Una piccola opera grezza e autentica, visivamente straordinaria, capace di arrivare più lontano delle proprie aspirazioni. Drammatico, Italia, Svizzera, Germania2012. Durata 90 Minuti.
Un racconto duro e poetico che narra le difficoltà di essere adolescenti nella periferia violenta di una metropoli contemporanea. Espandi ▽
L'intervallo inizia con una considerazione zoologica sulle diverse ragioni che spingono a cantare tipologie differenti di uccelli caratterizzati da un canto molto simile: "...così un canto di sfida può essere confuso con un canto d'amore". Ed è per ragioni d'amore che forse sono spinte da una volontà di sfida, che Veronica si trova prigioniera in un ospedale abbandonato di Napoli simile ad un castello diroccato, guardata a vista da un altro recluso, obbligato con la forza a farle da carceriere per un giorno. I due ragazzi, impossibilitati ad uscire da quel luogo senza senso, vivranno una giornata di vacanza dalla quotidianità che li schiaccia. Recensione ❯
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Il fervente ecologista Michele Grassadonia si trasferisce a Siena, convinto di trovarsi nella città ideale. Una serie di drammatiche circostanze lo porterà a ricredersi. Espandi ▽
Michele Grassadonia è un fervente ecologista. Molto tempo fa ha lasciato Palermo per trasferirsi a Siena, che lui considera, tra tutte, la città ideale. Da quasi un anno sta portando avanti un esperimento nel suo appartamento: riuscire a vivere in piena autosufficienza, senza dover ricorrere all'acqua corrente o all'energia elettrica. In una notte di pioggia, Michele rimane coinvolto in una serie di accadimenti dai contorni confusi e misteriosi. Da questo momento in poi, la sua esperienza felice di integrazione gioiosa nella città ideale comincerà a vacillare. Recensione ❯
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Le disavventure di un gruppo di persone alle prese con il mondo del lavoro. Espandi ▽
Alice (Nicole Grimaudo) sogna di fare la truccatrice e intanto trucca cadaveri per un'agenzia funebre, in un paese vicino Torino. Per arrotondare accetta l'invito di Saro che, trovando una grande somiglianza tra la ragazza e la moglie defunta, le propone di sostituirla in una cena di famiglia. Ma il padre di Saro è un mafioso e l'atmosfera durante la cena non sarà rassicurante. Recensione ❯
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Gli immigrati italiani nella Germania degli anni '60 in un film ben curato che sente il bisogno di una spinta creativa in più. Drammatico, Italia2012. Durata 98 Minuti.
Germania industriale degli anni '60 e suoi lavoratori multietnici: gli italiani sono gli "Itaker" in tono dispregiativo. Pietro, un bambino rimasto orfano a seguito della morte della madre si ritrova in viaggio alla ricerca del padre mai consciuto Espandi ▽
Itaker è il racconto di un viaggio dall'Italia alla Germania, nel 1962. Un viaggio particolare: a compierlo è Pietro, un bambino di 9 anni orfano di madre, partito per ritrovare il padre emigrato, di cui da tempo non si hanno notizie. Con lui, un sedicente amico del padre, Benito, un giovane uomo dai trascorsi dubbi in cerca in Germania di un riscatto personale. Sul loro percorso Pietro e Benito incontrano mondi diversi: quello della fabbrica di Bochum, la comunità italiana in città (gli itaker, "italianacci", uno dei tanti appellativi degli emigrati italiani in Germania); il mondo dei magliari, del contrabbando - fatto di valige ed espedienti - quello dell'incontro non sempre pacifico tra italiani e tedeschi. Diverse piccole patrie in cerca di identità. Sullo sfondo di una storia cruciale ma poco ricordata, il racconto di una crescita e della lotta sempre presente tra sopravvivenza e sentimenti. Recensione ❯
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Una storia di formazione e di iniziazione in cui tutto è troppo pulito e imprigionato nella levigatezza e nell'improbabilità. Drammatico, Italia2012. Durata 99 Minuti.
Le sponde dell'isola di Salina, terra adottiva del regista, incorniciano la sua opera prima. Espandi ▽
Lo sfondo cristallino delle Eolie, e la segreta ricerca delle proprie origini, sono la méta del viaggio d'estate di due fratelli francesi, André e Camille. La loro amicizia con Santino, un ragazzo di Salina, si trasforma presto in viaggio esistenziale, e in un confronto con l'età adulta e con i pregiudizi verso ciò che è diverso. E diverso è un amore che si rivelerà spregiudicato agli occhi di molti, rompendo gli equilibri di un microcosmo, e della sua solo apparente tranquillità. Recensione ❯
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Ricognizione poetica dallo stile dimesso di un uomo del popolo che ha saputo dare spazio alla bellezza letteraria. Documentario, Italia2012. Durata 75 Minuti.
L'analfabeta siciliano Vincenzo Rabito racconta il Novecento attraverso migliaia di fitte pagine dattiloscritte raccolte in quaderni legati con la corda. Espandi ▽
Una sinfonia di paesaggi di oggi e di ieri, filmati d'archivio e musiche elettroniche, terre vicine e lontane. Una lingua inventata, né italiano né dialetto, musicale ed espressiva come quella di un cantastorie. Nato nel 1899, l'analfabeta siciliano Vincenzo Rabito racconta il Novecento attraverso migliaia di fitte pagine dattiloscritte raccolte in quaderni legati con la corda. Dall'estrema povertà al boom economico, a un secolo di guerre e disgrazie, ma anche di riscatto e lavoro. Il punto di vista inedito è quello di un ultimo che, scrivendo la propria autobiografia, rilegge la storia d'Italia in una narrazione appassionata e travolgente che emoziona e commuove, obbligando a fare i conti con verità contraddittorie e scomode. Recensione ❯
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Sofisticato e inafferrabile, un noir che testimonia l'impossibile utopia di una provincia sana in un sistema malato. Drammatico, Italia2012. Durata 82 Minuti.
Un noir, un triangolo "rosso" di sensualità ed emozioni, scandito dai tempi sospesi di una cittadina formale e perbene. Espandi ▽
Ispirato ad una storia vera, L'innocenza di Clara è ambientato tra le cave di marmo di Carrara e i boschi della Lunigiana, dove si incontrano i destini di due uomini, Maurizio (Alberto Gimignani) e Giovanni (Luca Lionello), e dell'affascinante Clara (Chiara Conti). Quando la donna giunge nella sua nuova casa, nel borgo di pietra incastonato tra i marmi, scatena strani movimenti nella percezione, nell'esistenza e nel destino di tutta la comunità. Recensione ❯
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Un documentario prezioso che mette in evidenza la predisposizione dell'uomo a sognare in un mondo migliore. Documentario, Italia2012. Durata 80 Minuti.
Ricostruendo i tre esodi più importanti, il documentario si concentra sui motivi che hanno spinto alla partenza e all'arrembaggio delle navi. Espandi ▽
Nei primi giorni di marzo del 1991, all'orizzonte della costa Adriatica dell'Italia meridionale fecero la loro apparizione fantasmagorica alcune navi che con il loro carico umano avrebbero segnato l'inizio di quello che sarebbe stato chiamato "l'esodo degli albanesi". La metafora biblica non era, per una volta, un'esagerazione, mai nella storia del dopoguerra si era visto una fuga collettiva di quelle dimensioni. Chi erano quelli sulle navi? Da che paese partivano? E dove sono oggi, 20 anni dopo? Questo è il racconto di una fuga e di un viaggio, nella ricostruzione di tre grandi esodi degli albanesi. A differenza di altri documentari che si sono occupati del tema concentrandosi sull'arrivo, questo documentario si concentra soprattutto sulla partenza della nave, cercando di capire le ragioni della fuga, e raccontando per la prima volta "l'arrembaggio" delle navi. Recensione ❯
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Cinque registi per ottanta minuti in compagnia di Mario Monicelli: un ritratto sentito che riporta alla memoria e all'attualità la figura di uno dei registi più importanti della storia del cinema italiano. Espandi ▽
Cinque registi raccontano alcuni aspetti della lunga carriera di un grande del cinema, non sempre apprezzato dalla critica, sempre amato dal pubblico, ruvido con i collaboratori, aspro con gli attori. La profonda umanità di Monicelli viene fuori prepotente dalle immagini dei suoi film, dalle sue dichiarazioni, dal suo talento. Recensione ❯
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Tra dichiarazioni e immagini d'archivio, il racconto della vita pubblica e privata di Ingrao arriva direttamente alla testa e al cuore dello spettatore. Documentario, Italia2012. Durata 75 Minuti.
Il ritratto appassionato di un uomo che ha attraversato il Novecento andando oltre. Espandi ▽
Pietro Ingrao, 97 anni, si racconta dialogando a distanza con uno studente anni'80, distratto durante lo studio dalla radio che trasmette l'intervento di Ingrao al XVI congresso PCI (marzo 1983). Una lunga intervista è stata realizzata da gennaio a giugno '12 mentre una meticolosa ricerca d'archivio ha permesso il recupero di registrazioni inedite. Nel film, controcanto a Ingrao è la sorella Giulia, giovane 90enne. Recensione ❯
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Un film biografico su Gadda, autore di un'opera che è uno dei più originali, sterminati e poliedrici laboratori linguistici della letteratura moderna. Espandi ▽
Un gigante della letteratura italiana del '900. Una biografia carica di dolore, stupore, sgomento e incantamento per la vita. Un'opera che è uno dei più originali, sterminati e poliedrici laboratori linguistici della letteratura moderna: la silhouette dell'ingegnere più celebre della letteratura italiana è, da una parte, un menhir ciclopico che ha fatto della letteratura un universo nuovo, magmatico e sorprendente: un'impresa che, per certi versi, per vastità e radicalità non è dissimile dal lavoro sulla lingua italiana di un Dante o di un Boccaccio. Dall'altra è un prisma monolitico attraverso il quale è possibile leggere le grandi configurazioni della nostra storia (la grande guerra, il fascismo, la ricostruzione, la nascita dell'Italia contemporanea
) ma anche della nostra soggettività (la scoperta dell'inconscio, la scissione dell'Io e i traumi dell'infanzia). Nei suoi racconti e nei suoi romanzi la
scrittura produce quantità improvvise e vivide di drammaticità e comicità, affreschi grotteschi e meditazioni metafisiche, comicità popolare ed enigm
a psichico. Come raccontare Carlo Emilio Gadda, oggi, a quarant'anni dalla sua morte (che ricorrono proprio nel 2013)? Recensione ❯
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Sette giornate normali per Manrico e il suo operatore, Stefano, trascorse nel cuore di Roma, d'estate, in sella ad una carrozzina a motore. Espandi ▽
Manrico è un trentenne distrofico, che muove debolmente solo la testa e i pollici. Orfano di padre e madre, vive da solo con la nonna ormai incapace di provvedere alle sue esigenze, in totale dipendenza da operatori sociali e volontariato. Manrico è un ex giocatore della nazionale di hockey su sedia a rotelle, un ex Robocop, uno stonatissimo cantante, un assiduo frequentatore di social network. Manrico è sarcastico, incisivo, provocatorio, sessuato, arrabbiato, ironico, sorridente, ridanciano. Recensione ❯
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Gioie e dolori di una grande personalità del cinema italiano: il "caso" Valerio Zurlini, raccontato dallo sguardo discreto di Adolfo Conti. Documentario, Italia2012.
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