L'intervallo

Un film di Leonardo Di Costanzo. Con Francesca Riso, Alessio Gallo, Carmine Paternoster, Salvatore Ruocco, Antonio Buil Puejo.
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Drammatico, durata 90 min. - Italia, Svizzera, Germania 2012. - Cinecittà Luce uscita mercoledì 5 settembre 2012. MYMONETRO L'intervallo * * * 1/2 - valutazione media: 3,85 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
marco santillani giovedì 22 agosto 2019
visto in tv Valutazione 4 stelle su cinque
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No
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Un film sorprendente. Dal trailer non si percepisce la reale forza di questo lungometraggio, recitato benissimo dai due attori protagonisti. Ma anche i pochi altri attori che fanno piccoli ruoli, recitano davvero bene. Credo che la forza prima di tutto sia proprio quella della recitazione spontanea, che rende tutto meravigliosamente vero. E nel cinema di oggi, la sincerità si è un po' persa. Ci si trova immersi in una casolare abbandonato in cui due adolescenti che si conoscono appena, devono passare una intera giornata o forse più. Il motivo di questa convivenza forzata appare ignoto: lo si capirà strada facendo. Il boss Bernardino tiene segregata la sua amata, colpevole di aver flirtato con un altro. [+]

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stefanocapasso lunedì 8 ottobre 2018
fantasie adolescenziali e malavita Valutazione 3 stelle su cinque
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Salvatore è un adolescente che lavora in giro per Napoli col suo banchetto di granite. Un giorno un piccolo boss locale gli ordina di passare la giornata in un vecchio capannone abbandonato dove un'altra adolescente, Veronica, è stata segregata per le sue frequentazioni con un ragazzo della banda rivale. I due passano la giornata insieme facendo reciproca conoscenza.
Bel film di De Costanzo che racconta la sua Napoli, gli aspetti legati alla malavita organizzata, e come questa influenzi la vita dei giovani. Lavora con giovani attori che parlano uno stretto dialetto napoletano, in un'unica location che viene utilizzata in tutte le sue possibilità. La vicenda dei due protagonisti fa emergere gli strati di cui si compone la vita di due ragazzi napoletani: c [+]

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mareincrespato70 domenica 3 novembre 2013
un piccolo grande capolavoro espressivo Valutazione 5 stelle su cinque
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Film che rende onore al cinema nella sua alta espressione artistica di laboratorio di immagini, di idee, di creatività, indipendentemente dai (pochi) mezzi a disposizione.
Storia di infanzia, adoloscenza rubata: non c'è consolazione, solo squarci di umanità nella terribile quotidianita sociale da cui non c'è possibilità di fuga, ma solo di evasione temporanea (illusoria?).
Capolavoro firmato da Leonardo Di Costanzo, straordinaria prova evocativa di un mondo forse senza speranza, con il dialetto napoletano che, nella sua forza e purezza, si conferma Lingua vivificante di una Terra bella, terribile, matrigna, con un'identità forte, straripante. [+]

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rita branca domenica 15 settembre 2013
un emozionante intervallo di intensa bellezza Valutazione 4 stelle su cinque
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  L’intervallo, film (2012)  di Leonardo Di Costanzo  con Alessandro Gallo, Francesca Riso, Antonio Buil Puejo; Carmine Paternoster, Salvatore Ruocco
 
Un delicatissimo film ambientato nella Campania degradata dei nostri tempi, con i dialoghi prevalentemente in napoletano che aggiunge efficacia al contesto in cui si svolge l’azione. I protagonisti sono due adolescenti che hanno abbandonato la scuola, Salvatore per insuccesso,  dopo aver ripetuto due volte la terza media perché non gli piaceva,  e Veronica per motivi diversi, visto che comunque, a causa delle grazie offerte ai docenti, alla fine dell’anno, ha guadagnato la licenza. [+]

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nicell giovedì 8 agosto 2013
carino Valutazione 2 stelle su cinque
20%
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Un film decisamente ben fatto, con una ella fotografia, e due bravissimin giovani attori. Ma il film si basa su un assunto abbastanza falso, a cui è difficile credere ed è appena appena carino. Trovo inspiegabile l'entusiasmo della critica italiana: se andiamo avanti a fare questi film, il cinema italiano non si risolleva più.

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fabbu domenica 4 agosto 2013
napoli ha molte facce Valutazione 3 stelle su cinque
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Questa piccola, preziosa pellicola ha tanti meriti.

Si potrebbe mettere in cima alla lista la leggerezza con la quale riesce a trattare un tema tragico - la criminalità organizzata vista non come “semplice” malattia del nostro equilibrio sociale, bensì come bestiale alternativa strutturale ad esso - senza (s)cadere nell'approccio sociologico o, peggio, “savianesco”.

Si potrebbe mettere il fuoco sulla delicatezza, quella che viene utilizzata per tratteggiare la dinamica delle relazioni dei due personaggi – tanto più scolvolgente perché ricreata in un contesto inesorabilmente squallido. [+]

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mericol lunedì 22 luglio 2013
tutto a posto,come prima: soltanto un "intervallo" Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
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 Salvatore (Salvatore “u scemu” o Salvatore “u chiattune” ? chiede la ragazza; no “u chiattune”). Salvatore dunque,venditore ambulante di granatine,come il padre,è incaricato da una gang del napoletano, di sorvegliare una giovane donna, una quindicenne, in un enorme edificio abbandonato,probabilmente di recente costruzione, ma in condizioni fatiscenti, nel più assoluto degrado. Mentre in fondo sul panorama,si intravede la città dei grattacieli.
Non si sa neppure all’inizio del film il motivo della segregazione della ragazza, Veronica.
Tra i due protagonisti prima la diffidenza,poi una progressiva comprensione. Lontani fisicamente,ma non visivamente dal mondo cosiddetto “civile”,nel breve periodo di convivenza si risvegliano i bisogni elementari: quelli corporali,la sete,la fame. [+]

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riccardo tavani sabato 10 novembre 2012
speranze sequestrate: un messaggio nella bottiglia Valutazione 4 stelle su cinque
79%
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“L’intervallo” è un piccolo prodigioso film che dimostra quanto la forza delle buone idee cinematografiche può fare a meno di grandi mezzi ed effetti speciali per affermarsi. Una vera lezione d’arte sia per la vicenda narrata che per il modo di narrarla. Una ragazza e un ragazzo da poco usciti dalla soglia dell’adolescenza rinchiusi da mattina a sera, dalla camorra, in un luogo dannato e desolato della Napoli dei nostri giorni. Lei, Veronica, è la vera prigioniera. Lui, Salvatore, è costretto a farle da carceriere. Il torto commesso da Veronica nei confronti del giovane boss del suo quartiere, Bernardino, è di essersi fidanzata con un ragazzo di un altro rione e, soprattutto, appartenente ad una famiglia a lui avversa. [+]

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babagi lunedì 8 ottobre 2012
l'amore ai tempi dei clan Valutazione 0 stelle su cinque
81%
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19%

L’intervallo inevitabilmente ricorda i tempi della scuola, quando al suono della campanella si scattava dai banchi per raggiungere il cortile dove si finiva per schiamazzare, mangiare e respirare, ricordo che ci facevano aprire le finestre per cambiare l’aria. Era libertà. Nel film di Di Costanzo, l’intervallo è di prigionia si, ma solo fisica. Salvatore e Veronica sono due adolescenti cresciuti forse troppo in fretta. Il primo, che si guadagna qualche soldo aiutando il padre nella vendita di granite, è stato obbligato  a fare da carceriere a  Veronica, una coetanea, all’interno di un ospedale fatiscente nella periferia di Napoli. Adolescenti all’apparenza molto diversi, sono costretti a non ignorarsi( come forse accadrebbe tra i corridoi della loro scuola) e a  guardarsi negli occhi per vedere dentro loro stessi e capire di condividere qualcosa di più di quelle quattro mura. [+]

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omero sala mercoledì 26 settembre 2012
tutto a posto Valutazione 4 stelle su cinque
82%
No
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Salvatore - un impacciato diciassettenne napoletano venditore ambulante di granite - viene costretto da un guappo di periferia, per un giorno, a far da carceriere a Veronica, una quindicenne che, trasgredendo le regole non scritte della malavita, si è messa con un ragazzo appartenente ad una banda rivale.
Per qualche ora Veronica e Salvatore - sequestrati costretti alla forzata convivenza nella vasta area degradata di un manicomio abbandonato - reggono il ruolo dei ruvidi antagonisti fingendosi quegli adulti che non sono: lui scimiotta con goffaggine i modi bruschi del camorrista; lei esibisce la sicurezza della femmina navigata.
Ma il lolitismo esibito da Veronica non è che la corazza dentro cui è costretta a blindarsi e difendersi una bambina indifesa sognatrice. [+]

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