesia, e per di più con la P maiuscola, vuol dire che siamo messi proprio male... Questo non è cinema, è Poesia, dicevano i tromboni di una volta: e noi cinefili li prendevamo selvaggiamente in giro.
Alla conferenza stampa de Il mio domani si presenta la squadra al completo: oltre alla regista Marina Spada e alla protagonista Claudia Gerini, qui in una veste totalmente nuova, anche gli interpreti Enrico Bosco, per la prima volta sullo schermo, Raffaele Pisu, Claudia Coli, Paolo Pierobon e Lino Guanciale. A chiudere le fila, i produttori Francesco Pamphili per Kairòs Film, Rai Cinema e il distributore Christian Lelli di Iris Film.
Uno di quei titoli che fanno la fortuna dei festival, ma poi rischiano di rimanerci prigionieri. «Il mio domani» di Marina Spada sacrifica sull’altare dell’andatura rarefatta ed esangue ogni spasimo narrativo e margine di franchigia stilistica. Specializzata nel tramandare una Milano gelida e spigolosa, con particolare riguardo al quartiere trendy dell’Isola, la pur dotata cineasta insegue l’intimamente [...] Vai alla recensione »
Spada è una regista sperimentale con una coerenza stilistica e un’originalità narrativa da combattente dell'underground cinematografico. Tuttavia il suo rigore si traduce qui in una narrazione così algida e asfittica da risultare respingente, complice una protagonista, Claudia Gerini, che va lodata per essersi saputa trasformare (in una single milanese refrattaria ai coinvolgimenti emotivi) ma che [...] Vai alla recensione »
Un film che ha come titolo Il mio domani dovrebbe, indipendentemente dal risultato, essere premiato per audacia e utopia. Se poi il film in questione riesce a sorprendere il presente chiedendogli di più, allora il guado è attraversato. Marina Spada torna sul luogo del «delitto», la sua Milano, quella di Come l’ombra e Forza Cani,ma questa volta interrogando la città attraverso una storia esemplare, [...] Vai alla recensione »