Un film duro su un mondo che trascina tristemente la propria esistenza. Drammatico, Gran Bretagna2004. Durata 125 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Arriva nelle sale il film vincitore della 61ma Mostra del Cinema di Venezia. Mike Leigh firma una storia molto cruda e toccante che affronta il difficile tema dell'aborto. Espandi ▽
Nell'Inghilterra anni '50, Vera Drake (Imelda Staunton) si prodiga per la famiglia, l'anziana madre e persino un vicino di casa malato. Quello che nessuno sa è che Vera aiuta ragazze ad abortire: una pratica illegale, che la donna compie per altruismo, senza preoccuparsi delle conseguenze. La sua vita cadrà in disgrazia quando viene scoperta dalla polizia. Recensione ❯
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Il tavolo verde di Avati si accende ancora e riluce degli sguardi di cinque personaggi in cerca di sé stessi e di un momento che per tutti, vincente o... Espandi ▽
Cinque personaggi in cerca di sé stessi e di un momento che per tutti, vincente o perdente, si imprime in una vita che non sempre è quella che sembra, e, molto spesso, rappresenta una dura realtà. Franco, 18 anni dopo una sconfitta in una partita a carte che lo ha segnato (anche economicamente), cerca i suoi "compagni di ventura" per giocare una rivincita su molti fronti. Lele, critico cinematografico malato di cancro, Ugo, conduttore televisivo, Stefano, proprietario del "luogo del delitto", l'avvocato Santelia. Recensione ❯
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Uno Tsai Ming-Liang quasi pornografico che riesce ad essere profondamente "morale": la storia di un venditore di orologi che diventa attore porno e non può amare una sua ex cliente se non col corpo. Espandi ▽
Si può essere "morali" portando sullo schermo l'erotismo più estremo? Si può. Ce lo dimostra Tsai Ming-Liang con questo suo ultimo film.
In una Taiwan prosciugata da una calura improvvisa un ex venditore di orologi divenuto attore porno incontra una ex cliente che abita al piano sottostante l'appartamento in cui si girano i film. I due potrebbero e forse vorrebbero amarsi ma l'amore è impossibile per il regista taiwanese. Perché? Perché deve servirsi del corpo, un corpo che la pornografia non rende "vitale" come propaganda vorrebbe, ma riduce a carne morta, incapace di reazioni che non siano meccaniche. (Vietato ai minori di 14 anni)Recensione ❯
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L'esordio nel lungometraggio di Nicole Kassel è un'opera dura, difficile e non scontata per il realismo dei personaggi e delle situazioni. Drammatico, USA2004.
La difficile esistenza di un ex (?) pedofilo che, uscito di galera, lotta fra i pregiudizi della gente e la paura di se stesso. Espandi ▽
La storia è quella di un uomo che torna nella sua città dopo dodici anni di carcere per l'accusa di pedofilia. Il rientro a casa non è facile: la sorella non lo vuole incontrare, la polizia lo tiene sotto sorveglianza, i colleghi della falegnameria lo minacciano e deve sottoporsi a periodiche visite dallo psicologo designato dal tribunale mentre i fantasmi del passato ritornano incarnandosi in innocenti bambine. Può contare solo su se stesso e su una compagna di lavoro con cui inizia una relazione.
L'esordio nel lungometraggio di Nicole Kassel è un'opera dura, per il realismo dei personaggi e delle situazioni, difficile, perché il protagonista è un pedofilo che vive fra i sensi di colpa e il desiderio di ricadere nell'abuso, ma profonda e significativa per la scelta delle tematiche e la sensibilità con cui esse vengono affrontate. Recensione ❯
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Un film dal decollo difficile che si espande, di episodio in episodio, come un pallone aerostatico che ci porta in volo su quel luogo geografico che grazie a Reitz è divenuto un luogo dell'anima europea. Drammatico, Germania2004. Durata 680 Minuti.
Heimat 3 racconta come i tedeschi dell'Est e dell'Ovest
si sono rimessi in cammino insieme con i loro sogni, le
loro speranze e i nuovi valori, alla ricerca di una vita
serena. Espandi ▽
La storia comincia il 9 novembre 1989. La sera in cui il Muro cade, due musicisti,
il direttore Hermann Simon e la cantante Clarissa Lichtblau, ex amanti, si
incontrano in un albergo di Berlino Ovest. Contagiati dall'euforia dei tedeschi,
partono per lo Hunsrück. Attratti da una romantica casa in legno che dà sulla
valle del Reno, decidono che d'ora in poi sarà il centro delle loro inquiete vite.
La famiglia di Hermann, giovani operai dell'ex Germania dell'Est e amici,
nei mesi successivi alla caduta del comunismo, scoprono un mondo di nuove
opportunità e cercano di realizzare i loro piani. Recensione ❯
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Un film che ha l'incanto e la pesante leggerezza dell'adolescente Antoine Doinel di Truffaut. Drammatico, Italia2004. Durata 88 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Francesco Munzi, ex burattinaio di Trastevere, non dimentica il suo "piccolo" pubblico, di cui adotta lo sguardo passando dietro la macchina da presa. Un corpo di celluloide, questa volta, per raccontare la "traversata" di un adolescente albanese. Espandi ▽
Saimir ha sedici anni, è albanese e vive dietro una finestra aperta sul mare di Ostia.
Le sue notti sono lunghe, infinite come il numero di immigrati clandestini che raccoglie sul litorale laziale e che poi suo padre traffica coi piccoli imprenditori agricoli della zona.
Saimir è poi e soprattutto un adolescente che vive un'età straordinaria dentro una realtà e una condizione altrettanto straordinarie:quella dell'immigrazione e dell'emarginazione.
Saimir è due volte fuori: fuori dai valori parentali, fuori dai valori comuni dei suoi coetanei italiani. Nel processo di transizione verso lo stato adulto, Saimir come ogni altro ragazzo della sua età ricerca l'autonomia dal genitore, da Edmond, padre disorientato e rassegnato a una realtà miserabile che chiama "destino". Recensione ❯
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Una regista e attrice sempre sicura di sé senza essere supponente, Agnes Jaoui. Grazie anche a un compagno (sullo schermo e nella vita) come Jean-Pierre Bacri Espandi ▽
Uno scrittore ed editore famoso, Etienne Cassard, si e' risposato con una ragazza che ha un'eta'di poco superiore a quella di sua figlia Lolita. La quale non e' per nulla apprezzata dal padre a causa del suo aspetto fisico e nonostante i tentativi che mette in atto per farsi luce con l'attivita' di cantante lirica. L'insegnante della ragazza e' la moglie di uno scrittore disilluso che scopre all'improvviso il successo. E' attorno a questi personaggi che si muove il film di Agnes Jaoui ancora una volta regista e attrice. Si potrebbe rimproverarle di descrivere un ambiente altoborghese troppo distante dal vivere comune. Recensione ❯
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Film didascalico ma efficace nel mostrare un percorso purtroppo reale. Drammatico, USA, Colombia2004. Durata 101 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Un film sulla conservazione dell'innocenza. Nonostante tutto. Espandi ▽
Maria e` una giovane ragazza colombiana che lavora in una fabbrica che confeziona rose. Dotata di un carattere volitivo decide di non sottostare ai soprusi sul posto di lavoro e creca un modo per guadagnare avendo anche scoperto di essere incinta e volendo tenere il bambino. Finisce cosi` con l`accettare di esportare droga negli Stati Uniti trasportandola nel proprio stomaco. L'impresa ha un esito complesso perche` a una delle due ragazze che viaggiano con lei esplode un contenitore nello stomaco e viene uccisa e sventrata per asportare la droga rimasta. Maria dovra` decidere che fare della vita sua e del nascituro. Recensione ❯
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Con una regia sobria, elegante e lineare, riesce a plasmare su una solida sceneggiatura un gradevole connubio dalle tinte agrodolci. Drammatico, Canada, USA, Ungheria, Gran Bretagna2004. Durata 104 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Nel film tratto dal romanzo di Somerset W. Maugham, Annette Bening è Julia Lambert, "la più grande attrice d'Inghilterra". Siamo nel 1938 e la diva sa decisamente irretire il suo pubblico! Espandi ▽
Adattamento dell'omonimo romanzo di Somerset W. Maugham, Being Julia è una
piece di recitazione dai toni briosi ma malinconici, ambientata nel mondo
del teatro d'epoca inglese. ulia Lambert è primattrice nella Londra dei
tardi anni '30. Non più giovanissima e condannata a primeggiare, la donna
vive una vita da star apatica, tra le solitudini dello spettacolo ed un
matrimonio 'aperto' con il proprio marito/agente. Cedendo alle attenzioni
di un giovanissimo pretendente americano, Julia ritroverà l'entusiasmo perduto
e si abbandonerà senza riserve ad un amore a doppio taglio. Tra vendette
e gelosie, vita reale e teatro si fonderanno per l'attrice in una inscindibile
amalgama. Recensione ❯
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La deportazione degli ebrei fa da sfondo ad una storia sentimentale.. Drammatico, Germania2003. Durata 136 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Nell'ultima opera della Von Trotta, in concorso all'ultimo Festival di Venezia, la drammatica deportazione degli ebrei fa da sfondo ad una storia sentimentale. Espandi ▽
Rosenstrasse è il nome di una strada di Berlino dove, nel 1943, centinaia di donne manifestarono protestando contro la deportazione dei loro propri mariti, riuscendo a farli liberare. Rosenstrasse è anche il titolo dell'ultimo film di Margarethe von Trotta, che quei fatti li rievoca attraverso la memoria di chi li ha vissuti direttamente - è il caso della protagonista femminile Ruth -, che però nel tempo ha preferito rimuoverli, così anche di chi quei fatti tenta di ricostruirli, servendosi della memoria altrui. E'il caso della figlia di Ruth, Hannah, la quale ai giorni nostri tenta, riuscendovi, di ricostruire quel passato, andando ad intervistare la donna che salvò la vita alla propria madre. Recensione ❯
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Accolto benissimo a Berlino e nelle sale, esce in DVD il film della Comencini sulle angherie che molte donne sono costrette a subire sul posto di lavoro. Protagonista un'ottima Nicoletta Braschi. Espandi ▽
Presentato (e vincente) nella sezione "panorama" del Festival del Cinema di Berlino, Mi piace lavorare nasce come progetto povero ed essenziale. Una sola attrice di rilievo, molti interpreti non professionisti, il circolo di parenti e amici della regista che si adoperano per la riuscita di una pellicola, che di fatto, è una delle migliori opere sociali degli ultimi anni e che squarcia il velo su uno dei più grandi problemi che affligge il moderno mercato del lavoro:il mobbing.
I tempi de La classe operaia va in paradiso sono finiti, oggi è tempo di fusioni, budget, tuning: lo scenario scelto dalla Comencini è assolutamente asettico: un'azienda anonima, di cui non si conosce l'attività, il fatturato, lo scopo. Recensione ❯
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Vincitore di "Un Certain Regard" a Cannes 2004 l'ottantaduenne regista senegalese prende decisamente posizione contro una ritualità che sconfina nella crudeltà. Con la lentezza propria del "tempo" africano. Espandi ▽
Collè Ardo è l'unica nel suo villaggio a non aver escisso la figlia, cioè a non averla sottoposta a una mutilazione del sesso femminile rituale che ancora viene praticato presso alcune etnie africane.
Quattro bambine, un giorno, si recano a casa della donna e le chiedono "moolaade", protezione. Non vogliono subire l'escissione.
Collè Ardo tende una corda all'entrata della propria capanna: nessuno potrà entrare. Il villaggio è in subbuglio: uomini, donne anziane, il capo della comunità: tutti sono contro Collè Ardo, ma lei con coraggio e determinazione cerca di resistere e di far valere le proprie ragioni e quelle delle bambine che, con amore e consapevolezza, ha deciso di proteggere. Recensione ❯
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Per Mona, il giorno delle nozze è paradossalmente il più triste della sua vita. Infatti, sposando Tallel, una star della televisione siriana che lei nemmeno conosce, la donna sa che non potrà più rivedere la famiglia. Espandi ▽
Mona, giovane donna originaria del Golan, sta per convolare a nozze combinate con un cugino siriano conosciuto solo per via epistolare. La felicità per l'evento, già di per se relativa, è soffocata dal fatto che una volta lasciato il Golan, occupato da Israele, non potrà più tornarvi né di conseguenza rivedere la propria famiglia. La ragazza verrà accompagnata al confine, per l'ultimo sofferto saluto, dal padre, attivista filo-siriano diffidato dalle forze di polizia locali, e dai fratelli, in fuga dalla cultura oppressiva e totalizzante dei propri luoghi natali.
Il confine tra Siria e Israele è terra bruciata tra etnie, gap neutrale dove ha voce solo la burocrazia militare: una girandola di umori e temi, infiammata dal contrasto tra i tempi che corrono e un ambiente conservatore, evidenzia scontri e contraddizioni da sempre presenti in corrispondenza di simili conflitti territoriali e ideologici. Recensione ❯
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I grandi vecchi del cinema sembrano sempre essere quelli con maggiori vitalità e idee. Espandi ▽
I grandi vecchi del cinema sembrano sempre essere quelli con maggiori vitalità e idee. E se Manoel De Oliveira ogni anno ci regala un piccolo gioiello, anche Jacques Rivette, regista della Nouvelle Vague, con le sue settantasei primavere, torna dietro la cinepresa per il suo ultimo film, Storia di Marie e Julien. Un racconto d'amore, inutile dirlo. Un amore impossibile e intimamente oscuro, di quelli che si vorrebbero vivere almeno una volta nella vita.
Julien è un orologiaio solitario, che vive nella sua casa come se fosse l'unico mondo a interessargli. La sua anima non è pura, al punto di ricattare una donna, Madame X, per consegnarle dei documenti erroneamente capitatigli fra le mani. Recensione ❯
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Il Cile ai tempi di Pinochet letto attraverso la storia di un'amicizia nata 'nonostante'. Espandi ▽
Cile, 1973. Ponzalo Infante e Pedro Machuca sono due bambini di 11 anni che vivono a Santiago, il primo in un quartiere agiato e il secondo in un sobborgo abusivo recentemente costruito poco distante: due mondi separati da una grande muraglia invisibile che alcuni, mossi dal sogno di un mondo migliore, vorrebbero abbattere. Uno di questi sognatori è il direttore di un collegio religioso privato, padre McEnroe, che con l'aiuto dei genitori accoglie nel collegio i bambini di entrambi i quartieri, insegnando loro a rispettarsi reciprocamente. Per questo motivo Pedro e Ponzalo frequentano la stessa classe, e tra i due nasce un'amicizia piena di scoperte e di sorprese. Recensione ❯
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