Basato su una storia vera. Nel 2000 un politico socialista spagnolo viene ucciso da un commando dell’ETA. Alcuni anni dopo i tre componenti vengono arrestati e condannati. In carcere, due di loro attraverseranno tutte le fasi del progressivo distacco dall’organizzazione, prima con la presa di distanza dalla lotta armata, e in un secondo tempo affrontando un senso di colpa sempre più pesante, accompagnati dal vituperio degli irriducibili. Solamente l’incontro con la vedova, attivista e presidente dell’associazione vittime dell’ETA, incontro cercato e fatto singolarmente da ciascuno, chiuderà il percorso personale. Di lì a poco, nel 2011, L’ETA abbandonerà definitivamente la lotta armata.
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Basato su una storia vera. Nel 2000 un politico socialista spagnolo viene ucciso da un commando dell’ETA. Alcuni anni dopo i tre componenti vengono arrestati e condannati. In carcere, due di loro attraverseranno tutte le fasi del progressivo distacco dall’organizzazione, prima con la presa di distanza dalla lotta armata, e in un secondo tempo affrontando un senso di colpa sempre più pesante, accompagnati dal vituperio degli irriducibili. Solamente l’incontro con la vedova, attivista e presidente dell’associazione vittime dell’ETA, incontro cercato e fatto singolarmente da ciascuno, chiuderà il percorso personale. Di lì a poco, nel 2011, L’ETA abbandonerà definitivamente la lotta armata.
Una ricostruzione storica accurata, con i dettagli dei percorsi politici di uno dei terroristi e della vittima, e con il ruolo del contesto sociale dei Paesi Baschi, che ha influito nell’azione educativa come nella condanna dei “traditori”.
Tutti i protagonisti, i terroristi, la vedova, l’orfana e gli amici, dovranno fare i conti con la storia che ha segnato tragicamente le loro vite e con una difficilissima riconciliazione emotiva.
Nessuna colonna sonora, nessun urlo di disperazione, nessuna concessione al sentimentalismo. Il dolore e il tormento vengono fuori da una sceneggiatura che nulla concede alla retorica o all’eccesso e dalla recitazione di attori in stato di grazia. Fate attenzione a dove posano (o non posano) lo sguardo i terroristi quando sono di fronte alla vedova, fiera ma non dura, disponibile ma memore, dignitosa e ancora attiva.
L’unica (veniale) pecca è che in questa parabola del cambiamento interiore degli assassini forse viene trascurato qualcosa delle fasi iniziali, ma il cinema ha i suoi tempi e un lungometraggio di durata eccessiva metterebbe a dura prova lo spettatore.
Un film storico quasi perfetto, che miscela magistralmente le vicende generali con quelle personali, convincentissime, coinvolgenti. E non tralascia di evidenziare, in modo tangente, la follia di 50 anni di terrorismo.
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