La storia della giovane regina austriaca che sconvolse la corte di Francia per la sua mentalità moderna e all'avanguardia. Espandi ▽
Attraverso uno sguardo contemporaneo, la serie esplora il lato oscuro e misogino della corte di Versailles della seconda metà del XVIII secolo, quando la futura regina, allora solo 14enne, lasciò l'Austria per diventare la moglie del Delfino di Francia (Luigi XVI). All'inizio inibita dallo stretto protocollo di corte, dalle rigide regole imposte dalla società, e sotto la pressione di una nazione straniera che avrebbe dovuto accettarla come sovrana, Maria Antonietta riuscì a rivoluzionare la sua immagine, grazie alla sua indole testarda e il suo grande carisma. Con coraggio e dignità la regina si scagliò contro il sistema decidendo di vivere in modo innovativo malgrado il disappunto francese. Recensione ❯
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La frenetica e controversa storia di Mike Tyson. Espandi ▽
La serie evento composta da otto episodi racconta i tumultuosi alti e bassi della carriera pugilistica e della vita personale di Tyson, da atleta amato in tutto il mondo a emarginato e viceversa. Concentrandosi su Mike Tyson, la serie esamina questioni legate alla razza e alla classe in America, la fama e il potere dei media, la misoginia, il divario sociale, la promessa del sogno americano e, infine, il ruolo dell'opinione pubblica nel plasmare la storia di Mike. Recensione ❯
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Una testimonianza universale dei soprusi commessi in nome dello Stato. Senza slanci sentimentali e grande umanità. Biografico, Drammatico - Francia2022.
Un tragico fatto di cronaca e il successivo dibattimento giudiziario, sono al centro di una miniserie in quattro episodi fortemente politica e civile. Espandi ▽
Malik Oussekine è ventiduenne parigino, figlio di immigrati algerini ma cresciuto largamente in Francia. Nel dicembre 1986, dopo aver assistito a un concerto della mitica Nina Simone, si imbatte in una pattuglia di poliziotti in motocicletta, che decidono di inseguirlo anche se non ha nulla a che fare con i casseur. Finisce così pestato a morte e, per ottenere giustizia, suo fratello maggiore si affida a un rinomato avvocato. L'altro fratello e la sorella non trovano invece la stessa valvola di sfogo e interiorizzano il dolore quasi quanto la madre. Il ministro intanto fa il possibile per insabbiare le indagini...
Un tragico fatto di cronaca e il successivo dibattimento giudiziario, sono al centro di una miniserie in quattro episodi fortemente politica e civile, che contrappone la dignità della famiglia all'omertà delle istituzioni.
Questo eleva Oussekine oltre il caso specifico, pur cruciale, e ne fa una testimonianza universale dei soprusi commessi in nome dello Stato e destinati a restare più o meno impuniti. Recensione ❯
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Dopo Tonya, Gillespie mette in scena un'altra storia tanto celebre quanto assurda portando in TV un dinamismo da grande cinema americano. Biografico, USA2022. Durata 65 Minuti.
La storia del primo sex tape virale della storia, quello di Pamela Anderson e Tommy Lee. Espandi ▽
Dopo la bizzarra ma reale vicenda di Tonya, Craig Gillespie affronta una storia altrettanto celebre e assurda, portando in Tv un dinamismo da grande cinema americano. Il regista firma i primi tre episodi della serie, che sfoggiano una notevole fluidità di movimenti di macchina e passaggi narrativi, in un montaggio serrato con abbondante uso della musica del tempo – dove l'effetto juke box anni 90 prende però un po' la mano. Il suo lavoro dà l'impronta stilistica a Pam & Tommy, poi seguita dalle registe che si avvicenderanno nei restanti cinque episodi. Il ritmo con loro si fa meno frenetico ma la serie non perde la spinta iniziale, anche grazie a diverse puntate di più breve durata, da poco più di mezz'ora, prima del gran finale giustamente più corposo. Spicca tra gli altri la prova di Seth Rogen, che si rivela qui un'ottima scelta cinematograficamente parlando: mette i panni del falegname da comico navigato e nei dialoghi con la pornoattrice ed ex moglie, interpretata da Taylor Schilling, è convincente tanto nell'ossessione quanto nella tenerezza e nel rimpianto. Di certo una delle interpretazioni migliori della sua carriera e lo stesso vale per quella di Sebastian Stan, mai così convincente fino ad ora. Recensione ❯
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Basato sul libro di memorie di Steve Jones, il leggendario chitarrista dei Sex Pistols che ha contribuito a inaugurare una rivoluzione punk in Gran Bretagna. Espandi ▽
La breve e rivoluzionaria epopea dei Sex Pistols in una serie prodotta da FX e diretta dal premio Oscar Danny Boyle. Dal 1975 all'inizio del 1978 (il 14 gennaio di quell'anno la band tenne il suo ultimo, drammatico concerto a San Francisco), la band diede vita ad un cambiamento epocale, non solo in ambito musicale. Il tutto con solo album (Never Mind The Bollocks), esibizioni scandalose, concerti annullati e oltraggi alla corona. Recensione ❯
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L'omaggio a Letizia Battaglia, grande testimone del nostro tempo che con le sue fotografie ha mostrato al mondo il lungo calvario di una Palermo assediata dalla mafia. Espandi ▽
La Rai dedica una miniserie di due puntate all’importante fotografa Letizia Battaglia scomparsa lo scorso 13 aprile. Solo per passione - Letizia Battaglia fotografa è un tributo molto curato che il regista Roberto Andò ha iniziato a costruire con la stessa Letizia e che ha avuto un grande successo di pubblico. L’aspetto principale della miniserie è la cura nella ricostruzione cronologica quasi sempre lineare della vita della fotografa, nell’ambientazione storica, nella messa inscena degli scatti che poi vengono mostrati gli originali in bianco e nero. La serie tiene conto di una grande ricerca e dei lavori precedenti sulla vita di Letizia Battaglia, che traspare anche nel lavoro degli attori, molti dei quali siciliani, tutti bravissimi attenti e preparati. L’impressione è che tutto sia molto studiato per ricreare uno spaccato della sua vita privata e pubblica. Peccato che la sensibilità e la dirompenza, gli amori e le lotte di una donna come Letizia Battaglia siano restituite allo spettatore solo come una cronistoria romanzata di una vita. Recensione ❯
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Nei nuovi episodi dell'iconica serie, la Regina Elisabetta II, interpretata in questa stagione da Imelda Staunton, si avvicina a celebrare il 40° anniversario della sua ascesa al trono. Il Principe Carlo, interpretato da Dominic West, fa pressioni su sua madre per permettergli di divorziare da Diana (Elizabeth Debicki), ma la tensione è destinata a salire ulteriormente, quando entra in scena Mohamed Al Fayed (Salim Daw). Spinto dal suo desiderio di accettazione da parte dell'ordine più alto, sfrutta la ricchezza e il potere che si è fatto da sé per cercare di ottenere per sé e suo figlio Dodi (Khalid Abdalla) un posto al tavolo reale. Recensione ❯
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Le luci e le ombre, i successi e le difficoltà di tre donne che furono in epoche diverse First Ladies degli Stati Uniti. Biografico, Drammatico, Storico - USA2022.
Una serie dedicata alle mogli dei presidenti degli Stati Uniti d'America. Espandi ▽
È tra i progetti più ambiziosi e meno fortunati che siano mai stati realizzati. Prodotto e diretto dalla regista Susanne Bier, che anche in epoca pre-Time is Up già scriveva e dirigeva storie di donne cariche di spessore ed emotività, The First Lady mira a raccontare in tutta la sua complessità la figura della First Lady statunitense. Lo fa scegliendo tre figure rappresentative su tutte, di epoche diverse, e mettendole a confronto a distanza, alternando di continuo le vicende dell'una e delle altre all'interno dello stesso episodio. Il risultato è un vitale dialogo impossibile tra tre donne che, a modo loro, hanno fatto la storia. Le accomuna la determinazione a non farsi bastare il ruolo di moglie e a non voler vivere all'ombra dei propri ingombranti mariti. Ad interpretarle, tre attrici d'eccezione che fanno propri i loro personaggi e li rendono tridimensionali, riconoscibili e attuali. Recensione ❯
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La vera storia di Michelle Carter, la diciottenne accusata di omicidio colposo per la morte di un ragazzo con cui aveva una relazione a distanza. Espandi ▽
Il 13 luglio 2014, il diciottenne Conrad Roy III si toglie la vita soffocandosi con il gas di scarico del suo pick-up nel parcheggio di un centro commerciale. Frugando fra la sua roba, la madre trova alcune lettere d'addio, tra cui una per Michelle Carter, che più o meno all'insaputa di tutti Conrad considerava la sua fidanzata. Bella, educata e benestante, Michelle fa di tutto per convincere il mondo dell'importanza della sua relazione, ma indagando sul caso il procuratore distrettuale scopre che prima del suicidio tra i due fidanzati c'era stato un intenso scambio di messaggi in cui Michelle aveva incitato Carter a farla finita.
Una condivisione di pensieri o un omicidio preterintenzionale? Da quel momento comincia un caso intricato e incerto, che pone questioni sull'uso della tecnologia e sui limiti della legge di fronte alla complessità dei comportamenti umani.
L'aspetto più efficace di The Girl from Plainville è quello che rimanda al legal thriller (e volendo al melodramma familiare, con il coinvolgimento dei genitori dei due protagonisti) Recensione ❯
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Un imprenditore svedese e i suoi soci decidono di rivoluzionare il settore della musica con una piattaforma di streaming legale. Espandi ▽
Daniel Ek è un programmatore di scarso successo, rifiutato da Google per insufficienti titoli di studio. Dopo aver ideato un sito che aumenta gli introiti pubblicitari, riesce a ottenere dall'eccentrico Martin Lorentzon un finanziamento per il suo progetto più ambizioso, una piattaforma legale per ascoltare gratis la musica in streaming, Spotify.
Notevole il secondo episodio, che ricrea il contesto in cui il mondo è cambiato, con il ridimensionamento dell'industria discografica sotto i colpi di Pirate Bay e l'esplosione di Spotify, normalizzatore del concetto di "musica gratis", che sfrutta le macerie lasciate dalla pirateria per erigere il palazzo del nuovo status quo della distribuzione musicale. Notevoli alcune caratterizzazioni, per un prodotto che ha il dono dell'intrattenimento informativo e il merito di non ridursi a mera celebrazione. Recensione ❯
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Tratto dalla storia vera di Michael Petersen, accusato di aver ucciso la moglie. Espandi ▽
Michael Peterson e sua moglie Kathleen passano insieme la serata del 9 dicembre 2001, ai bordi della piscina. Poco dopo il marito dirà di aver trovato la donna ai piedi della scalinata per il piano di sopra, moribonda e in preda a convulsioni. Kathleen muore tra le sue braccia in un bagno di sangue e lui è accusato di omicidio, ma non si trova l'arma del delitto e il processo si trascina. Il suo caso diventa anche il tema di un documentario seminale, intitolato The Staircase e destinato a lanciare il true crime di qualità televisivo.
Tra dramma famigliare, giudiziario e metatelevisivo, The Staircase è una miniserie al tempo stesso originale e parassitaria, una ricostruzione di lusso che cerca di problematizzare il documentario di Jean-Xavier de Lestrade ma perde seccamente il confronto con esso.
Colin Firth mette i panni di Peterson affrontando un grande ruolo, dove restituire le sfumature di una persona la cui vita è stata filmata per anni in situazioni intime e difficili. Il resto del cast è altrettanto di livello, a partire dalle già citate Collette e Binoche per proseguire con Michael Stuhlbarg, Rosemarie DeWitt e Parker Posey. Recensione ❯
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Gli eventi che hanno caratterizzato la politica di Boris Johnson e il suo governo di fronte alla prima ondata della pandemia globale. Espandi ▽
La serie racconta l'impatto che la prima ondata della pandemia da Coronavirus ha avuto sul Regno Unito. La miniserie porterà gli spettatori fra i corridoi del potere, con Johnson alle prese con Covid-19, Brexit e una controversa vita politica e personale.
Gli eventi politici si intrecceranno con storie provenienti da tutto il Paese, dagli esperti e gli scienziati impegnati in una lotta contro il tempo per arrivare a comprendere come si trasmette il virus, ai dottori, gli infermieri e gli operatori delle case di riposo in prima linea per contenere e superare l'emergenza, fino alle persone comuni le cui vite sono state gettate nel caos dalla pandemia. Recensione ❯
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Ha vent'anni Daniele quando, in seguito a una violenta esplosione di rabbia, viene sottoposto a un TSO: trattamento sanitario obbligatorio. Espandi ▽
Daniele si risveglia in un ospedale psichiatrico e scopre di essere oggetto di un trattamento sanitario obbligatorio, o TSO, della durata di una settimana. All’inizio non capisce il perché del suo ricovero, ma gradualmente i ricordi riaffiorano, compreso l’episodio di violenza in cui è culminato il suo comportamento oppositivo. Giorno dopo giorno Daniele si confronterà con i suoi compagni di stanza, cinque anime in pena come lui con vissuti ed età diversi ma la stessa difficoltà di stare al mondo. E quella che sembrava essere una punizione si rivela una possibilità di ammetter a se stesso e agli altri la propria fragilità e il proprio senso di inadeguatezza. Ci sarà spazio anche per un rapporto speciale con una giovane degente che ha cercato di togliersi la vita.
Tutto chiede salvezza, debutto alla regia nella servilità di Francesco Bruni, tratto dall’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli, si distingue per una scrittura efficace anche se a tratti troppo aderente alla sua fonte letteraria. Lo schema è quello classico del film ospedaliero che ha la sua punta di diamante in Qualcuno volò sul nido del cuculo
La sceneggiatura imposta un crescendo rispettato dalla coralità del cast e molto abile nell’agganciare lo spettatore e portarlo con sé di puntata in puntata, come si conviene ad una serie che funziona, sfruttando bene la possibilità di stratificare i personaggi ad ogni episodio successivo. Recensione ❯
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Serie di estrazione prevalentemente crime caratterizzata da una narrazione non lineare (stracolma di flashback) che tende al drammatico. Espandi ▽
Wayne Jenkins entra nella polizia di Baltimora intorno al 2003 e da subito il suo partner gli dice di dimenticarsi tutto quello che ha imparato in accademia. Wayne assiste infatti alla condotta sempre più ai margini, quando non del tutto illegale, del sergente al suo fianco. A erodere poi del tutto la sua onestà ci si mette anche l'invidia per gli amici di famiglia più ricchi, che non mancano di trattarlo da perdente finché è squattrinato. Nel corso degli anni la sua scaltrezza lo porta a capo della Gun Trace Task Force e gli concede una libertà d'azione pressoché illimitata. Ma nel 2017 un'indagine federale non arriva a colpire questa unità fuori controllo...
La serie è infatti estremamente densa e la compressione degli eventi, oltretutto su due e a volte tre piani temporali (anche le indagini del 2017 alternano gli interrogatori e la lunga fase investigativa che precede l'arresto), non facilita le cose. Tanto che per una volta è più consigliato un "binge watching" o comunque una visione ravvicinata degli episodi.
Una serie profondamente civile e adulta, che non ha paura di essere difficile e di affrontare argomenti scomodi e articolati. Recensione ❯
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La serie tratta dal libro Showtime: Magic, Kareem, Riley, and the Los Angeles Lakers Dynasty of the 1980s dello scrittore sportivo Jeff Pearlman. Espandi ▽
La serie che racconta l'età dell'oro dell'NBA, quando i Los Angeles Lakers entrarono, grazie alle loro gesta sportive e non solo, nella leggenda del basket mondiale. Recensione ❯
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