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Guadagnino dirige un'esplorazione - maliziosamente - seduttiva del desiderio. Che rimbalza come una pallina da tennis. Drammatico, USA2024. Durata 131 Minuti.
Luca Guadagnino dirige un film ambientato nel mondo del tennis ma incentrato sulla rivalità (anche amorosa) tra tre ragazzi. Espandi ▽
Art e Patrick sono amici da quando avevano 12 anni, ed entrambi giocano a tennis sognando una carriera da professionisti. Ma quando in campo scende Tashi, la giocatrice più brillante della sua generazione, la loro amicizia viene messa alla prova dalla competizione per le sue attenzioni. Anni dopo, quando Art, che nel frattempo è diventato una star del tennis (ma sta ancora inseguendo il sogno di vincere gli US Open), partecipa a un challenger, ovvero un incontro di livello inferiore nel mondo dei tornei professionistici, si trova di fronte proprio Patrick, che nel frattempo si è perso per strada, riducendosi a dormire nella sua automobile. E sarà sempre Tashi l'ago della bilancia fra quei due sfidanti.
Challengers, scritto dal drammaturgo e romanziere Justin Kuritzkes e diretto da Luca Guadagnino, è una esplorazione geometrica del desiderio che rimbalza come una pallina da tennis e colpisce gli avversari a 200 chilometri all'ora, quasi la velocità del proiettile.
Nella sua voglia di giocare con la natura volubile e feroce del desiderio e con le dinamiche del dominio e della sottomissione, il film ha in sé qualcosa di ludicamente, e maliziosamente, seduttivo. Recensione ❯
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Un film morbido e gentile che accompagna lo spettatore con accorata tenerezza. Dal romanzo di Chiara Gamberale. Drammatico, Italia2024. Durata 102 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dieci minuti al giorno. Tutti i giorni. Per un mese. Dieci minuti per fare una cosa nuova, mai fatta prima. Dieci minuti fuori dai soliti schemi. Per smettere di avere paura. E tornare a vivere. Espandi ▽
Quando Niccolò lascia la moglie Bianca, dopo 18 anni di matrimonio, lei cade dalle nuvole: non si era accorta di nulla, né dell’infelicità del suo compagno di vita, né della sua relazione con un’altra donna. Da quel momento Bianca precipita in uno stato depressivo dal quale cerca di tirarla fuori una psicologa burbera dal cognome importante (si chiama Braibanti, come la vittima di un agghiacciante caso giudiziario), intenta a riportare la sua paziente ad un metro di realtà. Dieci minuti, diretto da Maria Sole Tognazzi e da lei cosceneggiato insieme a Francesca Archibugi, è liberamente ispirato al romanzo “Per dieci minuti” di Chiara Gamberale, di cui conserva la componente fortemente autobiografica. Tognazzi ha una bella mano di regia, e insieme ad Archibugi ha orchestrato una serie di interessanti slittamenti temporali che rendono la narrazione una sorta di detection, sfruttando proprio lo sfasamento percettivo della protagonista che siamo inizialmente chiamati a condividere. Dieci minuti si lascia vedere e accompagna lo spettatore con accorata tenerezza. Recensione ❯
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Ispirato al cult "Fabbricante di lacrime" di Erin Doom edito da Magazzini Salani. Espandi ▽
Tra le mura del Grave, l'orfanotrofio in cui Nica e` cresciuta, si racconta da sempre una leggenda: quella del fabbricante di lacrime, un misterioso artigiano, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica e` giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole. Il suo sogno piu` grande, sta per avverarsi. I coniugi Milligan hanno avviato le pratiche per l'adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato. Nella nuova casa, pero`, Nica non e` da sola. Insieme a lei viene portato via dal Grave anche Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l'ultima persona al mondo che Nica desidererebbe come fratello adottivo. Rigel e` intelligente, scaltro, suona il pianoforte come un demone incantatore ed e` dotato di una bellezza in grado di ammaliare, ma il suo aspetto angelico cela un'indole oscura. Anche se Nica e Rigel sono uniti da un passato comune di dolore e privazioni, la convivenza tra loro sembra impossibile, ma gentilezza e rabbia sono due diversi modi di combattere il dolore per rimanere vivi e per celare le emozioni che devastano i loro cuori, diventando uno per l'altro proprio quel fabbricante di lacrime della leggenda. Al fabbricante non puoi mentire: e loro dovranno trovare il coraggio di accettare quella forza disperata che li attrae uno verso l'altra che si chiama amore. Recensione ❯
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Un intreccio crime ambientato in una città chiamata Tripla Città. Espandi ▽
Dopo il ritrovamento del cadavere di una ragazza su una spiaggia della Tripla Città, un procuratore collabora con la madre della vittima in un'appassionata ricerca della verità. Recensione ❯
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Incontrarsi di nuovo è solo una questione di tempo. Espandi ▽
Dopo gli eventi della scorsa estate, Ares e Raquel non riescono a portare avanti la loro relazione e decidono di separarsi. Ma quando si rivedono in inverno a Barcellona, l'amore e l'attrazione che provano l'uno per l'altra sono innegabili. Troveranno un modo per tornare di nuovo insieme? Recensione ❯
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Ispirata alla vera Homeless World Cup, questa storia racconta di seconde possibilità e di un evento in cui le persone senza fissa dimora di tutto il mondo riscoprono in campo la speranza e il gusto della competizione. Espandi ▽
Il manager Mal accompagna la squadra di calcio inglese dei senzatetto alla Homeless World Cup a Roma. Per l'occasione, decide di correre un rischio e ingaggiare Vinny, l'attaccante talentuoso ma tormentato che prima di entrare a far parte del team deve fare i conti con il proprio passato. Recensione ❯
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Le difficoltà di una giovane donna impegnata a difendere le proprie radici indigene. Tratto dal romanzo "Stolen" di Ann-Helén Laestadius. Espandi ▽
Le difficoltà di una giovane donna impegnata a difendere le proprie radici indigene in un mondo in cui la xenofobia è in aumento, i cambiamenti climatici minacciano l'allevamento delle renne e i giovani scelgono il suicidio in risposta alla disperazione collettiva. Recensione ❯
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Un film basato sul romanzo "I Met Loh Kiwan" dell'autore Cho Hae-jin. Espandi ▽
Il disertore della Corea del Nord Loh Kiwan fatica a ottenere l'asilo in Belgio, dove conosce una donna sconsolata che ha ormai perso tutte le speranze. Recensione ❯
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Un'adolescente, mentre si prende cura del fratello insieme all'audace madre, stringe un'improbabile amicizia con un eccentrico attivista. Espandi ▽
Clearwater, Florida. Doris è un’adolescente che vive con la madre Kristine e il fratello Max che ormai passa tutto il suo tempo steso in un letto a causa di un tumore al cervello. Dopo che Max viene trasferito alla Suncoast, una struttura specializzata, Doris inizia a organizzare delle feste nella loro abitazione riuscendo così ad avere delle nuove amiche. Inoltre, fuori la Suncoast, conosce Paul Warren, un attivista vedovo che sta protestando contro l’eutanasia. Suncoast è dedicato a Max Kenneth Chin, il fratello della regista Laura Chinn che qui dirige il suo primo lungometraggio dopo essersi fatta conoscere con il ruolo della protagonista Shelby nella serie Florida Girls di cui è stata anche creatrice. Chinn realizza un coming of age parzialmente autobiografico sulla drammatica condizione di attesa del lutto. Ma non si limita soltanto a raccontare parte della sua storia. Trova invece lo spirito del cinema indipendente mantenendo un profilo basso e non cercando mai l'emozione. Ed è forse questo uno dei motivi che rendono Suncoast un esordio non solo convincente ma anche emotivamente realistico. Recensione ❯
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Una moderna e divertente storia di periferia in cui i protagonisti sono persone ai margini della società. Espandi ▽
Mario cerca di truffare tre amici in cerca di riscatto. I protagonisti sono Gigi (Diego Paul Gualtieri), pigro e affascinante falso invalido, Sandro (Mattia Travaini) nervoso impiegato del Comune e Chico (Fabrizio Marchegiani), un bidello con problemi personali e relazionali che passano la maggior parte delle loro giornate al bar del paese tra partite a carte e chiacchiere tra amici. Con loro Giusy (Chiara Pollicino), una donna che non riesce ad avere una relazione amorosa stabile e Tini (Papa K Mensah), affascinante ed elegante spacciatore extracomunitario.
Mario, falso miliardario, porterà una scossa nelle loro vite ma finirà per essere coinvolto e trascinato nella loro mondo. Recensione ❯
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Una storia di formazione di una ragazzina che scopre un mondo sportivo particolare: le corse dei piccioni. Espandi ▽
Portland, Oregon. La tredicenne Kaitlyn sta vivendo il periodo più buio dell'adolescenza: alle prese con una difficile fase della crescita, si sente incompresa dal mondo adulto che la circonda e vive un costante istinto di ribellione. A questo si aggiunge l'evento traumatico del divorzio dei genitori: il padre ha infatti lasciato l'abitazione, che sta per essere venduta dalla madre, impossibilitata a sostenere sulle sue solo spalle l'ingente mutuo. Determinata a non lasciare andare l'unico luogo in cui si sia mai sentita parte di una famiglia felice, Kaitlyn è pronta a fare di tutto pur di trovare i soldi per rimanere nella propria casa: persino tentare di rubare un esemplare di piccione da gara del valore di oltre centomila dollari, di proprietà di un anziano veterano di guerra.
Tratto da un articolo del 2006 firmato da Susan Orlean sul New Yorker, Little Wing è un film di formazione dall'estetica dark estremamente originale, ma carente nell'approfondimento delle dinamiche relazionali tra i personaggi.
Guardando Little Wing non ci si annoia, anche perché il ritmo della narrazione procede a passo svelto, senza indugi. Sebbene ciò contribuisca a mantenere alta l'attenzione, si ha tuttavia l'impressione che il film corra verso il finale, non prendendosi il giusto tempo per affrontare le tematiche delicate messe in campo. Recensione ❯
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