Un corpo esile ed un sorriso intrigante che risplende in quei poetici occhioni da cerbiatta, cosi tanto famigliari da ricordarci quelli di Winona Ryder.
Ma lei, Keira Knightley, che di rivali non ne ha proprio da temere, è sì una donna dall'incantevole bellezza ma anche un'artista poliedrica, capace di misurarsi nei ruoli più disparati: da romantica giovane di fine Settecento a spietata cacciatrice di taglie, da aristocratica innamorata di un bucaniere a guerriera della Tavola Rotonda.
La ventiduenne nasce in Inghilterra dall'attore Will Knightley e dalla sceneggiatrice Sharman Macdonald. Di origini ispanico-scozzesi, la diva ha un fratello maggiore: Caleb.
Inizia a studiare danza sin dalla tenera età ma, curiosamente, sogna di fare l'idraulico.
Gli esordi
Indicata da molti come la nuova Julia Roberts, Keira esordisce nello spettacolo all'età di otto anni, nel film tv Royal Celebration. Debutta sul grande schermo l'anno seguente, nel drammatico A Village Affair.
Essendo dislessica, durante l'adolescenza è costretta a portare degli occhiali speciali.
Nel 1999, grazie alla sbalorditiva somiglianza con Natalie Portman, la teen-ager viene scelta da George Lucas per interpretare l'ancella della regina Amidala, in Star Wars: Episodio I - La Minaccia Fantasma. Le due stelline in erba erano talmente simili che, durante le riprese, era pressocché impossibile riconoscerle sotto tutto quel trucco. Fino a poco tempo fa, tuttavia, si è sempre creduto che la Portman incarnasse entrambi i personaggi.
Giunta al suo sedicesimo compleanno, la Knightley lascia il liceo per iscriversi alla London Academy of Music and Dramatic Art; nello stesso periodo si mostra senza veli nello psicotico thriller The Hole.
Nel 2002 si impone al pubblico sotto le vesti della soccer-player Juliette Paxton, nella commedia calcistica Sognando Beckham. Nel 2003 fa parte dell'ampio cast della commedia corale Love Actually accanto ad attori rinomati quali Colin Firth, Hugh Grant, Emma Thompson, Liam Neeson, Alan Rickman e molti altri.
La maledizione della prima luna
Nello stesso anno, questa determinata fanciulla conquista il cuore di milioni di fans con il tostissimo fantasy - adventure La Maledizione della Prima Luna. Oltre a far perdere la testa a due seducenti pirati come Johnny Depp e Orlando Bloom, la sua impetuosa Elizabeth Swann la consacra a nuova star di Hollywood.
Nel 2004 si cimenta nell'audace Ginevra, combattendo al fianco di King Arthur.
Due anni più tardi, la diva ottiene una nomination agli Academy come Miglior Attrice Protagonista in Orgoglio e Pregiudizio, trasposizione cinematografica del celebre romanzo di Jane Austen.
Nel 2005 il regista Tony Scott dà vita al progetto di realizzare Domino, biografia dell'amica Domino Harvey: figlia del candidato all'Oscar Laurence Harvey, la donna rinunciò alle passerelle per trasformarsi in una cacciatrice di taglie, deceduta poi per eccesso di droghe.
Scott vede nella Knightley l'interprete perfetta da scritturare nella parte della sanguinaria killer.
Gli ultimi lavori
Il 2008 la vede, addirittura, nella biografia del poeta gallese Dylan Thomas: The Edge of Love. Nello stesso anno compare anche in La duchessa. Nel 2010, per lei, la partecipazione a Last Night, film diretto da Massy Tadjedin e presentato in concorso al V Festival Internazionale del Film di Roma. Sempre nello stesso anno è tra le protagoniste di Non lasciarmi, di Mark Romanek. L'anno successivo interpreta il ruolo di una diva annoiata e solitaria nel neo-noir London Boulevard, accanto a Colin Farrell. Nel 2011 è contesa tra Jung e Freud in A Dangerous Method di David Cronenberg, mentre l'anno successivo è l'Anna Karenina di Joe Wright e la protagonista di Cercasi amore per la fine del mondo della regista esordiente Lorene Scafaria. Nei panni di un'affascinante cantautrice che conquista Mark Ruffalo nel film di John Carney Tutto può cambiare, reciterà per Kenneth Branagh in Jack Ryan - L'iniziazione e per di Baltasar Kormákur in Everest, film d'apertura della Mostra del Cinema di Venezia 2015. Nel 2016 fa parte del cast di Collateral Beauty di David Frankel, al fianco di Will Smith, Kate Winslet, Helen Mirren ed Edward Norton. Nel 2018 la vediamo al cinema nei panni della Fata confetto nel film d'avventura Lo schiaccianoci e i quattro regni di Lasse Hallström, Joe Johnston e indossare le vesti di Colette, protagonista dell'omonimo film diretto da Wash Westmoreland. In tempi più recenti recita ne La conseguenza di James Kent e ne Il concorso di Philippa Lowthorpe.
Curiosità
Secondo molti critici, la sua è la voce femminile più sexy del mondo: lo scettro per quella maschile è tra le mani di Sean Connery.
Un sondaggio del Royal Shakespeare Company di Stratford la decreta la diva ideale per impersonare Giulietta in "Romeo and Juliet": l'attore che ha trionfato è, invece, il bel tenebroso James Marsters.Tra le passioni di Keira ci sono la pittura e il calcio: è una tifosa del West Ham United.
Per quanto riguarda l'ambito sentimentale, la Knightley è stata legata al collega Rupert Friend, conosciuto sul set di Orgoglio e pregiudizio, ma si è poi sposata con James Righton, tastierista della rock band Klaxons, nel 2013. La coppia ha due figlie: Edie, nata a maggio 2015, e Delilah, nata nel settembre 2019.
Occhi ardenti e allure aristocratico, Keira Knightley esordisce nel 1999 con un inganno. Doppio e ancella di Natalie Portman nella galassia stellare di George Lucas (Star Wars: Episodio I - La minaccia fantasma), ha sedici anni e la stoffa della regina. Ma Naboo non è il suo regno. La somiglianza con la Portman, di pochi anni più vecchia di lei, è tuttavia la chance per entrare a 'corte', fare un giro di valzer e sedurre Hollywood
Ha 68 anni nel 68º anniversario della Mostra, aperta da un film, Le Idi di Marzo, «che guarda caso è proprio il giorno del mio compleanno». Chissà se David Cronenberg crede alle coincidenze o resiste alla tentazione, come nel suo A Dangerous Method ripete più volte (e sempre meno convinto) il protagonista Carl Jung. Applaudito stamattina dalla stampa, a conferma del trend positivo dei film programmati nelle prime mattine del concorso, Cronenberg è stato accolto al Lido come una star, scortato dal supercast del film (Viggo Mortensen, Keira Knightley, Michael Fassbender, Vincent Cassel e Sarah Gadon) in uno stato di particolare grazia e armonia
«L'ultima nave è salpata da un pezzo»: con un ferale articolo, diffuso nel Palais poche ore prima dell'arrivo di Johnny Depp e Penelope Cruz a Cannes, la rivista Screen ha platealmente stroncato il quarto capitolo dei Pirati dei Caraibi, pellicola fuori concorso al cinema dal 18 maggio e primo sequel del franchise interamente in 3D. Un'opinione confermata dalla tiepida risposta ricevuta dal film in sala e persino dai suoi interpreti, attesi come star sul tappeto rosso della Croisette ma accolti con freddezza dalla stampa: scarsa la chimica tra i protagonisti Depp e Cruz, distanti sullo schermo come nella vita, ben poco carismatici (anche) dal vivo i nuovi acquisti della saga, Sam Claflin e la francese Astrid Berges-Frisbey, nell'ingrato ruolo di rimpiazzo dei transfughi Orlando Bloom e Keira Knightley
Che il tema del doppio fosse materia peculiare per tutte le narrazioni e le elucubrazioni sul cinema è cosa nota dai tempi dell'Espressionismo tedesco. Eppure, mossi da una fascinazione perversa per catastrofi, apocalissi e cospirazioni, i film che si sono confrontati con i doppi biologici e che hanno lanciato ipotesi sul futuro degli esperimenti sulla clonazione, hanno più che altro sfruttato il potenziale dell'eugenetica per creare narrazioni distopiche
Briony è una ragazzina di buona famiglia con una fervida immaginazione. A causa della sua giovane età fraintende il comportamento amoroso della sorella e di Robbie, il figlio della domestica, e inizia a fantasticare sulla sua presunta mania sessuale. Quando la cuginetta Lola, di qualche anno più grande, viene sedotta da un uomo nel buio della notte, Briony, pur non avendo visto il villano in volto, incolpa Robbie cambiando per sempre le sorti di tutti i protagonisti implicati nella storia