luca capaccioli
|
domenica 26 dicembre 2021
|
una lettera d''amore al più celebre eroe marvel!
|
|
|
|
Il mondo intero sa che Peter Parker è Spider-Man. Dopo che Mysterio ha rivelato pubblicamente la sua identità segreta, il giovane Tessiragnatele è su tutti i media e viene ritenuto colpevole della morte del suo nemico. Come se non fosse abbastanza, i suoi amici e sua zia sono sotto accusa per favoreggiamento, il che rende la loro vita praticamente impossibile. Stanco di tutto questo, Peter si rivolge al Dottor Strange chiedendogli di effettuare un incantesimo che faccia dimenticare alle persone quanto accaduto. Sfortunatamente, qualcosa non va come previsto e la magia di Strange provoca una frattura dello spazio-tempo che favorisce l’ingresso di alcuni supercriminali provenienti da universi alternativi.
[+]
Il mondo intero sa che Peter Parker è Spider-Man. Dopo che Mysterio ha rivelato pubblicamente la sua identità segreta, il giovane Tessiragnatele è su tutti i media e viene ritenuto colpevole della morte del suo nemico. Come se non fosse abbastanza, i suoi amici e sua zia sono sotto accusa per favoreggiamento, il che rende la loro vita praticamente impossibile. Stanco di tutto questo, Peter si rivolge al Dottor Strange chiedendogli di effettuare un incantesimo che faccia dimenticare alle persone quanto accaduto. Sfortunatamente, qualcosa non va come previsto e la magia di Strange provoca una frattura dello spazio-tempo che favorisce l’ingresso di alcuni supercriminali provenienti da universi alternativi. Peter si ritrova così davanti ad una difficile decisione: trovare una cura per i folli visitatori oppure rispedirli subito nel loro universo d’appartenenza e lasciarli alle loro sorti, ma dovrà presto imparare che nessuna scelta è priva di conseguenze.
Dopo l’uscita di Avengers: Endgame nelle sale, era difficile immaginare di poter assistere ad un blockbuster supereroistico in grado di eguagliarne le emozioni dopo essere usciti dalla sala, soprattutto considerando l’impatto dell’epidemia Covid-19, durante la quale il settore cinematografico è stato duramente colpito. Eppure, Spider-Man: No Way Home di Jon Watts riesce nel suo intento, non limitandosi esclusivamente all’intrattenimento di un pubblico sempre più vasto, in quanto si concentra sul gettare le basi per quello che nei prossimi anni sarà l’Uomo Ragno definitivo interpretato da Tom Holland, ormai sempre più a suo agio nei panni del personaggio, che in questo film fa il passo decisivo verso una dimensione più matura: si rende conto che non può salvare sempre tutti, sentendosi però responsabile di qualunque vita, e poco importa che le persone in questione siano dalla parte del bene o meno. Di tanto in tanto, però, arriva qualche pazzo che mette in discussione la sua forza morale, come Norman Osborn/Green Goblin, interpretato nuovamente dal sontuoso ed ultra-espressivo Willem Dafoe che ruba continuamente la scena. Il micidiale villan, visto per l’ultima volta nella trilogia firmata da Sam Raimi, torna in forma smagliante nei panni della vera nemesi del supereroe, l’incarnazione del lato oscuro della psiche umana, pronto a sfidare Peter, il quale dovrà stare attento a non oltrepassare quella sottile linea di confine che separa l’eroe dal giustiziere. Se è possibile, Dafoe supera addirittura la performance vista nel primo film dell’altra saga, conferendo un’immagine ancora più inquietante del più famoso nemico di Spider-Man, avvolto da un’ombra interiore che proietta all’esterno grazie alle doti dell’attore che lo interpreta. Nella pellicola, ritroviamo altri volti visti nelle precedenti saghe, come il Dottor Octopus, ripreso dal finale di Spider-Man 2 del 2004 ed interpretato da un grande Alfred Molina ringiovanito digitalmente. Non male anche Electro di Jaime Foxx visto nel secondo film di Marc Webb, che stavolta non è blu ed è addirittura più potente. Riusciti, seppur meno caratterizzati a causa della mole di personaggi presenti nel lungometraggio, Sandman (Thomas Hayden Church) e Lizard (Rhis Ifans), protagonisti però di alcune delle migliori sequenze di combattimento. Acquisiscono maggiore importanza i comprimari fissi già visti nei precedenti capitoli della saga di Jon Watts, come Zia May (Marisa Tomei), la voce della coscienza di Peter che avrà un ruolo determinante in uno dei momenti più ricchi di pathos nell’intero film, ma anche il simpatico Ned Leeds e l’irriverente ma dolce Michelle Jones/MJ, interpretati rispettivamente da Jacob Batalon e Zendaya. Menzione d’onore per Benedict Cumberbatch nel ruolo del Dottor Stephen Strange, sempre eccellente nel ruolo e mostrato sotto un’ottica più cinica rispetto a Peter Parker, mettendo in risalto le differenze nella filosofia dei due personaggi che avranno forti divergenze con tanto di scontri non soltanto ideologici. Vi sono inoltre delle sorprese che però è meglio non rivelare per evitare spoiler, ma che non potranno non fare felici i fan storici del personaggio. Gli effetti speciali e il montaggio sonoro raggiungono vette sempre più elevate, proponendo sequenze d’azione memorabili soprattutto verso il terzo atto. Superlativa è la colonna sonora di Michael Giacchino, di gran lunga superiore rispetto ai film precedenti, con tanto di piccoli e piacevoli omaggi che solo i più attenti riusciranno a scorgere. Non mancano sicuramente alcuni errori in fase di sceneggiatura, con tanto di alcune sequenze un po’ forzate che però vengono inevitabilmente mascherate dalle emozioni che lo spettatore medio può provare, in quanto siamo davanti ad un film che ha fatto (e farà) la storia, coinvolgendo vent’anni di trasposizione del personaggio, ovvero tre generazioni di spettatori e fan che sognavano un film del genere che fino a poco tempo fa sembrava impossibile da realizzare, il ponte perfetto tra passato e futuro, nostalgia e innovazione. Una vera lettera d’amore ad un personaggio intramontabile, entrato nell’immaginario collettivo dal lontano 1962 grazie a Stan Lee e Steve Ditko. Ma questo film non è un semplice tributo, in quanto riesce a brillare di luce propria, con tanto di storia e personaggi coinvolgenti ed un tono assai ben bilanciato dall’inizio alla fine. Promosso a pieni voti e consigliato ad un pubblico di tutte le età, soprattutto i fan più sfegatati del mito di Spider-Man.
P.S. Come di consueto, sono presenti due sorprese, una a metà dei titoli di coda ed una dopo, per cui è consigliabile rimanere seduti fino alla fine.
[-]
[+] simbolo etico per il pubblico di ieri e di oggi
(di antonio montefalcone)
[ - ] simbolo etico per il pubblico di ieri e di oggi
|
|
[+] lascia un commento a luca capaccioli »
[ - ] lascia un commento a luca capaccioli »
|
|
d'accordo? |
|
felicity
|
lunedì 21 marzo 2022
|
una porta spalancata verso il futuro
|
|
|
|
Spider-Man: No Way Home è un buon film di Spider-Man, ma ha molte fragilità nella scrittura, nella messa in scena, nel rapporto con la CGI quasi ossessivo e morboso e manca di un tono autoriale di qualsiasi sorta confermando come, ancora una volta, Marvel Studios faccia davvero fatica a investire seriamente sul suo personaggio più importante.
No Way Home è un film in cui non mancano l'ironia, la commedia e le battute sceme - alcune funzionano bene, altre molto meno - ma ha un insospettabile lato oscuro che emerge soprattutto nella seconda parte della pellicola, ma non solo. È Peter che deve fare davvero i conti con le conseguenze delle proprie azioni, conseguenze per le quali, a volte, non ci sono scappatoie, cinture di sicurezza o scintillanti miliardari in armatura.
[+]
Spider-Man: No Way Home è un buon film di Spider-Man, ma ha molte fragilità nella scrittura, nella messa in scena, nel rapporto con la CGI quasi ossessivo e morboso e manca di un tono autoriale di qualsiasi sorta confermando come, ancora una volta, Marvel Studios faccia davvero fatica a investire seriamente sul suo personaggio più importante.
No Way Home è un film in cui non mancano l'ironia, la commedia e le battute sceme - alcune funzionano bene, altre molto meno - ma ha un insospettabile lato oscuro che emerge soprattutto nella seconda parte della pellicola, ma non solo. È Peter che deve fare davvero i conti con le conseguenze delle proprie azioni, conseguenze per le quali, a volte, non ci sono scappatoie, cinture di sicurezza o scintillanti miliardari in armatura.
Non abbiamo mai visto il ragno radioattivo mordere Tom Holland, ma è in questo film che il suo Peter Parker diventa veramente Spider-Man. In questo senso, No Way Home è una delle origin story più coraggiose e inusuali che abbiamo visto. No Way Home è uno Spider-Man insospettabilmente introspettivo che riesce a gestire con grande equilibrio un cast fondato solo in parte sulla conoscenza pregressa dello spettatore.
Jon Watts non è un regista geniale e le sue riprese sono abbastanza ordinarie, ma ha un ottimo senso per la spettacolarità e la dinamicità nelle scene d'azione, che sono fluide, chiare anche in notturno e sofisticate al punto giusto, complici effetti speciali d'eccellenza che mostrano il fianco solo nella computer grafica che riproduce le fattezze di Thomas Haden Church e Rhys Ifans nelle poche scene in cui assumono forma umana. Ma il regista ha già lavorato con gran parte del cast, che sembra particolarmente a suo agio in un po' tutte le scene. La chimica tra Holland e Zendaya è perfetta, forse perché i due giovani attori sono ora una coppia di fatto anche fuori dal set, e Benedict Cumberbatch resta un fantastico Steven Strange. Convincente anche l'Electro di Jamie Foxx, un villain che ruba la scena a tutti gli altri.
Spider-Man: No Way Home, per chi ha apprezzato i due precedenti film con Tom Holland per protagonista, è una conclusione pressoché perfetta di questa prima trilogia. Una porta spalancata verso il futuro e l'età adulta che, finalmente, ha raggiunto anche questo Peter Parker. Ma è anche un film che resta in riga e che non ha cambiato improvvisamente audience: è ancora una storia "young adult" che potrebbe far storcere il naso a chi cerca un cinecomic più serio o impegnato.
C'è anche una parte di questo autoreferenziale fattore nostalgia che funziona più per l'affetto di una certa parte del pubblico e per le sue ripercussioni creative e/o commerciali che per la sua effettiva riuscita in senso narrativo. Si aggrappa alla sospensione dell'incredulità anche più del solito, che per un cinecomic è già paradossale, ma in definitiva è ciò che i fan di Spider-Man volevano e hanno avuto. Quando le luci si accendono in sala, dopo le due immancabili scene post-credits, resta la consapevolezza che la storia non si ripeterà, ma il solo fatto di esserci stata significa molto per chi con l'Uomo Ragno cinematografico ci è cresciuto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a felicity »
[ - ] lascia un commento a felicity »
|
|
d'accordo? |
|
icutino
|
venerdì 6 maggio 2022
|
no way spider-man!
|
|
|
|
Una grande delusione
Spider-Man - No way home è una grande delusione sotto tutti i punti di vista. Un film decisamente mediocre, il terzo dedicato al personaggio dell'uomo ragno interpretato da Tom Holland.
Personaggi piatti e poco incisivi, scene d'azione confuse, effetti speciali eccessivi, sceneggiatura debole e piena di battutine inutili, trama inconsistente, questo Marvel movie mette in fila uno dopo l'altro tutti i difetti del tipico lungometraggio dell'MCU.
Il protagonista è di fronte all'ennesimo dilemma esistenziale e pensa bene di rivolgersi allo stregone Dr. Strange.
[+]
Una grande delusione
Spider-Man - No way home è una grande delusione sotto tutti i punti di vista. Un film decisamente mediocre, il terzo dedicato al personaggio dell'uomo ragno interpretato da Tom Holland.
Personaggi piatti e poco incisivi, scene d'azione confuse, effetti speciali eccessivi, sceneggiatura debole e piena di battutine inutili, trama inconsistente, questo Marvel movie mette in fila uno dopo l'altro tutti i difetti del tipico lungometraggio dell'MCU.
Il protagonista è di fronte all'ennesimo dilemma esistenziale e pensa bene di rivolgersi allo stregone Dr. Strange.
Quest'ultimo, in un momento di debolezza, decide di assecondare le richieste di Peter Parker. Peccato che Spider - Man sia in realtà ancora l'insopportabile bambinetto piagnucoloso che avevamo lasciato ai tempi di Civil War e farà naufragare anche il piano dello stregone Strange che aveva tentato di aiutarlo. In tre film non si è riusciti a far crescere il personaggio in nessun modo, Peter Parker è sempre uguale, uno stupido "ragazzino" come lo definisce lo stesso Strange, all'inizio del film.
I suoi amici allo stesso modo non sono cambiati di una virgola, compresa l'insipida fidanzata di Peter, MJ, che in questo film ha un ruolo totalmente trascurabile.
Al confronto i vecchi film con protagonista Tobey Mcguire nei panni dell'uomo ragno sembrano dei capolavori con una trama avvincente, un'eccellente regia e attori sopraffini.
Il film si sviluppa sui continui problemi che lo stesso Peter Parker si crea, facendo una marea di scelte sbagliate e lamentandosi in ogni momento. Alla fine a poco vale la ripresa di vecchi personaggi storici delle precedenti versioni di Spider-Man, il film non va da nessuna parte.
L'unica cosa che rimane è un fan service che farà contenti chi si aspettava una carrellata di personaggi e qualche ricordo nostalgico di vecchi film. Per tutto il resto questo No way home non vale la pena.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a icutino »
[ - ] lascia un commento a icutino »
|
|
d'accordo? |
|
jonnylogan
|
martedì 15 marzo 2022
|
la fine del liceo
|
|
|
|
Di ritorno dal suo viaggio in Europa e dalla conclusione dello scontro con Mysterio l’identità di Peter Parker è stata svelata in diretta televisiva da J. Jonah Jameson e ora tutti sanno che dietro al diciassettenne Peter si nasconde spiderman. Per evitare che la gente continui a riconoscerlo Parker pensa di rivolgersi a Stven Strange il quale gli propone di cancellare la memoria collettiva.
Il multiverso s’espande anche all’interno del mondo, in carne e ossa, dell’Arrampicamuri e non solo in quello dei lungometraggi animati a iniziare da ‘Spider-Man - Un nuovo universo’, film d’animazione del 2018 che ha avuto la capacità d’introdurre anche al cinema il concetto della coesistenza di numerosi universi con altrettanti Spiderman, afflitti dai medesimi problemi di difesa d’identità e giustizia.
[+]
Di ritorno dal suo viaggio in Europa e dalla conclusione dello scontro con Mysterio l’identità di Peter Parker è stata svelata in diretta televisiva da J. Jonah Jameson e ora tutti sanno che dietro al diciassettenne Peter si nasconde spiderman. Per evitare che la gente continui a riconoscerlo Parker pensa di rivolgersi a Stven Strange il quale gli propone di cancellare la memoria collettiva.
Il multiverso s’espande anche all’interno del mondo, in carne e ossa, dell’Arrampicamuri e non solo in quello dei lungometraggi animati a iniziare da ‘Spider-Man - Un nuovo universo’, film d’animazione del 2018 che ha avuto la capacità d’introdurre anche al cinema il concetto della coesistenza di numerosi universi con altrettanti Spiderman, afflitti dai medesimi problemi di difesa d’identità e giustizia. Nella terza pellicola dedicata al ragno del Queens, diretta dal quarantunenne Jon Watts a farla da padrone sono sia i predecessori di Tom Holland, nel ruolo di Spiderman, sia i suoi nemici storici. Fra questi ultimi da citare la presenza ieratica di Willem Dafoe con tanto di sdoppiamento della personalità e come sempre nel ruolo del Green Goblin, già incontrato nella prima pellicola dell’arrampicamuri. Non da meno anche gli altri villain con una menzione ulteriore per Alfred Molina che torna ad agitare pericolosamente i tentacoli di Doc Ock. A questi si aggiunge il ritorno in calzamaglia sia di Tobey Maguire sia di Andrew Garfield, spacciati per
appartenenti ad altri universi e solo per errore entrati in contatto con la versione attuale di Peter Parker.
La trama scritta a quattro mani e come da inizio nuova trilogia, dal duo McKenna, Sommers, va a completare la parabola narrativa degli anni liceali di Parker e compagnia con una possibile ammissione al MIT forse da rimandare per sopraggiunti problemi di ordine pubblico. Trama nettamente più semplice rispetto ad altri prodotti dell’MCU che spesso si vanno ad intrecciare con numerosi sotto filoni e narrazioni parallele. Al momento non si sa se Holland vestirà nuovamente la tuta progettatagli da Tony Stark ma di certo c’è che chi è appassionato di fumetti declinati sotto forma di cinecomics in tal caso troverà come sempre pane per alimentare i denti della propria fantasia.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jonnylogan »
[ - ] lascia un commento a jonnylogan »
|
|
d'accordo? |
|
alessandro spata
|
venerdì 24 dicembre 2021
|
spiderman addiction
|
|
|
|
Cosa non si fa per attirare sempre più pubblico al cinema o se volete sempre più abbonati ai servizi di streaming online on demand ecc ecc. Bisogna offrire al pubblico una scorpacciata del suo cibo preferito o comunque sia che in passato è risultato molto amato. Non serve scervellarsi per creare belle storie “plausibili” seppure nella loro assurdità poiché trattasi pur sempre di cinema di finzione, ovviamente. Ma a tutto ci sarà pure un limite?
Sinceramente vi dico che ormai stanno mettendo davvero a dura prova la sospensione dell'incredulità (almeno la mia).Fino a che punto si può chiedere al lettore o allo spettatore, di “sospendere le proprie facoltà critiche allo scopo di ignorare le incongruenze secondarie per godere di un'opera di fantasia?”.
[+]
Cosa non si fa per attirare sempre più pubblico al cinema o se volete sempre più abbonati ai servizi di streaming online on demand ecc ecc. Bisogna offrire al pubblico una scorpacciata del suo cibo preferito o comunque sia che in passato è risultato molto amato. Non serve scervellarsi per creare belle storie “plausibili” seppure nella loro assurdità poiché trattasi pur sempre di cinema di finzione, ovviamente. Ma a tutto ci sarà pure un limite?
Sinceramente vi dico che ormai stanno mettendo davvero a dura prova la sospensione dell'incredulità (almeno la mia).Fino a che punto si può chiedere al lettore o allo spettatore, di “sospendere le proprie facoltà critiche allo scopo di ignorare le incongruenze secondarie per godere di un'opera di fantasia?”.
Allora per ovviare alla mancanza di congruenza minimamente decente quantomeno, e per tentare di compensare un dejavu ormai sempre palesemente incombente, gli autori-strateghi di marketing ti spiattellano un filmone pieno di inseguimenti e sparatorie ed effetti speciali da videogioco dal vago sapore psichedelico (la computer grafica rivela ormai tutta la sua obsolescenza che al confronto gli effetti speciali di 2001 Odissea nello Spazio ti fanno venire voglia davvero di credere nei monoliti lasciati lì chissà da chi e chissà quando). E forse non è un caso se dopo la visione del film (avviso che ci ho rinunciato dopo ¾ di “proiezione”) mi sono venuti in mente cose come addiction o craving.
Registi e sceneggiatori assortiti devono aver pensato che il pubblico che ama questo genere di fiction (un pubblico per intenderci sempre più formato da una platea da scuola elementare) deve avere una tale brama o desiderio incontrollabile di ”farsi avvolgere”dalla ragnatela-stupefacente del nostro super eroe adolescente da propinargli a man bassa e senza pudore l'oggetto di cui si sente il forte bisogno. Ed ecco allora che non basta più un Peter Parker da solo. Ce ne vogliono almeno tre per soddisfare l’astinenza di questo pubblico bambino. E neanche basta un solo villain di turno ma bisogna scomodarne tutta una serie (ho perso il conto) e tutti in una volta per destare l’attenzione minima generale. E proprio come una droga e con assoluto disprezzo per il medio quoziente di intelligenza si pensa di poter distribuire alla gente “roba” di qualsiasi genere tanto ormai sono talmente assuefatti da non distinguere più un prodotto di bassa natura da uno di più alta qualità.
E per accontentare tutti i palati ecco che al Peter Parker viene confezionata una tuta altamente tecnologica che ricorda sfacciatamente l’armatura di Iron Man ma solo un po' più magra.
A quelli più grandicelli come me che hanno passato da un pezzo la scuola dell’infanzia consiglio di rivolgersi ancora con fiducia ai fumetti quelli con cui siamo cresciuti eventualmente e che qualcuno forse conserva ancora tra le proprie cose care di un tempo che fu. Non voglio passare per un passatista sfegatato, ma questo film mi è sembrato davvero brutto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alessandro spata »
[ - ] lascia un commento a alessandro spata »
|
|
d'accordo? |
|
|