Giovani uomini, donne, bambini, un popolo in fuga dal proprio Paese. Sembra passato un secolo, ma era il marzo del 1991 quando i primi albanesi fuggivano dalla repressione nel loro Paese per raggiungere le coste dell'Italia. Un regime ormai malato che lasciava migliaia di persone arrampicarsi sulle navi e intraprendere un viaggio della speranza. Uno Stato che in vent'anni ha visto ribellione, distruzione, morti, sofferenza e infine una rinascita verso il nuovo. Dopo "La nave dolce" di Daniele Vicari ecco un altro documentario che ci racconta questa passo di storia doloroso e struggente. Storie di vita raccontate dai protagonisti, immagini di repertorio, e una ricostruzione storica lasciata al pubblico che attento raccoglie gli indizi da approfondire per cause ed effetti.
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Giovani uomini, donne, bambini, un popolo in fuga dal proprio Paese. Sembra passato un secolo, ma era il marzo del 1991 quando i primi albanesi fuggivano dalla repressione nel loro Paese per raggiungere le coste dell'Italia. Un regime ormai malato che lasciava migliaia di persone arrampicarsi sulle navi e intraprendere un viaggio della speranza. Uno Stato che in vent'anni ha visto ribellione, distruzione, morti, sofferenza e infine una rinascita verso il nuovo. Dopo "La nave dolce" di Daniele Vicari ecco un altro documentario che ci racconta questa passo di storia doloroso e struggente. Storie di vita raccontate dai protagonisti, immagini di repertorio, e una ricostruzione storica lasciata al pubblico che attento raccoglie gli indizi da approfondire per cause ed effetti. Interviste che partono dal buio, per poi esplodere nel colore, un grigio passato marcato da immagini formato "Istituto Luce", immagini della città e del mare. L'accento cade sul legame alla terra e alla famiglia, dove si anela di tornare o dove si torna col carro funebre in una delle professioni che questi profughi si sono inventati per riportare a casa chi non è più. Un senso di pace il passato, ma senza speranza, un futuro che guarda lontano dopo che la finestra si è aperta sul mondo. Da vedere per conoscere, comprendere e non dimenticare.
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