Buon film, anche se non un capolavoro. Steven Seagal non è un grande attore, a mio avviso, malgrado il successo pervasivo che ha ottenuto, soprattutto a livello di pubblico. Questo mi sembra uno dei "suoi" film più riusciti, in quanto la tensione, nello spettatore, indubbiamente è tenuta alta da una serie di artifici tecnici (effetti speciali), e narrativi. La parte del 'cattivo' è interpretata in modo impeccabile da Eric Bogosian che riesce a sfruttare una certa eleganza di portamento e un'aria intelligente per dipingere un ritratto molto bello dell'antagonista di Seagal.
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Buon film, anche se non un capolavoro. Steven Seagal non è un grande attore, a mio avviso, malgrado il successo pervasivo che ha ottenuto, soprattutto a livello di pubblico. Questo mi sembra uno dei "suoi" film più riusciti, in quanto la tensione, nello spettatore, indubbiamente è tenuta alta da una serie di artifici tecnici (effetti speciali), e narrativi. La parte del 'cattivo' è interpretata in modo impeccabile da Eric Bogosian che riesce a sfruttare una certa eleganza di portamento e un'aria intelligente per dipingere un ritratto molto bello dell'antagonista di Seagal. Ottima anche l'ambientazione scenografica, con questi bellissimi paesaggi che appunto ritraggono le Montagne Rocciose, una serie di catene montuose che sono situate nella parte nord-occidentale degli Stati Uniti. Insomma, l'idea di fondo della sceneggiatura appare buona, e anche la realizzazione sembra professionale e tecnicamente adeguata, anche grazie ad una splendida fotografia. Tuttavia di certo non si tratta di una pellicola con grandi ambizioni autoriali, e in linea generale i consueti schemi narrativi del genere thriller sono qui rispettati pedissequamente. Seagal non offre una prova negativa, ma ormai ha abituato noi spettatori ad una maschera drammatica che subisce poche variazioni all'interno della sua pur vasta filmografia, il che non rappresenta necessariamente un elemento di criticità per la sua carriera.
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