davide tartari
|
giovedì 16 novembre 2006
|
epico
|
|
|
|
La sequenza iniziale, la descrizione di un mondo arcaico, ancora animale, portato dal monolite alla Conoscenza, per quanto essa si esprima come prima azione "razionale" nell'uccisione del tapiro (ma quanto umana essa è !!), rappresenta la genesi del film, ma anche il suo significato piu profondo. La presa di coscienza e l'evoluzione dallo stato animale a quello razionale. Dall'Eden alla capacità di distinguere il bene e il male. L'affermarsi dello spirito dell'Ulisse dantesco, capace di spronare i propri compagni al folle volo, perchè non sono nati per viver come bruti, ma seguir virtute e canoscenza.
HAL (guarda a caso.... l'acronimo della IBM, retrocesso di una lettera diventa proprio HAL) è un computer umano.
[+]
La sequenza iniziale, la descrizione di un mondo arcaico, ancora animale, portato dal monolite alla Conoscenza, per quanto essa si esprima come prima azione "razionale" nell'uccisione del tapiro (ma quanto umana essa è !!), rappresenta la genesi del film, ma anche il suo significato piu profondo. La presa di coscienza e l'evoluzione dallo stato animale a quello razionale. Dall'Eden alla capacità di distinguere il bene e il male. L'affermarsi dello spirito dell'Ulisse dantesco, capace di spronare i propri compagni al folle volo, perchè non sono nati per viver come bruti, ma seguir virtute e canoscenza.
HAL (guarda a caso.... l'acronimo della IBM, retrocesso di una lettera diventa proprio HAL) è un computer umano. Non solo è capace di giocare a scacchi, intrattersi in conversazioni dotte, e controllare ogni funzione dell'astronave (tutti i computers riuscirebbero a fare cio'), ma è umano perchè sbaglia (una insignificante diagnosi su un pezzo forse neppure importante dell'astronave), reagisce com un uomo ad esso, uccide per sopravvivere, prova paura quando sta per essere "ucciso". Ha quindi coscienza di se, di esistere.
Il suo occhio e la voce suadente rimangono a tutt'oggi ineguagliati, anche se il primo è stato degradato a simbolo di un volgare reality, che tanto piace e alla moda in questi tempi di barbari.
Rimane la nostalgia di un tempo dove certi films potevano essere pensati e girati. Impossibile oggi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a davide tartari »
[ - ] lascia un commento a davide tartari »
|
|
d'accordo? |
|
dodo
|
mercoledì 4 ottobre 2006
|
miglior film di kubrick e non solo...
|
|
|
|
E’ estremamente difficile apprestarsi a recensire un simile capolavoro, perché in quanto capolavoro, possiede nel suo essere molteplici aspetti non facili da analizzare, tanto meno da sintetizzare.
“2001 : Odissea nello spazio” è certamente l’opera più riuscita di Kubrick sotto tutti i punti di vista,
e rappresenta un cult, “il big ban dal quale scaturì una nuova generazione di registi”, come sostenne lo stesso Spielberg.
A rendere tale film l’opera magna della cinematografia del nostro secolo, sono i tanti temi che si intrecciano, si susseguono in un resoconto della storia dell’uomo : a partire dall’inarrestabile ricerca della verità, caratteristica propria dell’individuo umano, al continuo tentativo di potenziamento delle proprie capacità.
[+]
E’ estremamente difficile apprestarsi a recensire un simile capolavoro, perché in quanto capolavoro, possiede nel suo essere molteplici aspetti non facili da analizzare, tanto meno da sintetizzare.
“2001 : Odissea nello spazio” è certamente l’opera più riuscita di Kubrick sotto tutti i punti di vista,
e rappresenta un cult, “il big ban dal quale scaturì una nuova generazione di registi”, come sostenne lo stesso Spielberg.
A rendere tale film l’opera magna della cinematografia del nostro secolo, sono i tanti temi che si intrecciano, si susseguono in un resoconto della storia dell’uomo : a partire dall’inarrestabile ricerca della verità, caratteristica propria dell’individuo umano, al continuo tentativo di potenziamento delle proprie capacità.
E’ un film che parte dal passato per rivolgersi al futuro, identificato dal troppo ottimistico Kubrick niente meno che nell’ormai superato 2001, data che nel film simboleggia il supremo traguardo raggiunto dall’uomo, ovvero : il raggiungimento della velocità della luce, che sarà sfruttata dall’astronauta Bowman al fine di realizzare un viaggio senza ritorno verso i confini dell’immortalità.
Ma partiamo dalle origini, ovvero dagli albori dell’umanità rappresentati da Kubrick : l’uomo scimmia che vive in gruppi in lotta fra loro, e che impara ad adoperare gli utensili, fino ad accendere la scintilla dell’intelligenza in uno dei passaggi più celebri della storia del cinema; ovvero quando un uomo – scimmia lancia un osso in aria, ed a un tratto ci ritroviamo in un ambientazione del tutto differente : al posto dell’osso, per contrasto metaforico, vediamo un’astronave sospesa nel vuoto dello spazio.
Da qui la storia principale del film, che narra le vicenda di due astronauti impegnati in una missione a loro in parte sconosciuta : raggiungere Giove alla ricerca di un monolite nero ritrovato anche sulla Luna, elemento fondatore e fautore di vita.
L’unico aspetto, per noi non favorevole, riguarda proprio questa scelta di Kubrick : ovvero catapultare nel monolite nero la credenza umana, dunque la fede su un principio iniziatore del tutto, sul mistero della vita. Ma comprendiamo bene che tale scelta è dovuta anche al fine di coinvolgere il più possibile larga fascia di spettatori senza operare distinzioni; o semplicemente riflette, sempre a livello metaforico, un esigenza morale dell’autore; non sappiamo.
In ogni caso, se da un punto di vista filosofico riteniamo l’idea bizzarra, da un punto di vista prettamente estetico si può dire riuscita, anche tenendo conto di un aspetto concernente la spettacolarità.
In ogni caso è impossibile non soffermarsi sul fascino delle scene che dipingono la grandiosità del paesaggio spaziale (a proposito oscar per migliori effetti visivi; ma il film meritava anche qualche altro oscar!!). Kubrick non ha bisogno di dialoghi per comunicare quanto e più sia necessario, basta
per questo la sua regia sapiente, ed il risultato sono solo 35 min di dialogo su 2 ore e 21 min.
Semplicemente straordinario e innovativo, e ciò dimostra che in determinati film, se la regia è intelligente, i dialoghi divengono perfino accessori. Certamente però quei pochi dialoghi che il nostro udito ha l’interesse di ascoltare, da una sinfonia di Strass all’altra, risultano quanto mai preziosi e costituiscono, a nostro parere, i frammenti del miglior cinema che sia mai stato fatto fino ad oggi. Impossibile non soffermarsi sul cuore, sulla parte centrale del film, resa dall’enigmatico quanto paurosamente “umano” calcolatore Hall 9000. In questi punti, a nostro avviso, si coglie il cuore pulsante del film, si colgono le migliori riflessioni sul rapporto tra uomo e macchina, ambientate in un ipotetico futuro.
Si può ragionare su ciò che differenzia oggi l’individuo umano dalle altre specie viventi o meccaniche : la ragione. La quale però nel film appare propria anche del calcolatore di bordo, il quale possiede e dirige tutte le competenze e le mansioni sull’astronave, per la sfortuna, come vedremo, dei due astronauti.
Hall 9000 infatti, oltre a racchiudere in sé la velocità di elaborazione che gli stessi uomini conferiscono a loro vantaggio alle macchine calcolatrici, possiede una “mente artificiale”, e mostra, oltre che una spiccata propensione al ragionamento logico e psicologico, anche una certa considerazione di sé, e più specificatamente un orgoglio micidiale che risulterà problematico per i due astronauti. Infatti dopo un errore dell’elaboratore (che non perde occasione di sottolineare la sua superiorità rispetto all’uomo) i due astronauti decidono di “escluderlo” , ovvero di prendere direttamente il controllo delle operazioni sull’astronave. La loro scelta risulterà però drammatica. Infatti nella scena più bella del film (geniale), e a nostro parere il frammento più riuscito della storia del cinema, i due astronauti si chiudono in una capsula isolando sonoramente l’elaboratore, in modo da impedirgli di ascoltare ciò che si sarebbero detti riguardo il futuro della missione e riguardo una sua ipotetica esclusione dalla continuazione della stessa. Ma Hall 9000 carpirà tutto leggendo il movimento delle labbra dei due astronauti!!! Anche la susseguente reazione del calcolatore da spunto a varie riflessioni, e risulta fantastica ed unica nel suo genere.
La freddezza dei due attori “umani”, ricercata dalla stesso Kubrick, contrasta con la perspicacia e la vivacità del calcolatore. La scena finale nella quale l’elaboratore implora Bowman , unico sopravissuto, di non scollegarlo, ci mostra l’ “umanità” di esso, il quale pronuncia una frase chiave : “Ho paura!”….che ovviamente si commenta da sola.
Infine il viaggio intergalattico, il raggiungimento della velocità della luce, che secondo una teoria di Einstein, abbrevia la durata del tempo, dunque consente di invecchiare lentamente, è richiamata nel fantascientifico (forse troppo) finale. Comunque un eccezionale film che evidenzia tra l’altro, l’abilità di un Kubrick, che oltre ad una massiccia dose di ironia sui generis , sa adoperare quando necessario una straordinaria profondità e sensibilità.
[-]
[+] sei un genio...
(di birba)
[ - ] sei un genio...
|
|
[+] lascia un commento a dodo »
[ - ] lascia un commento a dodo »
|
|
d'accordo? |
|
rod
|
martedì 12 settembre 2006
|
woow!
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a rod »
[ - ] lascia un commento a rod »
|
|
d'accordo? |
|
nazareno nicoletti
|
sabato 19 agosto 2006
|
dio e la conoscenza
|
|
|
|
Soltanto il celeberrimo Stanley Kubrick poteva essere in grado di mettere insieme immagini di una bellezza così agghiacciante. In questo film c’è tutto: il concetto di Dio, lo scontro fra uomo e macchina, ma anche l’importanza della scienza come unico strumento di conoscenza. La concezione filosofica che è alla base di questo capolavoro cinematografico, racchiude tutte quelle domande che sono insite nella natura umana e che da sempre occupano l’uomo in ardue ricerche. Sono temi attualmente irrisolvibili anche scientificamente, e da qui la necessità storica di creare dogmi ai quali aggrapparsi nel vano tentativo di trovare la verità. E’ purtroppo impossibile giungere alla comprensione di una verità oggettiva, assoluta, priva di quei fondamenti etici più volte condannati dallo stesso Kubrick.
[+]
Soltanto il celeberrimo Stanley Kubrick poteva essere in grado di mettere insieme immagini di una bellezza così agghiacciante. In questo film c’è tutto: il concetto di Dio, lo scontro fra uomo e macchina, ma anche l’importanza della scienza come unico strumento di conoscenza. La concezione filosofica che è alla base di questo capolavoro cinematografico, racchiude tutte quelle domande che sono insite nella natura umana e che da sempre occupano l’uomo in ardue ricerche. Sono temi attualmente irrisolvibili anche scientificamente, e da qui la necessità storica di creare dogmi ai quali aggrapparsi nel vano tentativo di trovare la verità. E’ purtroppo impossibile giungere alla comprensione di una verità oggettiva, assoluta, priva di quei fondamenti etici più volte condannati dallo stesso Kubrick. Secondo il regista newyorkese, infatti, l’unica realtà accettabile è quella spiegabile con fondamenti matematici e scientifici, e bisogna tendere a quest’ultima anche se questo significa mettere in discussione i nostri valori e principi. La scienza è sempre vista come uno strumento del quale avvalersi, sul quale, però, non bisogna fare completamente affidamento. Siamo noi, esseri intelligenti, che abbiamo avuto la facoltà di riconoscere l’importanza della tecnologia, e rimaniamo pur sempre noi gli unici capaci di superare quelle stesse macchine che abbiamo costruito.
Deve farci riflettere la chiave ottimistica che viene messa in luce nell’uomo “kubrickiano”: sappiamo scegliere e non dobbiamo lasciare che sia qualcun altro a prendere le nostre decisioni. Soprattutto non bisogna che dogmi religiosi influenzino la nostra vita, distogliendoci dal quotidiano e dalla realtà: ci è stato affidato l’intelletto e dobbiamo saper agire in tutti i campi senza l’ausilio di niente e di nessuno.
Rilascio qui di seguito le dichiarazioni del regista, in un’intervista successiva all’uscita del film:
“Il concetto di Dio sta al cuore di 2001, ma non quello delle immagini tradizionali e antropomorfiche di Dio. Non credo in nessuna delle religioni monoteistiche terrestri, ma sono sicuro che si potrebbe costruire un'affascinante e interessante definizione scientifica di Dio, se si accetta il fatto che ci sono circa 100 miliardi di stelle nella sola nostra galassia, che ogni stella può essere un Sole che dà vita e che esistono circa 100 miliardi di galassie nel solo universo visibile. La qualità che potrebbero avere entità extraterrestri sviluppate fino all'incorporeità, sono molto simili a quelle che si usa attribuire a Dio.”
[-]
[+] delirante
(di raptus)
[ - ] delirante
|
|
[+] lascia un commento a nazareno nicoletti »
[ - ] lascia un commento a nazareno nicoletti »
|
|
d'accordo? |
|
justo
|
domenica 16 luglio 2006
|
mi dispiace dirlo,ma...
|
|
|
|
Che sia un autentico capolavoro non posso certo discuterlo io,non ho queste pretese.Ma il mio giudizio personale non gli dà più di 3 stelle.Un film che io non ho capito,che ho trovato eccessivo:5 minuti perun'astronauta che cammina,20 per delle scimmie che saltano.Il finale è bello,ma onestamente non sono riuscito a capire quale sia lo splendore di questo film.
[+] ma guarda te
(di incoerente)
[ - ] ma guarda te
[+] povero justo
(di gk)
[ - ] povero justo
[+] a blurri
(di justo)
[ - ] a blurri
[+] 0 stelle
(di kubrick matto)
[ - ] 0 stelle
[+] attento
(di parmenide)
[ - ] attento
[+] da capire
(di ago)
[ - ] da capire
|
|
[+] lascia un commento a justo »
[ - ] lascia un commento a justo »
|
|
d'accordo? |
|
mattia.digennaro
|
mercoledì 12 luglio 2006
|
wow
|
|
|
|
SEMPLICEMENTE DICO, E A CONFERMARLO E' IL FATTO CHE ANCORA HO LA PELLE D'OCA, CHE NON E' POSSIBILE DARE UN VOTO ALLA PERFEZIONE...LA PIU' BELLA OPERA D'ARTE...TRA TUTTE LE ARTI, CHE POSSA MAI ESSERE AMMIRATA...
[+] precisazione
(di ago)
[ - ] precisazione
|
|
[+] lascia un commento a mattia.digennaro »
[ - ] lascia un commento a mattia.digennaro »
|
|
d'accordo? |
|
mattia.digennaro
|
sabato 8 luglio 2006
|
wow
|
|
|
|
SEMPLICEMENTE DICO, E A CONFERMARLO E' IL FATTO CHE ANCORA HO LA PELLE D'OCA, CHE NON E' POSSIBILE DARE UN VOTO ALLA PERFEZIONE...LA PIU' BELLA OPERA D'ARTE...TRA TUTTE LE ARTI, CHE POSSA MAI ESSERE AMMIRATA...
|
|
[+] lascia un commento a mattia.digennaro »
[ - ] lascia un commento a mattia.digennaro »
|
|
d'accordo? |
|
slipknot
|
venerdì 30 giugno 2006
|
il più grande film della storia dell'umanità.
|
|
|
|
Insuperabile. Una carellata di emozioni assolutamente deliziosa, una morale profonda sul destino dell'uomo. Questo film è la prova esistente del genio di Kubrick, e visto che ogni suo film è un capolavoro, questò non è da meno, anzi, è il più incantevole e spettacolare. W 2001: ODISSEA NELLO SPAZIO! W KUBRICK!!!
|
|
[+] lascia un commento a slipknot »
[ - ] lascia un commento a slipknot »
|
|
d'accordo? |
|
alebacco
|
mercoledì 28 giugno 2006
|
un inno all'umanità
|
|
|
|
2001 Odissea nello Spazio è un film che travalica i confini del cinema entrando, gradito ospite, in tutte le regioni cognitive e sensoriali.
La perfezione formale e l’assenza di incongruenza sono il lasciapassare che la nostra anima volentieri acquista da Kubrick.
Non abbiamo difficoltà ad immaginare che il monolito sia la folgorazione che colpisce l’essere umano nelle varie fasi del suo sviluppo, come naturale ci appare il percorso di ri-appropriazione che Dullea compie “terminando” HAL 9000.
2001 è una sinfonia in onore dell’uomo della sua immensa capacità di comprensione e creazione.
R.Strauss non immaginava di poter far balzare la scimmia nell’uomo come J.Strauss non pensava che le leggi della gravitazione potessero essere lette coi tre tempi del valzer.
[+]
2001 Odissea nello Spazio è un film che travalica i confini del cinema entrando, gradito ospite, in tutte le regioni cognitive e sensoriali.
La perfezione formale e l’assenza di incongruenza sono il lasciapassare che la nostra anima volentieri acquista da Kubrick.
Non abbiamo difficoltà ad immaginare che il monolito sia la folgorazione che colpisce l’essere umano nelle varie fasi del suo sviluppo, come naturale ci appare il percorso di ri-appropriazione che Dullea compie “terminando” HAL 9000.
2001 è una sinfonia in onore dell’uomo della sua immensa capacità di comprensione e creazione.
R.Strauss non immaginava di poter far balzare la scimmia nell’uomo come J.Strauss non pensava che le leggi della gravitazione potessero essere lette coi tre tempi del valzer.
Ma Kubrick riesce nell’impresa titanica di errare nel tempo e nello spazio con un singolo filo conduttore : l’umanità.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alebacco »
[ - ] lascia un commento a alebacco »
|
|
d'accordo? |
|
ant82
|
mercoledì 21 giugno 2006
|
oltre i confini della mente
|
|
|
|
La summa dell'arte cinematografica.Indescrivibile.
|
|
[+] lascia un commento a ant82 »
[ - ] lascia un commento a ant82 »
|
|
d'accordo? |
|
|