Mother/android

Film 2021 | Fantascienza 110 min.

Regia di Mattson Tomlin. Un film con Chloë Grace Moretz, Algee Smith, Raúl Castillo, Linnea Gardner, Kiara Pichardo. Cast completo Genere Fantascienza - USA, 2021, durata 110 minuti. - MYmonetro 1,75 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento domenica 9 gennaio 2022

In un mondo postapocalittico scosso da una violenta rivolta di androidi, una giovane incinta e il suo compagno cercano disperatamente di mettersi in salvo.

Consigliato assolutamente no!
1,75/5
MYMOVIES 1,50
CRITICA
PUBBLICO 2,00
CONSIGLIATO NO
Un thriller sci-fi che rifiuta qualsiasi idea di originalità e si incarta in una vacua ricerca di colpi di scena.
Recensione di Andrea Fornasiero
domenica 9 gennaio 2022
Recensione di Andrea Fornasiero
domenica 9 gennaio 2022

La vigilia di Natale, Georgia scopre di essere incinta di Sam, ma è preoccupata perché si sente troppo giovane per avere un figlio. Non avrà però modo di prendere una decisione in merito: il suo mondo sarà stravolto la sera stessa, quando gli androidi che l'umanità impiega come servitù decidono di ribellarsi. Nove mesi dopo, Georgia e Sam vivono nei boschi, vorrebbero raggiungere Boston dove sembra i bambini vengano portati al sicuro verso Paesi asiatici, ma gli androidi pattugliano i boschi e la resistenza umana è tristemente inadeguata... finché non incontrano Arthur, che vive come un eremita ma sembra l'unico capace di dare vere risposte.

Un coppia in fuga, un'insurrezione robotica e un figlio in arrivo sarebbero ingredienti di sicura tensione, ma per Mother/Android non sono abbastanza e il film si incarta in una vacua ricerca di colpi di scena.

Non stupisce che si tratti dell'esordio alla regia di uno sceneggiatore - per altro lanciatissimo: è anche tra gli scrittori del prossimo The Batman - visto che alla tensione della messa in scena preferisce gli artifici dell'intreccio e pure della retorica. La premessa è solida, la situazione iniziale esplode in modo convincente e il salto temporale di nove mesi aumenta ulteriormente la posta in gioco, ma subito la scrittura dei caratteri inizia a cedere. Non convincono i militari, non convince l'eremita, non convincono nemmeno gli androidi e alla fine, cosa più grave, non stanno in piedi neppure i protagonisti. C'è in compenso una buona sequenza di fuga in moto, in mezzo al bosco, con gli androidi all'inseguimento aiutati da due agilissimi e velocissimi droni. Troppo poco e troppo presto, visto che arriva circa a metà film e tutto quello che verrà dopo non sarà minimamente a questo livello.

Gli attori, in particolare Chloë Grace Moretz nei panni di Georgia e Raúl Castillo in quelli di Arthur, sono bravi e in parte, ma la regia è più interessata all'ingegno - discutibile - delle propri rivolgimenti drammatici che alla loro performance. Solo nel finale concede davvero spazio a Grace Moretz, ma lo fa in un profluvio di retorica sentimentale che manca il bersaglio e oltretutto si prolunga tra una banalità e l'altra, in particolare sul fronte visivo dove l'estetica scade a livello pubblicitario.

I problemi del resto sono molteplici: gli androidi, per esempio, sarebbero intelligentissimi, capaci di capire bene anche il comportamento umano perché programmati per essere empatici, ma poi si comportano come zombie e non usano mai armi da fuoco. Allo stesso modo la strategia che mettono in atto, e che il film vorrebbe presentare come geniale, è palesemente improbabile e ha il solo scopo di costruire un colpo di scena, tra l'altro piuttosto prevedibile. Così come i bulli che obbligano Sam a una scazzottata, ma poi lo cacciano perché l'ha vinta, non sembrano rispondere a una logica del branco, bensì alla necessità di isolare i protagonisti con qualsiasi pretesto.

Visivamente la fotografia si siede su toni grigi che fanno pensare al low budget delle produzioni amatoriali, più che a un titolo Miramax, prodotto anche da Matt Reeves e rivolto ai colossi dello streaming.

Lascia ancora più esterrefatti che alla base di questa debacle sembri esserci il rifiuto di una qualsiasi idea originale: la rivolta delle macchine è un materiale arcinoto, ma arrivare nel finale a mostrare un androide con il teschio metallico, come Terminator, non ha l'effetto di un omaggio quanto piuttosto dell'ennesima ovvietà. Far ruotare una sequenza del film sull'idea che gli androidi non possano vedere la protagonista ma possano sentirla, esattamente come in A Quiet Place, pure non spicca per fantasia.

Per paradosso la cosa più originale arriva alla fine, quando una ufficiale coreana si presenta come la salvezza, ma allo stesso tempo come una spietata burocrate, in una confusione che d'altra parte accompagna il film sin dal titolo. La diade Madre / Androide infatti non trova mai un senso ulteriore alla tautologica giustapposizione di due parole.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
sabato 30 aprile 2022
francog

a me non e' dispiaciuto. Qualcosa da dire ce lo ha. A me basta.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
martedì 18 gennaio 2022
Fiaba Di Martino
Film TV

(Attenzione: spoiler!) Se sei nella tua post-adolescenza e rimani accidentalmente incinta di uno che non sei neanche troppo sicura di amare, in fondo un'apocalisse (scatenata da androidi cattivi cattivissimi) ti toglie perlomeno la necessità di fare una scelta: i medici si estinguono più celermente dei non obiettori in Molise e volente o nolente eccoti con un pancione di nove mesi a fuggire dai robot [...] Vai alla recensione »

giovedì 6 gennaio 2022
Alice Sforza
Il Giornale

Gli androidi, dall'aspetto umano, sono entrati a far parte delle famiglie, per svolgere vari compiti servili. Quando all'improvviso si ribellano, trasformandosi tutti in potenziali Terminator, per l'uomo non resta che fuggire e organizzarsi. Come fanno Georgie, che è incinta, e il suo fidanzato Sam, tra scelte crudeli e dialoghi pomposi. Qualche idea interessante viene, però, mitigata da una sceneggiatura [...] Vai alla recensione »

NEWS
NETFLIX
domenica 9 gennaio 2022
Andrea Fornasiero

Buone le premesse, ma l'esordio alla regia di Mattson Tomlin si incarta in una vacua ricerca di colpi di scena. Ora su Netflix. Vai all'articolo »

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