Gli equilibri di una famigia degli anni Settanta vengono rotti dalla tensione dei due coniugi. Espandi ▽
Adriana si fa chiamare Andrea e cerca il ragazzo che è in lei. Nata fanciulla, si scruta allo specchio, nell'attesa febbrile di un segno da un altro mondo. Un mondo alieno a cui reclama il suo corpo. Figlia maggiore di una coppia sull'orlo di una crisi di nervi, Adri' sente crescere, con la tensione tra i suoi, un conflitto interiore e la volontà di estirpare l'involucro che la trattiene. Fuori, oltre il canneto, Adriana corre a perdifiato per raggiungere finalmente l'idea che ha di sé.
È un approccio pop, quello che sceglie Emanuele Crialese per filmare la sua eroina, un corpo che piano dopo piano dispiega la sua storia e la sua impazienza. Pubertà, passaggio all'età adulta, angoscia della sessualità, odio del proprio corpo e volontà di farlo sparire,
L'immensità è un ritratto di un'adolescente alla ricerca di sé che non affonda nella carne ma nella psicologia della protagonista.
L'immensità non trova mai la deriva sognata e la fluidità magica di
Respiro.Crialese non entra mai nel cuore del suo soggetto, ci gira delicatamente intorno con un estetismo cesellato che non giova al racconto.
L'immensità soffre una timidezza che impedisce all'autore di scegliere uno stile e di prendere posto nella narrazione che ciascuno fa di se stesso. La sua versione, Crialese, la consegna al mondo e di questo gli saremo comunque e sempre riconoscenti.