Anno | 2004 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 99 minuti |
Regia di | Pupi Avati |
Attori | Diego Abatantuono, Carlo Delle Piane, Alessandro Haber, Gianni Cavina, George Eastman (II) . |
Tag | Da vedere 2004 |
MYmonetro | 3,60 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 10 maggio 2020
Il tavolo verde di Avati si accende ancora e riluce degli sguardi di cinque personaggi in cerca di sé stessi e di un momento che per tutti, vincente o... Il film ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office La rivincita di Natale ha incassato 443 mila euro .
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Il tavolo verde di Avati si accende ancora e riluce degli sguardi di cinque personaggi in cerca di sé stessi e di un momento che per tutti, vincente o perdente, si imprime in una vita che non sempre è quella che sembra, e, molto frequentemente, rappresenta una dura realtà. Franco, 18 anni dopo una sconfitta in una partita a carte che lo ha segnato (anche economicamente), cerca i suoi "compagni di ventura" per giocare una rivincita su molti fronti. Lele, critico cinematografico malato di cancro, Ugo, conduttore televisivo, Stefano, proprietario del "luogo del delitto", l'avvocato Santelia. I protagonisti fra giochi delle parti si presentano nuovamente a rivivere quell'attimo che li mette a confronto in valore assoluto, senza considerare la loro condizione di vita attuale. La tensione della vecchia amicizia è ora dentro il mazzo di carte, che legge e mette a confronto ancora una volta l'anima e il cuore di chi è coinvolto.
Il regista mette in scena gli uomini ancor prima dei luoghi, e li innalza alla magia del cinema. Le interpretazioni superlative e i tempi drammatici costruiscono un'opera "da camera" perfetta in ogni dettaglio.
Quando il cinema italiano è realtà a ventiquattro fotogrammi al secondo.
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A quindici anni di distanza dalla partita a carte della vigilia di Natale in cui perse 550 milioni di lire, Franco Mattioli torna a Bologna perché ha saputo che il suo amico Lele - di professione critico cinematografico, presente alla fatidica partita (era riuscito a vincere 500 mila lire) - ha un male incurabile. In tutti questi anni Franco ha pensato continuamente alla partita e adesso sa [...] Vai alla recensione »
A 15 anni di distanza dall'ultima e tragica sfida, i quattro amici bolognesi e l'algido avvocato si ritrovano attorno a un tavolo da poker; questo perchè il grande sconfitto della partita precedente non ha pensato ad altro che a godersi una rivincita. Troverà sulla sua strada diversi ostacoli più o meno inaspettati. Il film si apre con una citazione secondo la quale il [...] Vai alla recensione »
Diciotto anni dopo Regalo di Natale, Pupi Avati regala al pubblico un sequel, con i medesimi personaggi. Franco Mattioli (Diego Abatantuono), che si è ampiamente rifatto della sconfitta patita nel primo film, ed è diventato imprenditore di successo in Lombardia; Ugo Cavara (Gianni Cavina), cameriere in un ristorante africano ed alle prese con problemi giustizia; Stefano Bertoni (George [...] Vai alla recensione »
Discreto Sequel che non eguaglia il fascino del primo capitolo. Qui infatti c'è molta più strategia e più "tattica",in "Regalo di Natale" si respirava una tensione più genuina e c'era più attenzione nei dettagli e nelle vite private dei protagonisti. Anche il mitico Delle Piane non ci viene riproposto nella sua versione più [...] Vai alla recensione »
"La rivincita di Natale", ossia un'altra"zampata"del "vecchio leone"Pupi Avati, innamorato del jazz, del cinema, delle donne, della Trascendenza, che appare qui nel"Natale"comunque evocato come tempo "altro". Ci sono ancora, i protagonisti del suo cinema e del suo film precedente dedicato al gioco: Cavina, Haber, Abatantuono, Delle Piane, [...] Vai alla recensione »
Come tutti i sequel perde il confronto, ma lo svolgimento thriller del racconto in qualche modo ripaga lo spettatore, poi diciamocelo chiaramente, quanti di noi hanno immaginato di vedere il seguito della storia pur certi di non trovare la magia che nel primo atto ci ha rapiti, questo è però più divertente, e dentro la sua metafora amara, ci trovi anche un sorriso.
il film è veramente bello, lo spettatore si pregusta tutti i passaggi fino alla partita della rivincita, tutto il resto è una piacevole attesa. non sono daccordo con chi lo critica.. per una volta il cinema italiano riesce a portare sul grande schermo attori pregevoli e una storia diversa dalle solite vacanze di dementi, il tema è il gioco d'azzardo in un poker alla vecchia maniera.
Il secondo episodio (o sequel) di un film di un'amarezza sconvolgente e di notevole bellezza è, stranamente, all'altezza del predecessore. Ancora un'atmosfera carica di amarezza, magari a parti invertite, ma di una grande bellezza. Avati è un grande, e lo dimostra.
Il sequel del "Regalo di Natale" punta le sue carte sull’impatto emotivo del tempo: gli attori invecchiati di 18 anni fanno impressione davvero. Purtroppo, però, il gioco si fa talmente pesante da rasentare l'assurdo, oltre che essere troppo complicato nello svolgimento della trama. Due stellette in meno.
difficile far meglio del primo ma bisogna riconoscere che avati ancora una volta ne esce alla grandissima. di solito i sequel non sono mai all'altezza dei primi soprattutto se i primi sono dei capolavori, ma come accade di rado nel cinema, a memoria ricordo solo il padrino, questo è un sequel azzeccatissimo e splendidamente interpretato. anzi forse gli attori sono stati più grandi [...] Vai alla recensione »
Barare al gioco, a ogni tipo di gioco, è ormai un esercizio nazionale praticato da troppi; ne La rivincita di Natale di Pupi Avati barano tutti, e questa analogia dà al film un tocco contemporaneo d’Italia. Bella idea. Altrettanto bella, nel seguito dell’ammirato Regalo di Natale diretto da Avati nel 1986, l’idea di affidare a quel film, citato in ripetuti frammenti, l’evocazione del passato.
Franco Mattioli, Ugo Cavara, Lele Bagnoli, Stefano Bertoni E Antonio Santelia si ritrovano di nuovo intorno ad un tavolo verde. Un’altra notte di Natale da profanare, come diciassette anni prima quando alle 5 e 30 del mattino si chiuse una partita a poker che costrinse Franco a lasciare assegni postdatati per oltre cinquecento milioni di vecchie lire.
Diciott’anni dopo, amari come prima. Anzi, per Pupi Avati il trascorrere del tempo ha ancor più incattivito gli animi. II neo culto del denaro domina e corrompe valori e sentimenti; l’amicizia è solo un’opportunità in più per arricchirsi a ogni costo. Sequel godibile più che necessario, La rivincita di Natale nasce dichiaratamente dalla volontà degli attori a ti-prendere personaggi e storia.
«Diciotto anni dopo sono tutti bari, traditori e nessuno va assolto. In un certo senso potrebbe essere la metafora di quello che è successo in Occidente e nel nostro paese, ma non voglio che si insista troppo su questa chiave per interpretare il film». Pupi Avati, insomma, ci tiene ad eludere ogni lettura politica del suo La rivincita di Natale, seguito di quel fortunato Regalo di Natale, del 1986, [...] Vai alla recensione »