Storia di mafia vista in un'ottica diversa e originale, analizzato in chiave grottesca. Drammatico, USA1990. Durata 146 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia di mafia vista in un'ottica diversa e originale: tutto è analizzato in chiave grottesca e il protagonista non è un pezzo grosso della malavita. Espandi ▽
Henry Hill, nato da madre siciliana e padre irlandese, è un piccolo gangster dei quartieri bassi di New York. Lì un potente irlandese, James Conway, inizia a proteggerlo e lo introduce in una banda specializzata in furti, estorsioni e contrabbando che presto diventa la sua vera famiglia e i cui componenti usano chiamarsi fra loro "bravi ragazzi". I suoi capi, James Conway, Tommy DeVito e Paul Cicero, ai quali ubbidisce senza discutere, gli dimostrano presto di essere capaci di uccidere ferocemente. Soprattutto Tommy, apparentemente così bonario, si trasforma spesso in un maniaco sanguinario, pronto ad ammazzare non solo i nemici. Henry, influenzato negativamente dal successo dei suoi partner, arriverà al punto di provocare la caduta di Jimmy e Tommy? Recensione ❯
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Lynch trova la summa del suo cinema, calando la singolarità nella quotidianità. Dove il silenzio comunica più di mille parole. Commedia, USA, Francia1999. Durata 111 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
È la vera storia di un 73enne deciso a far visita al fratello. I due non hanno mai avuto un grande rapporto. .. Espandi ▽
Laurens, Iowa. Alvin Straight, settantatreenne che vive con la figlia Rose, viene a sapere che il fratello Lyle, con cui non parla da dieci anni, ha avuto un infarto. Prima che sia troppo tardi, decide di intraprendere un viaggio fino a Mount Zion, in Wisconsin, per incontrarlo. Non in corriera o in treno, perché Alvin vuole guidare da solo, con i suoi tempi e i suoi modi. Non avendo più una patente, non gli resta che guidare un tosaerbe con rimorchio e assaporare con lentezza le meraviglie del Midwest americano.
Uscito nel 1999, tra le due cupe immersioni nel neo-noir psicotico di Strade perdute e Mulholland Drive, Una storia vera - traduzione che smarrisce la sfumatura dell'originale The Straight Story, giocato sull'ambivalenza di "straight", sia cognome di Alvin che attributo di rettitudine morale - è storicamente considerato un'anomalia nel corpus di David Lynch.
È soprattutto nella maniera in cui Lynch dà vita alla perfetta sceneggiatura scritta da John Roach e Mary Sweeney e nell'utilizzo che fa di silenzi e inquadrature, alimentando una sensazione di surrealtà del quotidiano, che Lynch imprime il suo marchio, inconfondibile anche solo quando si tratta di illuminare i volti con la luce di un fulmine - bianchissima e ferocemente proiettata sui protagonisti, tipico espediente del suo cinema per evidenziare i momenti di crisi o di pericolo. Recensione ❯
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I giorni e soprattutto le notti di un tassista newyorchese degli anni '70. Espandi ▽
Travis Bickle, reduce dal Vietnam e sofferente d'insonnia, accetta un lavoro come taxista con turno dalle 18 alle 6 del mattino successivo. È un individuo solitario la cui unica distrazione sono i film di un cinema a luci rosse. Viene attratto dalla segretaria di un uomo politico ma fa fatica a gestire il rapporto mentre, al contempo, vorrebbe togliere dalla strada una prostituta che non ha ancora compiuto tredici anni. La violenza che ha in qualche misura sublimato finisce con il riemergere.
Il film che farà conoscere il nome di Scorsese al mondo, vincendo la Palma d'oro al 29° Festival di Cannes, è frutto della collaborazione di tre personalità destinate a continuare a far parlare di sé negli anni a venire.
Tutte le volte in cui è possibile l'attore Robert De Niro viene colto nella sua solitudine esistenziale che, invece di tradursi nel suicidio, finisce con il dirottare la violenza all'esterno. Schrader lo sintetizzerà in un altro film da lui scritto in cui un personaggio afferma: "Quando un giapponese crolla, chiude la finestra e si uccide. Quando un Americano crolla apre la finestra e ammazza qualcuno". Travis Bickle è americano. Recensione ❯
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Un film che nel suo apparente disordine sa mostrare l'animo femminile in tutta la sua complessità. Magistrale Valeria Golino. Drammatico, Italia, Francia2025. Durata 115 Minuti.
Roma, 1980. Uscita dal carcere, Goliarda Sapienza cerca un lavoro per evitare lo sfratto. Ignorata come scrittrice, trova conforto solo nelle ex compagne di cella. Espandi ▽
Roma, 1980: la scrittrice Goliarda Sapienza è appena uscita dal carcere, dove è stata rinchiusa per aver rubato e rivenduto dei gioielli. Ora che è fuori, deve trovarsi un lavoro. Nel cassetto ha il manoscritto di “L’arte della gioia”, che sarà pubblicato solo postumo. Nel tempo sospeso dopo la sua scarcerazione Goliarda trova conforto solo nella presenza di due ex compagne di carcere, Roberta e Barbara. Fuori si basa in buona parte sui due romanzi in cui Goliarda Sapienza ha raccontato la sua esperienza carceraria e ricostruisce lo spaesamento della scrittrice, una volta rientrata in quello che la gente perbene chiama la normalità. L’interpretazione di Golino è magistrale nel mantenersi sottotono e nel giocare in sottrazione. Con il suo andamento scomposto e apparentemente distratto, Fuori è il racconto fedele di un percorso interiore che si dipana in modo disordinato ma non casuale, e porta in sé l’eredità di Cassavetes nella capacità di mostrare l’animo femminile nella sua complessità con totale aderenza emotiva, senza inseguire una trama canonica. Recensione ❯
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Un film visceralmente personale che esprime attraverso la leggerezza la paura della morte. Drammatico, Italia2024. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un uomo è ricoverato in ospedale. Vive tranquillamente questa condizione fino a quando irrompe un'irrquieta compagna di reparto. Espandi ▽
Un uomo trascorre serenamente le sue giornate in ospedale senza troppe preoccupazioni. È ricoverato da un po' ma quella condizione sembra il modo migliore per vivere la sua vita, al riparo da tutto e da tutti, senza responsabilità e problemi di alcun genere. Si sta davvero bene lì dentro e anche se qualche compagno di reparto si sente intrappolato, per lui ci si può sentire anche liberi come da nessun'altra parte. Quella preziosa routine scorre senza intoppi fino a quando una nuova persona viene ricoverata nello stesso reparto. È una compagna irrequieta, arrabbiata, non accetta nulla di quella condizione soprattutto le regole non scritte. Non è disposta ad aspettare, vuole lasciare quel posto migliorando o addirittura peggiorando. Vuole vivere come si deve o morire, come capita a chi finisce lì dentro. Lui viene travolto da quel furore, prima cercando di difendersi e poi accogliendo qualcosa di incomprensibile. Quell'incontro gli servirà ad accettare che se scegli di affrontare veramente il tuo cuore e le tue emozioni, non c'è alcun riparo possibile. Recensione ❯
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Un film destinato non solo a chi ha letto e riletto la trilogia, ad alto tasso di spettacolarità ma anche in grado di tradurre un conflitto tutto interiore. Fantastico, USA, Nuova Zelanda2001. Durata 178 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La grande saga tolkeniana ha finalmente raggiunto il grande pubblico. C’era stato in passato un film d’animazione che aveva deluso gli appassionati. Ma questa volta il bersaglio sembra centrato. Espandi ▽
La grande saga tolkeniana ha finalmente raggiunto il grande pubblico. C'era stato in passato un film d'animazione che aveva deluso gli appassionati. Ma questa volta il bersaglio sembra centrato. Le vicende dello hobbit Frodo che con un gruppo di amici della sua razza e con altri compagni d'avventura si trova ad affrontare un'impresa che lo sovrasta, hanno trovato in Peter Jackson un interprete fedele ma non cieco. Recensione ❯
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Durante gli anni del regime, un serial killer continua a mietere vittime sfuggendo alla polizia. Poliziesco, Corea del sud2003. Durata 129 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
In un piccolo villaggio, nel 1986, viene trovata una giovane donna brutalmente assassinata. Lo spettro di un assassino seriale fa sprofondare l'intera regione nel terrore. Espandi ▽
Gyeonggi, 1986. Il cadavere di una ragazza violentata scatena le indagini dell'inadeguata polizia locale, intenta più a cercare un capro espiatorio che a trovare il vero colpevole. Gli omicidi si susseguono inarrestabili e un ispettore arriva da Seoul per fare luce sul mistero. Bong Joon-ho adotta un registro quasi comico per sottolineare il clima farsesco della polizia di regime, ma non ne nasconde incompetenza e brutalità. Nemmeno l'ispettore di Seoul, presentato come un infallibile indagatore da libro giallo, riesce a districare la matassa. L'assassino non si può catturare perché è ovunque, tanto nella disperazione disumana della baraccopoli quanto nel distretto di polizia. Un abisso di pessimismo sulla natura umana dove è bandita ogni forma di redenzione ma soprattutto di comprensione. Recensione ❯
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La storia di Nicola Calipari, Alto Dirigente del SISMI che ha sacrificato la propria vita per salvare quella della giornalista de Il manifesto Giuliana Sgrena. Espandi ▽
4 febbraio 2005. Nicola Calipari, alto dirigente del SISMI, sta partendo per una vacanza con la moglie e i due figli, quando viene richiamato a Roma perché la giornalista de Il Manifesto Giuliana Sgrena è stata rapita a Baghdad, al suo ritorno da una visita ad un campo profughi, da quello che si scoprirà essere un commando sunnita. Per 28 giorni Calipari, soprannominato "il Nibbio", dovrà fare la spola fra l'Iraq presidiato dall'esercito statunitense e la dirigenza dei Servizi Segreti nel tentativo di ottenere la liberazione di Sgrena.
Il ricordo dell'uccisione del giornalista Enzo Baldoni, avvenuta sempre in Iraq l'anno precedente, è ancora fresco e doloroso, e Calipari farà di tutto per assicurarsi che quella storia non si ripeta, cercando di trattare il rientro di Sgrena senza commettere errori e unendo le forze con il direttore di Il Manifesto, il compagno di Sgrena e alcune alte cariche istituzionali. Ma il destino, e l'incompetenza di certi uomini, non saranno altrettanto attenti e rispettosi nei suoi confronti.
Un racconto solido che si segue con facilità, anche se con amarezza, ben sostenuto dalle interpretazioni di Claudio Santamaria nei panni del Nibbio e di Sonia Bergamasco in quelli sgomenti di Giuliana Sgrena. La figura di Calipari emerge come un baluardo di buon senso e intelligenza diplomatica, un uomo la cui parola, credibilità e coerenza sono state moneta preziosa nel corso di rapporti delicati e trattative spinose. Recensione ❯
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Un film ad alto rischio ma che si dimostra coraggioso. E che si regge sulle spalle di Timothée Chalamet. Biografico, Drammatico, Musicale - USA2024. Durata 141 Minuti.
James Mangold racconta la vita del musicista Bob Dylan. Espandi ▽
Bob Dylan si fa strada rapidamente nella scena newyorchese del Greenwich Village e diviene un artista folk adorato per la sua capacità di unire una musicalità innata a temi di protesta che non fanno sconti al sistema. Si lega sentimentalmente a Sylvie Russo, ma la tradisce con Joan Baez. Fino al 1965, anno della svolta "elettrica", in cui Dylan suona con un gruppo rock e abbandona i testi impregnati di messaggi politici in favore di un lirismo surreale tra Rimbaud e Dylan Thomas. La comunità di Greenwich Village lo considera un traditore, ma il mondo è ormai ai suoi piedi.
"Chi vorresti essere? Tutto ciò che non vogliono che io sia". Attorno a questa frase già di culto ruota tutta l'operazione di A Complete Unknown, basato sul libro di Elijah Wald "Dylan Goes Electric!" e approvato in fase di sceneggiatura da Dylan stesso.
L'operazione di Mangold è coraggiosa: seppur non radicale quanto il trattamento di Todd Haynes in Io non sono qui è quantomeno abbastanza accorta da evitare l'approccio più tradizionale alla materia biografica. Qui il peso è tutto sulle spalle di Timothée Chalamet. Recensione ❯
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L'inaspettato, dolce e beffardo incontro tra una donna e un uomo entrambi soli. Espandi ▽
Vedova da una trentina d'anni, la settantenne Mahin non ha mai voluto risposarsi e da quando la figlia è partita per l'estero vive sola a Teheran nella sua grande casa con giardino. Stanca della solitudine, dopo un pranzo con le amiche che l'ha spinta a cercare la compagnia di un uomo, Mahin avvicina l'anziano tassista Faramarz, ex soldato anche lui destinato a restare solo, e con gentilezza lo invita da lei per passare una serata insieme. L'incontro inaspettato si trasformerà per entrambi in qualcosa d'indimenticabile.
A un certo punto, nella storia di Mahin e Faramarz, ogni cosa sembra pure avere un proprio posto nel mondo, una sua giustezza che dà senso alle cose. La sceneggiatura è del resto ricca di eco interne. Ed è proprio lì, nel gioco di contrasti e passaggi poi bruscamente interrotto, che si gioca il destino di Mahin.
Un destino beffardo, ingiusto, anche un po' gratuito se lo si pensa in termini meramente narrativi, ma che abbraccia in pieno la visione critica dei due registi: come a dire che in Iran, in questo Iran ottuso e forse decadente, non c'è redenzione per nessuno, nemmeno per chi prova a essere libero, felice e innamorato almeno per una sera. Recensione ❯
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Maria Callas scrive il suo gran finale e si aggiunge alla tribù di donne di Larraín a cui il mondo non smette di chiedere conto. Biografico, Germania, USA, Emirati Arabi Uniti, Italia2024. Durata 123 Minuti.
Il racconto degli ultimi giorni di Maria Callas. Espandi ▽
Chissà se quella di Pablo Larraín ha sempre voluto essere una trilogia, o se i suoi ritratti di icone femminili del ventesimo secolo – colte sul precipizio della tragedia in una perenne lotta tra identità e aspettative esterne – si sono semplicemente affastellati uno sull’altro come dei bellissimi misteri insolubili. Fatto sta che, dopo aver visitato Jacqueline Kennedy nei drammatici momenti successivi all’assassinio del presidente suo marito, e Diana Spencer prigioniera in una casa degli orrori reali, il regista cileno aggiunge un’artista al gruppo narrando con eleganza e riserbo degli ultimi giorni di una Maria Callas brillantemente interpretata da Angelina Jolie.
Più di ogni altra cosa il film è uno studio su come si scriva, e prima ancora si pensi, una conclusione; il senso di una fine è un istinto che si applica bene tanto al terzo atto della Callas quanto a Larraín e alla sua tribù di donne a cui il mondo non smette di chiedere conto. Recensione ❯
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Grace è una donna in fuga da due killer che le danno la caccia. Trova rifugio a Dogville, una piccola città del Colorado. Espandi ▽
Sfuggita all'inseguimento di due killer, la bella Grace arriva nella sperduta cittadina di Dogville. Grazie all'aiuto di Tom, portavoce della comunità, Grace riesce ad ottenere protezione a patto che sia disposta a lavorare per la comunità. Ma quando si viene a sapere che la donna è una grossa ricercata, gli abitanti di Dogville avanzano nei confronti di Grace sempre maggiori pretese. Ma Grace nasconde un segreto che farà pentire tutta Dogville di aver mostrato i denti contro di lei…
Lars Von Trier ha ripulito il proprio cinema da quel sospetto di manierismo autoreferenziale che lo rendeva inviso a molti. Il Dogma è alle spalle.
Von Trier ha forse superato una volta per tutte il piacere sottile di cercarsi dei detrattori con la dimostrazione della capacita' di valorizzare un cinema purificato dall'esibizione stilistica e capace di mettersi al servizio degli attori. Prima fra tutti una straordinaria Nicole Kidman. Recensione ❯
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Un umorismo che non vuole essere dissacrante e che lascia trapelare la nostalgia senza però frenare la comicità. Comico, USA1974. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
C'è un certo dottor Frederick Frankenstein, discendente del famoso barone Victor, che insegna medicina in una università americana e non ne vuol sapere di essere accomunato col suo famoso antenato. Espandi ▽
Il dottor Frankenstein, nipote del celeberrimo medico, è un affermato neurochirurgo che vive e insegna in una università negli Stati Uniti ed è impegnato a far dimenticare la sua discendenza dal creatore della Cosa. Un giorno però riceve l'invito a recarsi nel castello del nonno in Transilvania a causa di un lascito testamentario. Finisce così per essere attratto dall'atmosfera del luogo, scopre il polveroso laboratorio in cui venne portato a termine l'esperimento e decide di tentare a sua volta l'impresa trafugando un cadavere per restituirgli la vita. Recensione ❯
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Ciò che colpisce di Non essere cattivo è l'energia vitale di cui è imbevuto, la fame di rivalsa, la voracità con cui Vittorio e Cesare azzannano la vita. Drammatico, Italia2015. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film, ambientato nella periferia romana, è prodotto dall'attore Valerio Mastandrea. Espandi ▽
Ostia, 1995. Vittorio e Cesare sono amici da una vita, praticamente fratelli. Cresciuti in un quartiere degradato campano di espedienti, si drogano, bevono e si azzuffano con altri sbandati come loro. A casa Cesare ha una madre precocemente invecchiata che accudisce una nipotina malata, la cui madre è morta di Aids. Vittorio invece sembra non avere nessuno al mondo, e quando incontra Linda vede in lei una possibilità di costruire una vita normale. Trova lavoro e cerca di coinvolgere anche Cesare, che nel frattempo si è innamorato di Viviana, una disperata come lui ma piena di voglia di costruirsi un futuro. Riusciranno Rosencrantz e Guildenstern a diventare protagonisti della loro vita? Recensione ❯
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Un'opera estremamente coraggiosa che segna un fondamentale passo. È un megafono per dare voce a chi la vede soffocare nel sangue. Drammatico, Iran2024. Durata 168 Minuti.
Un dramma che da familiare diviene sociale nell'Iran delle proteste giovanili di piazza. Espandi ▽
Amin ha finalmente ottenuto la promozione che attendeva: è ora addetto agli interrogatori. Ha una moglie devota e due figlie che studiano. La maggiore ha un'amica che viene gravemente sfigurata durante una manifestazione. Come aiutarla senza farlo sapere al capo famiglia? Per di più l'arma che e stata consegnata ad Amin al momento della promozione scompare da casa e lui rischia il carcere se non la si trova. Rasouluf realizza indubbiamente un film militante che fa del cinema un megafono per dare voce a coloro che la vedono soffocare nel sangue come accadeva nella seconda metà del secolo scorso. Porta sullo schermo l’oppressione quotidiana, e la supposta necessità del compromesso che le nuove generazioni non vogliono più accettare. Il cinema tout court (non solo quello iraniano) fa con questo film un fondamentale passo avanti nella fusione tra denuncia e sua rappresentazione sullo schermo. Recensione ❯
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