pressa catozzo
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domenica 13 gennaio 2013
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signore e signori
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Questa volta non è una la provincia Trevigiana ma un piccolo centro della Toscana. La noia sembra aver contaminato tutti i nostri personaggi. Il protagonista scadenza la sua nevrosi con una sigaretta dopo l'altra. Carla alla ricerca del sogno d'amore dove ripete le stesse movenze e le stesse frasi di fronte a un padre mentalmente assente. Scoperta dichiara di avere la capacità di distruggere la felicità. Ottimo lavoro, mi chiedo che ne sarà di questo cinema minore con le nuove tecnologie. Le multisale offrono troppe opere senza contenuto e non danno nessuno spazio a esordienti o opere narrative che non hanno solo il compito di intrattenerci ma anche di farci riflettere.
W IL CINEMA SEMPRE che non ha bisogno di critici ma di spettatori.
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danilacinematografica
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domenica 30 dicembre 2012
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regia raffinata ed elegante
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Ho visto "L'innocenza di Clara " qualche giorno fa...
E' il secondo film del regista Toni D'Angelo che mi capita di vedere e confermo le impressioni che ho ricevuto guardando "Una notte": una regia elegante, sobria, che accompagna lo spettatore pian piano negli intrecci della storia, senza bisogno di dialoghi troppo serrati e pieni di parole. Sono le immagini di una magistrale fotografia e i movimenti di macchina a portarci là dove il regista vuole condurci.
Ben delineata la personalità dei protagonisti e molto credibili negli atteggiamenti. Molto bella e suggestiva la scelta della location,splendidi i panorami naturali pieni di contrasti e quasi magico il bianco silenzioso del marmo che fa da sfondo a tutta la pellicola.
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Ho visto "L'innocenza di Clara " qualche giorno fa...
E' il secondo film del regista Toni D'Angelo che mi capita di vedere e confermo le impressioni che ho ricevuto guardando "Una notte": una regia elegante, sobria, che accompagna lo spettatore pian piano negli intrecci della storia, senza bisogno di dialoghi troppo serrati e pieni di parole. Sono le immagini di una magistrale fotografia e i movimenti di macchina a portarci là dove il regista vuole condurci.
Ben delineata la personalità dei protagonisti e molto credibili negli atteggiamenti. Molto bella e suggestiva la scelta della location,splendidi i panorami naturali pieni di contrasti e quasi magico il bianco silenzioso del marmo che fa da sfondo a tutta la pellicola.
Solo nel finale c'è qualcosa che, a mio parere, stride un po': la morte troppo repentina e apparentemente poco o mal motivata di due grandi amici. Di una tragedia così non mi è parso di rilevare elementi premonitori così forti durante il film.
Comunque un gran bel film da vedere!
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nasa1
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sabato 29 dicembre 2012
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fragilità "assassina"
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Clara è una donna speciale, soprattutto se confrontata con le altre del luogo; bellissima, ma per niente "libera": dipende in modo assoluto dall'amore e dalle attenzioni di chi la circonda e riesce a farsi amare e desiderare, nemmeno lei cosciente delle possibili conseguenze del suo agire.
E' un film che lascia spazio alle domande, alle supposizioni di chi lo guarda. Ogni cosa è lasciata intendere, ma senza certezze assolute. Gli attori sono tutti bravissimi, diretti davvero molto bene. Il luogo (spettacolare!) offre sensazioni ed emozioni forti.
Un film per pensare. Bellissimo.
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conyr
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giovedì 20 dicembre 2012
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stregati dalla magia dell'innocenza...
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Si,si può essere ancora stregati,ammaliati,direi sedotti dalle riflessioni che induce e suscita un film quale “L'innocenza di Clara” (Italia 2012)
del regista Toni D'Angelo.Il film s'impone, poco alla volta nell'incanto, per la sua forza e bellezza. Una domanda - o più domande - che si formula e non si svela nella sintassi del tempo e dello spazio della sceneggiatura e che attende dallo spettatore una risposta possibile. Un fulmine in un Cielo tuttaltro che sereno di un autunno caldo per il nostro Paese dove la crisi che imperversa su ciascuno di noi - dal quale nessuno è escluso e sottratto - non è più e solo economica, politica, sociale ma di valori etici.
L'innocenza - parola usata nel titolo del film di Toni D'Angelo - nel duplice significato,è nei rovesci della stessa medaglia una tragica decorazione apposta sul petto di personaggi perdenti,per la nostra redenzione, nello psico/dramma tinto di noir che si consuma nella narrazione cinematografica de L'innocenza di Clara:
un testa e croce non dichiarato ma latente dove - come in una roulette russa - è in gioco il destino di ciascuno dei personaggi,che sta nell'osare oltre i confini dell'umano, nel costruire per distruggere, abbattersi per forse rigenerarsi, fuggire da se stessi per non sentirsi sconfitti seppur soli dentro.
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Si,si può essere ancora stregati,ammaliati,direi sedotti dalle riflessioni che induce e suscita un film quale “L'innocenza di Clara” (Italia 2012)
del regista Toni D'Angelo.Il film s'impone, poco alla volta nell'incanto, per la sua forza e bellezza. Una domanda - o più domande - che si formula e non si svela nella sintassi del tempo e dello spazio della sceneggiatura e che attende dallo spettatore una risposta possibile. Un fulmine in un Cielo tuttaltro che sereno di un autunno caldo per il nostro Paese dove la crisi che imperversa su ciascuno di noi - dal quale nessuno è escluso e sottratto - non è più e solo economica, politica, sociale ma di valori etici.
L'innocenza - parola usata nel titolo del film di Toni D'Angelo - nel duplice significato,è nei rovesci della stessa medaglia una tragica decorazione apposta sul petto di personaggi perdenti,per la nostra redenzione, nello psico/dramma tinto di noir che si consuma nella narrazione cinematografica de L'innocenza di Clara:
un testa e croce non dichiarato ma latente dove - come in una roulette russa - è in gioco il destino di ciascuno dei personaggi,che sta nell'osare oltre i confini dell'umano, nel costruire per distruggere, abbattersi per forse rigenerarsi, fuggire da se stessi per non sentirsi sconfitti seppur soli dentro.
O forse inebriati ed ebbri nell'illusione di sentirsi liberi finalmente da schemi e pregiudizi, per ripartire poi “da stella a stella” e continuare la propria odissea in un mondo dove la vita commercia sempre nel dolore e forse può tragicamente fare a meno di qualcuno o addirittura di noi.
E' nel paradigma dell'imprevisto,di un calcolo incontrollato delle probabilità - che segna per sempre coscienze e vite nel monopoli dei sentimenti – da ricercare secondo me, nella visione del film,l'essenza e il significato dell'esistenza in questa era cosiddetta del “post moderno”.
Rapiti,quindi,dal sospetto che si fa certezza di un capolavoro - come incollati alla poltrona di una sala di un cinema - gli 82 minuti del film sono,a mio avviso, ben calibrati con una mira ben presa per fare centro e breccia dallo schermo sulle nostre coscienze.
E così lo sguardo e l'occhio della mente che è chiamato a prestare attenzione grazie alla complicità di un ritmo che batte di fotogramma in fotogramma,di sequenza in sequenza,un blues che tiene sospesi come in una condizione metafisica dell'io, come tutti noi desiderosi e affamati da tempo di partecipazione,di azioni di cambiamento nel tentativo di far crescere il nostro se per una consapevole e necessaria “crescita” che è umana ancora prima che economica,per abbattere non solo uno Stato delle Cose ma un pericolo che è sempre e ancora in agguato:l'inazione.
Una prova, nonostante la giovane età del regista seppur con alle spalle un'interessante e proficua attività ed esperienza,che spetta - nell'Olimpo della celluloide - ai grandi del Cinema e ancor di più quando si prestano a rivisitare e lavorare sodo ad un genere o generi cinematografici come fu per Stanley Kubrick o per Sergio Leone – solo per citare alcuni nomi noti all'immaginario collettivo ed esempi ancora validi e vivi nella memoria per un fare e produrre cinema che assurge, nel tempo,a modello da seguire a cui ispirarsi - nonostante il cambio delle mode e del costume di una società - tenendo d'occhio i cambiamenti.
Cony Ray © 2012
Cony Ray,poeta,perfomer e editore indipendente,tra i poeti protagonisti del documentario POETI(Italia 2009) di Toni D'Angelo
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elliottmatt
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mercoledì 19 dicembre 2012
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rarità
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E' un capolavoro. la narrazione di un luogo e fuori fuoco si muovono i personaggi incoscienti e inconsapevoli della pericolosità della bionda che col suo fascino assassino scompiglia gli equilibri prestabiliti da anni di rancori. una regia glaciale di rara bellezza e maturità per il nostro panorama. complimenti, film da vedere assolutamente, al cinema!
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renato volpone
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domenica 16 dicembre 2012
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il sangue caldo della preda
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Immagini ravvicinate, brevi riprese, musica intensa per calarsi nella realtà del mondo di provincia. Tony D'Angelo, con grande bravura riesce a far esprimere i suoi attori al meglio rendendo la storia verosimile ed emozionante. Storia di uomini e donne e dei loro problemi: la famiglia, solitudine delle donne, gli amori, le gelosie, i tradimenti. Esseri liberi e forti, ma fragili e indifesi come la pernice che il cacciatore abbatte con fucili super potenti. Una natura che impera e che decide, con lo scorrere del tempo, le paure, i desideri e le sorti di nostri protagonisti. Clara, bellissima e dolce che tutti gli uomini fa innamorare, uomini bisognosi di amore, ma che non sanno coglierne la delicatezza e sprecano le loro esistenze ormai troppo desuete per essere salvate.
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Immagini ravvicinate, brevi riprese, musica intensa per calarsi nella realtà del mondo di provincia. Tony D'Angelo, con grande bravura riesce a far esprimere i suoi attori al meglio rendendo la storia verosimile ed emozionante. Storia di uomini e donne e dei loro problemi: la famiglia, solitudine delle donne, gli amori, le gelosie, i tradimenti. Esseri liberi e forti, ma fragili e indifesi come la pernice che il cacciatore abbatte con fucili super potenti. Una natura che impera e che decide, con lo scorrere del tempo, le paure, i desideri e le sorti di nostri protagonisti. Clara, bellissima e dolce che tutti gli uomini fa innamorare, uomini bisognosi di amore, ma che non sanno coglierne la delicatezza e sprecano le loro esistenze ormai troppo desuete per essere salvate. Il male di vivere é incarnato nel marmo, nella natura isolata e selvaggia, nel sangue caldo della preda. Un ottimo film lontano dalla grande distribuzione
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[+] esatto
(di elliottmatt)
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soleee
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venerdì 14 dicembre 2012
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un vero autore
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D'Angelo si conferma un vero autore. Sguardo lucido e sicuro, ogni movimento di macchina ti sorprende e finalmenre qualcuno che sa raccontare una storia senza scadere in dialoghi inutili e irritanti. Un vero autore che mi auguro presto diventerà un grande autore.
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