Anno | 2023 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Spagna, Germania |
Durata | 95 minuti |
Al cinema | 1 sala cinematografica |
Regia di | Paloma Zapata |
Attori | Antonia Singla, Adelfa Calvo, Helena Kaittani, María Alfonsa Rosso . |
Uscita | giovedì 14 novembre 2024 |
Distribuzione | ExitMedia |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento martedì 12 novembre 2024
L'incredibile storia di Antonia Singla, la celebre ballerina di flamenco che, nonostante fosse sorda, conquistò i più prestigiosi palcoscenici d'Europa. In Italia al Box Office La Singla ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 8,1 mila euro e 7,2 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Helena Kaittani, giovane donna di Siviglia appassionata di flamenco, scopre grazie a un'insegnante di ballo l'arte di Antonia Singla, ballerina degli anni '60 e '70, sorda ma straordinariamente in sintonia con il ritmo febbrile della musica. Colpita dai video visti in rete, Helena avvia una ricerca per scoprire che n'è stato della Singla, venendo a conoscenza della sua storia straordinaria, dall'apice della fama che la portò a esibirsi per Dalì, Cocteau, a Parigi e in Germania, fino alla sparizione delle scene nei tardi anni '70. E se la Singla fosse ancora viva, Helena troverebbe il coraggio incontrarla?
Il film è la storia di una ricerca che diventa via via un incontro fra la sua guida, alter ego della regista, e la sua protagonista, inizialmente solo un'immagine da osservare e poi un volto da conoscere.
Tutto nasce da un'ossessione, quella di Helena per la Singla, ma soprattutto per il flamenco, forma di musica e di danza che viene dai luoghi più oscuri dell'animo, da uno stato di febbrile eccitazione, di rabbia e dolore, e sfocia in suoni e movimenti crudi, nervosi, al limite del cacofonico. Guardando per la prima volta un video in cui la Singla danza in quel suo modo fin da subito stordente - statuaria, rigida e al tempo stesso flessuosa, immobile e poi improvvisamente mossa da un'esplosione di energia - Helena usa la parola "esorcismo": lo sguardo della danzatrice, immersa nel silenzio della sua mente ma in grado di far parlare ogni parte del suo corpo, è effettivamente ipnotico, dannato, espressione di qualcosa di molto vicino a uno stato di trance.
Dalla ricerca della natura di questa possessione nasce il film, che segue in maniera diligente il percorso di conoscenza di Helena: prima la ragazza impara a ballare il flamenco grazie a un'insegnante anch'essa sorda ma perfettamente in grado di parlare e esprimersi con il corpo, poi incontra la Singla attraverso il materiale di repertorio messo a disposizione dal suo ex manager Paco Banegas (frammenti dei film interpretati negli anni '60, foto, articoli di giornali, riprese dell'epoca di esibizioni) e poi, passando da una scena di dialogo a lunghe sequenze con materiale d'archivio, di persona grazie al tramite dei suoi familiari.
La costruzione di questo viaggio è drammatica, eccessivamente messa in scena, coi campi e controcampi dei dialoghi in apparenza estemporanei a restituirne al contrario l'artificiosità; ma aldilà del rigore non proprio inappuntabile del documentario, la regista Paloma Zapata riesce a restituire la forza dell'arte della Singla (accentuata dal fatto che la sparizione e il ritiro a vita privata ne hanno alimentato il mito) e soprattutto a lasciare quasi inalterata il mistero, la bellezza senza fondo dei suoi occhi di fuoco, e di conseguenza del flamenco stesso (come era già riuscito a fare un altro regista di ben altro spessore, Isaki Lacuesta, in due film legati l'uno all'altra: La leyenda del tiempo, dedicato al mito assoluto del flamenco, Calderon de la isla, e Entre dos rios).
Così, l'incontro tra Helena e Antonia, oggi nonna settantenne felicemente distante quattro decenni dal mondo della musica, è ripreso con estremo pudore, cercando nel volto di una donna anziana la bellezza di un tempo. O meglio, la sua bellezza senza tempo, uguale a quella che emerge dai video del passato e che nel momento migliore del film - quando Helena si sofferma rapita a osservare un carrello che stringe sul volto della Singla durante una sua folle danza - avvicina al mistero del flamenco. Dura un attimo, ma è la cosa più vicina al vero di questo documentario.
Cresciuta in una baraccopoli negli anni 50, Antonia Singla è una zingara che, nonostante condizione sociale e sordità, diventa una stella del flamenco: La Singla è amata dalle folle, frequenta Dalí, va in tour con Ella Fitzgerald. Paloma Zapata è incuriosita dalla repentina e misteriosa scomparsa dalle scene della ballerina e il film, nelle forme di una docufiction - attraverso Helena Kaittani, alter [...] Vai alla recensione »