Un film adrenalinico di rivolta tra una comunità islamica e la polizia. Tecnicamente pregevole ma con poche sfumature, in qualche modo in ritardo sui tempi. Concorso.
di Carlo Valeri Sentieri Selvaggi
Atena in mitologia greca è la dea della guerra. Ma è anche il nome di un quartiere della periferia di Parigi dove di fatto vediamo combattere una vera e propria battaglia tra una comunità di residenti islamici e le forze dell'ordine. L'origine degli scontri è la morte di Amir, un tredicenne aggredito mortalmente da alcuni poliziotti. O almeno è questo quello che credono i rivoltosi. Il nuovo film di Romain Gavras, il quarto, sembra ripartire dalla dissolvenza in nero che chiudeva Les misérables di Ladj Ly, o addirittura dalla famigerata "parabola dell'atterraggio" lanciata ben trentacinque anni fa da L'odio di Matthieu Kassovitz ed entrata ormai nell'immaginario collettivo. [...]
di Carlo Valeri, articolo completo (2693 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 2 settembre 2022