In un mondo postapocalittico scosso da una violenta rivolta di androidi, una giovane incinta e il suo compagno cercano disperatamente di mettersi in salvo. Espandi ▽
Un coppia in fuga, un'insurrezione robotica e un figlio in arrivo sarebbero ingredienti di sicura tensione, ma per
Mother/Android non sono abbastanza e il film si incarta in una vacua ricerca di colpi di scena. Non stupisce che si tratti dell'esordio alla regia di uno sceneggiatore – per altro lanciatissimo: è anche tra gli scrittori del prossimo
The Batman – visto che alla tensione della messa in scena preferisce gli artifici dell'intreccio e pure della retorica. La premessa è solida, la situazione iniziale esplode in modo convincente e il salto temporale di nove mesi aumenta ulteriormente la posta in gioco, ma subito la scrittura dei caratteri inizia a cedere. Lascia esterrefatti che alla base di questa debacle sembri esserci il rifiuto di una qualsiasi idea originale. Per paradosso la cosa più originale arriva alla fine, quando una ufficiale coreana si presenta come la salvezza, ma allo stesso tempo come una spietata burocrate, in una confusione che d'altra parte accompagna il film sin dal titolo.