sevy
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lunedì 17 luglio 2023
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athena: unameravigliosa sequenza di piano-sequenze
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Da un punto di vista squisitamente stilistico questa pellicola è un'autentica gemma di fotografia e scenografia, con punte di stile e soluzioni tecniche che, oltre ad avere una precisione meticolosa in ogni dettaglio, possono tranquillamente insegnare a nomi del cinema ben più famosi e blasonati. Lo si potrebbe quasi definire una "meravigliosa sequenza di piano-sequenze", sulla false riga di "1917".
Ma finisce tutto li, nella sua bellezza estetica.
Il soggetto, benché di denuncia, manca totalmente di tutta la sua controparte, ovvero dell'antieroe, del contrappeso narrativo. Sicché la storia diventa ben pesto piatta e prevedibile.
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Da un punto di vista squisitamente stilistico questa pellicola è un'autentica gemma di fotografia e scenografia, con punte di stile e soluzioni tecniche che, oltre ad avere una precisione meticolosa in ogni dettaglio, possono tranquillamente insegnare a nomi del cinema ben più famosi e blasonati. Lo si potrebbe quasi definire una "meravigliosa sequenza di piano-sequenze", sulla false riga di "1917".
Ma finisce tutto li, nella sua bellezza estetica.
Il soggetto, benché di denuncia, manca totalmente di tutta la sua controparte, ovvero dell'antieroe, del contrappeso narrativo. Sicché la storia diventa ben pesto piatta e prevedibile. La costruzione del personaggio dello pseudo-protagonista Karim (Sami Slimane) viene abbozzata a malapena per poi essere immediatamente rimpiazzata dal reale protagonista, il fratello Abdel (Dali Benssalah) che, probabilmente per ragioni di minutaggio, ha una evoluzione troppo immediata e drastica, davvero poco credibile. Praticamente nulla, invece, viene lasciato al vero soggetto della sceneggiatura, il fratello minore la cui uccisione è la miccia che fa scattare tutta la vicenda. Questo crea un buco di trama che rende la pellicola fruibile quasi esclusivamente a chi vive sulla propria pelle la realtà di quei quartieri.
L'antieroe, l'agente Jerome (Anthony Bajon), non è nemmeno accennato e finisce per risultare quasi un oggetto di scena, senza una propria identità, quasi a voler sminuire tutto il contesto della vicenda, che invece rappresenta proprio il fulcro dell'intera narrazone. La storia quindi fa cadere la sceneggiatura in un giudizio politico di parte che risulta fin troppo facile da elargire e che, per quanto di libera espressione artistica, manca totalmente di qualsiasi forma di pluralismo. Ed è proprio questa mancanza di contrapposizione dei valori morali che trasforma un opera esteticamente valevole in nient'altro che l'equivalente di un comizio elettorale.
Da salvare, comunque, la recitazione di Benssalah nella scena della scazzottata col fratello spacciatore. Una scena in cui il pathos è oggettivamente presente e ben costruito.
Voto: 3/5 per gli espedienti di regia tutt'altro che scontati.
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felicity
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domenica 1 gennaio 2023
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rappresentazione e iconografia della lotta civile
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Cos’è Athena? È epica contemporanea (le moto come destrieri, i caschi come elmi, l’entrata dell’eroe nelle mura e il discorso alle truppe, l’accampamento, lo schieramento a testuggine della polizia eccetera), una messa in scena del caos bellico secondo canoni smaccatamente teatrali (gli ingressi e le uscite dei personaggi, le scenografie della città fortificata, i bastioni), un artificio scenico moderno che si nutre di forme classiche e che nell’oggi guarda a un tempo originario e ancestrale, un congegno studiato in ogni dettaglio, coreografato, mixato con le logiche dell’esperienza immersiva che appartengono anche al mondo della VR.
Athena mescola la tragedia con la strada, il popolare con l’erudito, il lirico con il rudimentale.
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Cos’è Athena? È epica contemporanea (le moto come destrieri, i caschi come elmi, l’entrata dell’eroe nelle mura e il discorso alle truppe, l’accampamento, lo schieramento a testuggine della polizia eccetera), una messa in scena del caos bellico secondo canoni smaccatamente teatrali (gli ingressi e le uscite dei personaggi, le scenografie della città fortificata, i bastioni), un artificio scenico moderno che si nutre di forme classiche e che nell’oggi guarda a un tempo originario e ancestrale, un congegno studiato in ogni dettaglio, coreografato, mixato con le logiche dell’esperienza immersiva che appartengono anche al mondo della VR.
Athena mescola la tragedia con la strada, il popolare con l’erudito, il lirico con il rudimentale. È fatta di figure in azione (e in reazione) non pensanti, istintive, sotto pressione: l’immersività, rivendicata dal regista, aderisce a questa dimensione “traumatizzata”, ce ne rende partecipi, proietta le emozioni dei personaggi, non una loro dimensione riflessiva.
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Cos’è Athena? È epica contemporanea (le moto come destrieri, i caschi come elmi, l’entrata dell’eroe nelle mura e il discorso alle truppe, l’accampamento, lo schieramento a testuggine della polizia eccetera), una messa in scena del caos bellico secondo canoni smaccatamente teatrali (gli ingressi e le uscite dei personaggi, le scenografie della città fortificata, i bastioni), un artificio scenico moderno che si nutre di forme classiche e che nell’oggi guarda a un tempo originario e ancestrale, un congegno studiato in ogni dettaglio, coreografato, mixato con le logiche dell’esperienza immersiva che appartengono anche al mondo della VR.
Athena mescola la tragedia con la strada, il popolare con l’erudito, il lirico con il rudimentale.
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Cos’è Athena? È epica contemporanea (le moto come destrieri, i caschi come elmi, l’entrata dell’eroe nelle mura e il discorso alle truppe, l’accampamento, lo schieramento a testuggine della polizia eccetera), una messa in scena del caos bellico secondo canoni smaccatamente teatrali (gli ingressi e le uscite dei personaggi, le scenografie della città fortificata, i bastioni), un artificio scenico moderno che si nutre di forme classiche e che nell’oggi guarda a un tempo originario e ancestrale, un congegno studiato in ogni dettaglio, coreografato, mixato con le logiche dell’esperienza immersiva che appartengono anche al mondo della VR.
Athena mescola la tragedia con la strada, il popolare con l’erudito, il lirico con il rudimentale. È fatta di figure in azione (e in reazione) non pensanti, istintive, sotto pressione: l’immersività, rivendicata dal regista, aderisce a questa dimensione “traumatizzata”, ce ne rende partecipi, proietta le emozioni dei personaggi, non una loro dimensione riflessiva.
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Cos’è Athena? È epica contemporanea (le moto come destrieri, i caschi come elmi, l’entrata dell’eroe nelle mura e il discorso alle truppe, l’accampamento, lo schieramento a testuggine della polizia eccetera), una messa in scena del caos bellico secondo canoni smaccatamente teatrali (gli ingressi e le uscite dei personaggi, le scenografie della città fortificata, i bastioni), un artificio scenico moderno che si nutre di forme classiche e che nell’oggi guarda a un tempo originario e ancestrale, un congegno studiato in ogni dettaglio, coreografato, mixato con le logiche dell’esperienza immersiva che appartengono anche al mondo della VR.
Athena mescola la tragedia con la strada, il popolare con l’erudito, il lirico con il rudimentale.
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Cos’è Athena? È epica contemporanea (le moto come destrieri, i caschi come elmi, l’entrata dell’eroe nelle mura e il discorso alle truppe, l’accampamento, lo schieramento a testuggine della polizia eccetera), una messa in scena del caos bellico secondo canoni smaccatamente teatrali (gli ingressi e le uscite dei personaggi, le scenografie della città fortificata, i bastioni), un artificio scenico moderno che si nutre di forme classiche e che nell’oggi guarda a un tempo originario e ancestrale, un congegno studiato in ogni dettaglio, coreografato, mixato con le logiche dell’esperienza immersiva che appartengono anche al mondo della VR.
Athena mescola la tragedia con la strada, il popolare con l’erudito, il lirico con il rudimentale. È fatta di figure in azione (e in reazione) non pensanti, istintive, sotto pressione: l’immersività, rivendicata dal regista, aderisce a questa dimensione “traumatizzata”, ce ne rende partecipi, proietta le emozioni dei personaggi, non una loro dimensione riflessiva.
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sabato 3 settembre 2022
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guerra totale per l''annientamento di tutti
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Sicuramente potente e tecnicamente ben fatto questo film del francese Gavras, che ci catapulta all'interno di un quartiere popolare francese, Athena appunto, abitato prevalentemente da immigrati, che esplode in una rivolta totale quando viene ucciso, forse dalla polizia, un ragazzino, il fratello più piccolo dei tre protagonisti. La lotta che ne segue è barbara e senza un barlume di umanità, una battaglia dentro la quale la macchina da presa si muove continuamente, come un inviato di guerra indistruttibile. La lotta è raccontata dall'interno stesso del quartiere assediato dalla polizia e in tempo reale, con una rigorosa unità di luogo e di tempo che non può non rimandare che alla tragedia greca, e questo permette al film di concentrarsi su una violenza incontenibile e che nessuno risparmia, scatenata però da un episodio che non si è svolto affatto come le vittime credono che si sia svolto.
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Sicuramente potente e tecnicamente ben fatto questo film del francese Gavras, che ci catapulta all'interno di un quartiere popolare francese, Athena appunto, abitato prevalentemente da immigrati, che esplode in una rivolta totale quando viene ucciso, forse dalla polizia, un ragazzino, il fratello più piccolo dei tre protagonisti. La lotta che ne segue è barbara e senza un barlume di umanità, una battaglia dentro la quale la macchina da presa si muove continuamente, come un inviato di guerra indistruttibile. La lotta è raccontata dall'interno stesso del quartiere assediato dalla polizia e in tempo reale, con una rigorosa unità di luogo e di tempo che non può non rimandare che alla tragedia greca, e questo permette al film di concentrarsi su una violenza incontenibile e che nessuno risparmia, scatenata però da un episodio che non si è svolto affatto come le vittime credono che si sia svolto. E di vittime si deve parlare, perché tali sono sia i poliziotti che gli immigrati offesi in cerca di riscatto. E l'interrogativo che fa capo alla tragedia greca (l'uomo è libero di agire oppure è dominato dal fato?) è presente anche qui, dove a rivestire i panni della greca Ananke sono alcune figure identificate nella scena finale in modo inequivocabile, evocatrici del l'odio che cova latente nell'uomo. Film non adatto a chi non sopporta la violenza, ma sicuramente film di notevole spessore.
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