Un racconto in tre atti di risonanze intime di una tragedia storica. Un film che comprime il tempo e lo spazio per sondare il futuro. Drammatico, Germania, Ungheria2021. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tre generazioni si confrontano con l'eredità della Shoah, dalla nascita miracolosa di Éva in un campo di concentramento fino alla vita quotidiana del nipote Jonas e di sua madre nella Berlino di oggi. Espandi ▽
Piombati nell'inferno concentrazionario tre soldati polacchi provano a lavare l'impossibile. A turno gettano secchi d'acqua sul pavimento, insieme spazzano con vigore le pareti fino a rimuovere dall'intonaco ciocche di capelli intrecciati come un enigma. Poi un grido sorge da quel luogo sotterraneo dove la morte inghiottiva in massa. È il pianto vivo di Eva. Anni dopo, il trauma di quella bambina, sopravvissuta alla Shoah, passa come una maledizione a sua figlia, Lena, che ha un figlio adolescente e una vita senza pace, e poi al nipote, Jonas, che vive con la madre a Berlino e si innamora per scongiurare le aggressioni razziste di un nuovo secolo. Tre esistenze, la stessa famiglia marcata dalla Storia. Recensione ❯
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Audiard abbraccia in un sontuoso bianco e nero il destino di una gioventù palpitante di vita e di speranze fragili. Drammatico, Francia2021. Durata 105 Minuti.
Parigi, 13° distretto. Oggi. Emilie incontra Camille, che è attratta da Nora, che incrocia il cammino di Amber. Tre ragazze e un ragazzo ridefiniscono l'amore moderno. Espandi ▽
Non è la prima volta che Jacques Audiard, nutrito di letteratura francese e di cinema americano, pratica generi diversi (dal melodramma sociale al western) e interrompe la collezione di film ‘neri’ in cui eccelle. Dai suoi debutti non smette di filmare la maledizione della violenza, la relazione filiale, il disagio maschile, la forza delle donne e il declino della virilità. In un sontuoso bianco e nero, Audiard disegna qui la cronaca contemporanea, e sovente comica, di una giovinezza eteroclita alla ricerca di sé stessa e di qualcuno da amare, e da cui farsi amare. Il suo film cancella le frontiere dell’orientamento sessuale come quelle del colore. Il bianco e nero sublima le etnie, che non definiscono mai i personaggi. È uno dei miracoli di questo racconto di destini in divenire che fanno vibrare un quartiere parigino senza bellezza. Recensione ❯
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Brizé sa evocare il reale con la potenza del cinema e fa provare fisicamente il calvario di chi cerca di combattere il sistema. Drammatico, Francia2021. Durata 96 Minuti.
Un uomo a capo di un'industria comincia a mettere in discussione il suo lavoro e la sua intera vita. Espandi ▽
Philippe Lemesle dirige nella provincia francese un’azienda di elettrodomestici appartenente a un gruppo internazionale. Per far fronte alla concorrenza, all’ennesima crisi e alle esigenze dei suoi superiori, che vorrebbero sul tavolo un piano di licenziamento impossibile da attuare, manda a rotoli la sua vita. La moglie, trascurata, vuole il divorzio, il figlio, ossessivo compulsivo, ha bisogno di cure psichiatriche. Tirato da ogni parte, Philippe non sa più come soddisfare gli affetti e assolvere i doveri. Tra incudine e martello, dovrà decidere se eseguire il piano di mobilità o trovare una maniera di aggirare l’obbligo. Dovrà decidere se adeguarsi o fare la differenza. Di nuovo in guerra, di nuovo al fianco di Vincent Lindon, questa volta accomodato alla scrivania e dall’altra parte della barricata, Stéphane Brizé evoca il reale con la potenza drammaturgica del cinema. Il film non ha l’aria di un dibattito ma di una guerra. Piantato in una terra di nessuno senza più parole e senso dell’altro, il personaggio di Vincent Lindon incarna una crisi intima e mette in evidenza le ferite che provoca la logica del capitalismo, le cicatrici che lascia, anche sull’avversario. Fa provare fisicamente quel calvario, prendendo le misure dell’indifferente crudeltà del sistema e di una società che si accomoda su quella tragedia. E di quella tragedia, il regista ascolta le parti in causa, gli uomini e le donne, le vittime e i carnefici, i pro e i contro. Recensione ❯
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Un film profondamente politico e umano che affronta con sensibilità una storia densa e partecipata. Thriller, Spagna2021. Durata 115 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film che esplora le conseguenze della violenza e il suo costo umano; nello specifico per chi la subisce, ma anche per chi la esercita e per la società in cui si insinua. Espandi ▽
Il 29 luglio del 2000 Juan María Jaúregui, ex Governatore civile di Guipuzkoa, viene assassinato a Tolosa da un commando dell'ETA composto da tre persone. I colpevoli sono catturati e condannati nel 2004 a 39 anni di carcere. Nel 2014 uno di loro, Ibon Etxezarreta, chiederà di incontrarne la vedova, Maixabel Lasa, che dal 2001 era stata nominata direttrice della Oficina de Atención a las Víctimas del Terrorismo dal governo basco. Il film descrive il percorso grazie al quale si giunge a questo incontro.
Bollain è cosceneggiatrice e il suo script andrebbe studiato nelle scuole di cinema per apprendere come si possa realizzare un film profondamente politico e, al contempo, profondamente umano avendo una straordinaria sensibilità per leggere tutti i mutamenti e anche gli slittamenti del pensiero in ognuna delle dramatis personae.
L'interpretazione sia di Blanca Portillo che di Luis Tosar offre a Maixabel e Ibon tutta la densità necessaria per un film che potrà essere compreso ed emotivamente percepito, anche nei dettagli, da chi abbia vissuto da noi, non dimenticandoli, i cosiddetti anni di piombo. Recensione ❯
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Un ritorno in grande spolvero per Zhang Yimou che filma la sua dichiarazione d'amore al cinema che è rappresentato come qualcosa di sacro. Drammatico, Storico - Cina2021. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Zhang Jiusheng fugge da un campo di lavoro per poter assistere alla proiezione di un cinegiornale in cui, per un solo secondo, può rivedere la sua amata figlia. La pellicola però viene rubata da una giovane orfana vagabonda. Espandi ▽
Negli anni della Rivoluzione Culturale, Zhang evade dal campo di lavoro forzato e vaga per il deserto per raggiungere un villaggio dove in un cinema, assieme al film Eroic Sons and Daughters, viene abbinato il cinegiornale di propaganda numero 22 in cui compare, anche solo per un secondo, l’immagine della figlia che non lo vuole più vedere dopo che è stato arrestato. Poco prima della proiezione la pellicola viene rubata da una ragazzina, l’orfana vagabonda Liu, che ha bisogno della celluloide per costruire la lampada al fratello più piccolo. Zhang, dopo aver assistito al furto, la insegue. Perde la pizza, la recupera e la perde ancora. Al villaggio intanto un pubblico molto numeroso è in attesa di assistere allo spettacolo serale organizzato dal proprietario e proiezionista del cinema, chiamato “Mr. Film”, che è visto come una divinità e si considera una figura essenziale all’interno del Partito.
One Second rappresenta per il regista cinese Zhang Yimou un grande ritorno. Tra omaggi al cinema a cui si ispira e un ritorno alle tematiche e simbologie da lui utilizzate in passato, il film si presenta come una vera e propria dichiarazione d’amore alla settima arte, rappresentata qua come qualcosa di sacro. Recensione ❯
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Un'eccezionale prestazione di Renato Carpentieri in un'opera prima di qualità. Drammatico, Italia2021. Durata 77 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Roberto, scrittore affermato ormai cieco, torna dopo molti anni a Napoli per la morte della madre. Lì ritrova il fratello maggiore Lorenzo, musicista mancato. Espandi ▽
Dopo molti anni trascorsi in Argentina, Roberto, scrittore ormai cieco, torna a Napoli per la morte della madre. Insieme con il fratello Lorenzo, musicista mancato, intraprenderà un viaggio della memoria nella città della sua giovinezza, che non può più vedere ma solo percepire attraverso i sensi che gli restano, i ricordi e l'immaginazione, alla ricerca del tragico motivo del suo addio. Recensione ❯
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Un remake vincente che ridà nuova vita al plot originale fondendo riflessione e spettacolarità. Avventura, Drammatico, Fantascienza - USA2021. Durata 155 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tratto dal romanzo scritto da Frank Herbert, il film è incentrato su una guerra tra famiglie che vorrebbero avere il controllo di una droga molto potente. Espandi ▽
La storia del cinema è costellata da remake sostanzialmente di due tipi. Ci sono quelli che, a distanza di anni dall'originale, si limitano a sfruttare le nuove opportunità offerte dalla tecnologia riproponendo però nella sostanza ciò che era già stato detto e portato sullo schermo. Ci sono poi quelli che invece ridanno letteralmente nuova vita al plot scavando nelle sue pieghe più intime trascurate in precedenza. È quanto accade con questa prova di Denis Villeneuve che affronta le quasi 700 pagine del libro di Frank Herbert, ormai divenuto un classico della fantascienza, dalla prospettiva filologicamente più corretta e cinematograficamente più efficace. Rinuncia cioè a una illusoria sintesi, destinata inevitabilmente a creare buchi di sceneggiatura data la complessità dell'intreccio, e ci propone una prima parte di notevole durata ma di altrettanto notevole efficacia. Quello che poi emerge con grande efficacia sul piano del ritmo narrativo, in un film in cui l'enormità degli interni ci ricorda costantemente la piccolezza dell'essere umano anche quando detiene poteri straordinari, è l'assoluta mancanza di autocompiacimento. Villeneuve alterna situazioni che a un occhio attento rivelano un ingente sforzo produttivo senza mai tenerle sullo schermo un secondo di più del necessario. Recensione ❯
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Un film plasmato di professionalità e di un sentire profondo che si avverte fin dalla scelta del cast. Commedia, Italia, Polonia2021. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia segnata dai conflitti, gli equivoci, i confronti, le voci e i silenzi di una famiglia tanto eccezionale quanto, nel suo intimo, caotica e disfunzionale. Espandi ▽
Dopo aver diretto con successo il testo di Maurizio De Giovanni a teatro, Alessandro Gassmann ne propone ora la versione cinematografica conservandone l'impianto con, in aggiunta non secondaria, la possibilità di utilizzare una scenografia che gli permette di far scoprire a poco a poco quel personaggio fondamentale che è Villa Primic. Sono quelle mura, sono quegli spazi che, non vissuti dal protagonista autoseppellitosi nel suo studio biblioteca, vedremo esistere nel momento in cui stanno per perdere la loro funzione di luoghi in cui lasciare (o non lasciare) traccia del proprio passaggio esistenziale. Perché Valerio può indubbiamente rinviare, con la sua presenza di Nome noto e in buona misura pervasivo, alla figura di papà Vittorio ma il legarlo soltanto a questo riferimento significherebbe depauperare un testo e una messinscena che sanno andare oltre. Gassmann in un'intervista ha affermato di voler fare un "film di una volta": Ben vengano questi film quando sono plasmati non solo di professionalità (e qui ce n'è in abbondanza) ma anche di un sentire profondo che si avverte già dalla scelta e dalla prestazione degli attori. Recensione ❯
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Un tenero viaggio nella memoria, un'opera di finzione di alto profilo. Drammatico, Francia, Libano, Canada2021. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una ragazza scopre l'adolescenza della madre tramite una misteriosa scatola di ricordi. Espandi ▽
Il passato è una terra straniera, ma a volte capita che da quella terra torni indietro qualcosa. L'appassionante melodramma al femminile Memory Box mescola tematiche di nostalgia, memoria e narrazione del sé in una storia che celebra le possibilità di scambio inter-generazionale. Lo firmano Joana Hadjithomas e Khalil Joreige, due nomi non noti al grande pubblico ma che garantiscono che Memory Box vada aldilà di un pur ben realizzato racconto a due prospettive tra una madre e una figlia. Nativi anche loro di Beirut, e cresciuti durante il periodo della guerra civile, i due artisti hanno basato un'intera carriera sul mettere insieme i pezzi e i retaggi culturali di un paese attraverso i decenni, utilizzando tecniche sperimentali e documentarie che abbracciano l'intero spettro dell'audiovisivo. Ora finalmente convogliate in un'opera di finzione d'alto profilo, queste esperienze donano ai ricordi di Maia vissuti attraverso gli sguardi furtivi di Alex una dimensione tattile e caleidoscopica oltre che commovente. Recensione ❯
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Una storia di emancipazione femminile che ci obbliga a interrogarci sulle pari opportunità. Drammatico, Austria, Svizzera, Germania2021. Durata 116 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Per scappare dalla sua vita borghese una donna compie un viaggio e scopre l'amore per la fotografia. Espandi ▽
Hanna Leitner, vuole sfuggire al corsetto borghese e al marito Anton, che la molesta sessualmente. Va in terapia con Otto Gross e lo segue al Monte Verità, dove scopre il fascino della fotografia. Recensione ❯
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Una superproduzione che riunisce oltre vent'anni di storie e dimostra che Avengers: Endgame non era un unicum irripetibile. Azione, USA2021. Durata 148 Minuti.
Dopo che la sua identità viene rivelata, Spider-Man chiede aiuto al Dottor Strange, ma l'incantesimo apre uno squarcio nel loro mondo liberando i più potenti nemici mai affrontati. Espandi ▽
Dopo due capitoli relativamente contenuti nelle ambizioni, il finale di questa prima trilogia dello Spider-Man con Holland segue il format da superproduzione di Avengers: Endgame e ne esce a testa alta. Per i fan, questo terzo film di Jon Watts sarà la catarsi di una vita, di storie viste ormai più di vent'anni fa e delle lunghe attese tra un capitolo e l'altro. Come già ampiamente svelato nei trailer, il multiverso introdotto in Spider-Man: No Way Home è infatti l'occasione per pescare personaggi dalle incarnazioni precedente dell'eroe. Solo figure cinematografiche che si reincarnano, di reboot in reboot, possono eguagliare questo livello di super-narrazione, dove si ricongiungono fili che hanno accompagnato il pubblico per interi decenni. Spider-Man: Now Way Home dimostra quindi che Avengers: Endgame non era un unicum irripetibile e che questo tipo di narrazione è qui per restare. Recensione ❯
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Un film amaro e limpido, secco come uno schiaffo, da cui è impossibile uscire indenni. Drammatico, Francia2021. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Leone d'Oro come Miglior Film alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia 78. Espandi ▽
L’événement non è un film da cui si esce indenni. Adattamento del romanzo omonimo di Annie Ernaux, è la storia cruda di una ragazza al debutto della vita per cui è inimmaginabile avere un bambino e rinunciare ai suoi sogni. Prima della legalizzazione dell’aborto e l’arrivo della pillola contraccettiva, l’interruzione della gravidanza per una donna era un campo di battaglia, il teatro di un vero dramma. L’evento del titolo accade quindici anni prima la Loi Veil, che segna un pre e un dopo. Il film avanza e stringe sul volto angosciato dell’eroina, flirtando col genere. Le sequenze dell’aborto non sono gore ma sono sensoriali e immersive fino al limite del sopportabile. Perché L’événement è il rovescio dei favolosi anni Sessanta, un percorso accidentato che opera nella trasparenza raggiungendo l’impensabile (l’espulsione del feto) con un tonfo sordo nella notte. Recensione ❯
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Un film-ponte tra generazioni, che tematizza l'incrocio possibile dei flussi di analogico e digitale, anacronistico e contemporaneo. Azione, USA2021. Durata 124 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Un nuovo capitolo del franchise diretto da Jason Reitman, figlio del regista Ivan Reitman. Espandi ▽
Due notizie raggiungono quasi contemporaneamente Trevor, Phoebe e la loro mamma: la morte del nonno che non hanno mai conosciuto e l'ingiunzione di sfratto. Caricare in macchina tutto ciò che hanno e trasferirsi nella vecchia fattoria del nonno sembra dunque l'unica opzione possibile. Sperduta nel bel mezzo del nulla, in una zona quotidianamente scossa da inspiegabili terremoti, la nuova casa, come ogni vecchia magione che si rispetti, pullula di segreti: strani rilevatori di energia, nascondigli nel pavimento, e una curiosa automobile, coperta di polvere, targata Ecto-1. Recensione ❯
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Un invito ad uscire dagli schemi e a prendere la vita di pancia, film di una bellezza pura. Drammatico, Italia2021. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il percorso di una ragazza che sta cercando un posto nel mondo. Espandi ▽
Dal successo di Spaghetti Story, Ciro de Caro non fa che mettere alla prova il suo acuto talento. Per questa terza avventura cinematografica, il regista colloca la storia in un’epoca contemporanea caratterizzata da mascherine, gel igienizzanti, crisi economiche ma, soprattutto, crisi interiori. L’opera fa parte del macrogruppo di film girati in periodo di Covid ma la pandemia, qui, non interferisce con la trama e non prende il sopravvento. Le allusioni al covid sono tradotte mediante l’adozione di abitudini ormai assimilate da tutti noi. Non può non scapparci un sorriso quando i personaggi non sanno quando togliere la mascherina, o come salutare per la prima volta uno sconosciuto. Questi dettagli aggiungono tangibilità all’opera, già di per sé molto realistica. Il film è una concentrazione di disagi e dolci malesseri che si accumulano sfociando in momenti di libertà idilliaca, proprio dove serve e solo dove serve. Recensione ❯
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Un dramma psicologico dalle atmosfere noir, un gioco gratuito condotto con gusto così semplice da diventare efficace. Azione, Drammatico - USA2021. Durata 150 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un giovane criminale ha una relazione sentimentale con una psichiatra. La donna è una manipolatrice corrotta che, ad un certo punto, comincia ad ingannare anche lui. Espandi ▽
Del Toro continua a girare film di serie B anche ora che ha a disposizione budget milionari e cast stellari: la sua riduzione del romanzo di William Lindsay Gresham – già portato al cinema nel 1947 – è un dramma psicologico dalle atmosfere noir, un gioco gratuito condotto con gusto così semplice ed elementare da diventare efficace. Nightmare Alley, romanzo pubblicato nel 1946, è un classico riscoperto della letteratura americana del ’900: ritradotto e ristampato anche in Italia (da Sellerio, con traduzione di Tommaso Pincio), segue la parabola tragica e crudele, quasi cinica nella sua beffarda disillusione, di un uomo pretendendo di controllare la mente delle persone finisce travolto da un gorgo di dannazione e senso dell’assurdo. La fiera delle illusioni non è certo The Master, film con cui condivide l’idea di emendare con la parapsicologia le colpe di una nazione prigioniera del proprio passato: non ne possiede – e ne vuole possederne, va detto – la complessità e l’indecifrabilità. Eppure ha qualcosa di solido che viene dal cinema classico, qualcosa che dà forza all’evanescente immaginario del suo regista: ed è l’idea, anche questa tipicamente cinematografica, che la morte si sconta vivendo. Recensione ❯
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