Spider-Man - No Way Home

Thomas Stanley Holland un simpatico Peter Parker

Pubblici contro. In effetti è indubbio che il dna del cinema modificatosi da decenni abbia perso il suo linguaggio universale e con esso la capacità di suggestione paritaria: chi oggi s' accapiglia sul film di Sorrentino, insomma, non si sporcherebbe mai gli occhi per immergersi nel Marvel Cinematic Universe e chi conosce a menadito i cineasti coreani non sa e vorrà sapere nulla di Spider-Man: No Way Home. Proprio il film, peraltro, già ampiamente in testa al botteghino in cui accade che Peter Parker alias Spider-Man, una sorta di portafortuna per la gente del quartiere, si ritrovi con l' identità smascherata, la reputazione rovinata compresa la falsa accusa d' essere responsabile di un attacco terroristico a Londra - e non possa più, di conseguenza, tenere rigorosamente separate le pesanti responsabilità di supereroe da quelle di normale cittadino e che l' incantesimo ritenuto taumaturgico del Dottor Strange (Cumberbatch, interprete sottilissimo come sempre) fallisca e non faccia che peggiorare catastroficamente la situazione. [...]

di Valerio Caprara, articolo completo (3697 caratteri spazi inclusi) su Il Mattino 24 dicembre 2021