Un film costantemente sopra le righe. Dalla sua parte ha però la grande maestria registica di Muccino. Thriller, Italia2024. Durata 118 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia d'amore che diventa un thriller adrenalinico che racconta come tutto può cambiare in un attimo. Espandi ▽
Sophie è una ragazza americana che ha un passato problematico del quale porta i segni fisici ed emotivi, e la sorella Rachel la tiene sotto controllo. Il giorno prima del ritorno negli Stati Uniti Sophie vuole andare al mare, Rachel cede alla sua richiesta “per mezz’ora” ma Sophie si allontana verso una scogliera, dove incontrerà Giulio e i suoi spericolati amici. L’attrazione con Giulio è intensa e immediata. Sarà l’inizio di una notte brava che porterà la ragazza a compiere azioni per lei inimmaginabili.
Fino alla fine cambia spesso registro, passando dal film romantico, al thriller mozzafiato al melodramma, e segue un ritmo concitato che spinge la narrazione costantemente sopra le righe. Ed è proprio questo uno dei problemi del film, che non trova mai un momento di pausa o un cambio di passo, necessari per rendere più gestibile la visione per gli spettatori. Il punto a favore del film resta invece la regia muscolare di Muccino, che come pochi altri in Italia sa gestire le scene di azione, i movimenti di macchina e la collocazione spaziale dei suoi personaggi. Recensione ❯
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Un viaggio onirico pieno di passione e sofferta vitalità e una dichiarazione d'amore di Placido verso Pirandello. Drammatico, Italia2024. Durata 112 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il mondo intimo di Luigi Pirandello, l'umanità, le passioni, le ossessioni e l'esistenza più segreta intrappolata fra l'amore dirompente e impossibile per Marta Abba e il burrascoso rapporto con la dolorosa follia della moglie Antonietta Portulano. Espandi ▽
Il film indaga l'universo emotivo di Luigi Pirandello, un uomo con un legame conflittuale con i figli, un rapporto controverso con il fascismo e il sogno di un amore assoluto. Emozioni e colpi di scena in un racconto appassionante che si dipana fra Roma, la Stoccolma dei Nobel, la Berlino dei cabaret e di Kurt Weill, la Sicilia arretrata degli zolfatari e degli arcaici paesaggi, la bellezza incantata della Milano di inizio Novecento, l'America che ne consacra il genio a Hollywood e a Broadway, con l'intento di restituire allo spettatore il ritratto autentico e vivido, il tormento e la forza di un artista immenso. Recensione ❯
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Un ragazzo inizia una tesissima ricerca della sua amata nel Mid West americano, Espandi ▽
L’orto americano è basato sul romanzo omonimo a firma di Pupi Avati, che oltre alla regia cofirma anche la sceneggiatura insieme al figlio Tommaso. La vicenda narrata è misteriosa, anche perché sembra alludere ad un limite sfumato fra realtà e follia, immagini concrete e visioni fantasmagoriche dal possibile risvolto psichiatrico. La ricostruzione d’epoca è precisa ed evocativa non solo di un periodo ma anche di una dimensione magica. Ma ci sono anche aspetti stranianti che vanno al di là delle intenzioni narrative. È soprattutto la trama convoluta e raminga a lasciare perplessi, rendendo arduo per lo spettatore seguire il filo della vicenda. Avati è abilissimo nel creare atmosfere sospese, insinuare dubbi sulla verità delle immagini alle quali stiamo assistendo, e indagare il lato oscuro delle persone e delle cose. Ma L’orto americano rischia di risultare davvero troppo poco comprensibile per consentirne un vero apprezzamento, e l’incantamento passa in secondo piano rispetto al disorientamento. Recensione ❯
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Il magnetismo di Jude Law e Ana de Armas anima un film tra il serio e il faceto. Thriller, USA2024. Durata 129 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un gruppo di persone si trova a condividere un luogo disabitato della Galapagos negli anni '30. Espandi ▽
Il medico e filosofo tedesco Friedrich Ritter diventa una celebrità per aver abbandonato la civiltà ed essersi trasferito in un luogo disabitato insieme a Dore Strauch. Il suo esempio motivano poi il vedovo e veterano di guerra Hienz Wittmer a fare altrettanto, in compagnia del figlio e della seconda e giovanissima moglie, Margret. Le due coppie trovano comunque il modo di non darsi fastidio a vicenda. Le cose cambiano, però, quando sbarca Eloise Wagner de Bousquet, presunta baronessa, con al seguito un paio di amanti-schiavi. Per quanto Ron Howard abbia frequentato generi diversi, Eden rappresenta una novità, se non proprio una sorpresa, nella sua filmografia, soprattutto per il tono singolare del film: un survival soft thriller. Tutto troppo sul serio, però, o troppo faceto: il film non sfugge, insomma, a una certa facilità di gusti e di pensiero. Una nota di merito va all’efficacia del casting: Jude Law senza denti e Ana de Armas senza scrupoli sono le creature più magnetiche dell’isola, protagoniste di uno scontro tra titani, quanto a sfoggio di ego. Recensione ❯
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Verdesca dirige con grazia e competenza un trattato sulla maternità in nome del bene dei figli, ma senza sacrificare la propria identità. Drammatico, Italia2024. Durata 100 Minuti.
In un momento delicato della sua vita, Giovanna ha bisogno della persona che l'ha abbandonata, sua madre biologica. Espandi ▽
Giovanna ha ereditato dal padre la conduzione dell’azienda di famiglia, che si occupa di lavorare a livello industriale (ma con cura artigianale) la pietra naturale. La donna non ha un compagno, e per quanto mantenga un rapporto stretto con la madre Lilia e la figlia 15enne Alida sembra che non riesca a costruire con loro legami completamente sinceri o ad essere del tutto trasparente. Dunque quando si ammala tiene nascosta la situazione alla ragazza, e ne parla con la madre solo perché scopre che l’unica cura sarebbe un trapianto di fegato urgente da parte di un consanguineo in età adulta. Ma Lilia non può aiutarla, perché… non è sua madre naturale. Giovanna scopre infatti di essere stata adottata e di aver vissuto una vita all’oscuro di quell’informazione importante riguardo alla propria identità. E intraprende una ricerca della propria madre biologica, l’unica che potrebbe davvero salvarle la vita.
Per il mio bene è un film insolito nel panorama italiano perché, pur partendo da una premessa melodrammatica ad alto rischio televisivo (e le prime scene faticano un po’ a trovare il tono necessario), si dipana cinematograficamente in modo sobrio e tranquillo, lavorando “in levare” e affidandosi al rigore delle sue protagoniste: Barbora Bobulova nel ruolo di Giovanna, Marie-Christine Barrault - un graditissimo ritorno - in quello della sua madre biologica, Sara Ciocca nei panni di Alida a Stefania Sandrelli in quelli di Lilia. La precisione delle immagini, la capacità di narrare una vicenda gonfia di emozione senza sconfinare mai nella lacrima gratuita, fanno dare il benvenuto a Verdesca come regista di finzione, capace di “lavorare la pietra naturale” che è il cinema con grazia e competenza. Recensione ❯
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Un grande affresco che vuole rendere giustizia a chi ha subito una prevaricazione in nome degli 'affari'. Drammatico, USA2023. Durata 206 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Nel 1920 una tribù di indiani viene massacrata. L'Fbi indaga e risolve uno dei casi più difficili della storia. Espandi ▽
Oklahoma, primi anni Venti. Ernest Burkhart ha combattuto in guerra e torna nella nativa Fairfax in cerca di fortuna. Su consiglio dello zio, Ernest sposa una donna nativo-americana, Molly, in parte perché spera di appropriarsi delle sue ricchezze, in parte perché ne è davvero innamorato. Nella Nazione Indiana gli Osage si stanno ammalando e muoiono uno dietro l'altro di una strana "consunzione", o di quella malinconia che i conquistatori sono ben contenti di far loro affogare nell'alcool. Quelle morti sono strategiche e stanno avvenendo anche nella famiglia di Molly.
Killers of the Flower Moon, ispirato al romanzo omonimo di David Grann, stana il peccato originale degli Stati Uniti: quella avidità e prepotenza di cui i pionieri si autoassolvono raccontandosi un mare di bugie. un grande affresco che, prendendo le mosse da una serie di delitti, si libera della detection per illuminare le dinamiche dietro i comportamenti criminali, e il lato oscuro dell'animo umano che li razionalizza come "affari".
Su tutti giganteggia Robert De Niro, che nel ruolo di Bill "il Re" Hale fa confluire tante sue caratterizzazioni precedenti, da Al Capone a Max Cady, regalandogli un'ambiguità diabolica e una bonomia terrificante nella sua totale mancanza di reale empatia. Recensione ❯
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Biopic su Golda Meir, l'unica donna ad aver ottenuto l'incarico di primo ministro nella storia di Israele. Espandi ▽
L'invasione del suolo israeliano da parte di Egitto e Siria, che scatenerà la guerra dello Yom Kippur, coglie impreparato, nell'ottobre del 1973, il paese intero oltre che il primo ministro Golda Meir, già alle prese con una malattia grave e segreta. Le perdite dell'esercito sono numerose ma non sfuggono al taccuino del capo di stato, che ne sente la responsabilità fino all'ultimo uomo mentre cerca di navigare un conflitto che rischia di mettere in ginocchio il paese e i rapporti esterni con gli Stati Uniti.
Un ritratto che segue una traccia piuttosto convenzionale, fatta di maternità simbolica, spirito di sacrificio e soluzioni narrative ripetute come quella dello scontro militare vissuto attraverso il prisma penitenziale della "war room", che con varie soluzioni espressioniste si distorce nel suono e nella visione per assicurarci della sofferenza filtrata della protagonista.
Pur elementare e poco ispirato, il risultato sarebbe passabile se non fosse per l'inadeguatezza ad accogliere le enormi questioni che ogni trattazione del conflitto arabo-israeliano si porta dietro. Recensione ❯
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Un monumento alla mitologia del suo autore che firma qui un'intima lettera d'amore e un'emozionante autobiografia. Drammatico, Biografico - USA2022. Durata 151 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Sam sviluppa fin da piccolo una passione per il cinema. Quando la sua famiglia sembra cadere a pezzi, sarà questa a salvarlo. Espandi ▽
Ha la forza di un treno, quello delle origini e quello di Cecil B. DeMille, la vocazione al cinema di Steven Spielberg. La favolosa sequenza di apertura pone la prima pietra: davanti al grande schermo gli occhi del piccolo protagonista si spalancano di spavento e di meraviglia per l’incredibile scena di un treno che percuote in piena corsa una vettura sui binari. Comincia da qui The Fabelmans, puramente spielberghiano e radicalmente intimo. È una lettera d’amore ai suoi genitori, a sua madre in particolare, a cui il film è dedicato. Il padre di Indiana Jones firma un’autobiografia romanzata, un’introspezione, un dizionario enciclopedico dei temi e dei motivi che coltiva da più di mezzo secolo. È la testimonianza di un autore che ha dedicato la sua vita a una forma d’arte che credeva onnipotente e che oggi scopre fragile. Un monumento alla mitologia del suo autore che non racconta che questo: come si diventa Steven Spielberg. Recensione ❯
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Lo spettacolo non manca, ma il disaster movie di Emmerich appare troppo debole al suolo e troppo assurdo in aria. Fantascienza, USA2022. Durata 130 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La Luna ha perso la sua orbita e rischia di distruggere la Terra. Un gruppo di uomini mandati in missione sono l'unica speranza. Espandi ▽
Da venticinque anni Roland Emmerich vuole la luna. Independence Day, Godzilla, The Day After, 2012…, nostro signore dell’apocalisse non si rassegna all’impossibile. Distruggere la Terra è la sua ossessione, precipitare la luna per realizzarla è la sua ultima missione. Il debutto è promettente: la Luna lascia la sua orbita e si va a schiantare contro il nostro pianeta. I fan del regista conoscono il seguito: distruzione massiva, piacere regressivo e spasso abissale, sovente rivendicato. È la sua carta da visita, la promessa che lo spettatore viene a soddisfare con le mani nei popcorn. Il bulldozer di Hollywood non delude e rispetta il contratto, garantendo lo spettacolo disastroso, in tutti i sensi, di un apocalittico appuntamento tra Terra e Luna. Diviso in due archi narrativi, uno a terra e al seguito una banda di sopravvissuti che fuggono la catastrofe incombente, e un altro in gravità zero con piloti playmobil che improvvisano una metafisica odissea galattica, il nuovo disaster-movie di Emmerich è troppo debole al suolo e troppo assurdo in aria. Recensione ❯
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Bellocchio tiene in pugno il grande schermo e mette allo specchio uno Stato criminalmente assente . Drammatico, Italia2019. Durata 148 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il primo grande pentito di mafia, l'uomo che per primo consegnò le chiavi per avvicinarsi alla piovra, cambiando così le sorti dei rapporti tra Stato e criminalità organizzata. Espandi ▽
Sicilia, anni Ottanta. I Corleonesi, capitanati da Totò Riina, sono intenti a far fuori le vecchie famiglie mafiose. Mentre il numero dei morti ammazzati sale, Tommaso Buscetta, capo della Cosa Nostra vecchio stile, viene arrestato dalla polizia brasiliana ed estradato in Italia. Ad aspettarlo c'è il giudice Falcone, che vuole da lui una testimonianza. Marco Bellocchio con questo film certifica l'implosionenaturale del gangster movie: qui non c’è la classicaparabola di ascesa e caduta del boss criminale, ma quel "teatro psicologico" che è il crimine organizzato.
Bellocchio è uno dei pochi registi che ancora tengono in pugno il grande schermo, con una consapevolezza profonda del vissuto cinematografico internazionale e un comando totale della propria visione personale. Recensione ❯
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Avati azzecca praticamente tutto in un film denso, ricco di spunti e con un fascino macabro di genuina potenza. Drammatico, Italia2019. Durata 86 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il ritratto di un profondo nord est intriso tanto di religione quanto di superstizione e in cui i confini tra vita e mistero si spostano come l'orizzonte nelle paludi. Espandi ▽
Roma, 1952. Il funzionario ministeriale Furio Momenté viene convocato per una questione delicatissima. In Veneto, un minore ha ucciso un coetaneo convinto che fosse il diavolo. Tra spinosi equilibri locali di chiesa e politica, Momenté dovrà districarsi in una realtà tanto complessa quanto sinistra.
Con Il signor diavolo, Pupi Avati crea un altro capolavoro gotico ricco di sfumature, in bilico tra soprannaturale e superstizione. Lo sguardo del regista sull’Italia rurale degli anni 50 è intriso di pessimismo, e si avvale di un cast esemplare.
Senza bisogno di ricorrere a effetti raccapriccianti, e mantenendo ferma la propria cifra autoriale inconfondibile, Avati si muove con eleganza e racconta una storia che avvince, interessa e sorprende, in un’atmosfera magica ma lugubre. Recensione ❯
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Dopo Benvenuto Presidente!, Riccardo Milani torna dietro la macchina da presa con una commedia sentimentale. Espandi ▽
Serena Bruno proviene da un paesino abruzzese, è laureata in architettura con il massimo dei voti, ha un master e conosce molte lingue straniere. Lavora a Londra, dove il suo talento e la sua dedizione sono adeguatamente apprezzati. Ma la nostalgia di casa è tanta, e Serena decide di tornare in Italia: naturalmente a Roma non trova un impiego nemmeno lontanamente paragonabile a quello che aveva in Inghilterra, e si arrabatta facendo tre lavori ben al di sotto delle sue capacità e competenze - arredatrice presso il Paradiso della cameretta, designer di cappelle funerarie per ricchi cafoni, e cameriera in un ristorante di lusso. Recensione ❯
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Malick guarda al mistero della vita con irriducibile e commovente meraviglia. Drammatico, India, Gran Bretagna2011. Durata 189 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Attraverso il personaggio di Sean Penn, Malick tenta di svelare i segreti della famiglia, primo luogo dove ognuno di noi impara la verità sul mondo. Espandi ▽
Si traccia l'evoluzione di un bambino di undici anni, del Midwest, Jack, uno dei tre fratelli. In un primo momento tutto sembra meraviglioso per il bambino. Come la madre, vede con gli occhi della sua anima. Lei rappresenta la via dell'amore e della misericordia, mentre il padre cerca di insegnare al figlio le via della vita mettendo se stesso in primo piano. Ciascun genitore cerca di ottonere la sua fedeltà, e Jack deve conciliare le loro richieste. L'immagine si oscura quando per la prima volta ha la testimonianza della malattia, della sofferenza e della morte. Il mondo, una volta una cosa gloriosa, diventa un labirinto.
Da qui parte al storia di Jack adulto, un'anima persa in un mondo moderno che cerca di scoprire tra le scene mutevoli del tempo ciò che non cambia: lo schema eterno di cui facciamo parte. Più tardi si rende conto che ogni cosa che fa parte del nostro mondo sembra un miracolo prezioso, incomparabile. Jack, con la sua nuova comprensione, è in grado di perdonare il padre e di muovere i primi passi sul sentiero della vita.
La storia si conclude con la speranza, riconoscendo la bellezza e la gioia in tutte le cose, nel quotidiano e, soprattutto, nella famiglia - prima nostra scuola - l'unico luogo dove la maggior parte di noi impara la verità sul mondo e su noi stessi, o scopre la lezione importante della vita, l'amore disinteressato. Recensione ❯
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Il nuovo, adrenalinico film del regista Nicolas Winding Refn con Ryan Gosling e Ron Perlman. Espandi ▽
Driver (non ha un nome) ha più di un lavoro. È un esperto meccanico in una piccola officina. Fa lo stuntmen per riprese automobilistiche e accompagna rapinatori sul luogo del delitto garantendo loro una fuga a tempo di record. Ora Driver avrebbe anche una nuova opportunità : correre in circuiti professionistici. Ma le cose vanno diversamente. Driver conosce e si innamora di Irene, una vicina di casa, e diventa amico di suo figlio Benicio. Irene però è sposata e quando il marito, Standard, esce dal carcere la situazione precipita. Perché Standard ha dei debiti con dei criminali i quali minacciano la sua famiglia. Driver decide allora di fargli da autista per il colpo che dovrebbe sistemare la situazione. Le cose però non vanno come previsto. Recensione ❯
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Torna l'Olocausto, e per mano di un "autore". Pareva che Spielberg avesse detto l'ultima parola, invece ecco una storia sul ghetto di Varsavia. Siamo ... Espandi ▽
Torna l'Olocausto, e per mano di un "autore". Pareva che Spielberg avesse detto l'ultima parola, invece ecco una storia sul ghetto di Varsavia. Siamo nel '38. Comincia a stringersi la tenaglia nazista che produrrà le prime limitazioni per gli Ebrei: prima leggere -la stella di Davide cucita sul braccio- poi pesanti, poi intollerabili, poi mortali. Fino alla decimazione. Wladyslaw, giovane, talentoso pianista, sta suonando Chopin per una registrazione radiofonica proprio mentre arriva la notizia dell'invasione nazista della Polonia. Recensione ❯
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